"Avete mai provato quella sensazione come se ti mancasse qualcosa? Una sensanzione che ti lacera, come se tu avessi un vuoto dentro? Non ti senti mai presa per il culo dall'intero genere umano? Ma che sto dicendo, dall'intero universo? Ebbene sì, io credo agli alieni, quegli esseri verdi alti quanto un pisello di un neonato, io credo che in qualche modo esistano, voi no?"

Chiusi il diario, sospirando immensamente. Era così difficile ultimamente scrivere, mi usciva male e il più delle volte la mia vista finiva per sfocarsi.
Di colpo alzai gli occhi a guardare la finestra, nevicava ancora, sorrisi compiaciuta.
Aprii la finestra e il freddo del Minnesota si impadronì di me scompigliandomi i capelli. E poi lo vidi lì, a fissarmi impassibile, quel lupo bianco, mi fissava come faceva ormai da mesi, era così affascinante. Sentii un rumore al piano di sotto, non ci feci caso e continuai ad osservare il lupo, come lui osservava me. 
Un altro rumore. 
"Per l'amor del cielo!" mi girai vedendo la porta aperta e mia madre entrare esasperata "Chiudi questa benedetta finestra" la anticipai e la chiusi coprendola con le tende 
"Avevo.." pensa, pensa, pensa "Caldo" mi giustificai
"Caldo?" sospirò "In pieno inverno?" 
"Esatto, sai com'è" cazzata fra tre..due.. "Sto andando in menopausa"
"Ti ricordo che hai sedici anni" ridacchiò uscendo di stanza
Per un pelo e non si accorgeva, aprii le tende ma con mio dispiacere mi accorsi che il lupo era scomparso, così decisi di dargli un nome. Presi velocemente il mio diario e cominciai a scrivere

"Betha, ecco come ho chiamato quel lupo bianco, mi sembra un nome adatto per lei.. o lui, non mi interessa è Betha e basta, la prossima volta gli faccio una foto così non me la dimenticherò mai"

"Oh mio Dio" sussurrai per poi cominciare a ridere da sola. Ero così maledettamente sola che l'unica cosa eccitante che riuscivo a scrivere sul diario era quella di aver trovato il nome per il mio lupo, che cosa patetica.
Scesi dal letto a mal appena per poi strisciare come un verme schifoso fino alla porta, mi alzai cercando di riscaldarmi per poi aprire la porta e correre, mi correggo, scivolare giù per le scale
"Cazzo!" urlai "Il mio povero culo" mugugnai 
Mia madre corse per tutte le stanze del pian terreno, e quando mi trovò fece un sospiro di sollievo
"Per l'amor del cielo" doveva smettera di dirlo, mi irritava "Sei sempre la solita, signorina"
"Mamma" alzai gli occhi al cielo "Non è colpa mia" mi girai "È delle scale" 
Mi guardò in un modo assurdo, manco avesse visto un fantasma, o un alieno, e dopo avermi lanciato per tipo trenta volte occhiate se ne tornò in cucina a fare non so che diavolo di ricetta.
Guardai l'orologio in salotto, segnava le 23:59 ed io ero stanchissima. Dopo un eternità di istanti mi alzai dalle scale e cercai in qualche modo di salire le scale e tornare in camera. Appena arrivata mi sdraiai sul mio enorme letto e cominciai a fissare il soffitto, ma dopo qualche attimo il mio cellulare vibrò, era una cosa strana, ma nonostante ciò continuai a fissare il soffitto, ma proprio quando mi stavo per addormentare presi il cellulare e lessi

da: Johanne

tutto ciò che mi circonda mi fa sentire la tua mancanza.

Non avevo parole, cioè, me l'aveva scritto sul serio? Mi sentii sorridere, insomma non era tipa da scrivere cose dolci, e sopratutto cose dolci a me, nel senso, io non contavo niente, non meritavo quelle parole. Bahh io e i miei complessi

a: Johanne

mi manchi pure tu.



 

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sono tornata con una nuova fan fiction che sto scrivendo con un'amica, l'altra 
l'ho cancellata poichè non mi piaceva
babies fatemi sapere come vi sembra il primo capitolo
much love,
K. 

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