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Autore: Zoey1Directioners    22/01/2013    0 recensioni
Alzo gli occhi esasperata e guardo il nuovo arrivato, si gira verso di noi e guarda prima me dritto negli occhi e poi Francesco, seguo il suo sguardo e vedo Fra irrigidirsi. Si guardano dritti negli occhi per secondi che però sembrano infiniti ma Luca vince e Francesco abbassa lo sguardo e….arrossisce?! Federico!? Sul serio?.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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FRANCESCO
 
Chitarre elettriche al massimo e ad altissimo volume; mi sveglio di soprassalto e girandomi cado giù dal letto portandomi  coperte e tutto dietro con me: “Aio!” mugugno massaggiandomi la testa.
“Tesoro su sbrigati se no arrivi in ritardo! Luca ti aspetta!!”, “Arrivo!!” gli urlo dietro con voce arrabbiata, la mattina appena sveglio sono davvero un'altra persona, credetemi, poi mi passa subito eh….
Comunque scendo giù per le scale e sento l’adorabile profumo di pancake che mia mamma, puntualmente si sveglia alle 6 per prepararli a tutta la famiglia: io, lei, papà e il mio fratellino Giacomo. Allungo la mano verso un pancake leccandomi le labbra ma un’altra mano più veloce e sveglia mi passa davanti agli occhi e me lo ruba ; “Ehi!” mi giro e vedo mio fratello che con un sorrisino malvagio si infila il pancake in bocca, “ridammelo immediatamente!” gli urlo in faccia mentre con una mano lo afferro per i fianchi per farlo stare fermo e con l’altra cerco di attirare il pancake verso di me; mia mamma sospira,” digli tu qualcosa ti prego!” dice mia mamma a mio papà che è appena sceso giù dalle scale. Papà ci prende per le orecchie e ci costringe a separarci, “aio, aio!” urliamo io e mio fratello: “Lui mi ha preso il MIO pancake!” dico a mio papà con voce lamentosa. “Oh madonna, sei peggio di lui che ha la metà dei tuoi anni! Cavolo prenditene un altro! Tua mamma ne ha preparati a dozzine e voi dovete anche litigare per avere il primo pancake! Certo che neanche di prima mattina si può stare tranquilli eh!” papà si siede e prende la tazza di caffe che mia mamma gli porge. Faccio una linguaccia a mio fratello, prendo un altro pancake e mi siedo a tavola.
Finita colazione mi preparo e con lo zaino in spalla ridiscendo le scale, do un bacio sulla guancia a mia mamma e parto.
Bellissima giornata, cielo azzurro senza nuvole e temperatura diciamo su i 20 gradi, oddio adoro la primavera! Giro un ultima volta a destra e mi ritrovo davanti a casa di Luca: ha una casa stupenda, con moltissime vetrate enormi , tre piani più la mansarda e un giardino ben curato. Per non parlare dell’interno! Salotto, cucina e persino bagno sono enormi e di colore arancione,  un arancione caldo e accogliente.
Mi fermo davanti alla porta e il cuore incomincia a battere, non fraintendetemi non sono gay o almeno credevo, non lo saprei dire con certezza sono molto confuso; ma di una cosa sono certo, Luca a me piace, molto.
Sento il telefono vibrare nella tasca  e leggo “ ehi ti vedo, lo so che sei li. Guarda su ;)” alzo lo sguardo e lo vedo: il telefono in una mano mentre con l’altra sposta la tenda della sua camera, sorride e mi fa ciao, ciao con la mano che tiene il telefono. Sorrido pure io e gli scrivo che lo aspetto giù ma esce sua mamma che come al solito mi invita ad entrare, orami sono di casa li, ma rifiuto anche perché siamo già in ritardo e dobbiamo ancora  passare a prendere Sara.
Luca mi raggiunge: “Dai muoviti che siamo in ritardo!” gli urlo mentre parto in quarta, lui mi mette una mano sulla spalla; “Aspetta, aspetta un attimo!” mi dice. Mi fermo di botto e lui mi sbatte contro, ridiamo tutti e due senza motivo e lui mi prende per le spalle e mi abbraccia mentre io gli cingo la vita con le mie; ha un profumo stupendo, penso chiudendo gli occhi. Retiamo cosi per tre secondi e dopo ci stacchiamo, mentre io sorrido come un ebete e lo guardo negli occhi. Luca mi sorpassa velocemente, “ allora!? Non eravamo in ritardo?” mi dice lui ammiccante mentre incomincia a camminare, velocemente lo raggiungo e lo colpisco sulla spalla sorpassandolo a mia volta e cos per tutto il tragitto fino a casa di Sara; che imbecilli!
  
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