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Autore: Christie_road91    23/01/2013    0 recensioni
"Cazzo sono finiti i sonniferi".
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dopo quella notte le cose tornarono come prima, avevo solo voglia di mandare quella vita a fanculo e riprendere a 
farmi la mia, perché no, quella non era la mia.
Mia madre ci aveva sempre avvertiti su quanto fosse difficile gestire dei figli, su quante responsabilità comportasse e 
tutto il resto, ma diamine, lei aveva avuto sei figli e già un solo figlio a me stava quasi pesando.
Con chi dovevo parlare del resto?
Mike era troppo entusiasta  per sentirmi lamentare. Amava quel bambino quasi più di me.
Spesso veniva da me e passava ore a sentirlo mugolare e a fare versetti stupidi insieme a lui, eppure stava già da un po' 
con Anastasia e non avevano parlato del matrimonio, nonostante entrambi sembrassero desiderosi di una famiglia e 
roba simile, forse non avevano tutti i torti a rimandare.
Io amavo Adrienne ma il matrimonio ci aveva spenti, era come una candela che andava consumandosi, eppure eravamo 
sposati da poco più di un anno, e questo un po' mi spaventava.
Però forse era dovuto al fatto che nemmeno 8 mesi dopo il nostro matrimonio era nato Joey e ovviamente ci aveva 
sottratto gran parte del tempo. 
Era giovedì, un giovedì qualsiasi di una qualsiasi merdosissima settimana.
Non sapevo dove cazzo sbattere la testa, Adrienne era tornata la solita "madre" che aveva attenzioni da rivolgere solo a 
Joey.
A me cosa rimaneva?
Una notte passata a dormirle accanto, un bacio al mattino e un "ti amo" quando mostravo il mio essere "irritato". 
Non era gelosia, ma vedevo il mio mondo rimpicciolirsi dentro una mia azione ed adesso non riuscivo a sopportarlo.
Ero sempre stato consapevole che i cambiamenti, sopratutto quelli grossi, fossero difficili da affrontare, e spesso erano 
cambiamenti spontanei o involontari, perciò mi ci trovavo catapultato di punto in bianco in altre situazionei, a volte più 
grandi di me.
Era un po' come successe quando firmai quel pezzo di carta, una piccola azione, una grande conseguenza.
Erano passati solo 3 anni e tutto si era completamente stravolto.
Ormai mi c'ero abituato, i primi tempi erano grandiosi, oh cazzo se lo erano!
La novità, il profumo del successo si insidiava sempre più nella mia vita, era lo stesso profumo che sentivo a 15 anni 
quando strimpellavo la chitarra, un profumo che sembrava lontano e continuavo a seguire, quando lo sentivo non 
immaginavo nemmeno che ne avrei trovato la provenienza..
Eppure, un giorno sei nel tuo garage a registrare sulle musicassette quello che stai suonando ed il giorno dopo sei su 
Mtv guardato da mezzo mondo, un giorno sei in un localino a suonare davanti a 40 persone se va bene, ed il giorno 
dopo sei su un palco, ed intendo un palco vero, davanti a migliaia di persone.
Un giorno esci di casa per comprare una birra al supermercato ti mancano 2cent ed il cassiere dice che puoi tornartene 
a casa ed il giorno dopo allo stesso supermercato se ti vedono ti regalano due birre.
La fama da il rispetto, la povertà non ti da un cazzo.
Credevo fosse il contrario ad essere giusto, ma avevo una concezione del "giusto" diversa dal resto del mondo, e me ne 
fregavo. Alla fine mi andava bene.
Quel giovedì Adrienne aveva voglia di rilassarsi un po', badare a Joseph stava diventando pesante anche per lei, e 
questo ci toglieva sempre più tempo, visto che a fine serata, stressata com'era non aveva voglia di far nulla.
Nonostante fossi incazzato per quello che stava succedendo nella mia vita, le dissi che avrei potuto badare io al 
bambino nel caso avesse voluto fare un giro al centro commerciale. 
Inizialmente lei, stupita, mi fece un cenno con la testa come per dirmi "sei serio?", ed io subito la rassicurai annuendo.
Non si fidava di me, o meglio non si fidava quando questo riguardasse le "responsabilità".
Lei era stravagante, una donna forte, simpatica, sapeva come divertirsi e non si dava freni, ma quando entravano in 
gioco le responsabilità cambiava, sapeva gestirsi, e questo era quello che io ancora non avevo imparato..
Così dopo un po' di discussioni decise di uscire di casa, chiudersi la porta alle spalle e dedicare del tempo a se stessa.
Io ero li, sul divano, una birra ed un vecchio film in TV, ero fortunato, Joey dormiva, e lo avevo lasciato nella stanza 
accanto dentro il suo lettino.
Tutto taceva, se non fosse stato per i rumori della TV che ero obbligato a tenere a basso volume.
Ma nel silenzio..... Ecco i primi mugolii. 
"Merda! Si è svegliato, ed ora che cazzo faccio?"
  
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