Non è forse Amore?

Una Fan-Fiction di Little Miss Sunshine.

Qui, seduta in un maledetto Pub, le luci spenti, la notte inoltrata. Sento soltanto il cigolio delle porte al secondo piano, movimenti di persone, fruscii, risate distanti. Io mi sento in una voragine invece, in un vortice, mi gira la testa fra le migliaia di cose che in questo momento penso, ricordo, voglio realmente valutare.

Ora, che a noi, Servitori Oscuri, nulla è negato, posso anche permettermi di sedere qui, accanto a voi altri sudici Mezzosangue, vivete la vostra vita, brindate al bostro sangue, ben presto non vi rimarrà nulla di tutto ciò. Il Signore Oscuro è al massimo delle proprie forze. Io però sono ancora qui, seduta, seria, la testa alta. Niente e nessuno potrà mai farmi vergognare di quello che sono: una Mangiamorte. Si, si e si. Tutta la mia vita è passata con questo sogno, che ha assunto la forma di una mania, il desiderio di servire l’Oscuro Signore, essere dalla parte dei... cattivi, come si suol dire.

Ho dato tutto. Ho dato la mia giovinezza, i miei anni più belli, la mia bellezza florida, la mia famiglia, la mia sanità mentale per lui. Oh si. Ho passato anni ad Azkaban, ho sofferto, ho visto i Dissennatori assetati della mia anima. Ma io ho resistito per lui.

E lui mi ha ricompensata, fidandosi ciecamente di me e mio marito. Mio marito...si, ho sposato anche lui, malgrado non lo amassi, tutto per riuscire nel mio scopo: avere la sua fiducia. Si, e lui ha utilizzato la mia camera nella Gringott per riporre un oggetto di vitale importanza per lui. L’ha fatto perché sapeva che io non lo avrei mai deluso.

Ed ora, mentre sono seduta qui, ripenso alla mia vita. La posso chiamare tale? Non ho alcuna gioia, pensandoci seriamente. Di cosa gioisco? Della morte di qualcuno, dopo che un’ Avada Kedavra lanciato dalla mia bacchetta toglie la vita all’ennesima persona. Non è una vera gioia, non per una persona normale, ma io non lo sono, nevvero? Ma di cosa mi resta gioire se non di questo? Sono felice anche quando il Signore Oscuro mi sussurra che sono la migliore, la più fidata, cosa c’è di più bello?

Mi alzo da questa sediola, incamminandomi verso l’uscita del Pub. Il mio passo è pesante, ma non troppo lento. Esco all’aria fresca, continuo a camminare. Ho mai conosciuto il vero Amore? Chissà... qualcuno dice che non sono in grado di amare, di essere amata, di capire cosa sia l’amore. Allora cos’è quello che nutro per Lui? Non è forse Amore quello che mi lega follemente a Lui, al suo potere, alle sue pazze decisioni? Se non fosse Amore, come potrei mai torturare qualcuno a me caro? Come potrei resistere anni ad Azkaban pur di rivedere la sua persona, aiutarlo a rinascere, salire al potere, ed essere considerata la migliore?

Lucius mi disse che sono fortunata per l’essere nelle grazie del Signore Oscuro. Fortunata? Quel giorno avrei voluto ucciderlo! Fortunata! Non sa lui cosa mi costa tutta questa luce di ammirazione? Non sa lui quante lacrime, quanti sacrifici, quante cose ho dovuto affrontare per avere tutto ciò? Non lo sa! Nessuno potrebbe mai capire la fatica, i rischi corsi per ottenere ciò! Chi potrebbe mai capire oltre me? E poi mi vengono a dire che sono una bestia senza cuore? Una persona senza cuore non si sarebbe curata della Sua sofferenza quando tutto sembrava finito! Una persona senza cuore non avrebbe continuato a sperare nel buio di una cella! Una persona senza cuore non avrebbe venduto la sua anima al Diavolo per stare con lui! Per servirlo! Ho rinunciato a tutto per lui. Ho perso la mia famiglia. L’amore di una sorella. La mia sanità mentale. Ho rinunciato a condurre una vita normale. Ho rinunciato all’amore vero di un uomo. Ho rinunciato al rispetto degli altri.

E voi, mi venite a dire, che io, Bellatrix Lestrange, non ho mai amato?