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Autore: NinaTheGirlWithTheHat    23/01/2013    0 recensioni
Amy Lee Salinsbur,ex-baronessa di Salinsbury,ora si ritrovava in carcere. Durante l’interrogatorio non aveva parlato,anzi aveva pure sputato in faccia al sergente che le stava seduto davanti e aveva quasi infilzato un tenente lanciandoli contro il pugnale che teneva nascosto nel corsetto.
I capelli biondi,raccolti in uno chignon ormai sfatto,le ricadevano scompigliati sugli occhi grigi che brillavano di una incredibile determinazione.
“Stupid, do you think I would say anything? Credete che dirò qualcosa a voi sporchi militari? Dopo che mi avete mandata in prigione togliendomi le proprietà,le mie proprietà? Preferisco morire!”
"Una donna indisciplinata e ribelle",ecco cos'è Amy Lee per gli Inglesi. Messa in carcere è riuscita a fuggire dall'accampamento dei Dragoni Verdi ma adesso che lo spietato e crudele William Tavington si è messo sulle sue traccie riuscirà ancora a fuggire ai terribili militari che lei odia tanto?
Recensite e commentate,seguite questa donna fuori da ogni schema nella sua pazza fuga da una guerra che non ha mai voluto,sostenetela nella sua corsa contro il tempo e contro il suo nuovo nemico,lo spietato e terribilmente affascinante colonnello che ha conquistato il cuore di molte donne. Dallo stupendo film "Il Patriota".
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Indipendenza americana
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La tregua finisce qui


 “Tavington!”  chiamò a gran voce il Generale O’Hara “Tavington!”
Tavington si infilò i calzoni di fretta e fece lo stesso con la camicia senza abbottonarla,poi si precipitò fuori dalla stanza.
Il superiore se ne stava davanti la porta del suo alloggio con le braccia incrociate e il tacco dello stivale che produceva un nervoso ticchettio sulle assi di legno del pavimento.
“Generale.”
“Tavington,la ragazza?”
“La baronessa?”
“Ex-baronessa,Tavington,precisiamo”
“E?”
“Portamela subito qui!”
 
Amy Lee aveva sentito tutto,dalla prima all’ultima parola. Che fare? Doveva scappare? Senza dire niente a Tavington?
Tavington entrò e trovò la camera vuota.
Soffocò un ringhio di rabbia.
 
Amy Lee era uscita dalla finestra e se ne stava contro il cornicione in attesa che i due uomini se ne andassero. Guardò giù e vide del fieno,così si lasciò cadere sopra il cumulo in modo da attutire la caduta.
Uscì dal fieno e corse nelle cucine.
Senza farsi vedere prese del cibo e un cambio di vestiti che aveva trovato nella lavanderia.
Poi si tolse la camicia da notte di mussola,indossò calzoni e camicia e si avvolse in un mantello blu.
Sellò un cavallo e vi salì sopra,poi partì al galoppo,passando per i campi e lasciò quel maledetto fortino che l’aveva vista prigioniera. 
Incrementò man mano la velocità quando si ritrovò su una strada larga e poco accidentata.
Sentì degli spari dietro di se: una mandria di Dragoni Verdi la stava inseguendo.
Spronò ancora di più il cavallo affinché accelerasse ancora di più in modo da seminare il branco di uomini che le era alle calcagna.
Si trovò ad un bivio e tirando le redini cambiò direzione,notando che l’altra era fangosa e pericolosa per la sua cavalcatura,poi spronò il cavallo e partì a tutta velocità riprendendo la sua fuga.
Tavington intanto imprecava a gran voce contro la bionda che prima lo aveva ammagliato e poi si era data alla fuga.
“Ti prenderò e dopo non vedrai più la luce del giorno!”
“Va a quel paese Tavington” gridò la ragazza al vento
 
Si ritrovò sulla strada che dava per un paesino dove era passata una volta soltanto con suo padre,durante uno dei loro viaggi.
Un moto di nostalgia la prese,pensando al povero e amato padre e a tutte le ingiustizie perpetuate nei loro confronti.
Poi scacciò quel pensiero malinconico,doveva trovare un rifugio,un posto dove salvare la pelle,almeno per il momento.
Tirò le redini e il cavallo cambiò direzione,inoltrandosi in un piccolo cunicolo che dava al centro del paesino.
Siccome le vie erano molto strette Amy Lee dovette lasciare il cavallo presso una stalla e continuare a piedi.
Un  maleodorante rivoletto divideva la strada in due parti ed un odore nauseabondo colpiva i sensi.
Amy Lee,si appiattì contro il muro,stringendo due dita intorno al naso per  non inalare quel fetore.
Si nascose dietro delle rovine quando vide una serie di giubbe rosse e verdi passarle davanti gli occhi.
Maledì mentalmente quell’osso duro che era Tavington:era un predatore,un mastino messo sulle sue orme.
Oh,ma lei non era una sciocca preda.
Lei era furba e conosceva abbastanza il nemico da poter sperare di salvarsi dalle grinfie del Colonnello.
Quanto le sembrò fosse ritornata la quiete si sporse dal suo nascondiglio e imboccò una stradina adiacente dove si trovava una locanda poco conosciuta.
Entrata in quel luogo quasi dimenticato,chiese le chiavi di una stanza.
Il proprietario le passò una busta che la giovane donna nascose sotto le pieghe del mantello.
Salite le scale si chiuse in quella squallida stanza ed aprì la busta.
 
Cara Amy Lee,sono tuo padre e sto bene. Sono riuscito ad evadere da prigione grazie all’aiuto di alcuni amici molto influenti alla corte del re che ha acconsentito alla mia scarcerazione,dopotutto sono innocente.
Al momento mi sto occupando di questioni giuridiche e burocratiche che riguardano le nostre proprietà e presto riuscirò a riottenerle,dopotutto questa vecchia volpe è un osso duro.
Mia amata figlia,non preoccuparti quindi per me perché sono in salute e sono stato posto sotto la protezione di un mio vecchio compagno d’armi che mi sta aiutando e a cui sono veramente grato.
Mi preoccupa invece la situazione in cui ti ritrovi tu,mia cara: ho saputo che quell’infame di O’Hara ti ha messo alle calcagna il suo mastino,lo spietato e temibile Colonnello William Tavington.
Scappa in America,lì nella cittadina dove ti trovi in questo momento c’è un porto collegato alle terre dei ribelli. Scappa e mettiti in salvo,almeno per ora. Cerca tua sorella Marion e preservati dalla morte.
Con affetto,
Tuo padre.
 
Barone Edward Salingsburg III

 
Amy Lee strinse la lettera al petto e decise di partire l’indomani mattina,all’alba.

   
 
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