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Autore: kissmeyoufool    24/01/2013    3 recensioni
Tutto quello che Louis doveva fare era passare sei mesi in una scuola e insegnare psicologia, non era previsto il fatto di essere attaccato, né tanto meno da uno dei suoi studenti.
[larry- professore/studente AU]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.


Louis fissava la classe vuota, venti banchi vuoti che aspettavano solo di essere riempiti da adolescenti fastidiosi e rumorosi, che già sentiva echeggiare dal corridoio, anche attraverso la porta di legno di largo spessore.

Si mordeva nervosamente le labbra, camminando per l’aula e fermandosi davanti alla lavagna, scarabocchiò il suo nome su essa.

Mr. Tomlinson.

Mise il gesso da parte e incrociò le braccia sorridendo alle parole.

Mr. Tomlinson.

Che esagerazione. Era solo qualche anno più grande degli studenti a cui doveva insegnare, come poteva aspettarsi che gli mostrino tanto rispetto da chiamarlo ‘Mr. Tomlinson’.

Suonava strano persino a lui.

Ricevette questo lavoro all’ultimo minuto, grazie ad un aiuto da uno degli ex-fidanzati della mamma, che era preside della scuola. La professoressa originale di psicologia si era ammalata, e su richiesta del suo dottore si era trasferita a Londra per migliorare l’assistenza medica, lasciando così la scuola e cedendo il posto a qualcun altro.

Era sicuro che il corso svolto durante l’estate non era ancora sufficiente per poter insegnare in questa classe, alla sola età di 19 anni.

Ma, ufficialmente, era solo l’assistente della professoressa, l’unico problema era che la professoressa era certamente, non più ad Holmes Chapel. Lasciando all’assistente il suo lavoro.

Che significava davvero che Louis doveva fare tutto quello che i professori facevano, solo con uno stipendio più basso.

Egli non riusciva a lamentarsi, però, il ritmo soldi che avrebbe fatto se fosse rimasto a casa e avesse lavorato in un pub, non sarebbe stato granché. E aveva giurato a se stesso che se avesse guadagnato qualche soldo avrebbe iniziato la carriera della musica.
Aveva bisogno di soldi e questa opportunità era troppo buona per essere sprecata.

Tuttavia, l'orologio si avvicinava alle nove del mattino, e i rumori nel corridoio si fecero più forti in quanto si stavano riempiendo di studenti.
Non ebbe tempo di ricomporsi che gli studenti entrarono, si mise alzato di fronte alla scrivania e sorrise come più meglio poteva fare. Notò come delle ragazze lo guardarono ridendo e sussurrandosi cose tra loro.
Era un po’ fastidioso.

I ragazzi non erano poi così meglio, sghignazzarono appena lo videro e si guardavano l’un l’altro con le sopracciglia alzate, stringendo i pugni.


Louis deglutì nervosamente. Camminò verso la porta, appena suonò l’ultima campanella, per chiuderla, ma fu interrotto da un un ragazzo frettoloso che entrò nella stanza, con i riccioli saltellanti mentre camminava velocemente per raggiungere il suo posto. Louis alzò un sopracciglio per la stramba situazione ma scelse di non dire niente sentendo la classe ridere, l’attenzione non era più rivolta a lui.
Louis aspettò alcuni secondi prima di chiudere la porta e tornare in classe, schiarendosi la gola, nel tentativo di richiamare la loro attenzione.
Quando vide che continuavano, Louis si schiarì la gola più forte, questa volta facendo schioccare la mano sulla cattedra. E all’improvviso venti piccoli occhi erano puntati su di lui, osservando ogni suo movimento.
“Salve,” Forzò la sua voce di rimanere calma e forte, rimanendo dietro la cattedra di legno “Bentornati. So che siamo tutti felici di iniziare una altro anno di scuola-”

“Non credo sia così,” sibilò un ragazzo, e la classe scoppiò in una risata. Louis si leccò le labbra, si prese un momento prima di continuare le chiacchiere senza meta che riempivano la stanza.
“Si, beh. Come forse già sapete, la Signora Abrams, che normalmente insegna in questo corso, si è ammalata questo semestre. Perciò la rimpiazzerò per questo tempo” Louis si girò verso la lavagna ed indico il suo nome, “Sono Mr. Tomlinson,” Le parole suonavano ancora più strane quando uscirono dalla sua bocca. “E spero che andremo incontro ad un eccellente anno di Psicologia.”

Si girò di nuovo verso la classe e incontrò venti facce bianche che lo fissavano. Un paio di teste erano già giù, e la maggior parte delle ragazze erano impegnate nelle loro conversazioni segrete, proprio davanti ai suoi occhi.

Due ragazzi indietro, uno biondo ed uno con i capelli castani, erano appoggiati sul ragazzo riccio, sussurrandosi cose sulla sua testa, mentre il riccio fissava Louis. Louis incontrò i suoi occhi e si bloccò per un attimo, prima di spostare lo sguardo su un gruppo di ragazzi nell’angolo che stavano sogghignando ad alta voce a qualcosa sotto il banco che Louis non riusciva a vedere.
Sospirò rumorosamente.

Bene, che grande inizio !
“Pensavo, sarebbe stato divertente,” Disse Louis, applaudendo, cercando di prendere il controllo della situazione, che stava velocemente peggiorando, “Se iniziassimo a fare un compito, all’inizio di ogni giorno, come un modo per riscaldere le vostre menti.”
Non era davvero la sua idea; l’aveva scovata su internet, cercando su google tecniche di insegnamento.

Nelle recensioni che aveva letto, aveva sentito che sarebbe stato un ottimo metodo per instaurare una rapporto tra studente e insegnante, ma a lui importava solo essere considerato bravo, così da prendere il suo stipendio.

Si girò di nuovo verso la classe, aspettando una reazione, ma si ritrovò di fronte gli stessi occhi indifferenti di prima.

“Bene, allora,” Louis si schiarì per l’ennesima volta la gola, “Prendete un quaderno. Avrete dieci minuti per scrivere qualcosa su di voi, per presentarvi a me. Li leggerò e terrò a mente. Tuttavia-” fece una pausa, accertandosi che tutti gli occhi fossero ancora puntati su di lui, “Prometto che qualunque cosa scriviate sarà completamente confidenziale tra voi e me.”

Fiducia, era importante nell’insegnamento. Giusto? Si sarebbe fidato di loro, loro si sarebbero fidati di lui e probabilmente usciranno vivi al semestre con lui.

“Qualche domanda?” Chiese, la stanza era silenziosa se non fosse per il rumore delle pagine dei quaderni. Louis guardò tutti, “No?”

Una giovane ragazza di fronte, treccie, chewing gum e imbottitura nel reggiseno (sicuramente) alzò la mano. “Quanti anni avete?” chiese con un sorriso e le ragazze intorno a lei sghignazzarono cercando di non farsi sentire.

Louis si mosse a disagio, aggiustandosi il colletto e osservando le ragazze prima di scrollare le spalle. Si girò per sedersi dietro la sua cattedra e accavallando le gambe, “troppo vecchio,” rispose, fissando le ragazze, che cessarono le loro risatine, e le loro facce divennero rossissime. “I dieci minuti inziano ora.”


~Look here.
Ciao!
Questa è la mia seconda storia larry...
La prima è questa:




Spero che vi piaccia! :)
XOXO Tessie





 

  
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