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Autore: ChocolateFrogs    22/01/2013    1 recensioni
Cos'è che Harry non riusciva ancora a capire del suo passato? Cos'è quel peso che si sente da qualche tempo? I ricordi di Piton saranno la sua luce nel tunnel..
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nessun contesto
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Harry si sentì delicatamente sollevare da terra,la testa iniziò leggermente a girargli,così come la stanza intorno a lui. Chiuse gli occhi per attenuare il fastidio e quando li riaprì si ritrovò in un enorme prato verde,vicino ad un albero in fiore. Aromi di arancio,erba appena tagliata e il cinguettio di piccoli uccellini in volo avvolgevano il volto sudato di Harry. Il ragazzo occhialuto si guardò attorno e notò che da un cespuglio uscì una bambina dai capelli rossi e due occhi proprio come quelli dell'osservatore. Harry riconobbe,quegli occhi come quelli della madre.
-”Mamma” provò a chiamarla con voce fievole.

Ma la bambina non degnò Harry di uno sguardo,sembrava quasi non sentirlo. Continuò imperterrita a camminare,avvicinandosi all'albero da dove Harry osservava. Si inginocchiò sull'erba,prese un fiore e iniziò a ammirarlo rigirandolo tra le dita sottili. Un sorriso comparve sul suo visino pieno di lentiggini e il cuore di suo figlio si scaldò. Harry non aveva mai visto la madre,a mala pena se la ricordava in una luce verde mentre un grido soffocato proveniva dalle sue labbra. E vederla lì a pochi passi da lui,gli provocava un'incontenibile voglia di urlare di felicità. Delle risate infantili ruppero la sua riflessione,riportandolo a mente lucida.
Una bambina dai lunghi capelli marroni,raccolti in un fiocco sostava davanti a Lily,oscurando il sole che rifletteva sulla sua pelle pallida. Lily si alzò; la sua espressione composta,nessun segno di fastidio,nessun segno di delusione. Harry si avvicinò mettendosi di fianco alle due ragazze.
Sua madre tese una mano e una margherita si schiuse,iniziando a volteggiare in aria,infine volò via. Il ragazzo sorrise,mentre il ricordo di quando anche lui scoprì i suoi poteri per la prima volta gli ronzavano in testa. Quando aizzò un serpente contro Dudley,suo cugino,quando gonfiò zia Marge preso da un attacco di rabbia e quando in età ancora più piccina succedevano cose inspiegabili per sino per lui. Ma ora sapeva,lui era destinato ad essere un mago,proprio come la bambina lentigginosa.
-”Mostro,lo dirò a mamma!” urlò l'altra bambina presente.

D'un tratto l'espressione di Harry cambiò da felice a disgustata. Come poteva chiamare mostro sua madre? Si chiese. La risposta la conosceva anche lui nel profondo,quella bambina dai capelli bruni e espressione accigliata non era altro che sua zia Petunia. Chi altro poteva descrivere una dote così potente come qualcosa di cattivo? Petunia corse via spaventata. Harry la seguì allontanarsi con lo sguardo e quando si rigirò verso sua madre scorse una sagoma nera,piuttosto bassa per essere un ragazzo. Lily guardava un ragazzino all'incirca della sua età,vestito completamente di nero. Aveva una carnagione olivastra con capelli lisci e piuttosto unti che gli ricadevano sulle spalle,un naso adunco e due occhi neri da perforare qualsiasi cosa si trovasse nel loro campo visivo. Harry Potter non ci mise molto a capire chi di si trattava,non ci voleva un cervello degno di Merlino per riconoscere Piton. Il futuro professore chiuse le mani creando una sfera,quando le riaprì libellule selvagge iniziarono a svolazzare libere,lontano da quella presa sudata.

La scena cambiò mentre nubi annebbiavano la vista di Harry,che riuscì a migliorare a distanza di qualche secondo.
-”Tu non sei un mostro,anch'io lo posso fare. E' lei quella strana” spiegò tranquillamente Piton.
-”Sei cattivo Severus” rispose Lily sdraiata con Piton ad ammirare il cielo.
La visione cambiò di nuovo,risucchiando Harry in uno squarcio. Ripiombò a terra sbattendo la schiena e dolorante si rialzò. Si trovava ad Hogwarts,la vecchia Hogwarts ed era in corso uno smistamento,sentenziò Harry notando i molti ragazzi intimoriti davanti alla professoressa Mc Granitt che reggeva il cappello parlante. L'atmosfera era più calda che mai,le risate,e le candele creavano un'atmosfera unica,che Harry assaporò dal primo all'ultimo secondo.
-”Lily Evans” chiamo la McGranitt.
La professoressa di trasfigurazione appariva più giovane e rilassata. E Harry dovette ammettere che era i suoi lineamenti non erano poi così male,si erano solo persi un po' con il tempo.

Lily fece un passo avanti,timorosa. Si sedette sullo sgabello,leggendario,dove generazioni prima,tutta Hogwarts si era seduta per essere smistato nella casa corrispondente.

-”GRIFONDORO!” esultò il cappello.
La sala si riempì di applausi e risate. Lily scese dallo sgabello e andò a stringere la mano al tavolo dei Grifondoro. Piton la squadrò quasi disgustato. A Harry fece un po' pena. In fondo anche lui aveva sperato,il primo giorno,che Ron fosse assegnato alla sua casa. Aveva provato una certa simpatia per lui,fin dal principio.
-”Severus Piton” chiamò ancora la professoressa.

Il cappello non fece in tempo ad appoggiarsi sul capo non lavato di Piton,che subito pronunciò il suo verdetto. Piton fu assegnato a Serpevere. La delusione era visibile negli occhi profondi di quell'insolito ragazzo.
-”Ciao,io sono James Potter” il padre di Harry strinse la mano a Lily.
-”Mi chiamo Lily” rispose lei timida lanciando un occhiata a Piton prima di sedersi.
La sala grande si dissolse trasformandosi nel grande corridoio all'aperto che conduceva nelle varie aule. Erano passati vari anni,sua madre e Piton camminavano vicini,parlando di pozioni quandi i libri del ragazzo caddero a causa di uno spintone di James,il quale li superò non curante.
“ARROGANTE” una voce gelida perforò la testa di Harry,che sobbalzò dalla paura.
Ora il viaggiatore si trovava in cortile,Lily e James studiavano sotto ad un albero. Harry si sentì uno sguardo addosso,quasi trafiggergli le spalle. Così si girò e scorse da una finestra del castello,la stessa figura nera di sempre che guardava Lily, avido.
“MIO PADRE ERA UN GRAD UOMO!” esclamò il ricordo
“TUO PADRE ERA UN MAIALE” rispose ancora la voce di Piton.

Harry si voltò di nuovo,ma le macerie lo circondavano. Tuoni,lampi e bagliori infastidivano i suoi occhi. Camminò un poco e trovò un bambino in una culla,con le lacrime agli occhi e una ferita a forma di saetta ancora sanguinante. Più in là,appoggiato alla parete Piton reggeva Lily senza vita,tenendo testa al piccolo Harry che guardava la scena inconsapevole,l'uomo di cui aveva visto l'infanzia tormentata,per la prima volta piangeva. La folta chioma rossa cascava dalle braccia di Piton,gli occhi verdi di Lily lo guardavano senza scorgerne nulla. Piton gemeva sempre di più, il suo pianto disperato sarebbe riuscito ad illuminare una intera cittadina. Grosse lacrime rigavano il suo viso bagnando anche quello di sua madre che giaceva immobile,pallida e silenziosa.
-”Mamma...” gemette Harry anche lui con le lacrime agli occhi,senza staccare la visuale dal volto di sua madre tese una mano verso di lei per toccarla. Sbattè le palpebre,che iniziavano a riempirsi di un liquido caldo. E si ritrovò nell'ufficio del preside. Dall'ultima volta che ci aveva messo piede, non era cambiato molto. I soliti quadri dormienti,la solita fenice Fanny le solite caramelle assassine che aveva provato a mangiare. Eppure Harry ora si sentiva diverso,come se finalmente fosse a conoscenza di qualcosa,qualcosa che prima era vietato sapere.
-”Quindi il ragazzo dovrà morire al momento opportuno?” Piton sembrò dispiacersi
-”Non dirmi che in fondo ti sei affezionato al ragazzo” chiese Silente calmo.
Piton estrasse la bacchetta ”Expectum patronum” pronunciò commosso.
Dalla punta della sua bacchetta uscì un fumo argenteo seguito da un filo sottile anch'esso argentato. Il filo si trasformò in una cerva che galoppò via,attraversando il vetro decorato. Harry riconobbe quel patronus,perchè era lo stesso,o quasi,che poteva produrre lui.
-”Lily? Dopo tutto questo tempo?” Silente stupito guardava Piton con occhi sgranati.

-”Sempre” rispose solenne.
Harry finalmente aveva capito. Aveva capito chi gli aveva sempre salvato la vita,chi l'aveva sempre aiutato a spronarsi giorno dopo giorno,chi non aveva mai fatto preferenze con il prescelto,chi c'era dietro alla sua fortunata salvezza. Ma soprattutto conosceva il perchè di questi gesti; Piton non aveva fatto tutto questo per lui,l'aveva fatto per Lily,per sua madre: Sempre e solo per lei.
Harry si sentì afferrare dallo stomaco,e trascinare di forza fuori da quell'ambiente. Si ritrovò per terra,ancora una volta,con il respiro corto,i battiti a mille. E una strana consapevolezza sulle spalle.,ora sapeva quello che doveva fare. Si asciugò gli occhi e si fece coraggio. Ora era lui l'eroe pronto a sacrificare tutto,ora era lui il Severus Piton della situazione.

  
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