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Autore: maryleny    24/01/2013    1 recensioni
Salve a tutti eccomi di ritorno con un' altro episodio di castle. Questa volta la squadra del 12 sarà impegnata a risolvere l'omicidio di una giovane ragazza di Los Angeles venuta a New York per far gareggiare la sua squadra di nuoto composta da bambini davvero speciali. Durante le indagini Kate si sente male che cosa le sarà successo?????
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Quinta e ultima parte, nella parte precendenza si è visto l'interrogatorio di Marco e come le prove abbiamo portato alla conclusione che l'assassino di Jenny non sia lui. Finito L'interrogatorio Kate si sente male, svenendo nella sala relax, preoccupato castle fa chiamare Lanie che insiste sul fatto che la detective sia incinta. Kate continua a ripetere che non lo è e rifiuta la proposta dell'amica di fare un test di gravidanza. Le in dagini sembrano arrivate a un punto morto in quanto la squadra ha già scagionato i principali sospettati, ma rimane ancora un'ultimo indizio che può aiutare la squadra a capire cosa sia succcesso a Jenny, la ragazza infatti ha lasciato un'appunto nella sua agenda, che sia determinante per capire chi l'abbia uccisa???? Per scoprirlo non vi rimane che leggere l'ultima parte di questa episodio e scoprire insieme ai detective la verità su questa bruttissima faccenda.
P.S: Spero che non mi uccidiate quando scoprirete chi è stato......
Aspetto con ansia i vostri commenti. Spero di ritornare con un nuovo episodio il prima possibile, ciao
Mary :-)



Districk Hotel, locale piscina.
Dopo l’omicidio di Jennifer la piscina dell’albergo è stata riaperta, è molto affollata, le corsie sono quasi tutte occupate, a vigilare sui numerosi clienti dell’hotel c’è un bagnino che passeggia avanti e indietro per controllare che tutto proceda per il meglio. Castle e Beckett sono arrivati e in mezzo alla confusione cercano Andrea Torres. Incominciano a guardasi intorno e poi ecco che lo intravedono insieme al signor Reed a bordo piscina insieme ai ragazzi.

“Forza ragazzi entriamo in acqua e incominciamo a riscaldarci.” dice Danny

“David, Deborah anche voi in acqua.” continua Andrea

“A me non va di nuotare.” dice David

“Su David non fare i capricci, entra in acqua, come facciamo stasera a vincere la gara se non ci alleniamo.”

“Io non voglio fare la gara stasera, non voglio fare più niente se non c’è Jenny.” dice David correndo via

“David dove vai, David.” urla Danny correndo dietro al bambino

Beckett e Castle ormai hanno raggiunto il gruppo di ragazzi e Andrea.

“Andrea.” lo chiama Kate

“Salve detective, signor Castle. Ci sono novità su Jenny?”

“Veramente è proprio di questo che le volevamo parlare.” gli risponde Castle

“Certo ditemi.”

“Abbiamo scoperto che Jennifer aspettava un bambino, Andrea. Perché non ci ha detto niente?”

“Io veramente non sapevo niente. Jenny non me lo aveva detto.”

“Avanti Andrea la smetta di mentire, tutte quelle telefonate non erano per consolarla riguardo a Marco ma per consolarla riguardo alla gravidanza. Jennifer era incinta di un mese e lei da un mese non faceva che chiamarla, quindi basta bugie, mi dica la verità.”

“Ok va bene sapevo che Jenny era incinta, non ve l’ho detto solo perché lei mi aveva fatto promettere di non dirlo a nessuno, specialmente a Marco.”

“Perché ancora non aveva detto niente a Marco?” gli domanda Castle.

“Perché Jenny non era sicura di volere tenere il bambino, diceva che se avesse deciso di tenerlo sarebbe stata la prima persona a saperlo ma prima doveva essere assolutamente sicura di quello che voleva. E’ per questo che la chiamavo così tanto, volevo convincerla a dire a Marco tutta la verità anche se lei non era sicura di tenere il bambino, dopo tutto la decisione era anche di Marco. Non poteva affrontare tutto da sola.”

“Ma perché non ci hai detto niente anche dopo la sua morte, come vedi ne siamo venuti a conoscenza lo stesso.” continua Kate

“Perché Jennifer diceva che nessuno doveva saperlo, nessuno oltre me e lei doveva sapere che aspettava un bambino. Io lo scoperto per caso, credo che neanche a me avrebbe detto niente se non l’avessi trovata con il test di gravidanza in mano.”

“Senti Andrea nella sua agenda abbiamo trovato questo appunto, forse tu sai di cosa si tratta magari è collegata alla sua gravidanza.”

“D.M. ore 16. Ora che mi ci fate pensare da un paio di settimane nominava una certa Dottoressa Morris, diceva che la doveva chiamare, che lei l’avrebbe aiutata a decidere se tenere il bambino.”

“Ti ricordi come si chiama questa dottoressa?” domanda Castle

“No mi dispiace, però diceva che l’aveva conosciuta a Los Angeles, al diving, anche lei fa immersioni. Ei Danny, puoi venire un attimo?” lo chiama Andrea “Tu per caso ti ricordi di una certa dottoressa Morris che viene a fare immersione da noi.”

“Si certo Dafne, Dafne Morris. Ma perché, Dafne c’entra qualcosa con l’omicidio di Jenny?”

“No signor Reed non si preoccupi, ci sa dire qualcos’altro riguardo alla dottoressa Morris, per esempio sa dove possiamo trovarla oppure ha un suo recapito telefonico.” gli chiede Kate

“Non so dove sia il suo studio o dove sia il suo appartamento qua  New York però sicuramente tra i documenti del diving abbiamo il suo numero di telefono.”

“Può farselo mandare per favore?”

“Si certo chiamo subito mio figlio, sicuramente è ancora la al diving a quest’ora.”

Cambio di scena, distretto.

“Ragazzi abbiamo delle novità.” esordisce Beckett entrando al distretto.

“Avete scoperto cosa vuol dire l’appunto sull’agenda di Jennifer?” domanda curioso Ryan

“Esatto, a quanto pare si doveva vedere con una certa dottoressa Morris qua New York.” risponde Castle

“Dottoressa Morris hai detto.” Esposito si mette subito di fronte al suo computer e comincia a cercare il nome della dottoressa per avere ulteriori informazioni.

“Dafne Morris, nata e cresciuta a New York si è laureata a pieni voti all’università di Yale ed è diventata medico genetista, sposata con Curtis Morris, hanno un figlio di 2 anni Dell.”

“Medico genetista. Perché Jennifer sarebbe dovuta andare da un medico genetista, mi aspettavo che Dafne fosse una ginecologa?” dice Kate

“Forse voleva vedere se il piccolo aveva qualcosa che non andava.” risponde Ryan

“Ripensandoci, Andrea ha detto che Dafne avrebbe potuto aiutare Jennifer ha decidere se tenere o meno il bambino quindi forse aveva paura che potesse essere malato?” ipotizzò Castle

“Potrebbe, ma Jennifer era sana come un pesce, Lanie non ha riscontrato niente che non andava nella sua salute.” fa notare Kate

“Forse Marco.” dice Esposito

“Forse è meglio andare a parlare con Dafne magari lei ci saprà dire qualcosa di più. Dopotutto se Jennifer voleva avere un semplice consulto da un genetista poteva anche chiedere a Los Angeles e invece ha aspettato di venire qua a New York per poter vedere proprio Dafne.”

“Credi che non sia un coincidenza?” domanda Ryan

“Credo che ci sia qualcosa che ci sfugge, insomma è normale fare dei controlli per vedere se il bambino sta bene ma richiedere il consulto di un genetista mi sembra troppo e poi Andrea continuava a ribadire il fatto che Jennifer gli avesse chiesto di non dire niente a nessuno. Non so, per me qualcosa non quadra.”

“Possiamo fare delle ricerche sia su Jennifer che su Marco per vedere la loro storia medica, se Jennifer ha preso appuntamento con la Morris doveva avere una ra gione.”

“Ottima idea chiamate sia a Los Angeles che alla madre di Jennifer a Chicago per avere più informazioni possibili su entrambi.”

“Io intanto chiama la dottoressa Morris per dirle che state arrivando.” dice Esposito

“Si ok.”

Cambio di scena, studio della Dottoressa Morris.

“Dottoressa Morris, si può.” Chiede Kate bussando alla porta e aspettando che Dafne le dia il permesso di entrare.

“Avanti, avanti. Lei deve essere la detective Beckett.” dice Dafne facendo accomodare entrambi

“Esatto, lui è Richard Castle, collabora con la polizia.”

“Si, si il Detective Esposito mi ha avvertito del vostro arrivo, ma non mi ha voluto accennare il perché di questo incontro.”

“Si tratta di Jennifer Thomas.”le risponde subito Castle

“Si ho saputo. Una tragedia. Come vi posso aiutare?”

“Sappiamo che Jennifer aveva preso un appuntamento qua da lei domani alle 16, volevamo sapere il motivo.” dice Kate

“Bè tre settimane fa ho ricevuto una telefonata da parte di Jenny, era piuttosto agitata e voleva che ci vedessimo qua nel mio studio. Ha detto che era incinta e che voleva farmi alcune domande sulla salute del bambino.”

“Credeva che il bambino fosse malato?” le chiede Castle

“Credeva che il bambino potesse nascere con la sindrome di down. Io le ho risposto che questo tipo di malattia ha più probabilità di presentarsi quando la madre ha più di 35 anni di età o quando il padre ha più di 42 anni e che comunque nella maggior parte dei casi si tratta purtroppo solo di genetica.”

“E lei come la presa?” le chiede Kate

“Ha insistito per fare il test, ha detto che il padre aveva più di 42 anni.”

“Il padre aveva più di 42 anni? E’ sicura che le ha detto così?” chiede scioccato Castle

“Assolutamente, anche io ho avuta la vostra stessa reazione, pensavo che il padre fosse Marco, ma a quanto pare mi sbagliavo.”

“Le ha detto altro?”

“No dopo che le ho dato queste informazioni ha chiuso la telefonata molto velocemente dicendomi che ci saremo viste fra tre settimane qua a New York. Sembrava molto spaventata.”

“Ok, la ringrazio dottoressa, se le viene in mente altro non esiti a chiamarmi.”

“Lo farò non ne dubiti.”

Usciti dallo studio della dottoressa, Beckett e Castle si guardano increduli, se il padre del bambino non era Marco allora chi era? Salgono velocemente in auto per raggiungere il distretto con la speranza che Ryan e Esposito abbiano trovato nuove piste.

Cambio di scena, distretto.

“Ok la ringrazio, è stata molto gentile.”

Esposito riattacca il telefono e lo stesso fa Ryan.

“Non immagini cosa ho scoperto.” dice Esposito

Non appena finisce la frase dall’ascensore escono quasi correndo Castle e Beckett.

“Ragazzi abbiamo delle novità.”dice Castle quasi con il fiatone

“Anche noi.” dice Esposito

“Ok reggetevi perché la dottoressa Morris ci ha dato un notizia sconvolgente.”

“Dai Castle parla.” gli dice Ryan

“Marco non era il padre del bambino di Jennifer.”dice Kate prima del suo scrittore

“Cosa? Ma se non è Marco il padre del bambino allora chi è?” esclama Ryan

“Lo so io.” esclama Esposito lasciando di stucco anche Kate e Castle. “Dunque io e Ryan ci siamo tuffati per ricostruire la storia medica di Marco e Jennifer.”

“Io mi sono occupato di quella di Marco ma non ho trovato niente di niente, anche Marco è sano come un pesce.” Interviene Ryan

“Io invece mi sono occupato di Jennifer, ho chiamato prima la madre ottenendo quasi niente, quindi ho deciso di faxare la foto di Jennifer a tutti gli ospedali di Los Angeles chiedendo se per caso l’avevano mai avuta come paziente e se l’avevano avuta di mandarmi la sua cartella medica o di contattarmi. Poco fa ho ricevuto una chiamata dal Centinella Hospital Center e mi hanno detto che avevano una cartella medica a suo nome. La cartella diceva che Jennifer è stata violentata.”

“Chi è stato Esposito?” le domanda Kate

“Nick Russel, il padre di David.”

“Ma come fa a essere a piede libero se quel maiale ha approfittato di lei?” domanda Castle rabbioso

“In ospedale è stato fatto il kit stupro ma il responsabile non è mai stato preso, e in più Jennifer non ha voluto sporgere denuncia alla polizia.” gli risponde Esposito

“Ma sei hai appena detto che è stato Nick Russel.”

“A lui ci sono arrivato in un’altra maniera. Ho chiesto se per caso quel giorno Jennifer fosse stata accompagnata da qualcuno o avesse ricevuto visite durante la sua permanenza in ospedale, l’infermiera mi ha risposto che ad accompagnarla in ospedale è stato suo padre.”

“Ma il padre di Jennifer è morto.” dice Ryan

“Appunto, ecco perchè mi sono fatto fare una descrizione dell’uomo che l’ha accompagnata.”

“E hai visto che corrisponde alla descrizione del signor Russel.” termina la frase Kate

“Oltre a quello l’infermiera si ricordava che il padre è dovuto scappare perché doveva andare a prendere l’altro suo figlio David a scuola.”

“Andiamo ad arrestare quel bastardo.” dice Ryan

Cambio di scena, piscina.
Ormai era pomeriggio inoltrato, i ragazzi della squadra di nuoto insieme ai loro allenatori erano all’evento che gli vedeva protagonisti. Le gare era iniziate da un’ora e stavano per volgere al termine. Quando la squadra del dodicesimo arriva al Palazzo dove si stava tenendo l’evento si ritrovano fra una folla immensa. Dovettero mostrare i loro distintivi per poter raggiungere i ragazzi e Nick Russel che insieme a suo figlio David si stava dirigendo verso le docce.

“Signor Russel si fermi.” gli urla Ryan

“Qualche problema detective?” rispose il signor Russel

“In questo momento credo che ne abbia più lei di problemi signor Russel.” gli dice Castle

“Gli concedo di aiutare suo figlio a vestirsi dopo di che verrà mia con me.” gli dice Beckett

“Se mi vuole spiegare il motivo sarò lieto anche di venire subito con lei.”

“Che fa lo spiritoso, ringrazi che c’è qua suo figlio altrimenti le avrei già spaccato la faccia.” lo minaccia Esposito

“Proprio non so a cosa si riferisce comunque fra 5 minuti sarò tutto vostro.”

Esposito guarda con disgusto il signor Russel e spazientito tira fuori le manette.

“I suoi 5 minuti sono appena scaduti, Signor Russel la dichiaro in arresto per l’omicidio di Jennifer Thomas, avrà diritto ad un avvocato qualsiasi cosa dirà potrà essere utilizzata contro di lei in tribunale.”

“Sei stato tu? Brutto bastardo io ti ammazzo.”

Marco viene trattenuto da Andrea e Danny, anche loro visibilmente scossi. Il signor Russel viene portato via fra le imprecazioni di Marco e fra le urla disperate di David trattenuto dalla signora Flores.

Cambio di scena, distretto.
Nick Russel è stato arrestato, ora è nella stanza interrogatori.Sembra tranquillo e tamburellando le mani sul tavolo di fronte a lui aspetta i detective. Poi ecco che Castle e Beckett entrano nella stanza.

“Perché sono ancora qua? Non dovrei essere in carcere?” domanda con molta calma Nick

“Bè signor Russel lei è qua perché oltre a dover rispondere di un accusa per omicidio dovrà rispondere anche per un’accusa di stupro su Jennifer Thomas.”

“Io… Non ho niente da dire.” dice Nick incrociando le braccia al petto

“Bè signor Russel le è rimasto ben poco da dire visto che oltre ad aver ucciso Jennifer ha ucciso anche suo figlio.” dice Castle

“Questa è buona.” dice Nick quasi sorridendo “Mio figlio è vivo e vegeto la fuori.”

“Il signor Castle non intendeva David, signor Russel. Noi ci riferiamo al figlio che Jennifer stava aspettando, figlio che lei ha contribuito a concepire quando l'ha violentata.” gli risponde Kate spazientita

“Ok, ammettiamo solo per ipotesi che io abbia fatto tutto quello di cui mi state accusando, dove sono le prove?”

“Le prove, le prove. Vuole scherzare signor Russel, le prove sono nella donna che lei ha ucciso, di cui ha approfittato, con che coraggio mi viene a chiedere delle prove?” gli risponde Kate quasi urlando

“Se avete già le prove allora la domanda rimane sempre la stessa, perché sono qui?” ripete ancora Nick guardando Kate fissa negli occhi

“Lei è qui semplicemente per una formalità, volevamo sapere esattamente come era andata nella piscina dell’albergo visto che lei ha provveduto a eliminare le riprese delle telecamere, ma visto che non ha la decenza di ripetere quello che ha fatto immagino che questo sia tutto.” gli risponde Castle fissandolo nello stesso modo in cui poco prima aveva fissato Kate

L’interrogatorio è finito, Beckett e Castle si alzano e proprio mentre Kate sta mettendo le manette ai polsi di Nick nella stanza entra Esposito.

“Le analisi sono positive, il bambino di Jenny era anche figlio di Russel.” afferma Esposito

Kate annuisce e con un cenno le fa capire di portare fuori lui il signor Russel. Kate rimane nella stanza insieme a Castle che si avvicina e abbraccia la detective.

“Ei piano, piano. Aspetta un momento, fammi parlare con mio figlio, levami queste cose dai polsi.”

“Te lo scordi, se vuoi salutare tuo figlio lo fai con quelle addosso seno’ di porto direttamente nelle celle.” dice duro Esposito

Il signor Russel esce accompagnato da Esposito, Kate e Castle. Esposito porta Nick verso la sala famigliari mentre Kate e Castle raggiungono Ryan alle scrivanie. David appena vede il papà esce dalla stanza e correndo gli va incontro. Nick si inginocchia e lo abbraccia forte.

“Mi dispiace papà, mi dispiace.” Continua a ripetere il bambino

“Andrà tutto bene piccolo mio, andrà tutto bene.”

Poi ecco che un semplice gesto fa rimanere Beckett e il resto della squadra di stucco. David lascia le braccia del padre, asciuga le lacrime dell’uomo e poi gli da un semplice e lungo bacio sulla fronte, come se quel gesto potesse far smettere il padre di piangere o come per chiedere scusa per quello che è stato solo un incidente, proprio come quel bacio che poco prima di scappare via ha dato a Jennifer non sapendo che quella che era stata la sua maestra era semplicemente svenuta.

Quella sera David aveva dimenticato la sua felpa negli spogliatoi della palestra, era corso subito a riprenderla senza avvisare il suo papà, dopotutto quella era una felpa speciale non poteva semplicemente dimenticarla. Quella felpa era un regalo che Jennifer, Danny e Andrea avevano fatto a tutti i ragazzi della squadra, David la portava sempre con se, dicendo a tutti che era il suo porta fortuna.
Era riuscito subito a trovarla, stava uscendo per ritornare al ristorante quando nel locale piscina aveva visto entrare Jennifer e poco dopo Marco, così si era nascosto. Jennifer aveva detto a tutti i ragazzi che in quei giorni che avrebbero trascorso a New York non avrebbero dovuto restare mai da soli, non conoscevano la città e si sarebbero potuti perdere facilmente. David non voleva far arrabbiare Jennifer facendosi trovare da solo a girovagare per l’albergo così si era nascosto, sarebbe tornato subito dal suo papà non appena Jenny e Marco sarebbero andati via. Le cose purtroppo non erano andate così, David aveva visto Marco che picchiava Jennifer e non appena il ragazzo se ne era andato era uscito dal suo nascondiglio ed era corso per vedere se Jennifer stava bene. L’aveva trovata vicino al lavandino che si medicava la ferita. Senza volerlo l’aveva spaventata, Jennifer aveva provato a chiedergli come mai era là ma come risposta aveva ottenuto solo un forte abbraccio, e poi una frase, forse la più dolce che si possa sentire pronunciare dalle labbra di un bambino di 11 anni: “Non ti preoccupare Jenny ti proteggo io.”  Poi David aveva sciolto l’abbraccio, Jenny gli aveva detto di tornare su da suo padre e lui aveva fatto come le aveva detto o almeno era quello che aveva intenzione di fare non prima però di aver dato un altro abbraccio alla sua magnifica insegnante. Era ritornato sui suoi passi e quando era di nuovo entrato nel bagno era corso a tutta velocità verso di lei, facendola nuovamente spaventare e facendola accidentalmente inciampare e cadere sul lavandino dove aveva preso un colpo alla testa, svenendo ai piedi di quel bambino che poco prima le aveva promesso di proteggerla da tutto.
David si era inginocchiato, aveva provato a chiamare Jenny ma quando aveva visto che perdeva sangue dalla testa le aveva dato un bacio sulla fronte, le aveva chiesto scusa e in lacrime era corso via spaventato. Quando era salito al ristorante la signora Flores gli era andata subito incontro e aveva immediatamente chiamato il signor Russel per avvisarlo che il figlio era la con loro. David aveva confessato l’accaduto al padre solo dopo cena quando erano rientrati nella loro stanza. Il signor Russel si era precipitato subito negli spogliatoi della piscina, ma ormai era troppo tardi, Jennifer aveva smesso di respirare, l’ultima cosa che rimaneva da fare era quella di eliminare qualsiasi prova che riconducesse l’accaduto al figlio a cominciare dalle riprese delle telecamere che lo vedevano fuggire dalla piscina.

Kate era seduta alla scrivania e stava finendo di compilare il rapporto su quella brutta tragedia. Era talmente intenta a scrivere che quasi balzò sulla sedia quando Castle le posò una mano sulla spalla.

“Castle mi hai fatto prendere un colpo.”

“Scusa non volevo spaventarti, hai finito il rapporto?”

“Si quasi, perché tu intanto non vai a casa, io ti raggiungo fra poco.”

“No dai ti aspetto, mi dispiace lasciarti qua da sola.”

“Castle non ti devi preoccupare, ho quasi finito e poi potresti prepararmi un bel bagno caldo nel frattempo, ne avrei davvero bisogno dopo una giornata così.”

“Ok, va bene vado a casa, ma non tardare seno’ addio bagno caldo.”

“Saro’ a casa prima di quanto tu possa immaginare.”

Si salutano con un lungo bacio. Quando vede sparire il suo scrittore dietro le porte dell’ascensore, rilegge il rapporto ancora una volta e lo firma, lo avrebbe consegnato di persona l’indomani mattina al capitano. Spegne la lampada che illumina la sua scrivania e poi con passo lento si dirige verso l’ascensore. Poi si ricorda che prima di tornare a casa deve fare una piccola deviazione.

Cambio di scena, loft.

“Rick sono a casa.”

“Ei sei stata di parola allora.” gli risponde Castle da dietro il bancone della cucina

“E tu invece, hai mantenuto la tua parola?” gli chiede avvicinandosi per dargli un altro bacio

“Il tuo bagno caldo ti aspetta, ma vedi di fare in fretta perché la cena non so per quanto potrò tenerla in caldo.”

“Cosa mi hai preparato di buono?”

“Sorpresa, quindi fila a fare il tuo bagno e poi vieni veloce a tavola che la cena è quasi pronta.”

“Ok va bene, faccio veloce promesso.”

Kate è in bagno da 10 minuti e tutto quello che riesce a fare è fissare quella scatoletta che poco prima aveva acquistato in farmacia. Fra se e se pensa che avrebbe dovuto dare ascolto a Lanie, l’avrebbe dovuta chiamare, almeno adesso non sarebbe da sola seduta sul pavimento del bagno vicino alla vasca piena di bollicine preparata poco prima dal suo uomo. In fondo si tratta solo di fare pipì su un bastoncino e aspettare il risultato, e allora perché non riesce neanche ad aprire la scatola di quel maledetto test. Aveva ragione Lanie, continua a ripetersi, sono proprio una scema.
Due minuti dopo si ritrova a fissare un bastoncino. Se prima non riusciva neanche ad aprire la confezione del test di gravidanza ora invece non riesce a smetterlo di guardarlo, quasi a non voler accettare il risultato. Non riesce neanche a spiegarsi perché improvvisamente i suoi occhi si sono riempiti di lacrime. I suoi pensieri si interrompono quando qualcuno bussa alla porta del bagno.

“Kate tutto bene?” domanda Castle

“Si, si Rick è tutto ok, sto uscendo ora dalla vasca, mi asciugo, mi metto qualcosa di comodo e ti raggiungo, ok?”

“Ok va bene, ti aspetto di la in cucina.”

Ancora seduta sul pavimento prende il suo cellulare dalla tasca e manda un sms a Lanie.

Ho fatto il test, scusa se non ti ho chiamato, comunque avevo ragione io, dovrai aspettare ancora un po’ per diventare zia.”

Un minuto dopo ecco arrivare la risposta della sua migliore amica.

“Be peccato, comunque sono contenta per te, in fondo era quello che volevi.”

Kate legge il messaggio e tra una lacrima e l’altra risponde alla dottoressa.

“Non sono più sicura di quello che voglio, credo che in fondo io cominci a sentire il desiderio di diventare mamma…”

Kate si alza, mette il cellulare su una mensola e guarda ancora il risultato del test come se quello potesse cambiare da un momento all’altro. Il caso appena concluso l’aveva fatta riflettere, forse non era poi così brutto diventare madre, ma per il momento doveva ancora aspettare. Rimette il bastoncino nella sua scatola e butta la confezione. Si gira verso lo specchio si asciuga velocemente le lacrime sul viso ed esce dal bagno.
 

FINE...
  
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