Fanfic su artisti musicali > Take That
Segui la storia  |       
Autore: NiNieL82    22/01/2013    4 recensioni
Di che materiale sono fatti i sogni? Sono cristalli sottilissimi che si rompono al contatto con la realtà? Tiepide brezze pronte a svegliarci di soprassalto nelle notti estive? Bolle di sapone che bruciano gli occhi? Fiamme che divampano e bruciano ciò che si trovano attorno? Tempeste che scompigliano la nostra vita quando è già difficile sopravviverle giornalmente? Non sempre quello che sognamo è quello che vogliamo! E i sogni, se non realizzati, possono farci soffrire.
Cinque storie di sogni e passioni. Cinque ragazze: Angela, Ann Belle, Charlotte, Elizabeth e Joanna. Cinque uomini: Mark, Howard, Jason, Gary e Robbie. Una serie televisiva, il successo, una reunion, un video da girare, un intervista, un viaggio per dimenticare.
Nessun 'e vissero felici e contenti' perchè la vita è un'avventura che va vissuta fino infondo. Fino alla fine. Accettando tutte le sfide, i dolori e le prove che ogni giorno ci propone. Non per avverare i propri sogni, ma per renderli adatti a noi, scoprendone il loro materiale.
NdA: la storia è divisa in cinque parti, una per personaggio e tutte avranno un titolo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gary Barlow, Howard Donald, Jason Orange , Mark Owen, Robbie Williams
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2: Rincontrarsi.




Charlie? Sei proprio tu!” disse Jason.

Guardò la cascata di ricci biondi e in quegli occhi verdissimi riconobbe immediatamente la ragazzina che correndo per la via gli aveva annunciato di essere stata presa al provino che aveva fatto poche settimane prima e che le avrebbe permesso di diventare una ballerina professionista.

Che cosa era stato di lei?

Dopo quel giorno, dopo che lui le disse che sarebbe andato a vivere con la sua compagna dell’epoca, non l’aveva più vista. Salvo la mattina di qualche mese dopo -Jason non ricordava con esattezza quanto- quando, trasportando una grossa valigia, il padre l’accompagnò a Londra.

La scuola di ballo, infatti, aveva deciso che per gli allievi più giovani venisse fornita una borsa di studio che li facesse entrare di diritto alla Guildhall a Londra, una delle migliori scuole di formazione artistica in Europa.

Dopo quel giorno sparì. Non la vide più. Soffrì molto per questo e si rammaricò di non essere a Manchester quando sua madre entrò ad abitare nella nuova casa, situata in un quartiere più ricco, che Jason aveva comprato con i primi soldi guadagnati.

Dentro di lui Charlotte era sempre quella bambina sottile, come un pezzo di legno a cui basta poca pressione per potersi rompere. Quella bambina che con i suoi ricci ribelli lottava per stringerli in un perfetto chignon come tutte le sue compagne. La stessa bambina che per anni aveva difeso dai bulli di quartiere. E poco importava che gli anni passassero per tutti, lui compreso. Nel suo immaginario, Jason Orange, vedeva Charlotte Hendersons come una bambina, anche dopo tutti quegli anni.

La bambina che, come dicevano i suoi fratelli per prenderlo in giro, era innamorata persa di lui.

Ma che ci fai qui?” chiese Jason sorpreso.

Ci lavoro!” rispose Charlotte.

Jason aggrottò la fronte notevolmente stupito. E subito replicò:

Ma tu non lavoravi per…?”

Lavoravo. Ma sono successe un mucchio di cose e ho perso il posto…” ribatté Charlie seria.

Jason la guardò sorpreso e disse:

Non è successo nulla di grave,mi auguro!”

Charlotte sorrise dolce e disse:

No! Diciamo che mi sono data da fare talmente tanto con il mio ragazzo che sono diventata mamma a soli vent'anni”

A Jason si illuminarono gli occhi. E guardandola con ancora più stupore di quando le aveva chiesto se era davvero lei, domandò:

Allora sei sposata?”

Charlie scosse la testa e rispose:

No! Mi sono separata due anni fa… Indovina con chi ero sposata?”

Nick?” rispose sorridendo Jason sapendo già la risposta.

Charlie annuì e Jason disse:

Lo sapevo. Eravate troppo amici per essere un ragazzo e una ragazza!”

Garda che lo siamo ancora, amici. Anzi, pensa che mi ha invitato alla sua festa di fidanzamento con Nicole, la sua nuova compagna” sorrise Charlie.

Jason fischiò e ribatté:

Dio santissimo! Non ci credo. La piccola Charlotte mamma e moglie! Ma da quanti anni non ci vediamo?”

Dal Novantadue” contò Charlie “Esattamente quindici anni..”

Allora devi accettare il mio invito a prendere un caffè dopo aver girato il video. Non voglio che passino altri quindici anni prima di sentirti di nuovo” la invitò Jason.

Stephanie dietro di Jason, con gli occhi sbarrati, annuendo vigorosamente tanto da spettinarsi, suggerì la risposta alla ragazza che disse:

Beh! Ti faccio sapere a fine riprese che ne dici?”

Jason annuì e sorridendo rispose:

Ci conto!” e si allontanò aggiungendo: “Se non puoi venire fissiamo subito un altro appuntamento. Ti ho già detto che non voglio che passino altri quindici anni prima di vederci ancora” e si allontanò salutandola.

Le due donne lo guardarono allontanarsi.

E Stephanie, voltandosi a guardarla, disse:

Tu sei scema!! Hai detto ti faccio sapere a Jason Orange!”

Devo forse ricordarti che ho Danielle a casa?” rispose Charlie guardando Jason allontanarsi.

Lo so. C'ero quando l'ho detto!” scherzò Charlie

Ma hai anche una sorella che non fa un cavolo dalla mattina alla sera” replicò Stephanie.

Non è vero che Carol non fa nulla dalla mattina alla sera!” le fece notare Charlie divertita. “Lei va all’università. Ha i corsi da fare”

E oggi cosa sta facendo?” chiese Stephanie pratica.

Charlie aggrottò la fronte e prese il cellulare da tasca e, guardando la collega, dopo averle fatto un occhiolino, disse al suo interlocutore:

Caroline? Sono Charlie… Non è che mi potresti tenere Dany per un po’? Quando torno a casa ti spiego. Tanto anche se te lo dovessi dire, non ci crederesti”


scelsero un posto qualunque, molto anonimo ma abbastanza carino e caldo per parlare dei vecchi tempi.

Ordinarono entrambi un caffè e cominciarono a parlare del più e del meno. Ad entrambi era parso semplice, dentro gli studios, sedersi ad un tavolo e parlare. Ma ora, seduti in quel baretto isolato quasi non riuscivano a dire qualche cosa di sensato, arrivando perfino a parlare del tempo.

Solo quando arrivarono i caffè, Jason prendendo coraggio, guardò il contenuto scuro della sua tazza e un po' impacciato disse:

Sembrano passati secoli da allora”

lo disse più a se stesso che a Charlotte ma questo diede coraggio alla ragazza che aggiunse:

Quando tua madre si è trasferita, io ero in viaggio di nozze” ribatté Charlie.

Jason sorrise interessato e chiese:

E dove?”

Nuova Zelanda. Un mese. Il più bello della mia vita. Ho dovuto lottare con il dottore che non mi voleva far partire perché ero incinta” rispose Charlotte ricordando l’inconveniente con un sorriso.

Jason rise e domandò:

Da quanto eri incinta?”

Tre mesi. Mi fecero sposare subito. Non volevano le foto del matrimonio con una pancia a mongolfiera. Così la mamma di Nick e mia madre si misero d’accordo e organizzarono tutto” raccontò Charlotte spostando la panna dal suo caffè macchiato.

E tu? Eri sicura?” continuò Jason incuriosito.

Charlotte sorrise e rispose:

Tutti erano felici che io e Nick ci stessimo sposando. Ci conoscevamo da bambini, eravamo amici da sempre. E poi, subito dopo che tu lasciasti casa di tua madre, io e Nick ci fidanzammo. Durò per quattro anni prima che, in una delle numerose di gite di Nick a Londra, combinassimo il fattaccio”

Jason rise di gusto e Charlie continuò:

Non c'è niente da ridere, mr Orange. Eravamo spaventati. Eravamo due ragazzini che non sapevano nulla della vita!”

Ma eravate abbastanza grandi da fare sesso a quanto pare!” puntualizzò Jason sempre più divertito e aggiunse: “E poi non puoi dire che non sapevi nulla della vita. Abitavi a Londra da sola!”

E con questo?” domandò Charlotte fingendosi infastidita ma sorridendo: “Ero comunque una ventenne alle prime armi. E con tanti sogni da realizzare. Quando ho scoperto di essere rimasta incinta ho pianto per un giorno intero!” e dicendo questo osservò con interesse il fondo della sua tazzina.

Jason si rese subito conto che lo sguardo di Charlotte era diventato spento. Non metteva in dubbio che Charlotte fosse una madre amorevole. La conosceva bene e sapeva che cuore grande aveva e avrebbe scommesso tutti i soldi che aveva in banca sul fatto che fosse la migliore mamma che un figlio potesse avere. Ma in quanto riguardava sogni infranti, per un lungo periodo era stato uno dei più grandi esperti e sapeva che, anche se Charlotte più che sicuramente, era felicissima di essere mamma, quel sogno irrealizzato, volato via come un palloncino scappato dalla mano di un bambino distratto, era la cosa più dolorosa da ricordare.

Cercando di farla ridere, buttò giù una battuta, non sviando troppo dal discorso per non mettere a disagio Charlotte facendole capire di aver percepito il suo dolore. Sorrise e disse:

Immagino che trovarsi ad organizzare un matrimonio a vent'anni sia stato un vero inferno. Conosco abbastanza tua madre per sapere che ti ha fatto sicuramente uscire di testa!”

Gli occhi di Charlie si riempirono di nuovo di luce e sorridendo a sua volta, disse:

Eravamo continuamente sballottati! Siamo arrivati ad un punto che non riuscivamo a decidere nemmeno che biancheria indossare il giorno delle nozze talmente le nostre madri stavano cercando di mettere il becco su tutto! Pensa tu che poco prima delle nozze, abbiamo pensato di scappare!”

I due risero di gusto e stavolta fu il turno di Charlie che cominciò a studiare Jason.

Non si sorprese nel vedere che il tempo su Jason non era stato malevolo. Tutt'altro! Era diventato ancora più bello del ragazzino con il taglio di capelli improbabile che Nigel lo aveva costretto a fare quando la band si era formata.

Non lo aveva mai dimenticato.

Non aveva mai amato nessuno come aveva amato lui.

Lo aveva visto stare con altre donne mettendo a tacere il suo cuore da quando Jason si era innamorato per la prima volta. Aveva pianto e sofferto e aveva messo a rischio la sua amicizia con Nick solo per non ammettere nemmeno a se stessa che non lo avrebbe mai cancellato dalla sua anima.

Jason gli era entrato dentro anche alla più piccola trama dell'anima, dentro il filo più teso del suo cuore.

E ancora oggi il suo cuore batteva come quello di una scolaretta solo standogli vicino.

Chinò la testa. Si era resa conto di essere arrossita come una collegiale e questo la fece sentire una stupida.

Non sapeva però che Jason, invece, per tutto il tempo l'aveva guardata e l'aveva osservata a fondo. E guardandola ridere e scherzare si era reso conto che negli occhi verdi della sua giovane amica raccontavano la sua vita, come un libro aperto.

Era una donna ormai. Una donna che aveva lottato e sofferto. E che aveva visto i suoi sogni infrangersi, scoppiare come delle bolle di sapone che sono volate troppo in alto o che hanno urtato qualche cosa di troppo duro per poter vivere ancora.

E questo lo fece pensare. Non a Charlotte, ma a se stesso.

Che aveva fatto lui per crescere? Per diventare un adulto?

Aveva cercato di fare l’università, ma con scarsi risultati. Era finito a letto con qualche studentessa che appena i Take That si erano riuniti non aveva aspettato di mettere nero su bianco la sua notte di passione con lui, e poi stop! Aveva mollato anche l’università. Come aveva fatto con la scuola di cinema qualche anno prima.

Aveva deciso di prendere i soldi e viaggiare. Aveva visto migliaia di posti nuovi.

Ma era sicuro che nei suoi occhi non c'era la stessa profondità che aveva Charlie nei suoi. Charlie. La ragazzina della porta accanto che lui difendeva dai bulli.

Charlie che aveva sette anni meno di lui.

Anche rinunciando ai suoi sogni Charlotte Hendersons aveva molte più cose di quante ne aveva lui. Una sopra tutte, Charlie aveva una famiglia su cui contare. E non parlava della sua famiglia ossia quella composta da sua madre e dai suoi fratelli. Parlava di una moglie, di figli, di cani e gatti. Di una casa grande in campagna da riempire di mobili e di amori. Una casa enorme, proprio come quella di Gary.

Si rese conto di sentirsi solo e la stessa malinconia di Charlotte, una malinconia che toccava corde del cuore diverse da quelle della ragazza, pervase Jason.

Aveva sempre desiderato una famiglia e più il tempo passava più ne sentiva la mancanza.

In un attimo si rese conto di voler sapere di più di Charlotte e della sua vita e senza nemmeno che la testa gli comandasse di farlo, disse:

Ora mi devi far conoscere tua figlia! Quando ci possiamo rincontrare?”

Charlie sbarrò gli occhi e domandò:

Sei sicuro?”

Certo che sono sicuro!” esclamò Jason. “Dimmi un giorno e prometto che farò di tutto per farmi trovare libero”

Charlie lo guardò e candida rispose:

Domenica le ho promesso che l’avrei portata al parco perché suo padre invece di portarla a vedere Canterbury come le aveva promesso è dovuto partire a New York…”

Jason annuì e disse:

E allora verrò al parco con voi…” e strizzò l’occhio verso la ragazza che sorrise imbarazzata.

Il cuore batteva all'impazzata.

Aveva ragione quando pensava che nemmeno dopo quindici anni si sarebbe mai abituata a quel sorriso e a tutto il sex appeal che Jason riusciva a emanare solo strizzandole un occhio.


Charlotte rincasò poche ore dopo.

Aveva viaggiato in metropolitana senza nemmeno rendersi conto di quello che la circondava.

Come una sedicenne Charlotte si era di nuovo e ancora più innamorata di lui.

Scese a Balham e camminò per le strade tranquille, che costeggiavano il grande Sainsbury’s fuori la metropolitana.

Il giorno prima avrebbe fatto una lista mentale delle cose da comprare una volta rientrata da lavoro.

Quel giorno levitava. O almeno le sembrava di farlo.

Aprì la porta di casa e vide Caroline seduta vicino a Danielle che dormiva tranquilla con la testa poggiata sulle gambe della zia.

Allora?” chiese la sorella alzandosi dolcemente per non far svegliare la nipote, guardando la sorella con uno sguardo misto di preoccupazione e di eccitazione.

Caroline era completamente differente da Charlotte.

Scura la minore, bionda la maggiore.

Carol con gli occhi grigi, Charlie con smeraldi al posto degli occhi.

Col fisico da ballerina la maggiore; un po’ più in carne, ma non troppo la minore.

Il giorno e la notte. La luce e il buio.

Fuoco e acqua.

Charlie si mise a sedere ai piedi della figlia e accarezzando il plaid sollevò lo sguardo verso Carol e con gli occhi gonfi di gioia disse:

Ho rivisto Jason Orange”

Caroline parve non capire subito e chiese piuttosto stupidamente:

Quel Jason Orange?”

Charlie sollevò un sopracciglio e rispose:

Ne conosciamo qualcuno altro, forse?”

A Carol scappò un urletto di gioia che Charlie zittì subito. Danielle si mosse infastidita ma continuò a dormire così che la sorella minore potesse chiedere eccitata quanto la sorella quando era rientrata:

Ora mi devi raccontare tutto!”

Non esiste proprio, porto Danielle a letto e poi vado a dormire. Sono stanca morta” rise Charlie prendendo la bambina in braccio e ignorando le proteste della sorella.

Quando fu nella cameretta, mise la bambina a letto e la guardò.

Per quanto Caroline era diversa da lei, Danielle era invece la fotocopia di Charlie. Bionda, riccia, sottile come un asparago. Solo gli occhi erano blu come quelli del padre.

Charlie si chinò e baciando la fronte della figlia, disse:

Non sai quanto la mamma sia felice. Oggi dopo tanto tempo ho incontrato un amore che credevo perduto per sempre. Oggi mi sono sentita innamorata come mai lo sono stata nella mia vita. Mi sono sentita come una farfalla che vola leggera. Proprio come quando ballavo alla tua età!” e baciandole una guancia si mise accanto alla bambina e stringendola dormì con lei, ripensando a Jason e alla gioia di averlo rincontrato.



Bene! Scusate la mia

latitanza.

Spero di essermi fatta perdonare

con questo nuovo capitolo.

Che ne pensate????

Spero davvero che vi sia piaciuto.

Per chi ancora non lo sapesse

sono su Facebook.

Il mio nome è

Niniel82, proprio come qui

su EFO.

Fatemi ringraziare

chiaretta78,

orangina92,

Cause I am a Thatter e

Silvy_V

grazie per le recensioni

siete state davvero gentili e

spero davvero di non deludervi.

Un bacio e alla prossima.

Niniel82.


   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Take That / Vai alla pagina dell'autore: NiNieL82