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Autore: Erisachan    23/01/2013    2 recensioni
Alcune persone hanno paura dell'oscurità.
Non c'è nulla di cui vergognarsi, per carità, c'è anche della gente così.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction scritta per il Cowt3 su maridichallenge <3
Confessioni di un ratto di strada






Alcune persone hanno paura dell'oscurità.
Non c'è nulla di cui vergognarsi, per carità, c'è anche della gente così.
Io però, nel buio mi ci trovo bene, di notte, soprattutto, all'aperto, in quei vicoli stretti stretti, dove l'unica scelta è camminare in fila a due a due, che se sei in tre ti ci incastri e poi non è un bello spettacolo.
Che poi, io nell'oscurità, ci vedo pure abbastanza bene, sapete com'è, uno ci si abitua a certe cose, c'è il lattaio, per esempio! Quello si sveglia tutte le mattine alle 5 per andare a lavoro e poi finisce come un pirla a svegliarcisi anche la domenica quando la sveglia neanche suona! Beh, io invece mi sono abituato a stare al buio, di sicuro è più utile che svegliarsi alle 5 del mattino!
Io di giorno, non esco mai, c'è troppo casino durante il giorno, la gente parla sempre ad alta voce, come se il sole li stesse minacciando di coprire il suono delle loro parole, mai che si faccia un po' di silenzio di giorno! Poi tutti corrono, ti vengono addosso e neanche si preoccupano di porti le dovute scuse, la gente maleducata, esce tutta di giorno, io lo so!
Invece di notte, beh, di notte è tutta un'altra cosa, sapete, io vivo in un posto tranquillo, asciutto, non troppo caldo ma va beh, per quello uno si arrangia con quel che trova, dopotutto, ci son certi spreconi nel mondo!
Comunque, vi dicevo, davanti a casa mia, c'è un ristorante, uno di quelli carini, quelli con il cuoco grasso e il capo cameriere con i baffi lunghi che seguono sempre la linea del suo sorriso, che il campo cameriere, quello lì, sorride un sacco, per cosa poi, io non l'ho mai capito. Però mi danno da mangiare, lì in quel vicolo, quello stretto stretto che in tre non ci passi, che lì a sinistra c'è la porta di casa mia, che poi forse, proprio porta non è, è più…un concetto elastico di una porta ecco.
Concetto elastico, son due belle parole, elastico più che concetto, una donna con la gonna alle ginocchia lo stava dicendo a un uomo con le scarpe lucide l'altro giorno, se non fosse che ha detto una parola così bella, quando mi ha pestato un piede, io l'avrei anche morsa; ma bisogna sempre essere riconoscenti per le cose che si ricevono quindi ho lasciato perdere, che come si vive io lo so bene e lo metto pure sempre in pratica! Mi han cresciuto bene, a me!
Continuo a divagare dal punto, siete delle persone che distraggono voi, lo sapevate? Che io c'ho delle cose da dire, c'ho una cosa che vi voglio raccontare, che io ancora non l'ho detta a nessuno perché Luigi, il cuoco, quello grasso, ad ascoltarmi non ci sta mai, dice sempre che non capisce cosa io voglia più del bel piatto di pizza che m'ha già lasciato e se ne va sbuffando, a volte, mi da pure dell'ingrato! Fortuna che poi passa Franco, che lui invece ad ascoltare un po' mi ci sta, peccato che sia poco sveglio, poveretto, ride sempre, l'ho già detto! Ah! Ho fatto la rima, non ve l'aspettavate questa eh!
Vabbeh, non siete mica capaci di apprezzar certe finezze voi! Meglio che vi racconti la mia storia prima che vi distraiate e poi abbiate pure da lamentarvi che magari mi son pure dilungato!
L'altra sera, no, non ieri, l'altra, quella prima insomma, beh, c'era sta ragazza, una bella, l'ho capito dalle calze, io, solo le ragazze quelle belle c'han le calze così, bianche e col pizzetto alla caviglia, proprio carine, sì! Comunque, la ragazzetta se ne stava a camminare per il mio vicolo! Bella pazza dico io, la gente bellina così, per questo vicolo, non ci dovrebbe passare, non da sola almeno, che l'ho già detto, che in due ci si sta a camminarci. Comunque, stavo giusto pensando di andar là e dirle che se ne doveva andare quando arriva un tizio con le scarpe da ginnastica tutte rovinate e la schiena china sul busto, che l'ombra era troppo avanti, dritto non stava di sicuro! Beh, che fa quel tipo brutto e gobbo! Afferra la ragazzetta e la tira indietro, quasi che lei poveretta, gli pestava il piede se non era che si era sbilanciata per il tirone!
Io, a queste cose qui, mica le sopporto bene, insomma, uno brutto brutto che tira una ragazza bella bella, non va mica bene! Allora che ho fatto? Io, che son fatto d'acciaio grigio e muscoli muscolosi, son andato là e me lo son graffiato tutto il tizio gobbo e brutto (notate la rima, che son cose che mi vengono così a improvvisazione! ) Ha! Quello ha pure cercato di menarmi sapete? Ma io son svelto che non ce n'è un altro e l'ho messo in fuga!
Ma lo sapete qual'è la parte più importante di tutta questa storia? Che quella ragazzetta bella bella, che se ne era stata zitta fino a quel momento, invece di ringraziarmi s'è messa a gridare! A gridare contro di me! E mi ha chiamato brutto! Io! Brutto! Ma se son fatto d'argento e c'ho gli occhi che splendono! Certa gente la bellezza proprio non lo sa che cos'è! Allora io per dispetto sapete che ho fatto? Le ho strappato le calzette graziose, che una così, che non sa neanche essere grata per quel che riceve, calze così belline mica se le merita! Certa gente proprio non sa come si vive, dovrebbe limitarsi ad uscir di giorno gente così, la notte è fatta per chi sa stare al mondo! Che di notte, solo chi c'ha gli occhi luminosi come i miei ci vede bene e ben lontano! Vah, ora vado al ristorante, che la pizza sarà pronta e Franco vorrà ascoltar le mie avventure del Vicolo! Ora che ci penso, a Franco quando sorride, nell'oscurità a volte gli si illuminano i denti, forse è per quello che lui nell'oscurità ci vede come me anche se gli occhi mica son brillanti!
   
 
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