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Autore: _Kiiko Kyah    23/01/2013    5 recensioni
Qualcuno vuole cortesemente uccidermi perché anziché aggiornare le mie storie pubblico one-shot orribili?
E vabbe'. Fatto sta che l'ho scritta ... e quindi eccola.
Sarebbe una "RanTaku". Fra virgolette perché ... beh, non credo che mi sia venuta molto "sentimentale".
«C’è che a te piace, vero?» mentre le guance del ragazzo si imporporavano, nella sua testa chiomata di rosa si delineava la parola: beccato.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kirino Ranmaru, Nuovo personaggio, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo:The Ideal Senpai
Genere:Introspettivo, Commedia.
Rating:Verde
Avvertimenti:RanTaku, presenza di un’OC.
Note:Diciamo che è ambientata ... intorno al ritorno dal viaggio in Francia. Non prendetemi per pazza se dico che l’OC è un abbozzo del mio ‘alter ego’ Kya_ (se volete capire bene, allora andate nel mio account e leggete la presentazione :P). Non per niente, si chiama Kyamoto Hana. Ci vediamo nell’angolino sotto ^^
 
 
The Ideal Senpai
 
 
Sbattendo ritmicamente le palpebre dei suoi occhi azzurri, Kirino stava osservando il suo migliore amico che si allenava con il Mixi-Max di Nobunaga.
Forse anche lui sarebbe dovuto andare ad allenarsi, dopotutto la forza di Jeanne che scorreva dentro il suo corpo andava ancora raffinata per essere resa al meglio. L’unico problema era che non ne aveva voglia.
E mentre lui ribolliva nella sua insolita pigrizia – dopotutto anche lui era un essere umano, era normale che alle volte non gli andasse di muoversi, no? – il numero nove si stava dando da fare per dribblare Fey, anche lui in pieno esercizio con il suo Mixi-Max di Tyrano.
 
«Tu non ti alleni, Kirino-senpai?» una voce sconosciuta lo fece sobbalzare, e da appoggiato allo stipite dell’ingresso del God Eden qual’era si raddrizzò spaventato. Questa reazione provocò ilarità alla proprietaria della voce che, come il ragazzo poté appurare voltando lo sguardo di novanta gradi, era una ragazza di media statura. I suoi occhi erano castano scuro, e i suoi capelli avevano giusto una tonalità di viola che ricordava gli acini d’uva nera. I suoi tratti erano piuttosto comuni per una ragazza, non aveva alcun lineamento caratteristico.
«Come sai il mio nome?» domandò lui «E poi, chi sei?»
La viola sorrise.
«Kyamoto Hana, piacere di conoscerti.» si voltò in direzione del centrocampista dai – momentaneamente – capelli violacei. «Gouenji-san mi ha parlato di te. E di tutti gli altri, ovviamente.»
Gli occhi color del cielo di Ranmaru sgranarono.
«Tu conosci Gouenji-san?»
«Certo. Altrimenti, non pensi che sarei già corsa ad avvertire le autorità di quello che state facendo?» disse lei, ovvia. Il rosa la guardò per un secondo, irrigidendosi. Già, il calcio era ancora una cosa vietata.
Rimasero in silenzio per un po’, spostando di nuovo gli sguardi verso i compagni di Kirino, che non sembravano essersi accorti della nuova arrivata.
«Shindou-senpai è proprio bravo.» mormorò d’un tratto Hana con un sorriso, socchiudendo gli occhi. Il maggiore si voltò verso l’interlocutrice, incuriosito da quell’affermazione.
«Sembra che tu lo conosca da una vita.»
«Effettivamente, questa non è la prima volta che lo vedo.» confessò la viola con tranquillità, stupendolo.
«No?»
«Sai, Kirino-senpai» cominciò lei, rivolgendogli uno sorriso gentile «I Bracciali del Tempo sono proprio una forza!» terminò alzando il polso destro per mostrare il bracciale argentato.
«Q-Quello ...»
«Comunque, non pensi anche tu che Shindou sia bravo?»
Ranmaru era incerto su come rispondere. Certo che lo pensava, anzi! Il suo migliore amico era a tutti gli effetti un ottimo giocatore. D’altra parte, era o no uno degli ‘undici supremi’ che stavano raccogliendo secondo gli ordini di Master D?
Però, il rosa era perplesso.
Quella ragazza era proprio strana, una volta sfiorato l’argomento ‘tempo’, aveva indirizzato il discorso su Takuto. Non che comunque a lui dispiacesse parlare di Shindou.
«Shindou è molto bravo, sì.» replicò pertanto; non riuscì ad evitare che un largo sorriso apparisse sul suo volto, il che fece ridere sommessamente la viola. «Che c’è?»
«C’è che a te piace, vero?» mentre le guance del ragazzo si imporporavano, nella sua testa chiomata di rosa si delineava la parola: beccato.
«M-Ma che dici, è il mio migliore amico, e poi è un maschio!» provò a difendersi, e in tutta risposta ricevette una caricatura della sua voce e della scusa appena inventata. «Sei venuta qui per ridere di me?» sbottò indispettito.
«Hai un’elevata considerazione di te stesso, vedo! Veramente, ero venuta a guardare Shindou-senpai giocare.»
Un dubbio atroce si insinuò nella mente di Kirino.
«Anche a te piace Shindou?»
E quella si rimise a ridere. Il ragazzo già la detestava, lo stava prendendo palesemente in giro e questo non andava affatto bene.
«Anche?» la stessa parola di prima si ripresentò nella mente del numero tre, che trasalì cambiando colore. «E comunque no.» lo rassicurò tornando con gli occhi al campo «Lo ammiro e basta. È veramente forte.»
«Forte?»
«Figo, bravo, insomma non mi sembrava difficile da capire.» spiegò roteando gli occhi scuri. E quelli chiari di Ranmaru la guardarono torvi. Che fastidio, lo stava proprio prendendo per i fondelli, e sembrava anche divertirsi.
«Sì, avevo capito, grazie.» ribatté cercando di essere il meno acido possibile «E perché sarebbe ‘forte’, sentiamo?»
«Prima di tutto è un grande centrocampista. E devo dire che da quando può fare il ... si chiama Mixi-Max? Beh, sì, insomma quella cosa,» rifletté tentennando sul nome tecnico di ‘quella cosa’ «è migliorato ancora di più. Secondo poi, è un regista con un talento invidiabile, o sbaglio? E anche per il carattere si merita tutto il rispetto di questo mondo.»
«Rispetto ...? Ehi, aspetta, ma se l’hai solo visto giocare, che ne sai del suo carattere?» la perplessità che con quelle domande poste alla Kyamoto aveva intenzione di diminuire stava aumentando invece, e anche rapidamente.
«Io non ho mai detto di averlo visto solo giocare, Kirino-senpai. Si dà il caso che io lo abbia anche conosciuto, il tuo Shindou.»
«Cosa?!» esclamò sorpreso, alzando tanto la voce che a momenti i suoi compagni lo sentirono. Ciò nonostante nessuno sembrò curarsene del tutto.
«Gouenji-san me l’ha presentato ieri. È una persona davvero fantastica, non mi sorprendo che tu ti sia innamorato di lui. Chissà come dev’essere stato bello passare con lui gran parte della tua vit—»
«Io non sono innamorato di Shindou!» la interruppe nervoso, e un’ombra di turbamento sconvolse per un secondo l’espressione riflessiva – e anche sognante, tremendamente sognante – della minore, che lo guardò seria.
«Santo cielo come sei testardo!» rimbrottò gonfiando le gote «Bene, con questo ora Shindou-senpai ti batte su tutti i fronti.» aggiunse inclinandosi in avanti a scrutandolo accigliata, per poi sciogliersi in un sorriso divertito. Si raddrizzò, stiracchiandosi – scrocchiandosi inoltre le ossa facendo rabbrividire il rosa – e iniziò a chiamare a gran voce. «Shindou-senpai!»
L’interpellato fermò la sua corsa e si girò nella direzione dei due, riuscendo così a vedere la ragazza con le mani a coppa intorno alla bocca e l’espressione confusa del suo migliore amico. Decise di non badare al rosa e rivolse un saluto con la mano alla viola.
«Kyamoto-kun!»
Lei ricambiò il cenno e, mentre tutti i ragazzi iniziavano a chiedere al castano chi lei fosse, si voltò per uscire dal God Eden.
«Cosa intendevi?» la voce del senpai dagli occhi cerulei la fece bloccare sul posto. «Che significa, che Shindou mi batte su tutti i fronti?»
Hana si mise a ridere sinceramente divertita e, senza voltarsi, diede la sua risposta.
«Oh, nulla. Solo, ieri, quando l’ho incontrato, per testare il suo carattere, ho avuto con lui una conversazione come quella che ho avuto con te. Solo, parlavamo di te ...»
«E-Eh?!» Kirino arrossì e spalancò gli occhi. Le sue labbra si dischiusero da sole provocandogli quasi male alle mascelle.
«Ho trovato ammirevole il suo modo di rispondere alle cose che dicevo. Per questo, non ho avuto problemi a riferirti i miei pensieri ... Sì, Shindou Takuto è proprio il mio senpai ideale» detto ciò, riprese il suo cammino. Il senpai dai codini rosa ebbe il terribile impulso di seguirla per strozzarla, senonché lei, prima di scomparire dalla sua vista, si voltò verso di lui e serrò la palpebra destra in segno d’intesa.

«Comunque, sai ... lui almeno l’ha ammesso, di essere cotto di te!»

 
 
 
Se leggerete quanto sotto, troverete i miei pensieri liberi – o meglio dicasi “sfogo” – che hanno dato vita a questa fic. Non dirò certo le stesse cose che il mio alter ego inazumiano Hana ha già detto, ma insomma, dopotutto sono sempre io.
 
Non ho mai seguito molto GO, ma poi ieri (solo ieri) ho visto episodi di Chrono Stone dal 10 al 36 – sì, ho saltato dieci episodi, lo so, grazie. Ad essere sincera, pensavo che non potesse donarmi poi tanto. Come mi sbagliavo.
È semplicemente una meraviglia! In particolare quel gioiello che è l’episodio 17.
E ho capito una cosa che sapevo già, ma che non riuscivo a collegare bene: io amo quasi tutti i personaggi di Inazuma, ma Shindou Takuto non lo amo per niente. Io lo ammiro. Parola di Kya, non ho mai ammirato davvero nessun personaggio di nessun anime/manga. Solo Takuto. Mi ispira rispetto e non so cosa, se mi chiedessero a quale personaggio dovrebbero somigliare i ragazzi di questi tempi, io direi il suo nome. È il mio ideale di senpai e capitano.
E quell’episodio mi ha chiarito il concetto – complice anche la teatralità con cui si è svolto il tutto, questo non lo posso certo negare.
Tutto merito di Nobunaga e di quella fantastica partita in cui Shindou si fa in quattro, sbagliando e rimediando ai suoi errori, imparando il Kenshin Armed e diventando il primo – a parte Fey – a poter fare il Mixi Max. Il tiro, poi, Setsuna Boost. Non tanto la tecnica, ma in quel momento che si ferma e lancia l’occhiata truce (?) al portiere, so per esperienza che una devota fangirl come Akane si sarebbe sciolta. A proposito di Akane, mi sono messa a ridere nel punto in cui brilla e dice Shin-sama sembra così selvaggio. Dio Akane, qualcuno ti deve fare una statua.
E infine, le lacrime per Okatsu-san. Il tocco di classe che mi ha lasciato amarezza. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso da lui, dopotutto è sempre e comunque il nostro piagnone preferito, però mi è piaciuto che con la ragazza cercava di consolarla e di scusarsi – perché, giusto per meritarsi ancora la mia stima, si era reso conto che andandosene le stava spezzando il cuore – e poi si è dimostrato ferito quanto lei.
E così, Shindou Takuto ha scalato la classifica diventando il mio secondo personaggio preferito, subito sotto Gouenji – perché io sono pur sempre una devota fangirl – e subito sopra Kirino.
 
Ho fatto un saggio ...
Mi sento una scema e una filosofa e una rompiscatole allo stesso tempo.
Almeno, spero che chi ha letto questo sproloquio su Takuto non voglia ora uccidermi, e comunque spero che vogliate perdonarmi per avervi fatto perdere tempo.
Beh, almeno la one-shot è piaciuta?
Un bacione,
Anna, anzi no, Kyamoto Hana.<-- e presto o tardi, in un futuro lontano, questo diventerà il mio nickname, quanto scommettete? 
  
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