I WANNA SAVE YOU HEART TONIGHT

1. Chapter: A new day has come

Oggi è un giorno bellissimo, o almeno, lo sarebbe se mia mamma fosse ancora qui con me.
Oggi è l'otto giugno, ovvero l'ultimo giorno di scuola, il più aspettato da tutti i ragazzi, ma quest'anno per me non è così.
E' passata una settimana da quando mia mamma non c'è più, per colpa di un fottuto incidente stradale.
Sono coricata a pancia in su sul mio letto, a fissare il vuoto sul soffitto, bella sensazione eh? Da quando è morta non riesco a dormire, il mio pensiero è fisso su di lei, e le lacrime non finiscono mai.
Mi distrae dai miei pensieri la voce di mio fratello che entra di corsa dicendo:
"Nicole! Ancora a letto!?" io rispondo e la voce mi si incrina: "Non ce la faccio! Mi manca troppo!". Commosso, Christian si siede sul bordo del mio letto facendo abbassare il materasso e abbracciandomi mi dice: "Lo so è lo stesso per me, ma dobbiamo andare avanti! Papà è chiuso in se stesso e non pensa ad altro che al lavoro, noi siamo gli unici che possono e devono reagire! Pensa che lei sarà sempre con noi!". Sono queste le parole che mi danno la forza di alzarmi. Do un bacio sulla guancia a mio fratello, cosa fare senza di lui! Quindi decido di andare in bagno a farmi una doccia calda per cercare di eliminare i segni della notte insonne, con scarso successo però. Mi vesto con le prime cose che trovo, non mi trucco e non mi fermo neanche a fare colazione, prendo la mia borsa ed esco per prendere la metro, sempre affollata di Milano, la mia città.
E' iniziato così il mio ultimo giorno di 4° superiore. Mi reco a scuola, ma solo fisicamente, perché le mie gambe hanno preso il controllo del mio corpo, la mia mente, invece, è rivolta ad altri mille pensieri.
Fortunatamente arrivata a scuola, vedo lei, la mia migliore amica che mi corre incontro abbracciandomi. Il bello di Deborah è che con lei non servono parole, lei capisce e basta.
Suona la campanella, così ci avviamo in classe, e durante il tragitto Deborah si ferma improvvisamente e mi dice: "Niky! Ti devo dire una cosa! Stasera, dato che è l'ultimo giorno di scuola, fanno una festa! Ci andiamo? Ti farebbe bene distrarti un po'.". Io, un po' titubante, rispondo: "Mmm, forse hai ragione, penso che verrò! Infondo si beve per dimenticare no..?" Detto questo, sul viso della mia amica, spuntò un sorriso a 32 denti, mi prese per mano ed entrammo in classe.
La mattina passò velocemente, come il pomeriggio, nel quale io e Deborah andammo al parco e a fare qualche acquisto per la serata.
Tornai a casa, mio padre come al solito non c'era, in compenso c'era mio fratello decisamente preoccupato perché ero andata via al mattino e non mi ero più fatta viva per tutto il giorno.
"Dove sei stata?" Mi chiese guardandomi male.
"Con Deborah.." Risposi io.
"E non ti è passato per la testa di avvertirmi?"Gridò
"No! Tu non sei papà e nemmeno la mamma" Gridai a mia volta, mentre gli occhi iniziavano a pizzicarmi"
"Ma ti senti quando parli? Adesso sta a me prendermi cura di te, quindi ho il diritto di preoccuparmi di te,e di sapere quello che combini!"
"Tu non hai nessun diritto, so badare a me stessa!" Urlai mentre correvo in camera mia, sbattendo la porta.
Qui, per sciogliere la tensione, mi preparai per la festa; Indossai il vestito, uguale a quello della mia amica, solo di colore diverso.
Finito di prepararmi, scesi in salotto, dove incontrai mio fratello..
C: "Stai uscendo?"
N: "Si, vado alla festa di fine anno, con Deborah! " Detto questo, non diedi il tempo a mio fratello di controbattere, che mi avventai fuori casa, dove mi aspettava la mia migliore amica, e insieme ci avviammo alla festa..
Arrivate al locale, non pensai ad altro che al divertimento, volevo rimuovere per un po' di tempo i brutti pensieri che mi circolavano nella testa. Quindi mi fiondai al bancone e iniziai a bere dei drink, uno dopo l'altro, non rendendomi conto di aver perso di vista Deborah, ma non fu' un problema ritrovarla quando anch'io, come lei, andai in pista a scatenarmi un po'. Dovete sapere, che io ho una grande passione per la danza che ho coltivato fin da piccola, tre volte a settimana, infatti, frequento una scuola di danza dove seguo lezioni di hip-hop, moderno e classico. Purtroppo, dopo il settimo drink che buttavo giù, iniziai ad aver dei conati di vomito, che mi obbligarono ad uscire dal locale.
Appena fuori, mi ritrovai davanti Christian che sicuramente mi aveva seguita e appena mi vide mi venne incontro alquanto preoccupato, mi prese in braccio, vedendo che facevo fatica a reggermi in piedi e si precipitò in macchina. Durante il viaggio, regnò il silenzio, ad eccezione dei miei singhiozzi prodotti dal pianto. Una volta arrivati a casa il mio fratellone mi mise a letto e al mattino avevo preso una decisione: dovevo ricominciare da capo, dovevo tornare a vivere! Quindi scesi in cucina, reggendomi alla ringhiera delle scale per non cadere a causa dei forti giramenti di testa dovuti alla sbornia della sera prima, e annunciai :
" Ho deciso; non posso più andare avanti così. Voglio cambiare aria. Mi trasferirò a Londra..."

TO BE CONTINUED...