Disclaimer:
Vladimir Alexander Stokeford e Thomas Maximilian
Riddle non mi appartengono. Sono il favoloso frutto della mente di Kysa,
alla quale va la mia profonda ammirazione. Io mi sono limitata a prenderli in
prestito per poco…
Titolo:
Fire
Autrice: Bea_chan
Rating: P
Genere: Drabble
Personaggi: Vladimir Alexander Stokeford, Thomas Maximilian Riddle
Pairing: VladXTom
Riassunto: …
“Vladimir
Alexader Stokeford non aveva mai amato gli estranei.
Soprattutto, gli estranei umani.” … Una piccola Drabble sul primo
incontro/scontro tra un demone e un ragazzino. Liberamente ispirata alla Saga di
Kysa.
Warning: Circa 106 parole senza pretese. Drabble concepita alle 00.56
di un giorno di agosto come un altro, mentre la linea Internet aveva
cordialmente deciso di andarsene a donne allegre. Dovevo pur tenermi impegnata,
no…?
Era un po’ che mi girava in testa questa domanda: “Cosa c’è stato tra le parole
– Dov’è Caesar? – e – Muori bastardo. – alle quali si accenna nel
secondo capitolo di T.M.R. ?”. Beh, ho provato a riflettere come può
essere nata la scintilla tra Vlad e Tom. Questo è ciò che m’è venuto in
mente. Spero possiate gradire la mia immaginazione.
Thanx to: Kysa, alias Babi, per avere inventato tutti questi personaggi,
soprattutto Stokeford; Axia, alias Denny, perché continua la Magia di questa
Saga in maniera divina.
Fire
Occhi
persi, smarriti e bui.
Tetri, forse tristi, alla ricerca dell’unica persona che lo possa capire, in
quel Maniero.
- Dov’è Caesar? -
Vladimir Alexader Stokeford non aveva mai amato gli estranei.
Soprattutto, gli estranei umani.
- Non scocciarmi, ragazzino. -
Quanta tempra, quanta determinazione in quelle iridi di velluto blu scuro.
- T’ho semplicemente fatto una domanda. -
- E io ti ho detto di non rompere… Hai problemi a capire la lingua? -
Strafottente, petulante ragazzo.
A giocar col fuoco, ci si brucia.
- E tu hai forse problemi con l’educazione? -
Il lampo di una lama, un sibilo velenoso.
- Muori bastardo. -
Sangue. Rosso, scarlatto sul pavimento.
Sogghigno soddisfatto, tuttavia, mano a stringere lo sfregio su quella pelle
d’alabastro.
- E anche con l’autocontrollo… -
Egli rimase zitto a guardare quell’umano, ancora in piedi.
Ammaliante fiamma in quello sguardo solo e randagio.
Può il fuoco infatuarsi di chi si brucia con esso?
- Togliti di torno prima che ci ripensi… -
Sì.