Ero seduto al tavolino di un bar, lo sguardo fisso, sul movimento ritmico e nervose delle mani, dell'uomo seduto di fronte a me. La sua voce rapida e balbettante, si insinuava nella mia testa: era agitato. L'espressione concitata nel suo volto lasciava intravvedere una grande tensione, era sull'orlo di una confessione.
-Ho ucciso un uomo.