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Autore: darkrin    11/08/2007    3 recensioni
One shot draco/herm scritta tempo fa per il concorso indetto dal clubconcorsi su manga.it ... Col senno di poi, devo ammettere che questa one shot non convince tanto neanche me ... Però, dato che quando l'ho scritto mi ci sono impegnata davvero, non mi sembrava giusto lasciarla nel dimenticatoio. Hermione Jane Granger, un nome che sarebbe rimasto nella storia; la migliore amica del bambino sopravissuto nonché brillante studentessa di Hogwarts; ma non è dei suoi successi che vi narrerò, ma del suo unico insuccesso, anche se io preferisco dire che si è trattato della sua unica follia, che mai avrebbe dovuto commettere, l’unica cosa che non doveva permettersi.
Perché certe volte l’unica cosa che non puoi permetterti di fare è amare ..."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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<b><p> Capitolo unico </b></p>


Hermione Jane Granger, un nome che sarebbe rimasto nella storia; la migliore amica del bambino sopravissuto nonché brillante studentessa di Hogwarts; ma non è dei suoi successi che vi narrerò, ma del suo unico insuccesso, anche se io preferisco dire che si è trattato della sua unica follia, che mai avrebbe dovuto commettere, l’unica cosa che non doveva permettersi.

Perché certe volte l’unica cosa che non puoi permetterti di fare è amare ...

Una giovane donna dai lunghi capelli castani stava seduta sola in uno squallido bar di Londra. In mano aveva una tazza di caffè ormai freddo, gli occhi ambrati persi nel vuoto, i pensieri rivolti al passato, cercando l’errore, la causa del suo gesto; cercando se stessa.

Dov’era finita la vecchia Hermione?

Che cosa l’aveva spinta tra le sue braccia?

Ricordi dolorosi ritornarono con veemenza alla mente della donna, mentre mille domande vagavano inespresse alla ricerca di una risposta, alla ricerca di una spiegazione, una qualunque!

Faceva freddo nei sotterranei di Hogwarts; ironia della sorte, l’oscurità sembrava più palpabile là sotto che nelle alte torri dei Grifondoro. Quello era il reame delle serpi, non era il posto adatto a una grifoncina come lei, e pure lei vi si era avventurata più e più volte incurante del rischio, con l’unico desiderio d’incontrarsi con lui, l’algido principe delle serpi, Draco Lucius Malfoy.

La ragazza si alzò senza bere il suo caffè lasciando un paio di monete sul tavolo.

>i> Quegli incontri notturni erano diventati la sua fonte di vita, come una droga a cui non poteva fare a meno, sapeva che era sbagliato; ogni volta si riprometteva che sarebbe stata l’ultima volta che si avventurava nei sotterranei, ma la volta successiva era di nuovo nel regno delle serpi.
Non ne parlava con nessuno, sapeva di sbagliare, sapeva che era una follia, ma con Draco Malfoy, egoista come ogni essere umano aveva abbandonato la strada della ragione che aveva sempre percorso per seguire la via che la portava tra le braccia del principe delle serpi, la strada che la rendeva felice.

La giovane donna castana camminava lentamente lungo il marciapiede di una strada di periferia, gli occhi ambrati ormai avevano perso gran parte della luce che li animava un tempo.
Aveva desiderato troppo ed era rimasta con un misero pugno di mosche …
Ma è forse sbagliato desiderare la felicità?
Ma è forse sbagliato amare?
Anche se si trattasse di un demone, se è in grado di rendervi felice, voi sareste capaci di negarvi?
Sareste in grado di negare a voi stessi la strada della felicità?

Quando si recava da Malfoy sapeva di sbagliare, ma non era riuscita a fermarsi perché in fondo in quei momenti era felice, e per debolezza non era riuscita a sopprimere quella sensazione così effimera, eppure così importante in quei momenti bui, come la flebile fiamma di una candela fragile, ma nell’oscurità totale, pur sempre luminosa.
Hermione si era aggrappata senza rendersene conto a Malfoy per non vedere il baratro che la circondava, per non vedere l’oscurità che avanzava perfino nel suo piccolo e fragile angolo di paradiso.
Si era illusa che quei giorni durassero in eterno, ma ovviamente non era stato così!
La guerra contro il signore oscuro era cominciata e Draco Malfoy l’aveva abbandonata, forse per raggiungere Voldemort, o forse proprio per sfuggirli.
In quel periodo che avevano condiviso Hermione si era convinta sempre più che in lui ci fosse del buono, ma forse le sue erano solo mere chimere… Il suo angelo, il suo principe delle serpi se n’era andato e con lui tutto quello a cui si era aggrappata.
Si era ritrovata a precipitare giù da un burrone senza più nulla a cui aggrapparsi, senza più possibilità di salvezza.
Ma nonostante tutto non si era arresa: con testardaggine si era fatta forza, non si sarebbe lasciata abbattere, si sarebbe rialzata, e ci era anche riuscita.
Ma il suo ritorno alla luce era durato ben poco, in quei tempi oscuri, tanti erano i morti, molti dei quali suoi amici, questa volta non aveva retto e si era arresa alle tenebre diventandone parte integrante, rinunciano per sempre alla luce.

Vagando nelle tenebre aveva perso se stessa, era fuggita dal dolore che sembrava perseguitarla, si era rifugiata a Londra ormai disperata, il ricordo di Draco Malfoy ancora vivido in lei, il rimpianto per quei momenti passati insieme più forte che mai.

La notte era ormai scesa sulla città inglese; i lampioni accesi illuminavano le strade con la loro potente luce.
Hermione camminò fino alla stazione, per prendere un’ultima volta il treno nove e tre quarti per Hogwarts, ormai aveva preso la sua decisione!

“Io detesto le donne deboli!”
“Mi stai forse dando della debole?” aveva domandato lei indispettita. Sul volto di lui si era dipinto uno dei suoi soliti ghigni: “No. È proprio per questo che mi piaci.”


Hermione non poté fare a meno di sorridere con dolcezza a quel ricordo mentre il treno prendeva velocità.
Quando arrivò alla sua vecchia scuola di magia e stregoneria, i primi bagliori dell’alba illuminavano il grande parco e si riflettevano sulle acque del lago nero. Hermione camminò fino ad arrivare nel piccolo angolo del giardino in cui erano state sepolti tutti i maghi caduti per la guerra contro Voldemort.
Li osservò tutti e con le mani sfiorò le lapidi, prima di voltarsi verso est e sorridere finalmente dopo tanto tempo.

Draco Malfoy aveva ragione, lei non era debole, e neanche stupida!
Alzò il volto con decisione verso il sole nascente, uno sguardo di sfida che le lampeggiava negli occhi ambrati.
Avrebbe atteso Draco Malfoy il tempo necessario.
Non le importava se era un mangiamorte o meno, era pur sempre il suo Draco Malfoy, il suo angelo, il suo principe delle serpi.

Non importa quanto l’amore sia effimero e fragile, non importa se sia proibito o meno, amare è pur sempre la cosa più bella che ti possa capitare.
   
 
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