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Autore: niallsjuljet    22/01/2013    5 recensioni
Liam, il fidanzato che ha fatto lo stronzo. Harry, il migliore amico innamorato della protagonista. Come andrà a finire? Leggete se vi va. -aless.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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He doesn’t know how special you are.

Questa os è tutta per te, Serena. Spero ti piaccia.
So che ti meriteresti più di quello che scrivo io, ma
io ci ho provato. ti amo. x

 
“Che cos’hai fatto?” domandai, con le lacrime agli occhi, al ragazzo dagli occhi caramello di fronte a me. “Io..Ho baciato un’altra. A Capodanno. Ma, ero ubriaco.” “E che vuol dire? Eri ubriaco e la sottoscritta, nonché tua ragazza, non c’era perché era in America. Un mix perfetto per baciarti la troia, ovvero Elizabeth. E magari, ti sei pure divertito, passando il resto della notte con lei, eh Payne?” dissi io, con le lacrime che scendevano sempre di più. “No, questo no. È stato solo un bacio, Valerie, davvero. Io a te ci tengo, tantissimo, e non avrei mai voluto ferirti. Mi pento tantissimo di quello che ho fatto, perché io ti amo veramente e quello che è successo tra me ed Elizabeth è stato solo uno sbaglio, un bacio. Un semplice bacio.” disse lui, prendendomi le mani e intrecciandole alle sue. Tirai via le mie mani dalle sue, con forza e mi allontanai appena appena da lui. “Un semplice bacio, dici? È stato solo un bacio a stampo?” “No…” disse lui abbassando la testa, singhiozzando. “Allora non è stato un semplice bacio Liam. Mi fai schifo.dissi, prima di voltare lui le spalle e tornarmene a casa con le lacrime che, lente, scendevano sulle guance.
Arrivai davanti alla porta di casa, cercai le chiavi nella borsa e dopo averle trovate le infilai nella serratura della porta per aprirla. Entrai, sbattendola con energia. Salii velocemente le scale ed entrai in camera mia, sbattendo la porta con tutta la finezza possibile in quel momento di dolore ed odio profondo verso la persona più importante della mia vita, Liam James Payne.
Mi buttai sul letto e scoppiai in pianto disperato. Avrei voluto morire, avrei voluto andarmene per sempre via da quella cittadina sperduta nella periferia del Birmingham, avrei voluto trasferirmi per sempre in città, anche a costo di fare la barbona sotto i ponti. Avrei voluto ritornare in America, lontana da tutto e da tutti, lontana da Wolverhampton, lontana da lui, che era il mio ragazzo da quasi un anno. Chiusi gli occhi, sempre cullata dalle note di Die In Your Arms di Justin Bieber, il mio idolo. Chiusi gli occhi e davanti mi scorrevano le immagini di me e Liam nell’ultimo anno. Eravamo così felici. Eravamo così innamorati. Eravamo così giusti insieme. Noi due ci completavamo, ci bastavamo, ci amavamo veramente. Però, non abbastanza evidentemente. Piansi ancora più forte, mentre quelle immagini mi scorrevano veloci davanti agli occhi. Rivolevo quei momenti, quei ricordi, quella passione, quei baci, quelle carezze. Volevo solamente che tutto tornasse come prima, come prima che io partissi per l’America. Volevo solamente riavere per me quel ragazzo, quel Liam Payne capace di farmi provare miriadi di emozioni solo con uno sguardo, con una parola, con una semplice carezza alla guancia, o ai capelli. Avevo bisogno di rivivere tutte quelle cose, avevo bisogno di amare nuovamente Liam, avevo bisogno di stare ancora con lui. Era solo da un’ora che avevamo rotto ma a me mancava già, terribilmente. Io ho bisogno di lui come le piante hanno bisogno della luce del sole, ho bisogno di lui come gli uomini hanno bisogno dell’ossigeno per vivere. Liam era la cosa migliore che mi fosse mai capitata, ed io, nonostante quello che mi aveva fatto, io lo amavo ancora e non riuscivo ad odiarlo. Io avrei voluto odiarlo, ci provavo, ma non ci riuscivo. Nonostante tutto il male che mi stava facendo passare, era più forte di me. Non riuscivo ad odiarlo e per questo odiavo me stessa e anche il mio fottuto cuore, quel cuore che lui si è preso. Si è impadronito di esso come un ladro, con cautela, senza fare troppo rumore, senza farsi scoprire. Quando mi era innamorata di lui, oramai era troppo tardi per tornare indietro e subito pensavo che fosse un errore ma mi sbagliavo, almeno, fino a quel momento.
Mentre continuavo a pensare, sentii il cellulare vibrarmi nella tasca dei pantaloni. Mi tolsi le cuffie, presi il cellulare e fissai lo schermo che si illuminava. Il nome Harry lampeggiava e, appena lessi il suo nome, sorrisi, almeno per quanto mi fosse possibile in quel momento.
“Pronto?” dissi, cercando di non fargli capire che stavo piangendo, ma il mio tentativo fallì, infatti lo sentii bloccarsi un attimo.. “Che è successo? Valerie, perché piangi? Ti prego, dimmi che è successo. Corro subito da te. È stato Liam? Che è successo? Valerie rispondimi..” inizio a tempestarmi di domande. Lui era così, appena sentiva che stavo piangendo o che mi vedeva triste, iniziava a fare domande su domande, fino a quando io non gli rispondevo. Harry era il mio migliore amico. Era la seconda persona più importante della mia vita, dopo Liam. Harry lo avevo conosciuto molto prima di Liam. Io e lui ci conosciamo da quando eravamo dei bambini, da quando avevamo tre anni. Io e lui siamo sempre stati molto uniti. Io e lui siamo sempre stati migliori amici. Io sapevo tutto di lui, lui sapeva tutto di me, era sempre stato così.
“Hazza, vieni qui da me, per favore? Ti spiego tutto, ma vieni qui. Ho bisogno di un tuo abbraccio..” dissi con la voce tremante e il corpo scosso dai singhiozzi. “Allora è stato Liam? Ah, se lo trovo quel coglione gli spacco il culo porca troia lui non può permettersi di far stare male..” “HARRY, CAZZO, STAI CALMO. VIENI QUI, CHE TI SPIEGO TUTTO, PER FAVORE..”  lo interruppi io, altrimenti sarebbe andato avanti per l’eternità con gli insulti e tutte quelle bellissime parole verso Liam. “Si, certo, arrivo subito.”
 
Sentii bussare alla porta e di malavoglia mi alzai dal letto, andai in salone ed aprii la porta. La figura di Harry mi era davanti. Aveva il viso teso e visibilemente preoccupato. Senza troppe pretese gli lanciai le braccia al collo e scoppiai a piangere tra le sue braccia, mentre lui mi accarezzava i capelli. Lui entrò in casa e chiuse la porta, che io avevo dimenticato aperta, alle sue spalle sempre tenendomi avvolta nel suo caldo e accogliente. Tra le sue braccia mi sentivo sempre protetta. Era come se tra le sue braccia nulla potesse farmi male o ferirmi dentro. Ma, quella volta, il suo abbraccio non era bastato. Liam mi aveva fatto male, ma male dentro, nel profondo.
“Cucciola, che ne dici di raccontarmi che è successo? Te la senti di parlarne?” mi staccai da lui, alzando la sua testa, incrociando i suoi occhi smeraldini ed annuii debolmente con la testa. Ci sedemmo sul divano ed io, pian piano, singhiozzando, gli raccontai per filo e per segno quello che era successo tra me e Liam. Mentre parlavo gli guardavo le mani. Stava  stringendo i pugni talmente tanto che le nocche gli diventarono bianche. Solo quando parlavo di Liam reagiva così, e non mi ero mai spiegata il perché. Una volta glielo avevo chiesto, ma lui aveva detto: “perché a te tengo moltissimo” ed io non mi ero mai posta il problema.
Quando ebbi finito di raccontare tutto, alzai lo sguardo e lui fece lo stesso. Io avevo le lacrime che scendevano e sicuramente sembravo un orsetto lavatore appena uscito dalla centrifuga di una lavatrice, ma non mi importava affatto. Harry, mi aveva vista tantissime volte così.
“Che coglione..” io lo guardai, interrogativa. “Mi riferisco a Liam. Cioè, è stato un coglione. Si è lasciato scappare una ragazza come te. Quel ragazzo ha dei seri problemi di apprendimento. Non capisce che si è lasciato sfuggire una meraviglia come te? No, ma io non lo so che testa di minchia ha la gente di oggi. Io, se fossi stato in lui non ti avrei mai lasciata andare. Anche perché, perdere te è come perdere qualcosa di tanto prezioso.. Sei preziosa, Valerie..” disse lui, lasciandomi leggermente perplessa. Mi aveva sempre detto certe cose, ma non così, così tante tutte assieme. Non così preso dalla situazione. Quella sera non lo riconoscevo più. Era un altro Harry. Lo guardai ancora più perplessa e lui disse semplicemente “Chiudi un attimo gli occhi..”  ed io, ingenuamente, lo feci. Aspettai, pensando che volesse farmi una faccia strana, ma poco dopo sentii qualcosa sulle mie labbra. Le sue labbra. Le sue labbra erano sulle mie, ed io non riuscivo a muovermi. Era persa. Sentivo dentro allo stomaco una sensazione stranissima, che avevo solo provato una volta o due con Liam. L’avevo provata quando ci demmo il primo bacio. Non mi staccai, lui non si staccò. Restammo attaccati, labbra a labbra, per secondi, forse minuti. Restammo attaccati ed io non riuscivo a capacitarmi di ciò che stavamo facendo. Era sbagliato. Avevo paura, avevo paura di perdere la sua amicizia, avevo paura che il nostro rapporto sarebbe cambiato, avevo paura che nulla sarebbe tornato come prima, avevo paura che non sarei mai più stata capace di guardarlo negli occhi e parlargli come prima, avevo paura che non sarei più stata capace di abbracciarlo. Avevo paura di perderlo, non potevo perdere anche lui.
Lui si staccò, e mi guardò dritto negli occhi.
“Scusami..” mi sussurrò nell’orecchio prima di uscire di casa e andarsene chissà dove. Io restai li, seduta sul divano, a fissare la porta chiusa, a toccarmi le labbra con l’indice. Quelle labbra su cui, poco prima, c’erano appoggiate quelle del mio migliore amico.
 
Un mese dopo.
 
“Ma si può sapere che ti prende? È da un mese che non sei più la stessa. Ti manca Liam, tesoro mio?” mi chiese la ragazza dai capelli castani, che mi sventolava le mani davanti agli occhi. Lei era Charlotte, una mia carissima amica.
“No, non è per lui. Ma per Harry. Non mi parla più, da…Quella volta..” “Da quando vi siete baciati?” annuii malinconica, mentre lei mi stringeva in un abbraccio amichevole, uno di quelli che se anche stai male ti fanno sentire almeno un pochino meglio.
“Mi manca, Charlotte, mi manca da morire. Ho bisogno di lui e dei suoi abbracci. Dio, io lo amo cazzo. Mi ha baciata e ho sentito quello che sentivo con Liam, anzi, ancora di più. Io ho sempre amato Harry, ma non me ne sono mai accorta e credo che sia perché lo avevo per me. Sai come si dice no? Ti accorgi di quanto è importante una persona, solo quando l’hai persa. Con Harry mi è successo così. Io l’ho perso. L’ho perso e per questo ora mi sono resa conto dell’errore che ho fatto. Io non ce la faccio. Ho bisogno di lui, cazzo. Ho davvero bisogno di lui. Che cosa posso fare? Ti prego, aiutami. Io non posso andare avanti così. Io devo assolutamente riaverlo. Mi fa troppo male stare lontana da lui. Sono stata così stupida..” “Vuoi dire che con Liam hai perso un anno della tua vita per niente?” “No, non dico questo, anzi, stare con Liam è stato bellissimo, ma Liam non è il mio vero amore, il mio vero amore è Harry. Io non so più che cosa fare. Mi evita, non mi saluta, in classe nemmeno mi cerca. Io, non ce la faccio più. Torno a casa e piango. Invece di dormire, piango. Ho bisogno di lui, cazzo. Lui è il mio tutto..”
Mi sfogai con Charlotte e un po’ mi sentii meglio. Avevo deciso cosa fare. Il pomeriggio sarei andata  a casa di Harry e gli avrei detto tutto.
 
 
L’orologio segnava le 5:34pm ed io camminavo a grandi passi verso casa Styles. Suonai il campanello decisa e presi un respiro profondo.
Poco dopo la porta si aprì e dietro essa intravidi la figura di Anne, la madre di Harry.
“Valerie, tesoro, che piacere vederti! Cerchi Harry? – annuii – Certo, entra, è in camera sua. Sali pure le scale con calma. È stato un piacere rivederti” sorrisi lusingata e salii lentamente le scale, raggiungendo la camera di Harry. Camera sua era in fondo al corridoio. Avanzai e mi bloccai davanti alla porta, con la mano in aria, pronta a bussare. Stava piangendo, si sentivano dei singhizzi, i suoi singhiozzi. Aprii la porta e lo trovai steso sul letto, a piangere. Il suo corpo tremava. Mi avvicinai a lui e lo chiamai.
Lui alzò il viso dal cuscino e si bloccò a guardare i miei occhi.
“Che ci fai qui? Pensavo che tu non volessi più parlarmi..” ammise lui. “Non essere sciocco. Come potrei? Sei tutto per me, Harold.
Detto questo, posai le mie labbra sulle sue e lo baciai, lo baciai davvero, senza aver paura. Lo baciai, per davvero. Lo baciai e mi sentii la persona più felice del mondo.
Mi staccai e lo guardai negli occhi, sorridendogli.
“Ti amo, scemo.”
“Anche io, cucciola mia.”
 

“perchè tutto ha un lieto fine. Tu, devi solo sperarci.”
 
 
 
 
Zao people.
Sono tornata con una os.
Devo ammettere che non ne sono molto soddisfatta, ma ok. Serena, scusa, non sono riuscita a fare di meglio. Spero che tu capisca quanta buona voltà ci abbia messo.
Se vi va, lasciate una recensione.
Un bacio,
-aless.
 


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