Cap 7: GELOSIA…
La notte era calma e la luna vegliava sul
sonno degli abitanti del Crystal Empire; nella stanza dell’erede al trono
l’unico rumore percettibile era il respiro regolare della principessa che
sembrava fare sogni tranquilli avvolta tra le lenzuola di seta; era una serata
ventilata e dalla porta-finestra entrava un pungente venticello che sembrava
poter essere l’unica cosa capace di guastare i sogni della ragazza.
°Illusion°
Il custode dei sogni quella notte era
piuttosto agitato, sentiva una potente aura malefica avvicinarsi al suo regno,
ma sperava con tutto il cuore di essere in errore. Camminava avanti e indietro
per la sua stanza da almeno venti minuti e aveva l’aria terribilmente
preoccupata; finalmente si costrinse a calmarsi, si affacciò al balcone ma
quello che vide invece di aiutarlo lo fece andare nel panico per qualche
secondo.
All’orizzonte si stagliava un’enorme
nuvola di fumo rosso, al suo passaggio piante, fiori e animali morivano
all’istante.
Il custode dei sogni riprese il controllo
del suo cervello, attraversò la stanza di corsa e si fondò lungo il corridoio e
poi giù dalle scale. Ricomparve in giardino per capire meglio cosa fosse quella
nuvola rossa, qualunque cosa fosse non sembrava facile fermarla, ma lui
naturalmente non si sarebbe arreso senza lottare. Sul palmo della sua mano
comparve il cristallo d’oro. Il custode chiuse gli occhi e il suo viso assunse
un’espressione risoluta e concentrata, portò le mani sopra la testa e cominciò
a caricare un colpo d’immane potenza. La nuvola continuava ad avanzare
imperterrita e non sembrava avere intenzione di arrestarsi.
- Cristallo d’oro, RISPLENDI!!! Urlò il
custode e un lampo di luce partì in direzione della pericolosa nube che però
appena il colpo cessò si ricompose e ricominciò la sua marcia verso il palazzo
ancora più minacciosa e veloce di prima.
*è inutile, è come cercare di colpire l’aria!*
Il custode diede una rapida occhiata al
palazzo alle sue spalle, migliaia di persone erano la dentro immerse nei loro
sogni ignare di quello che succedeva.
*non posso arrendermi, io sono il custode, devo
proteggerli!*
Caricò un altro colpo, poi un altro e un
altro, e un altro ancora, andarono tutti a vuoto… la nube era ormai arrivata ai
confini dei giardini ed Helios non sapeva più che fare, ormai cominciava a
sentirsi stanco, gli attacchi da lui sferrati richiedevano gran potenza e
concentrazione. Helios guardò i fiori appassire uno per volta, ormai la nube
era a cinquecento metri dai portoni del palazzo… non poteva fare nulla per
fermare quella forza demoniaca… avrebbe ucciso tutti, niente avrebbe più visto
la luce del sole…
*qualcuno mi aiuti… aiutatemi… vi prego aiutatemi…*
°Crystal Empire – camera
di Chibiusa°
La principessa stava ancora sognando
tranquillamente quando nella sua testa rimbombò all’infinito l’eco di una
preghiera disperata… QUALCUNO MI AIUTI… AIUTATEMI…VI PREGO AIUTATEMI… AIUTO…
AIUTO… AIUTAMI TI PREGO…
La ragazza si svegliò di scatto, aveva
appena avuto un incubo, poi quella voce ritornò con prepotenza… AIUTAMI… TI PREGO
AIUTAMI…
Non era un incubo…di chi era quella voce?
Non riusciva a ricordare… apparteneva ad un passato molto lontano, ma sempre
vivido nella sua mente…era una voce famigliare… poi ad un tratto capì:
- HELIOS!!!
°Illusion°
*Devo salvarli, loro non hanno colpe…*
Il custode dei sogni con un ultimo
tentativo disperato alzò il cristallo al cielo ed urlo:
- Cristallo d’oro, RISPLENDI!
La nube tossica continuava ad avanzare
minacciosa, in meno di un minuto avrebbe invaso il palazzo.
* TI PREGO SALVA GLI INNOCENTI CHE VIVONO QUI… TI PREGO
CRISTALLO D’ORO…*
- RISPLENDI!!! Urlò con tutta la
disperazione che aveva in corpo…
Un raggio di luce rischiarò tutta
Illusion, migliaia di piccole sfere d’oro si alzarono nel cielo e poi sparirono
lasciando il palazzo deserto, non cera più un essere vivente, nessuno a parte
il custode dei sogni che stremato ma soddisfatto crollò a terra senza forze.
Ormai la nube tossica l’aveva raggiunto, capì che era finita; più niente poteva
salvarlo, sentì il veleno penetrargli nei polmoni, stava per dire addio alla
vita quando un urlo lo riscosse:
- HELIOS!!! Si era appena materializzata
al suo fianco una figura che ora lo scuoteva violentemente.
*Ho fallito, c’è ancora qualcuno qui con me…* Poi prevalso dalla stanchezza e dalla
mancanza d’aria svenne.
Chibiusa cominciava a tossire, si guardò
attorno, vedeva solo rosso, rosso sangue in tutte le direzioni, cominciava a
mancarle l’aria… afferrò il custode che sembrava morto e si smaterializzò.
Intanto in una stanza segreta del palazzo
compare una losca figura…
- Il mio signore sarà contento del lavoro
di stasera…. Poi scoppiò in una sadica risata afferrò il calice che era
custodito tra quelle mura da lunghissimo tempo e con un ghigno sparì.
°Piuta – base nemica°
Athanos stava seduto sul suo trono e
aspettava l’esito della missione, dopo vari minuti comparve in fondo alla sala
uno dei suoi servitori.
- Derrik…
- Mio signore come avete ordinato ho
recuperato il Calice…. Disse l’uomo avvicinandosi e prostrandosi ai piedi del
suo padrone.
- Bene… dammelo!…
L’uomo consegnò il calice alle mani
rugose di Athanos.
- Si… hai fatto un buon lavoro…. Disse rigirandosi il cimelio tra le dita;
cominciò a borbottare varie formule per cercare di aprire il calice ma quello
in risposta emise solo qualche bagliore. Di scatto s’interruppe e lo scagliò
sul pavimento, poi si alzò irato e afferrò Derrik per la gola.
- Perché non si apre? Hai dimenticato le chiavi?
- Quali chiavi? Lo giuro… cera solo
quello… vi supplico…. Athanos lasciò la presa e l’uomo si accasciò a terra con
le mani alla gola.
- Idiota… mancano le tre chiavi… hai un’ultima possibilità
per recuperarle ed uccidere le sailor… se dovessi fallire, non tornare perché
la mia ira non si placherà di nuovo. Disse tornando a sedersi sul suo trono.
- Come desidera mio signore…. Dicendo questo scomparve nell’oscurità.
zzz
Chibiusa comparve nell’infermeria con il
corpo di Helios tra le braccia, guardandosi attorno vide che i letti occupati
da Angel e Alexander erano liberi, probabilmente la sua amica era tornata a
casa e il suo ragazzo stava riposando nella sua stanza. Trascinò a fatica il
corpo del custode su una branda e poi andò a cercare la primaria, cosa che fu
più impegnativa del previsto perché il gas che aveva respirato cominciava a
farle girare la testa.
- Dottoressa!!! Deve venire subito, c’è
un ragazzo che sta male! Disse la ragazza entrando negli alloggi della
primaria.
- Mio dio, Chibiusa! Ti rendi conto di
che ora è? Disse la donna in tono irritato e con la voce impastata dal sonno.
- È un’emergenza! La prego, Helios sta
male!
- Helios? Il custode di Illusion? Dov’è?
- In infermeria… si sbrighi! Disse con
impazienza.
La donna s’infilò una vestaglia e uscì di
corsa lasciando Chibiusa appoggiata allo stipite della porta. La principessa
del Crystal Empire cominciava a sentirsi male sul serio, la vista le si annebbiava
sempre di più ogni secondo che passava e non sapeva dire se le bruciavano di
più i polmoni o la gola. Si accasciò al suolo e sciolse la trasformazione, una
brutta mossa perché all’istante il dolore triplicò, si portò le mani alla gola,
non riusciva più a respirare. Il dolore la vinse e stramazzò al suolo priva di
sensi.
zzz
- si sta svegliando!
- Per fortuna!
- Usa… hei amica, mi senti?
Quando aprì gli occhi per la prima volta,
tutto quello che Chibiusa vide furono macchie colorate e senza contorni
definiti; quando li sbatté una seconda volta forme e colori sembrarono più
chiari, eccezion fatta per la macchia rosa e gialla che stava al centro del suo
campo visivo; chiudendo gli occhi, finalmente, Chibiusa riacquistò in pieno la
vista, e per quanto non comprese subito dove si trovasse, riconobbe al volo il
viso più che sorridente di Angel.
- Allora? Come stai? Le chiese Dafne.
- Mi gira la testa…. Disse cercando di
sedersi con la schiena appoggiata alla testiera del letto.
- Mm, forse sei ancora un po’ stordita…
la primaria ha detto di bere questo, serve per recuperare le energie. Disse
Angel porgendole un bicchiere stracolmo di un pastoso liquido verdastro
dall’odore non proprio invitante.
- È fango? Chiese Chibiusa accettando il
bicchiere mal volentieri. Trangugiò il liquido tutto d’un fiato sperando che
non le facessero bere altri intrugli.
- Credo che vomiterò! Proseguì con
un’espressione altamente schifata.
- Se lo vomiti poi devi berne un altro.
Disse Angel soffocando una risatina.
Chibiusa emettè un gemito di disgusto e
si lasciò cadere sui cuscini. Le sue amiche la squadrarono un secondo poi si
scambiarono un paio di occhiate eloquenti e si dissero che stava abbastanza
bene per poter parlare.
- Usa….
- Mm….
- Beh, noi ci chiedevamo cos’ è successo
esattamente stanotte…. Disse cautamente Aprodite.
- Stanotte? Chibiusa sembrava spiazzata,
poi tutto d’un tratto la sua espressione si fece seria.
- Dov’è Helios? Chiese.
- È in un'altra stanza…. È in coma. Disse
in un soffio Angel.
- Cosa? I-in coma? Nel volto di Chibiusa
era comparsa un’espressione alquanto preoccupata.
- È stabile…. Non pensare a lui ora devi
riprenderti completamente. Disse Dafne.
- Voglio vederlo! Riprese Chibiusa
saltando giù dal letto. Ma Angel la trattenne per un braccio.
- Devi prima dirci cos’è successo
stanotte, così potremmo scoprire cos’ era esattamente quella roba che avete
respirato… prima che faccia strage di altri innocenti! Disse decisa Aphrodite.
- Io non lo so… non ricordo bene….
- Sforzati, è importante! Disse Angel facendola
sedere di nuovo sul letto.
- Non so bene, stavo dormendo a casa mia,
poi la testa… quelle urla… credevo che fosse un incubo, ma le ho sentite di
nuovo, qualcuno stava chiedendo aiuto, la mia testa stava per scoppiare, poi ho
riconosciuto la voce…
- Helios. Disse Angel e Chibiusa annuì.
- Io non so neanche come ho fatto… non ho
neanche pronunciato la formula per trasformarmi… ho solo preso tra le mani il
ciondolo e mi sono trovata ad Illusion… credo….
- Credi?
- Beh, non vedevo niente, a parte il suo
corpo accasciato a terra…. Attorno a me solo rosso… da tutte le parti, ho
cominciato a tossire e… forse cera qualcun altro la… ma non sapevo che fare…
cominciava a mancarmi il respiro… siamo tornati indietro. Concluse Chibiusa.
- Non preoccuparti, sei stata bravissima!
Disse Angel vedendo che i suoi occhi erano velati di tristezza.
- Dov’è Helios? Voglio vederlo…. Disse
Chibiusa annuendo a malapena.
- Stanza 23…. Disse Aphrodite
sorridendole. Lei ricambiò il sorriso poi uscì. Pochi secondi dopo entro Faye
con aria terribilmente seria.
- Allora? Scoperto niente? Disse la
donna.
- Stava dormendo, ha sentito delle urla,
crede di essere arrivata ad Illusion e l’ha trovato gia privo di sensi, poi è
tornata qui. Disse Dafne.
- Non ci è di grande aiuto…. Ve la sentite
di andare a fare un giro la?
Le ragazze annuirono decise.
- Bene preparatevi, partirete tra mezzora
con una decina di uomini.
zzz
Chibiusa guardava il volto pallido e
immobile del custode dei sogni, era attaccato ad un respiratore artificiale.
Gli prese la mano, era fredda… sembrava morto.
*non puoi morire adesso… non adesso che ti ho ritrovato,
dobbiamo parlare, devo sapere se manterrai la promessa*
Due piccole lacrime rigarono le guance
della ragazza.
- Helios, mi senti? Ti prego reagisci,
devi svegliarti, abbiamo bisogno di te… ho bisogno di te… devo sapere la verità….
Spostò lo sguardo sul volto del ragazzo, era ancora immobile.
*apri gli occhi…dio solo sa quanto sono belli…mi ci
annegherei dentro, se solo potessi rivederti sveglio qui davanti a me… sono
sicura che al primo sguardo arrossirò come un idiota, perché sono sicura che ti
sveglierai, prima o poi, e ci diremo tutto, spero solo che non mi infrangerai
il cuore, non di nuovo, ma se non mi vorrai mi rassegnerò una volta per tutte,
mi accontenterò di vederti vivo, di sapere che sei felice…*
- Ti scongiuro amore mio, svegliati…. Ora
le lacrime scendevano copiose dai suoi tristissimi occhi rosa.
zzz
- siamo tutti pronti? Chiese Dafne
interpellando i soldati, questi annuirono.
- Andiamo! Il gruppo di persone
scomparve.
Quando sentirono i piedi toccare terra e
il frullio di luci si dissolse le tre ragazza e i soldati rimasero sconcertati.
- Q-questa sarebbe la leggendaria
Illusion? Terra dei sogni? Paese bellissimo e rigoglioso? Disse Angel
esterrefatta. Ora che la nube rossa si era dissolta si poteva vedere quello che
era rimasto di Illusion: terra bruciata. Non c’era ombra di vita, non un uccello
volava nel cielo, non un fiore sbucava dal terreno, non un essere umano nel
raggio di miglia.
- Mio dio che disastro… non può essere
stato solo un po’ di gas…. Disse Dafne con voce esterrefatta.
- Andiamo a vedere se è sopravvissuto
qualcuno…. Esclamò Aphrodite indicando il palazzo; lo girarono in lungo e in
largo, non cera anima viva.
- Non è possibile, anche se fossero tutti
morti dovremmo trovare i loro corpi…. Disse Dafne.
- Io sapevo che la corte di Illusion era
molto numerosa…. Confermò Angel.
- Forse sono scappati…. Ipotizzò
Aphrodite.
- Non credo… se Helios avesse saputo che
non cera nessuno non sarebbe rimasto per niente. Disse Angel.
- Poi era notte…. È impossibile che siano
scappati tutti. Continuò Dafne.
A forza di girovagare per i corridoi si
trovarono davanti ad uno squarcio nel muro.
- Che roba è? Fece Angel.
- Forse è stato il gas…. Provò Dafne.
- Mm… non credo, come mai solo questo
muro? Il resto del castello è intatto! Fece loro notare Aphrodite.
- Andiamo a vedere. Disse Angel
infilandosi nel muro, gli altri la seguirono a ruota. Si trovarono dentro ad
una stanza vuota.
- Che posto è? Disse Aphrodite.
- Mm… non cerano porte, qua sopra sembra
ci fosse qualcosa di importante (indicò un piedistallo) secondo me era a questo
che mirava il nemico…. Disse Dafne.
- Credi che il gas fosse solo un
diversivo? Chiese Angel.
- Non c’è modo di saperlo…. Dobbiamo
scoprire cosa cera la sopra…. Disse Aphrodite.
- Ma non c’è anima viva…. Fece notare
Angel.
- L’unica cosa da fare è sperare che si
svegli Helios…. Torniamo a Stella Rossa. Disse Dafne; dopo qualche istante la
stanza rimase deserta, non cera più davvero un essere vivente in tutta
Illusion.
zzz
- Chibiusa… tesoro, svegliati!
- Umm…
- Usa…
- Helios!
- No... sono io!
- … ah. Ciao…
- Come ti senti? Le chiese Alexander.
- Bene, speravo che…. La voce le morì in
gola quando poggiò lo sguardo sul viso del custode; dormiva.
- Si sveglierà presto…. Le disse
attirandola vicino a se.
- Lo spero tanto. Una lacrima le rigò il
volto. Alexander si sentì dentro una punta di gelosia; le depose un bacio sulla
fronte.
- Vuoi che andiamo un po’ fuori di qua?
Le propose.
- No, vai tu, io voglio stare con lui.
Rispose la ragazza.
- Con lui? Disse aggrottando la fronte.
Lei annuì.
- Non ti preoccupare, appena si sveglia
gli chiederanno cos’ è successo ad Illusion e poi ce lo diranno così potremo
contrattaccare. Disse Alexander.
- Ma… cosa stai blaterando? Io voglio rimanere
qui perché tengo a lui, non perché me ne freghi qualcosa di Illusion! Disse
inviperita.
- … va bene… scusami. Dicendo questo le
stampò un bacio sulle labbra. Lei aveva la faccia ancora piuttosto incazzata e
lui decise di riprendersi le sue labbra sperando che le passasse un po’; lei
non ricambiò minimamente il bacio, anzi, dopo dieci secondo lo spinse via quasi
disgustata.
- Insomma mi vuoi dire che cavolo hai?
Fece lui esasperato.
- Niente, vorrei che mi lasciassi un po’
da sola con lui. Rispose Chibiusa.
- Lui… lui sta
dormendo per la miseria! E poi non capisco perché preferisci questo… questo…
lui a me!
- Non capiresti….
- Cosa? Chibiusa mio dio… noi stiamo
insieme… dovrebbe esserci sincerità in un rapporto! Se non vuoi nemmeno
parlarmi….
- È meglio che rompiamo Alex. Negli occhi
del ragazzo passò una saetta d’ira.
- COSA?
- Non urlare ti prego…
- NON DIRMI DI NON URLARE! VUOI MOLLARMI
PER QUESTO BAMBOCCIO!
- NON È UN BAMBOCCIO! Gli urlò lei di
rimando.
- CHIBIUSA! APRI GLI OCCHI, MI MOLLI PER
UNO CHE È IN COMA! MAGARI NON SI SVEGLIERÀ NEANCHE PIÙ!
SBAM. Chibiusa si guardò la mano che
bruciava per la violenza dello schiaffo che gli aveva appena tirato. Poi
cominciò a piangere.
- LUI SI SVEGLIERÀ! HAI CAPITO? LUI SI
SVEGLIERÀ!
Alexander si sfiorò la guancia con un
palmo della mano; lo aveva colpito… tutta per colpa di quel idiota che
dormiva…. Non ci vide più dalla rabbia, un lampo omicida gli attraversò gli
occhi; si girò di scatto verso il custode: gli avrebbe staccato quei maledetti
tubicini dal naso così avrebbe cessato di respirare, di vivere.
- NO! Chibiusa si mise tra lui e il
letto.
- Spostati!
- Sei impazzito? Cosa vuoi fargli?
- SPOSTATI STUPIDA! Dicendo questo la
afferrò per un braccio e cominciò a strattonarla violentemente.
- SEI UNA STUPIDA! TU DEVI STARE CON ME!
HAI CAPITO? HAI CAPITO? DEVI STARE CON ME!
- Alex smettila! Mi stai facendo male!
- DEVI STARE CON ME! HAI CAPITO? Proseguì
lui ignorando i suoi lamenti. Lei cominciò a piangere ancora più copiosamente.
- Mi fai male… mi fai male! Alex!
- GIURALO! GIURALO CHE STARAI CON ME!
Guardandola negli occhi lesse in lei uno sguardo di puro terrore… cosa stava
facendo? Lei aveva paura di lui! Che idiota! Si calmò.
- Non finisce qui! Dicendo
questo la mollò e se ne andò.
Chibiusa si accasciò ai piedi del letto
stringendosi il polso dolorante. Il suo viso era rigato di lacrime. Si aggrappo
al lenzuolo e pianse, pianse senza ritegno.
*sei salvo amore mio*
CONTINUA…
Note dell’autrice: accipicchia questo cap. non voleva proprio saperne
di essere scritto… ho fatto una fatica immane…. L’inizio fa un po’ schifo ma
spero di essere riuscita a migliorarmi nel finale, anche se non sono molto
convinta nemmeno di quello…. Ringrazio in anticipo tutti quelli che
recensiranno (sempre che ci sia qualche coraggioso che lo farà).
Volevo avvisarvi che la
storia è ufficialmente finita ultimo cap compreso. Ma non vi aspettate che la
posi entro tre giorni perché è finita nella mia testolina ma è ancora tutta da
battere al computer.
Baci solo a quelli che recensiscono (sto scherzando)
Seyenne