Seppur terribilmente stanca,
Gilo
è talmente eccitata che mi trascina
per le vie di Londra tutto il pomeriggio.
Entriamo in qualsiasi negozio 'particolare', prende tutto in
mano,
Come una bimba.
Sorrido divertita.
Vedendola così provo
Tenerezza.
Ma anche tanta
Invidia.
Quella buona.
Vorrei tanto essere come
Lei.
Spensierata.
Invece ho in testa solo
Lui.
e non riesco a godermi appieno
questa esperienza
Unica.
Dopo aver visitato
Sabotato.
l'ennesimo negozio, entriamo in un
pub.
Di quelli tradizionali, con gli interni in
legno e le luci soffuse.
Molto intimo.
Ci sediamo ad uno dei tavolini in mezzo alla sala ed ordiniamo
'Due birre chiare.'
Gilo.
Sempre la solita.
Sa bene che non reggo l'alcool, soprattutto a stomaco vuoto.
Ma so perché l'ha fatto.
Vuole sapere
Tutto.
E forse anche lei vuole dirmi
qualcosa.
Così sia.
Affondo la faccia nel boccale colmo, faccio un bel sorso e
'Allora, titti?' mi chiede lei,
come se già conoscesse la risposta.
Come se già sapesse
Tutto.
Mi ricorda qualcuno.
'Ho sbagliato tutto.' esordisco io,
con tono
Colpevole.
'Al festival. Ho sbagliato
Tutto.' ripeto.
'Cristo, Andrea. Sono passati nove
mesi! Ci pensi ancora?'
Si.
Ogni istante.
'Per me lui non ricorda, e comunque
tu non hai fatto nulla di
Male.' dice lei, cercando di sdrammatizzare.
Le avevo accennato qualcosa in
aereo, prima che si addormantasse.
Qualcosa su
Gerard.
Ma non era stato necessario dirle
tutto, lei già sapeva.
Mi conosce.
Non ci sono segreti tra di noi.
'Dici?' le chiedo, già con la
risposta nella mia testa.
Si.
Ho sbagliato.
'Dico!' mi fa lei, convinta. 'Io, invece...' La sua espressione cambia in un attimo. Si
fa triste. I suoi occhi sono lontani.
Dov'è finita la sua
Spensieratezza?
'... non so che fare. Sono 'caduta'
e non so come 'rialzarmi'.' dice lei, vaga.
'Caduta?' Non capisco.
'Mi sono innamorata, titti. E non so come fare. Lui non è proprio
'disponibile'...' E' ancora troppo vaga.
'Gilo, spiegati meglio, ti prego!'
insisto io.
'Insomma, mi sono innamorata di
Frank!'
esclama con voce piuttosto alta.
Se ne rende conto e resta
Immobile.
con la bocca semiaperta e gli occhi
fissi e
Spaventati.
Stupita.
di se stessa.
Come me.
Restiamo per qualche istante così.
In un silenzio soffocante.
Poi torna in sé, aiutando me a fare altrettanto.
'Scusa.' mi dice, ancora scossa.
'Di cosa?'
'E' che non è facile per me. E' una
storia impossibile. Lui non sa nulla.'
Tu
Non sai nulla.
'Ma è stato tutto così
Immediato.'
Finalmente inizia a spiegarmi.
'Ci siamo incontrati in qualche
occasione, per motivi di lavoro. Qualche serata, alla casa discografica. Tutto
bene fino a che, durante una prova, lui non si è avvicinato
Troppo.
per aiutarmi a sistemare un jack
della chitarra.
Mi ha sfiorata.
ed ho sentito
Qualcosa di elettrico, come
Una scossa.
Una scossa.'
QUELLA scossa.
Anche lei.
'So che può sembrare una cazzata,
probabilmente è colpa dei cavi,
No.
ma da quel giorno, ti giuro, non
riesco a fare a meno di pensarci.'
Di pensarlo.
Lo so.
Vorrei tanto dirle tutto, ma
Mi blocco.
'Non è una cazzata. E' una bella cosa!' dico io, cercando di tirarle su il
morale, senza però riuscire a guardarla negli occhi.
Mi sento
Colpevole.
Di nuovo.
Non ci sono segreti tra di noi.
Tranne uno.
Frank.