Every you, every me
Prompt #21:
Cooking/baking
Kagami
sta preparando la cena
ed Aomine lo guarda con la coda dell'occhio mentre, seduto sul divano,
finge di
dedicarsi alla letteratura inglese.
In realtà, studia il viso rilassato dell'altro, preda di una gioia
appena
percepibile che gli illumina gli occhi e gli sfuma le labbra in un
sorriso che,
da quell'angolazione, Daiki
distingue
perfettamente.
Affetta le verdure, aspetta che l'acqua bolla, lancia un rapido sguardo
all'orologio per quantificare il tempo...
Aomine, però, ora non si è accorto di star fissando Taiga fin troppo
apertamente.
Col libro ormai abbandonato ed il corpo che si rifiuta di obbedire ai
suoi
ordini, si avvicina alla postazione dello chef, che gli rivolge un
gesto
seccato come per invitarlo ad allontanarsi.
Ma il giovane non desiste, ed incurante del fatto che l'altro sia
praticamente
armato e del tutto capace di ammazzarlo, gli si accosta all'orecchio.
"Sei felice?"
Taiga non risponde.
Le mani per un attimo si fermano, contemplando la possibilità di
tagliuzzare la
testa di cavolo lì vicino, ma non agiscono e, rilassandosi, riprendono
da dove
erano rimaste.
"Forse."
Lo bisbiglia appena, ma comunque Daiki percepisce quel suono e sospira.
Quindi, senza aggiungere altro, si limita ad afferrare una patata per
iniziare
a pelarla, e non bada alle proteste di Kagami.
"In due si fa prima, altrimenti a
cosa serve?"
A cosa
possa servire, se lo
chiede anche il giovane, mentre istruisce Aomine su come muoversi in
cucina.
Avere
un compagno, sentire il cuore giusto
un po' più caldo alla
prospettiva di condividere un pasto con qualcuno...
Se
lo domanda per davvero, Taiga, durante una di quelle mattine in cui
comprende che pioverà per tutto il giorno, conscio del fatto che non ci
sarà
nessuno ad aspettarlo a metà strada da scuola per sfidarlo in un 1 on 1.
Poi,
però, trova una risposta quando quel nessuno è in realtà ad attenderlo
sotto casa, fradicio e scocciato, che ricambia la sua espressione
sorpresa con
uno sguardo divertito.
È
una motivazione semplice, che indugia sulla punta della lingua,
timorosa di
perdersi nel rombo di un tuono se pronunciata.
"Oggi
cucino io."
Sembra
una sfida, quella lanciata da Daiki, alla quale Kagami risponde con un
sorriso.
"Ah,
morire di intossicazione alimentare non è esattamente nei miei piani,
sai?"
Però,
gli lascia comunque il via libera in cucina, limitandosi a guardarlo
mentre cerca di orientarsi tra la dispensa, il frigo e i fornelli.
A
cosa serve?
Probabilmente,
ad essere meno infelici e più disposti a ripararsi in un
calore che appartenga a braccia diverse dalle proprie, comprendendo che
mostri
come la solitudine sono prepotenti e temibili solo se nutriti di vuoto
e di
assenze.
[437 parole]
Concluso anche questo
capitolo, come sempre, vi ringrazio per le letture! ^^
Spero che questa flash
possa essere stata di vostro gradimento!
Un bacio, a domani
con...
#22: In battle, side by
side.
Iria.