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Autore: Novizia_Ood    24/01/2013    3 recensioni
Sappiate che questo capitolo l'ho scritto sotto l'influenza della Soundtrack che trovate nel trailer, quindi noterete subito che le scene 'comiche' non ci saranno per niente. Ho preso come riferimento una scena precisa del Trailer che sono sicura capirete facilmente. Tony è nei guai, come al solito.. cosa accadrà?
Spero solo che vi piaccia!
Buona lettura!
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate per il ritardo di quasi due mesi! Nuovo capitolo TUTTO per voi!

Buona Lettura!

3.La fuga


Il silenzio regnava sovrano in quel corridoio, alle cinque della mattina, così come l’aveva informata Rhodey, non c’era nessuno a fare da guardia a quell’ala della struttura. La donna dai capelli ramati chiuse piano la porta della sua stanza dopo essere uscita e dopo essersi guardata intorno. Aveva deciso di indossare un tailleur, per sembrare più professionale e per confondere le guardie. Avrebbe detto che aveva delle cose da sbrigare alle Stark Industries e quello era praticamente il suo completo da lavoro. Camminò fino alle ascensori a piedi scalzi, nonostante capì che a quel piano non era ancora arrivato nessuno a fare la guardia. Il campanello dell’ascensore suonò e lei si infilò dentro velocemente, prima che le porte si richiusero si chinò di lato ed indossò le sue solite scarpe con tacco dodici, si rialzò e sistemò la gonna e la giacca, strinse forte al petto i fogli vuoti che aveva preso dai cassetti della scrivania e la sua ventiquattr’ore al braccio, poi attese che le porte si riaprirono. Davanti a lei una Hall deserta apparì, solo alcune guardie erano presenti all’entrata e appena provò ad uscire una di queste si rivolse a lei.
“Signorina Potts!”
La riconobbe volgendole un’occhiata incuriosita dopo averla guardata da capo a piedi.
“Dove crede di andare?”
Domandò brusco. Pepper però non si meravigliò affatto di quell’atteggiamento, aveva avuto a che fare con uomini peggiori e con modi ancora più rozzi, era il suo lavoro e intimidire probabilmente faceva parte di quello. Senza farsi scoraggiare, ma provando a rivolgergli un sorriso, la donna tirò fuori dalla tasca della giacchetta il cartellino datole da Rhodey. Per un attimo si sentì invasa da panico e fu quasi tentata di non consegnarglielo. Non aveva mai infranto le regole e né tanto meno la legge, ma se quello era l’unico modo che aveva per rivedere Tony allora le avrebbe infrante tutte.
“Questo è un lasciapassare che mi ha fornito il Tenente Colonnello Rhodey, è in servizio alla Casa Bianca in questo momento. Mi ha firmato un’autorizzazione per farmi terminare un lavoro alle Stark Industries, ho queste carte da consegnare entro le otto di questa mattina.”
Recitò tutto perfettamente da copione e il più professionalmente possibile, quasi fosse ad un importante incontro di lavoro. L’uomo la guardò di nuovo, poi guardò ancora il cartellino.
“Se mi lascia passare ora sarò qui tra due ore esatte, può anche cominciare a cronometrare”
Aggiunse con una certa fretta. Una cosa aveva sbagliato però, al posto di una semplice ora ne aveva dichiarate addirittura due, ma l’uomo parve abbastanza convinto da lasciarla passare ugualmente, seppur con qualche titubanza.
“Meno un’ora e cinquantanove minuti signorina!”
Esclamò l’uomo mentre le porgeva il suo lasciapassare con un mezzo sorriso, lei ne fu grata e fu come se un peso le scivolasse via dal cuore, un peso dei tanti.
“Grazie mille”
Rispose prima di riprendere il foglio plastificato e rimetterlo in tasca. Uscì all’aria aperta e venne inondata dall’aria fresca della mattina, quasi chiuse per un attimo gli occhi e respirò a fondo, si sentiva di nuovo libera, libera di tornare a casa. Riaprì gli occhi e con passo lungo e svelto arrivò dopo un paio di minuti alla fermata dei taxi, salì sul primo che trovò aperto con l’autista ancora un po’ assonnato e gli ordinò velocemente di raggiungere l’abitazione di Tony Stark. La strada per fortuna era completamente libera, nessun traffico, nemmeno un passante. Pepper teneva lo sguardo fuori dal finestrino, fissando punti imprecisi e scorrevoli davanti a lei e ogni volta che le si presentava un semaforo rosso davanti, si agitava su i sedili posteriori mettendo allo scoperto tutta la fretta che aveva di tornare a casa. Una volta arrivata alla villa, scese dall’auto e lasciò cento dollari all’autista che fece per darle il resto, ma lei si era già velocemente dileguata. Non le interessavano i soldi, in quel momento il suo cuore batteva così veloce che la sua testa prese a girare velocemente. Riuscì a rimanere lucida solo al pensiero di rivedere Tony. Scavò nella valigetta e prese le chiavi, che per il nervosismo le caddero da mano, stava tremando e già iniziava a piangere.
“Oh avanti Virginia!”
Esclamò a se stessa tirando su con il naso per un attimo, la chiave girò nella serratura e lei spinse forte la porta, quasi a spalancarla.
“Tony!!”
Urlò una volta dentro. Richiuse la porta dietro di sé e poi lasciò che tutte le cose che aveva in mano cadessero a terra, non erano altro che fogli per fare scena, fogli bianchi sui quali non vi era nulla riguardante le Stark Industries.
“Tony!”
Chiamò ancora a voce alta correndo al centro del salone, si guardò in torno, nulla si muoveva e Jarvis non pareva essere attivato o forse era stato scollegato in quella stanza. Guardò verso la cucina e pareva che non ci fosse nessuno lì da settimane, la tv, dall’altro lato della stanza era spenta. Pepper si fiondò nella sua stanza, ma nulla. Il letto era in ordine e tutto sembrava essere fin troppo al suo posto. Il cuore nel suo petto non faceva altro che battere più forte, le lacrime agli occhi per gioia e per paura iniziarono a scenderle lungo il viso finalmente di nuovo con un colorito roseo. L’unico posto dove aveva sempre cercato Tony in dieci anni era proprio quello dove non lo aveva ancora cercato quella volta: giù in laboratorio. Mai come quel giorno sarebbe stata contenta di trovarlo là giù, indaffarato e pieno di pezzi da aggiustare o da studiare fino al collo. La musica che di solito accompagnava la sua discesa, quel giorno non c’era, ma la sua speranza di trovarlo non svanì.
“TONY!”
Urlò quando ancora era a metà scalinata…
ToBeContinued..

Buon giorno a tutte ragazze! Vorrei ringraziare quelli/e che continueranno a seguirmi dopo questa ESAGERATISSIMA assenza. 
Prometto sicuramente di fare del mio meglio, ma le condizioni di vita alle volte non permettono di dedicare il tempo che vorrei a queste FF e me ne rammarico davvero!
Nonostante tutto spero che sia un continuo gradevole, scorrevole e interessante come lo avete trovato fino ad ora!
Mi dispiace anche di non esser riuscita a rispondere a tutte le vostre recensioni, vi ringrazio di cuore per averle lasciate, davvero.
Un bacio e un abbraccio grande a tutte!
Spero che vi sia piaciuto il capitolo e fatemi sapere la vostra ^_^

  
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