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Autore: polly8    24/01/2013    1 recensioni
Un atelier da sposa, abiti da sogno e un cavallo di nome Tffany.
E' questa la vita Polly, fino a quando non ritorna lui, il suo grande amore Vincenzo.
Una storia molto bella e piena di colpi di scena leggetela vi piacerà.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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< < Non mi importa > > ribatté Polly.
La telefonata continuò per qualche altro secondo, senza mai pronunciare di nuovo il suo nome o qualunque altra cosa che le potesse far ritornare in mente il suo ricordo. Mentre riposava il cellulare dentro la borsa, Polly si sedette alla sedia del suo bancone, pieno di lustrini e paiette, e con gli occhi pieni di lacrime nella sua mente rivedeva tutti i momenti passati insieme a lui, i baci, le litigate e poi il tragico addio. Non voleva pensare a lui, ma la sua mente sembrava un proiettore senza il tasto di spegnimento. Rivedeva il suo volto timido e dolce, risentiva la sua voce calda e profonda e per qualche istante si lasciò avvolgere dai bei vecchi ricordi. 
Una lacrima le scivolò lungo il volto e Polly tornò alla realtà, il bel sogno le riapparì un tunnel senza uscita, un fuoco che era stato pacato per troppo tempo e che adesso aveva ripreso ad ardere. 
Prese di corsa giacca e borsa e salì a bordo della sua auto, a gran velocità uscì dal parcheggio e si precipitò da Tiffany.
Arrivata alla stalla, andò direttamente ad abbracciarla, Polly sapeva che il suo cavallo era l'unica cura di tutti i suoi male, gli faceva vedere la vita molto più bella di come la vedeva lei, le foreste i fiori e la natura per Polly erano una via di fuga da quel mondo che la faceva tanto soffrire.
Mery era molto preoccupata, sapeva che non era vero che a Polly non interessava più niente, lo capiva dai suoi occhi di come brillavano ogni volta che le capitava di ripensare al passato e di come custodiva ancora la sua foto nel portafoglio. Immaginava che in questo momento era distrutta, che in un attimo le erano crollare tutte le sue certezze e che il suo mondo perfetto che si era costruita da sola dopo la sua partenza la stava risucchiando in un vortice di ricordi e dolore. A questo punto Mary andò all'atelier sperando di trovarla ancora li. Ma come aveva bene immaginato la commessa le disse che era uscita di corsa senza dire a nessuno dove andava.
Si precipitò al torrente, e come era solito di Polly era seduta sulla riva del fiume insieme a Tiffany ed a un mucchietto di vecchie fotografie sulle gambe. Mery spense la macchina e si diresse verso di loro.
< < Vieni sempre qui quando hai qualche problema > > le disse Mery.
< < Avevo bisogno di un po' di tranquillità > > continuò Polly
< < Scusa, forse non avrei dovuto dirtelo ma pensavo fosse giusto che tu lo sapessi > > 
< < La colpa non è tua, la colpa è solo mia. Sono una stupida, che ancora penso a lui dopo tutto il male che mi ha fatto.
Credevo di averlo dimenticato dopo tutto questo tempo lontani, pensavo che se mai l'avrei rivisto il cuore non mi sarebbe più sbalzato in gola e la testa non avrebbe più pensato a lui. Ma a quanto pare non è cosi, solo sentire pronunciare il suo nome e sapere che lui è di nuovo qui mi tornano in mente tutti i suoi ricordi, e la cosa che mi fa più rabbia e che io non riesco ad odiarlo è come se ormai il mio cuore gli appartiene e non vuole più tornare indietro > > disse Polly singhiozzando.
Mery e Polly si strinsero in un lungo abbraccio. 
< < Supereremo la tempesta insieme, come abbiamo sempre fatto > > aggiunse alla fine Mary 
  
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