Juugo odia ma allo stesso tempo ama uccidere.
Sin da piccolo per lui era normale avere le mani sporche di sangue, non il suo naturalmente.
Vagava spaventato ma anche eccitato da sé stesso, cercando altre prede da eliminare.
Juugo piange ma sul suo viso compare sempre anche un ghigno soddisfatto.
Si diverta, adora ascoltare i pianti disperati e le richieste di pietà che le vittime invocano verso di lui.
Non considera la vita umana, nemmeno la propria.
E’ una macchina a volte difettosa, quando la paura lo assale si mette a tremare in un angolo, chiedendo perdono ai cadaveri che lo circondano.
Psicopatico lo si potrebbe chiamare, ma è solo un bambino dalla doppia personalità che non riesce a darsi limiti.
Juugo resta solo, non si affeziona a nessuno perché sa bene che finirebbe per uccidere chiunque gli stia accanto.
Quando i suoi raptus omicidi lo invadono non guarda in faccia nessuno, amici, parenti, nemici, li uccide tutti senza tralasciare qualche risata.
Non vuole soffrire tenendosi accanto qualcuno.
E’ infelice e spaventato da sé stesso, vuole solo trovare una cura e non vedere più le proprie mani imbrattate di sangue.
Per questo l’incontro con Orochimaru fu per lui una salvezza.
Chiuso in una cella, solo nell’oscurità, non avrebbe più sofferto.