E’ un giorno di festa e allegria, eppure Hiroto piange.
Tutti attorno a lui sorridono, fanno baldoria e si divertono, eppure Hiroto soffre.
Gli sguardi sono tutti puntati sui veri protagonisti della cerimonia, eppure Hiroto non li guarda.
La sala si riempie di urla di gioia e complimenti, eppure Hiroto non dice una sola parola.
Lo sa bene, avrebbe fatto meglio ad inventarsi una scusa e restarsene a casa, non porterebbe un dolore cosi forte nel cuore.
“Hiroto-Kun.”
La sua voce lo chiama, non può permettersi di essere visto in preda alle lacrime.
Si strofina con forza gli occhi, girandosi verso Endou con enorme sorriso stampato sul viso.
“Grazie di essere venuto, Kiyama-Kun.”
Lo sposo gli scompiglia con dolcezza i capelli, provocandogli un dolore maggiore nel petto.
“Già, grazie di essere qui, Hiroto-Kun.”
“Dovere.”
Gli risponde con un sorriso, uno di quelli falsi che ormai da giorni sono ben visibili sulla sua faccia.
Vuole solo continuare a piangere ma non può farlo, non in quel momento.
Sopporta solo per poter continuare a vedere Endou, quel ragazzo che tanto ama e che mai potrà avere.
Spera che sarà felice con Natsumi, in fin dei conti vuole solo il suo bene.
“Sii felice, Endou-Kun.”
Gli anni passano, eppure Hiroto continua a piangere.