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Autore: Koa__    22/01/2013    2 recensioni
Spock e Jim. Un'amicizia che lentamente si sta trasformando, che sta mutando in qualcosa di più complesso. Sentimenti che cambiano ed emozioni che sfuggono anche al controllo della più ferrea e rigida logica. Una storia introspettiva che prova a scavare nell'animo del vulcaniano Spock e del suo appassionato capitano James Kirk.
(TOS)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James T. Kirk, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Le esigenze dei molti


Kirk allungò una mano, trattenendosi però dal toccare il viso asciutto del suo primo ufficiale. Dio solo sapeva quanto bramasse baciarlo di nuovo, ma era necessario parlare prima di lasciarsi trasportare dagli istinti e mettere in chiaro quanto fin'ora rimasto in sospeso. Perché nonostante Jim mettesse la sicurezza della nave e dell'equipaggio al primo posto, c'era stato un momento in cui una parte di sé stesso aveva desiderato volersi isolare con lui da tutto e tutti.

Ed era proprio per simili sentimenti che aveva tentennato tanto a lungo.

«Mi dispiace» mormorò poco dopo; il vulcaniano sollevò un sopracciglio perplesso. «Di essermi comportato in quel modo assurdo, ma è difficile! Negli ultimi mesi non ho fatto altro che sognarti, non c'è stata notte in cui io non abbia fantasticato su di te. All'inizio facevo finta di niente, mi piace il sesso e non hai nemmeno idea di quanto ne abbia fatto in vita mia, così mi ero semplicemente convinto del fatto che volevo solo il tuo corpo. Perché sei sexy da morire e... Poi ho capito che c'era di più, molto di più. Volevo stare con te anche al di fuori del turno di servizio e non per portarti a letto, ma per poter fare quelle cose da fidanzati che di certo considererai illogiche, come mangiare insieme, vivere, ridere... Dare un nome a tutto questo è stato il passaggio successivo e oggi... Insomma è successo tutto così in fretta. Quando ti ho visto perdere il controllo ho temuto sul serio che stessi male, è vero ogni tanto io e Bones ti prendiamo in giro per il fatto che sopprimi le tue emozioni, ma non lo penso veramente. So quel che ti potrebbe succedere se...». 
Jim non poté dire altro, quel che fece Spock lo colse così di sorpresa che le parole gli morirono sulle labbra. Quando la mano ruvida del vulcaniano si posò sulla sua bocca, accarezzandola con fare dolce e delicato, Kirk non seppe più che dire. Semplicemente rimase a fissarlo, guardando con una punta di stupore le guance tingersi di verde e il suo sguardo farsi più profondo.

E fu allora che Jim si rese conto di non averlo mai visto tanto bello.

«Non posso soddisfare pienamente la tua richiesta dato che ridere mi è impossibile; so che per voi umani condividere il pasto è un momento importante e per quanto io lo ritenga del tutto illogico cercherò di soddisfare le tue esigenze a riguardo; sul vivere assieme infine, mi trovi perfettamente d'accordo» disse prima di posare le sue labbra sulle proprie.

E quel bacio, per Jim era come se fosse il primo. Percepiva le sue mani accarezzargli la schiena e la bocca non dargli tregua, si sentiva come risucchiato in un vortice di passione dal quale difficilmente sarebbe uscito.

Ma in un barlume di lucidità, prima che si lasciasse completamente andare, il capitano Kirk ricordò che c'era ancora molto altro da dire.

«Spock, ti amo e mi...»
«Conosco voi esseri umani» l'interruppe «so perché hai agito in quel modo e non hai bisogno di scusarti nuovamente. Chiedere perdono per ciò che la propria natura porta ad essere è illogico. Anche la tua preoccupazione circa il mio stato di salute era priva di senso, se avessi una malattia non lo terrei nascosto. E ho già spiegato il motivo del mio comportamento, sopprimere i sentimenti era diventato insostenibile. Negli ultimi tempi ho meditato più del solito, ma non è servito a nulla».
«In un certo senso capisco perché hai tentato di soffocare ciò che sentivi» disse Jim parlando fra sé.
«L'ho fatto perché amare è illogico. Non sono le emozioni che muovono la società vulcaniana; si agisce con logica, ci si sposa per logica e non ci si lascia trasportare dall'amore. La meditazione serve a controllare la mente. Jim, io sono stato cresciuto come un vulcaniano e sono vulcaniano, ma quando ti ho conosciuto che tutto è cambiato, io sono cambiato. Il mio lato umano si è come risvegliato e la metà vulcaniana invece è come impazzita. Jim, tu sei riuscito a svegliare qualcosa dentro di me, emozioni che sono impossibili da sopprimere».

Nel sentire quelle parole, Jim Kirk sorrise. Ed era uno di quei sorrisi che piacevano tanto al primo ufficiale, di quelli belli e sinceri, quelli che scaldavano la sua anima e che erano capaci di sciogliere ogni logica. Era per uno di quei sorrisi che aveva perso il controllo e che si era perdutamente innamorato.
«Spock» sussurrò il capitano, accarezzando il suo viso. «Nonostante io non possa capire cosa vuol dire essere come te, so cos'è il controllo. Io non ti voglio cambiare, ti amo per quello che sei e ora che non hai più bisogno di nasconderti e non dovrai più trattenerti dal dirmi quello che il tuo cuore sente. Confido che tu riesca a dominare la tua mente. Quello che so sui vulcaniani mi basta a volerti sano e forte, per stare al mio fianco e se in futuro avrai bisogno di qualcosa, di qualunque cosa, sappi che potrai sempre contare sia sul tuo capitano che su Jim».


E si baciarono di nuovo.



 

*




Nonostante l'ufficiale scientifico avesse più volte provato a capire cosa passasse per la mente del capitano Kirk, vani erano stati i tentativi d'afferrare i suoi più profondi pensieri. Ma ora che entrambi avevano aperto il loro cuore, tutto gli pareva diverso. E in quel timido inizio, Spock di Vulcano, non desiderava altro che posare la sua mano sulla nuca del capitano ed entrare nella sua mente, fondendola con la propria.

E quando glielo disse, le sue guance non erano mai state così verdi.

«Vorrei effettuare una fusione mentale con te, Jim»
«Una fusione mentale?» ripeté visibilmente stupito da quella strana richiesta. «E per quale motivo?».

Nel sentire quella domanda, Spock inverdì fino alla punta delle orecchie e percepì l'imbarazzo crescere forte. Ma lui era un vulcaniano, non poteva lasciarsi sopraffare.

E lo rimosse, ricacciando la vergogna che aveva provato in quella parte di anima dove era uscita; non avrebbe perso il controllo, non più.

Fu con voce pacata che rispose a quell'imbarazzante domanda, il motivo per cui voleva fondersi con il suo capitano era logico, dopotutto. Provava dei sentimenti e delle emozioni, desiderava passare del tempo in intimità con lui e non c'era nulla di più profondo che l'unione di due menti.
«Perché potrebbe rivelarsi un'esperienza interessante» esordì «da tempo desidero poter entrare nella tua mente e sondare la tua anima. Mi rendo conto che è una pratica molto intima e per questo comprenderò un tuo rifiuto».
«Rifiuto? Non intendevo dirti di no, ma non ho mai sperimentato una cosa simile prima d'ora... Cosa devo fare?»
«Mettiti seduto».


Jim s'accomodò sul letto, sistemato dall'altra parte della stanza. Non l'aveva mai fatto, ma era sicuro che steso su di un morbido materasso sarebbe stato molto più comodo che sulla sedia della scrivania. Non aveva idea di come comportarsi, né di cosa sarebbe successo esattamente, l'unica cosa di lui era sicuro era che Spock stava per rovistargli nel cervello. Avrebbe scoperto cose di lui che non aveva mai raccontato a nessuno, avrebbe saputo quanto profondi erano i suoi sentimenti e quando grande era stata la sua paura di perdere il controllo della situazione; e se poi Spock avesse creduto che l'Enterprise era più importante di lui? Perché per un istante, per un solo momento, Jim l'aveva pensato. Quando aveva deciso che mai avrebbe rivelato ciò che provava perché responsabile della vita dell'equipaggio; cosa sarebbe successo alla sua neonata relazione se avesse creduto una cosa del genere?

E quando la mano del vulcaniano sfiorò il suo viso, Jim si ritrasse.
«Scusa, non è che non voglio, ma prima c'è una cosa che voglio che tu sappia». Kirk lo vide incrociare le braccia e sollevare un sopracciglio, segno che stava manifestando quella curiosità mista ad interesse che lo contraddistingueva. «C'è stato un momento, un singolo momento in cui io ho messo al primo posto il mio equipaggio e la mia astronave, un istante in cui ho ritenuto che non fosse il caso di confessarti i miei sentimenti per paura che i miei uomini e la mia capacità di comando ne risentissero. Spock, io ti amo e voglio che tu sappia che per me avrai sempre il posto più importante».
«Le esigenze dei molti contano di più di quelle dei pochi, Jim e fino a quando sarai al comando di quest'astronave e fino a che io sarò il tuo primo ufficiale, al primo posto ci sarà l'Enterprise. Così è per te, come così è per me, ciò non svilisce ciò che proviamo l'uno per l'altro».

E poco prima che il vulcaniano posasse la mano sul suo viso, dando vita ad una fusione mentale, Jim Kirk sorrise di nuovo.




 

Spunsau bolayalar t'Wehku bolayalar t'Zamu il t'Veh



Continua...

Sì, è un capitolo un po' più corto rispetto al precedente, ma volevo che venisse raccontato solo questo. Volevo spiegare anche l'abuso di puntini di sospensione durante il monologo di Jim, all'inizio del capitolo, quando si scusa e spiega cosa prova per Spock. Lo so che forse sono eccessivi, ma era voluto per sottolineare il suo stato d'animo un po' agitato. Io personalmente ritengo Kirk un grande seduttore, e uno che non ha paura e che non si vergogna di nulla. Ma quando si ha a che fare con veri sentimenti? La propria forte personalità dove va a finire? Ritengo la caratterizzazione dei personaggi come una visione personale, perché giacché stiamo fantasticando su un qualcosa di già scritto, tanto vale adattare i personaggi di cui si scrive alla propria visione. Spero in ogni caso di non discostarmi troppo dagli originali. Ma non sono mai stata una troppo fiscale su questo punto di vista. 


A chi indovina il significato della frase vulcaniana che conclude il capitolo, verrà dato un premio... (Spoiler a sua scelta oppure dedica del prossimo capitolo) ^^

_Koa_
   
 
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