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Autore: jonghina    23/01/2013    6 recensioni
TRAMA
Cosa faresti se incontrassi l'amore della tua vita? E se per colpa tua lui rinuncerebbe al suo sogno? E se per qualche strano caso potresti ritornare indietro nel tempo e rifare tutto da capo? Questa è la storia di Hyo-rin il cui fato la fa incontrare con il giovane Jong. Da lì ne parte una splendida storia d'amore, la quale però dovrà affrontare una svolta che metterà in serio rischio il loro rapporto
Un incidente. Un personaggio misterioso. Una scelta. Una storia divisa tra passato, presente e futuro..
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghyun, Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Matrimonio

Parte I




-Come vuole i capelli? Sciolti o raccolti?.-

Seduta su un piccolo sgabello continuavo a fissare l'immagine del mio viso riflesso in un enorme specchio ovale posto difronte a me.

-Signorina?.-

Una voce femminile spezzò l'apparente stato di ipnosi che mi teneva legata a fissare il mio riflesso.

-Eh?.- girai leggermente la testa e il viso della ragazza mi si presentò davanti a gli occhi.

-Sciolti o raccolti?.-

-S-sciolti...- le risposi un po' confusa.

La ragazza, con una forcina tra le labbra, mi sfilò l'elastico con cui avevo raccolto i capelli in una coda di cavallo prima di uscire di casa.

Una cascata di capelli un po' arruffati e in disordine mi ricaddero sulle spalle nude.

-Da-na!.- la signorina chiamò ad alta voce un'altra ragazza che dopo pochi secondi entrò nella stanza.

-Jae-Hee dimmi.- chiese con fiato corto, forse aveva corso per fare più in fretta.

-Prendi la piastra per i boccoli nel secondo cassetto.- indicò una cassettiera vicino a un divanetto color avorio, intonato con il resto dell'arredamento.

Io imperterrita, continuavo a fissare il mio riflesso, mentre Jaehee, mi passava una spazzola tra i capelli.

Dana, dopo aver posato la piastra sul tavolino difronte a me, impugnò un piumino per il trucco e, dopo avermi esamimanto, si mise all'opera.

Dopo dieci minuti di torture, Jaehee mi invitò ad alzarmi e mi fece strada verso un piedistallo posto vicino ad un enorme porta finestra.

Mi prese la mano aiutandomi a salirlo, poi mi afferrò dalle spalle e mi giro verso di lei chiedendomi di chinare leggermente il capo.

Con delicatezza mi infilò tra i capelli una coroncina con un lungo velo bianco in cima.

Mi rialzai lasciando cadere il velo lungo il mio viso. Lei con un rapido gesto me lo rialzò, lanciandolo sopra la mia testa.

-Perfetto.- disse battendo le mani con aria estasiata.

Spostai il mio sguardo sull'altra ragazza, e i suoi occhi brillavano per lo stupore mentre mi guardava con mani congiunte sotto il mento.

Perchè fanno cosi?” mi domandavo.

-Forza, specchiati.- Jaehee mi incitò a specchiarmi.

Mi voltai, molto lentamente con sguardo basso, lo rialzai poco dopo specchiandomi negli enormi e lunghi specchi posizionati a ventaglio intorno a me.

Il vestito di un bianco candido mi calzava alla perfezione: la gonna era voluminosa con diversi strati sovrapposti di organza e raso, un po' frastagliati; il corpetto era morbido, senza spalline tempestato di diamanti dai riflessi rosati con una scollatura a cuore poco profonda.

Il mio abito era di una bellezza che toglieva il fiato, che forse pochi potevano permettersi di indossare. Allora perchè non ero felice? perchè non sorridevo?.

Le mani mi tremavano mentre cercavo di lisciarmi la gonna del mio abito.

Stava accadendo tutto cosi in fretta, avevo la mente in subbuglio. Non mi ero nemmeno resa conto di dove mi trovassi o di cosa stessi facendo.

-Sei bellissima.- Una voce femminile mi prese alla sprovvista.

Spostai leggermente lo sguardo e il riflesso nello specchio mostrò il volto di mia madre sorridente.

Mi voltai di scatto e il velo mi colpì il viso.

-Mamma.- la chiamai con voce squillante.

Lei distese ancora di più le lebbra in un sorriso raggiante e poi allargò le braccia invitandomi ad abbracciarla.

In tutta fretta scesi dal piedi stallo e, alzando leggermente la lunga gonna per non inciampare, mi buttai tra le braccia amorevoli di mia madre.

Tutto quello di cui avevo bisogno adesso era quello di vedere mia madre. Volevo ascoltare la sua calda voce e perdermi nel suo profumo che mi ricordava la mia infanzia, i momenti belli che avevo passati con la mia famiglia e alla mia casa che ora era lontana chilometri e chilometri da me.

Sciolsi l'abbraccio guardando mia madre dritta negli occhi.

-La mia piccolina si sposa.- disse posando le mani curate, forse per l'occasione, sulle mie spalle. La sua voce era fine, sembrava che da un momento all'altro scoppiasse a piangere.

Sul mio viso comparve un sorriso forzato. Lei mi accarezzo le spalle.

-Allora..- abbassai lo sguardo piantandolo sul parquet sotto i miei piedi- perché la mia piccola non è felice?.-

Sgranai gli occhi. Sapevo che non potevo ingannarla abbozzando quel sorriso fasullo.

-Mamma io..-

-Ma guardati!- una voce euforica si fece largo nella stanza, interrompendomi .-sei stupenda- alzai lo sguardo e un sorriso raggiante mi saltò a gli occhi.

-Onew Oppa.- esclamai.

Vestito in modo elegante, perfetto per una cerimonia, si affiancò a mia madre, continuando a sorride.

Poi cominciò ad esaminarmi con cura portandosi un dito sulle labbra e guardandomi con sguardo serio.

Mi diedi un occhiata veloce e poi mi sistemai i capelli.

-Qualcosa non va?- gli domandai dandomi un ultima aggiustatina alla coroncina.

Lui scoppiò in una risata, una delle più belle che avessi mai visto e udito.

-Se sapevo che eri cosi bella, ti sposavo io.- disse con tono divertito.

Il mio viso prese fuoco: con tale calore potevo incendiare l'intera chiesa.

-Hyung, sei sempre il solito burlone.- Una mano si posò sulla spalle sinistra del Leader. E da dietro le sue spalle comparve la figura alta e snella di Minho.

Mi salutò con una veloce alzata di mano, per poi ritirala e nasconderla nella tasca dei pantaloni.

Mi scappò un sorriso, guardando il viso del rapper un po' arrossato, che cercava di trattenersi nel esprimere qualche complimento verso di me o almeno verso il mio abito.

L'atmosfera di colpo era cambiata, mi sentivo meno tesa. La loro presenza mi rilassò. Forse, perchè ormai mi ero abituata ad averli sempre vicini a me.

-Ma..- mi guardai intorno alla ricerca del resto del gruppo - dove sono gli altri?-.

-Key è rimasto in corridoio, non è voluto entrare.- Onew rispose dando un leggero cenno di capo verso la porta.

Perchè non vuole vedermi?” mi domandai tra me e me.

-Jonghyun..- rivolsi la mia attenzione su Minho, che abbassò immediatamente lo sguardo appena posai il mio su di lui -è da questa mattina che non lo vediamo.-

Aggrottai la fronte.

-Quindi non è ancora arrivato?.- domandai.

Ma nessuno rispose. Cos'è tutto questo mistero? Cosa mi stanno nascondendo?.

Onew si grattò la nuca e sbuffò, spostando lo sguardo vero lo specchio a ventaglio posto dietro di me.

-Beh, stamattina ha indossato lo smoking ed è uscito in tutta fretta.-

Quindi verrà?”

Di colpo la porta si aprii attirando l'attenzione di tutti i presenti. Sbucò la testa di un ragazzo mai visto prima d'ora.

-Scusate l'intrusione, il prete ha detto che possiamo cominciare la cerimonia.-

A quelle parole il mio cuore cominciò a battere all'impazzata.

Onew e Minho si girarono verso di me contemporaneamente, fissandomi preoccupati.

Il mio sguardo fissava il vuoto, sentivo un dolore sordo montarmi dentro. Ma non potevo mostrarmi debole difronte a loro e sopratutto difronte a mia madre.

Abbozzai un sorriso esitante che si smorzò subito sulle labbra.

-Ok, andiamo.- dissi con tono deciso invitando, le persone presenti nella stanza, ad uscire prima di me.

Rimasi per alcuni istanti ferma al centro della stanza, ormai vuota, fissando la porta che lentamente si chiudeva.

Deglutii e presi un lungo respiro.

Si, è la decisione giusta” era un pensiero fisso che mi ripetevo da quando avevo aperto gli occhi questa mattina. Mi auto convincevo che quello che stavo per fare era la cosa migliore.

Mi diedi uno slancio in avanti e cominciai a camminare verso la porta. Afferrai la maniglia e la strinsi con forza aprendo la porta con molta delicatezza.

Appena varcata la soglia, una figura appoggiata di spalle contro il muro, mi spaventò.

-Ma cos..- sbarrai gli occhi.

Il ragazzo fissava la parete difronte a lui con braccia conserte e con espressione imbronciata.

-Key che ci fai fermo in corridoio?.- Il ragazzo con il ciuffo rosa mi lancio un occhiataccia.

Si stacco dal muro e, senza dire una parola, si girò dandomi le spalle incamminandosi verso la fine del corridoio.

Seguii la sua figura farsi sempre più piccola ad ogni passo.

Forse era Key la persona che ha ascoltato la lite tra me e mia sorella ieri sera”.

Sospirai abbassando lo sguardo e fissando le mi scarpe piene di strass che luccicavano; potevo fermarlo dirgli che quello che avevo sentito la sera prima era una bugia, una frase uscita di getto dalla mia bocca, ma forse non mi avrebbe creduto e questo mi bloccò.

Avrei solo sprecato fiato con Key.

-Che ci fai ancora qui?.- la voce autoritaria di mio padre mi fece sobbalzare.

-Papà.- esclamai appena alzai lo sguardo, trovandolo fermo difronte a me con le mani chiuse in dei pugni e appoggiate su i fianchi, che mi guardava stranito.

-Vuoi fare tardi anche al tuo matrimonio?.- mi domandò con una punta di ironia nella voce.

-Certo che no!.- risposi un po' infastidita.

-Allora andiamo.- disse porgendomi il braccetto e invitandomi ad infilarci il braccio.

Annuì e intrecciai il mio braccio al suo, lasciandomi scortare fino alla fine del corridoio.



Note autore: Vi chiedo umilmente scusa per il ritardo... Ma ho problemi con questo capitolo infatti, l'ho diviso in 3 parti. Questa prima parte non racconta molto, da solo una veloce descrizione dello stato d'animo di Hyorin. Spero che mi perdoniate per l'immenso ritardo e che continuerete a seguire la mia storia.


  
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