23/01/2013
6 recensioni
butterflies.
« Masaki, guarda quanto è bella questa~ »
Kariya si chiese cosa cavolo ci facesse lì, in quel prato verde e sconfinato, pieno di fiori di tutti i più svariati colori – probabilmente di alcuni non sapeva nemmeno l’esistenza – e con delle farfalle che svolazzavano allegre intorno a lui. Erano dappertutto.
Si sentiva uno stupido. Soprattutto con quel maledetto retino in mano.
Sbuffò mentre Hikaru saltellava di qua e di là per acchiappare una farfalla che doveva piacergli molto, visto che la stava inseguendo da tre quarti d’ora. E lui era lì, fermo ed immobile, con lo sguardo annoiato.
Si chiese a cosa stava pensando, quando aveva accettato di andare ad “acchiappare le farfalle” con lui.
« Sai, oggi ho parlato con Kishibe. » aveva iniziato il discorso, versando il latte nella tazza con sopra disegnati i pinguini. « Lo sai che fanno lui e Yukimura per passare il tempo? » aveva continuato, inzuppando un biscotto al cioccolato nel latte per poi dargli un morso, continuandolo a fissare con il suo solito sguardo da cerbiatto smarrito.
Kariya non lo aveva nemmeno ascoltato, troppo intento a sorseggiare il suo caffé macchiato per dare retta al fidanzato, ma il suo atteggiamento non lo aveva scoraggiato, anzi, Hikaru aveva portato avanti il discorso. « Vanno ad acchiappare le farfalle! »
Masaki aveva alzato lo sguardo, confuso. Chi cavolo andava a fare qualcosa del genere? Sicuramente nessuna persona sana di mente. E certamente Hikaru non era una persona sana di mente.
« Ci voglio andare anche io ad acchiappare le farfalle. » si era alzato in piedi, tutto contento. Brutto segno.
« Allora la prossima volta che ci andranno, andrai anche tu con loro. » Masaki per la prima volta in tutta quella bizzarra discussione, aveva detto qualcosa. Però aveva capito subito, dallo sguardo che gli aveva rivolto il fidanzato, che non era esattamente la frase che doveva dire.
« Ma io ci voglio andare con te! » aveva detto, allora, Kageyama mettendo su un broncio che Kariya non poté che definire adorabile.
« A me non piacciono le farfalle, Hikaru. » aveva scosso la testa, cercando di resistere alla palese tenerezza del suo ragazzo.
« Però ti piaccio io. » si era avvicinato al viso di Masaki e quest’ultimo sapeva di non avere speranze « Quindi, mi accompagni? »
Kariya lo guardò negli occhi. Mossa sbagliata, assolutamente.
« … Va bene »
Lo maledì. Odiava quando gli faceva gli occhi dolci perché lo aveva sempre in pugno. Era da quando stavano insieme – precisamente due anni – che Hikaru otteneva tutto quello che voleva. Comandava ogni sua decisione con qualche bacio, qualche abbraccio e, soprattutto, con quello sguardo da cucciolo ferito e abbandonato.
Non poteva credere che quell’innocente e timido ragazzino, fosse un manipolatore nato. Ma, sapendo da quale famiglia provenisse, doveva capire che era genetico.
Quanto tempo era passato da quando erano arrivati lì? Tre o quattro ore, poco ma sicuro. Erano partiti la mattina presto – Hikaru lo aveva letteralmente buttato giù dal letto alle sei e mezza – ed erano arrivati lì per le dieci. Da quel momento in poi, lui era stato fermo ed immobile in un solo punto mentre Hikaru si era girato tre o quattro volte tutto il prato alla ricerca di qualche farfalla dal colore particolare.
Dire che si stava annoiando era poco. E poi, a lui, non piacevano le farfalle. Masaki odiava ogni tipo di insetto esistente e le farfalle non erano escluse. E questo Kageyama lo sapeva. Alcune volte pensava che Hikaru si divertisse a metterlo in difficoltà.
« Ne ho presa un’altra! Sto a quindici farfalle. Tu quante ne hai, Masaki? » Hikaru si voltò verso di lui, sorridendo vittorioso.
Kariya non rispose ma si stese sul prato, mentre l’erba gli solleticava il viso. Masaki chiuse gli occhi per via della luce del sole. Quando non sentì più il calore dei raggi solari, li riaprì e vide Kageyama fissarlo dall’alto.
« Ti stai annoiando? »
« Diciamo. »
« Ma acchiappare le farfalle è divertente.. » disse in sussurro. Masaki udì un lieve tono contrariato che lo fece sorridere.
Alzò le braccia e prese la mani di Hikaru tra le sue e le strinse. Poi lo tirò verso di lui. Kageyama perse l’equilibrio e cadde addosso a Kariya, che ridacchiò mentre l’altro protestava e si massaggiava la testa.
Masaki si alzò sui gomiti arrivando all’altezza del fidanzato, seduto a gambe incrociate di fianco a lui. Avvicinò le labbra a quelle di Hikaru e le sfiorò appena. Bastò quel gesto a far sorridere nuovamente Kageyama.
Però Kariya non fu soddisfatto di quel semplice tocco. Tirò per la maglietta Hikaru e lo baciò con avidità.
Hikaru pensò che se avesse dovuto scegliere tra le farfalle e il baciare Kariya Masaki, avrebbe sicuramente scelto quest’ultima.
Note: non ma va be'... avevo in mente questa fanfiction non so da quanto e non sono mai riuscita a scriverla e alla fine oggi ce l'ho fatta. Aiuto. Avevo abbandonato l'idea delle farfalle tipo due settimane fa, ma, stamattina stavo sul bus e ho pensato alla scena del "flashback" di Masaki e boh, ho voluto scriverla. Non è bellissima ed è un nosense completo, però boh.... Minchia boh. [cit.]
Va be', è una semplice silce of life di questi due scmcmcofsdkf. Io li amo. E l'accenno alla KishiYuki era d'obbligo, essendo, "probabilmente" la mia otp shonen di go. ho messo probabilmente tra virgolette perché non ne sono sicura e boh. comunque potrei tornare molto presto con una kyoukin----- scusate, lo so che mi odiate me e la coppia ma io... li amofkksf. Aggiornerò painting quando l'ispirazione tornerà e spero vi sia piaciuta questa cosa. E ora addiosadsdfk. :)