Questione di tempo e di lacrime
Il tempo lì era fantastico, su questo non c’erano dubbi. Ma rimpiangeva quell’umidità che l’entrava nelle ossa, quella pioggia che l’aiutava a piangere e a sfogarsi.
Lì non cadeva una goccia d’acqua e non poteva liberarsi in un pianto, che l’avrebbe fatto battere il cuore all’impazzata e l’avrebbe stretto lo stomaco fino a dolerle.
Era in piedi, a braccia conserte, che guardava ogni singolo movimento del mare. “Non piangere, Leah, dannazione!”
Era in piedi, a braccia conserte, che guardava ogni singolo movimento del mare. “Non piangere, Leah, dannazione!”
Ma non potè fare niente.
- Lee-lee!
Si girò col cuore impallato.
E poi corse… e poi lo abbracciò.
- Sam!
- Sono venuto a riprenderti. Sei mia.
Leah lo baciò, col sorriso sulle labbra e i capelli scompigliati.
Questa drabble partecipa all'iniziativa Gruppo Lampo Flash Contest! di Jakefan.
Alla prossima!
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