Anime & Manga > Vampire Knight
Segui la storia  |       
Autore: Papillon_    22/01/2013    5 recensioni
Mary, una ragazza semplice, determinata e bellissima arriva alla Cross Accademy. E qui conosce Zero, il ragazzo misterioso, quello da cui tutti stanno alla larga. Quello di cui tutti hanno paura.
Tranne lei.
I due sembrano destinati ad avvicinarsi sempre di più; uniti per cercare l'unica verità che Mary sta cercando.
Ma che ne sarà di Yuuki?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 21

Respiri

 

Yuuki
 
Mi sono fermata davanti alla porta della loro stanza, stanotte; fermata ad ascoltare i fiochi rumori del loro respiro, un respiro regolare, sano, di chi ha veramente sonno e vuole recuperare le forze.
Anche io sono molto stanca, oggi. Il mio corpo di vampira non dovrebbe mai sentire questo tipo di stanchezza; eppure, oggi lo sento, è in me e lo porto dietro come un fardello pesante.
E' il terzo giorno, oggi. Il terzo giorno di ricerche e ipotesi che non trovano risposta.
Maledetto quel giorno in cui, qualcuno, ha ucciso Mary. Maledetto.
 
Non c'erano risposte a ciò che cercavamo, al fatto che Mary fosse diventata uno spirito bambino. Né libri, né esperti potevano aiutarci: tutto a un tratto quello strano avvenimento era diventato un incubo per tutti noi.
Il punto era che non vedevo al di là del mio naso. Non c'era una soluzione, e benchè fossi quella che di vampiri se ne intendeva di più, non riuscivo a trovare nulla che potesse aiutare quella ragazza. E ogni giorno era un punto a favore del nemico, colui che voleva Mary morta.
Morta.
Così mi fermo un attimo e ascolto i vostri respiri. Prego Dio che siate lontani abbastanza, non voglio nemmeno immaginare che siate nello stesso letto, o che vi siate addormentati mano nella mano. Non lo sopporterei.
Così mi appoggio al muro freddo e rimango ad ascoltare, perché sono certa che il silenzio è tutto ciò che mi è rimasto. Incrocio le braccia e chiudo gli occhi.
E va bene così.
 
-Hey. Che ci fai qui?
Dovevo essermi addormentata, per non sentire i passi di un improbabile Zero in soli pantaloni della tuta avvicinarsi a me nel corridoio. A mia insaputa, infatti – probabilmente stanca come non lo ero mai stata – mi ero lasciata scivolare sulla parete, avevo appoggiato la testa alle ginocchia e sì...mi ero addormentata. Proprio come una bambina.
Mi stropicciai gli occhi e tornai a guardare il ragazzo in piedi di fronte a me.
-Beh...non riuscivo a dormire. Probabilmente volevo fare una passeggiata per ritrovare la stanchezza.
Che gran bugiarda, che ero.
-Stavo andando in cucina a prepararmi qualcosa da mangiare. Vuoi venire?
Sarebbe stato semplice dire di no e tornare in camera mia. Ma Zero era così...dannatamente bello, e talmente invitante, da rendermi la vita dolcemente complicata.
Senza proferire parola, mi alzai in piedi e lo seguii al piano di sotto, verso la minuscola cucina di Kaito, nella quale al centro si trovava un piccolo tavolo con tre sedie -per Kaito e per chi? Mah! - ai lati un frigorifero, una lavastoviglie e un forno malandato. Avevo intuito che la maggior parte dei pasti, il cacciatore li doveva consumare fuori casa.
Occupai una delle sedie e tenni la testa bassa, mentre Zero si preparava il più grande panino che la storia avesse mai visto. Non sapevo da quanto tempo non mangiasse, ehm, almeno cibo umano.
Ma la mia paura più grande era scoprire da quanto tempo non si nutriva di sangue. E io era la prima a sapere quanto Zero ne avesse bisogno.
Prese posto di fronte a me quando azzannò il panino. La sua bocca era evidentemente troppo piccola per la quantità di cibo assaggiata, e lo spettacolo di Zero che si sbrodolava mi fece ridere di gusto.
-Ne vuoi uno anche tu? - esordì lui, indicando il panino.
Ancora con un lieve sorriso, dissi di no. Mi limitai ad osservarlo mangiare, boccone dopo boccone.
Era così dannatamente evidente che avesse fame. Ma non quel tipo di fame. Lui aveva sete e fame insieme, di una cosa che non riceveva da molto tempo.
-Zero...
-Hai voglia di un pezzo di torta?
La sua domanda mi distrasse.
-Sai, a stare in casa a far niente ci si annoia da morire. Per cui oggi ho deciso di fare una torta. Volevo farla assaggiare anche a Kaito, quell'idiota a cui l'avevo promessa almeno un anno fa ma prima mi serve il tuo parere.
-Perché il mio? - chiesi alzandomi e raggiungendolo dall'altra parte della cucina. Dovevo avere l'espressione più perplessa del mondo.
-Mi pare di ricordare che questa è la tua torta preferita. - mormorò lui.
Tolse da una pentola la carta da forno, scoprendo una torta dalla pasta morbida e bianca ricoperta di zucchero a velo. Dal profumo intuii che era torta allo yogurt, la mia preferita da quando praticamente ero una nanerottola.
-Beh...grazie. No davvero, grazie, Zero.
-Non è nulla. Prendo il coltello.
Intanto feci quello che facevo sempre da bambina: dal bordo ne staccai un pezzo piccolissimo e lo assaggiai.
-Sei quasi migliorato, Zero.
-Sì, beh...ahi, merda!
Un'altra serie di imprecazioni lunghe e inutili arrivarono dal ragazzo dai capelli argentei. E dall'odore di sangue che invase la stanza, non ci misi molto a capire che si era ferito.
-Zero...vuoi una mano? - dissi afferrandogli il polso con le mie manine esili. Si era tagliato al centro della mano.
-Lascia stare, Yuuki. Davvero.
Cercò di chiudere le dita, ma io le riaprii. C'era qualcosa che non andava. Un taglio così piccolo avrebbe dovuto cicatrizzarsi in pochissimo tempo su un vampiro. Quello di Zero ci metteva troppo, troppo tempo.
-Zero...da quanto tempo non ti nutri?
-Yuuki...ho appena mangiato
-Non prendermi in giro. Da quanto tempo non bevi del sangue?
Cercò di evitare il mio sguardo. E quando rispose, continuò a non guardarmi.
-Credo da più di una settimana.
-Zero...ma sei matto? Hai...tu hai bisogno di sangue. Lo sappiamo tutti e due! Vuoi morire? Dimmelo, hai deciso di
Non mi diede nemmeno il tempo di finire la frase. In un attimo mi sollevò dai fianchi e mi sedette con la forza sul tavolo. Io a gambe aperte, lui fra di esse, a petto nudo.
Se solo avessi un po' più di coraggio, Zero...
Gli occhi erano sempre i suoi, ma avevano assunto delle striature rosse. Le conoscevo bene: precedevano il momento in cui Zero si trasformava nel predatore che io un tempo avevo temuto con tutta me stessa.
-Chi mi darebbe del sangue, Yuuki? Dai, dimmelo.
Le sue mani stringevano ancora i miei fianchi. Ma era un dolore accettabile, un dolore che faceva quasi bene. Lo cercavo da così tanto tempo...
Presi fra le mani il suo viso. E i nostri occhi si incontrarono in un momento bellissimo, che mai e poi avrei dimenticato, lo sapevo già.
-Te lo darei io, Zero.
Strinse la presa e io gemetti.
-Non voglio la tua compassione, vampiro.
Ancora quella stupida barriera. Zero, dopo tutti questi anni credi ancora che non abbia imparato a conoscerti? Lo fai per spezzarmi in due, è chiaro. Ma ormai sono talmente abituata che non fa quasi più male.
-Smettila di chiamarmi così, Zero. Sono io, sono Yuuki. Sembra che siamo tornati al punto di partenza, no? Io, che ingenuamente, ti offro il mio sangue. Solo che ora non sono più una bambina, so quello che faccio.
Si avvicina ancora di più a me. Ormai, se allungasse il viso mi potrebbe baciare. Ma ovvio che non lo fa, rovinerebbe tutto.
O rovinerebbe tutto se non lo facesse?
-Credevo che non mi sarei mai ritrovato al punto di chiederti di nuovo un favore così grande.
La sua fronte che tocca la mia. Il mio respiro, il suo respiro, insieme.
-Sono pronta e mi fido di te. Fallo e basta.
Mi morse sopra la spalla destra, così dolcemente da far male. Bevve avidamente, solo dopo aver afferrato i miei capelli, come aveva sempre fatto. Anche io afferrai i suoi, così morbidi e perfetti. Mi ero dimenticata della loro consistenza. Mi ero dimenticata di quanto fosse buono il profumo della pelle di Zero, di quanto fossero avvolgenti e calde le sue mani.
Mi ero dimenticata di quanto lo volessi, di quanto lo amassi.
Amassi? Ma questa...da dove viene fuori?
Quando finì di bere, spostò la bocca dal collo alla spalla. Poi tornò su, e leccò la ferita, cercando di rimediare al danno. Mi scappò un dolce risolino, perché Zero mi fece il solletico.
-Che c'è? - chiese lui senza guardarmi, con la fronte appoggiata alla mia spalla. Prima di rispondergli lo strinsi forte.
-Mi hai fatto il solletico, Zero.
A quel punto mi avvolse anche lui, saldamente, facendomi sentire a casa e protetta.
-Grazie, Yuuki.
Credo che rimanemmo così per un bel po', quella notte. Quella notte iniziata con la paura di un respiro.
Potevo giurare però, che ora erano i nostri respiri a essere sincronizzati perfettamente.
Ed è una certezza.
Zero, io e te ci bastiamo così.
 
Fu un colpo sordo a farci staccare, almeno un'eternità più tardi. E poi un altro, e un altro ancora, provenire dalla porta d'ingresso. Benchè qualcuno stesse bussando alla porta, né io né Zero volevamo abbandonare quel piccolo angolo di paradiso tutto nostro.
Ma quei colpi forse servivano da lezione: non dovevamo spingerci oltre.
Così, a malincuore, scesi dal tavolo e insieme a Zero mi diressi verso la porta. Andavamo piano, forse troppo piano. Eravamo forse spaventati? Questo non me lo so dire ancora oggi.
Fu Zero ad aprire la porta, scoprendo davanti a noi una figura più alta di me e incappucciata. Il fatto che non gli vedessi il viso, mi portavano automaticamente a non fidarmi di lui.
In un battito di ciglia, udii il rumore famigliare della Bloody Rose che veniva puntata con grazie ma forza allo stesso tempo verso l'estraneo. Mi morsi il labbro per non ridere, notando che l'hunter andasse in giro senza maglietta, ma non senza la sua pistola...
E poi Zero parlò.
-Chi sei?
Dal cappuccio si vide solo l'angolo della bocca di quella figura alzarsi. Era così, dunque. Quell'individuo non aveva per niente paura di noi.
Zero mi afferrò il braccio, portandomi poco delicatamente al suo petto, in modo da proteggermi quanto bastava. Immersa in lui, vedevo la scena con un solo occhio.
-Fatti vedere! - ordinò Zero, caricando un colpo.
-Non c'è bisogno di tutto questo, Kiryu. Davvero.
La sua voce mi era famigliare. Dolce, soave: quasi soporifera, ma al contempo bella da morire, come una melodia.
Due mani esili e bianchissime alzarono il cappuccio, per scoprire un ragazzo biondo dagli occhi verdi come i prati in primavera.
-Takuma? - chiesi io, tra lo stupito e l'imbarazzato. Dopo tutto, come avevo potuto non riconoscere il migliore amico di Kaname? O beh, l'ex migliore amico di Kaname. Sapevano tutti, ormai, da che parte stesse quel ragazzo. E cioè dalla parte di Sara Shirabuki, quella insana e maledetta donna purosangue.
Cosa avrei dovuto fare? Scappare, tirarmi indietro e non combattere? Oppure ascoltarlo, come il cuore mi suggeriva di fare? Dopotutto, mi fidavo ancora di lui. Avevo sempre voluto bene, a Takuma. Un bene che, almeno speravo, fosse almeno in parte ricambiato dal ragazzo dai capelli dorati.
-Non volevo piombare qui all'improvviso, oltretutto conciato così, ma...lo sapete, sono in una posizione scomoda. Posso entrare?
Zero non mi aveva lasciata andare, ma a dirla tutta, non aveva nemmeno lasciato cadere la pistola.
-Tu...tu – disse il cacciatore, con un tono di sfida – stai dalla sua parte. Come possiamo fidarci?
-Sono qui per aiutarvi, Kiryu. Lo giuro su ciò che ho di più caro.
Mi sottrassi dalla presa di Zero e presi Ichijo per un braccio, invitandolo ad entrare. Evitai l'occhiataccia di Zero, che notai solo con la coda dell'occhio.
-Spero di non aver interrotto niente – mormorò Takuma.
Merda.
Alludeva al fatto che Zero fosse senza maglietta, forse? Dio mio, cosa stava pensando, che io e Zero...no, non dovevo permettergli di pensarlo, perché non era vero, non lo era assolutamente.
-No, ecco, no, noi...
-Se ti da così fastidio vedermi così, posso andare a prendere una maglietta. - disse in tono pesante Zero, quasi facendomi rabbrividire.
-No, per favore, non è necessario. Sto qui solo per qualche istante. Devo parlarvi di Mary, riguardo a voi sapete cosa.
-Come fai a conoscerla? - esordì Zero in tono grave.
-Beh, ho molti motivi, per farlo. In verità sono venuto qui proprio per parlarvi di ciò che le è successo, e di come potete fare per rimediare.
Non ci fu una parola, un respiro, un sussurro, che spezzò il silenzio.
-E' stata Sara a ucciderla.
Sentii Zero imprecare, ma non osai ascoltare oltre. Preferii chiudermi a riccio, a pensare a quale motivo avesse spinto quella strega a fare una cosa del genere. La realtà era che un motivo non c'era, non c'era davvero.
-Sapeva perfettamente che si sarebbe trasformata in uno Seishin no ko. Ma la verità è che l'ha resa tale perché la vuole nel suo esercito. Mary...è un tassello importante.
-Perché? - chiedemmo io e Zero all'unisono.
-Dovete cercare la risposta nel suo passato. Io non posso dirvi altro, se non che a breve tornerà se stessa e che, a quel punto, dovrà fare una scelta più che fondamentale.
La conversazione stava diventando un macigno pesante per tutti noi. Certo, eravamo forti, ma non così tanto da poter sopportare una verità troppo profonda, e che avrebbe cambiato il destino di tutti noi.
Mary...un tassello importante.
Sentii Zero sedersi sulla sedia. Si prese il viso tra mani e lo tenne nascosto, probabilmente per non far vedere come realmente aveva voglia di reagire, di fronte a quelle parole che ci avevano spezzato.
-Quando si risveglierà?
-Forse domani – rispose Takuma. -Dipende. Quando lo farà, sarà necessario che voi la portiate via di qui. Questa casa è troppo vicina alla scuola, Zero.
-E dove cazzo la porto, me lo dici?
-A casa mia – risposi io, fissando un punto indistinto davanti a me. - La portiamo a casa mia, Zero.
-Sarà in ogni caso il secondo posto in cui la verranno a cercare.
-Yuuki ha avuto una buona idea. E' abbastanza lontana, e se Sara cercherebbe di raggiungervi io o qualcuno a voi fedele vi avviserebbe per tempo. Rimane solo una cosa.
-Cioè? - domandò Zero, in tono ormai rassegnato.
-Mary vorrà sapere il motivo della sua trasformazione. E l'unico che può darle delle risposte è vostro padre.
Certo, mio padre sapeva tutto di Mary. Era stato lui a volerla nella scuola, e solo lui, ora, avrebbe potuto aiutarla. Perché non ci avevo pensato prima?
-Avviserò che lo state aspettando qui. Ora devo andare.
-Takuma? - lo fermai io. -Tu...lo sai che dopo quello che hai fatto, Sara potrebbe ucciderti?
-Oh, Yuuki. Sei sempre tu, la ragazzina che Kaname tanto amava. Lo so che corro seri rischi, ma non avrei mai potuto tradirvi. Buonanotte.
E com'era venuta, la dolce figura alta e incappucciata si allontanò nella notte, verso una luna di colore ambrato che in quel momento brillava come non mai.
.

 
.

 
.
Maa ciao a tutte, mie care ^^
Spero di non aver deluso nessuno con questo nuovo capitolo. Sarò monotona, ma come voi sapete io adoro Yuuki e Zero e in particolare il modo strano che hanno di dimostrarsi che, nonostante tutto, ci tengono molto l'uno all'altra. Sempre. Ecco perché c'è stato questo morso.
Niente, il resto lo lascio dire e dedurre a voi. Non so se mai passerà da qui, ma mi sento in dovere di dare un caloroso bentornato a Lilith of the Thirsty, che dopo una lunga assenza è tornata su EFP ed è venuta subito a salutarmi. E' bello riaverti tra noi, cara <3
Un bacione a tutte,
Vostra,
Je <3
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vampire Knight / Vai alla pagina dell'autore: Papillon_