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Autore: __deep    24/01/2013    1 recensioni
Perché un braccio squartato non può essere l'inizio – no di certo – ma non può essere neanche la fine.
Non è l'inizio perché la voce è un sussurro – sussurro che diventa voce, poi pianto – ed urlo, di terrore o di angoscia, ma non morte.
Non è la fine perché la morte è un veleno – ti uccide lentamente e ti uccide attimo per attimo – dipende da te e da lei, è un sadico gioco di coppia dove lei ha il coltello dalla parte del manico, è uno stallo alla messicana quando la tua arma non ha più proiettili – ma la morte non è un braccio squartato.

E se Voldemort non fosse mai stato Tom Riddle? E se Tom Riddle fosse stato solo una marionetta nelle mani di qualcuno più forte di lui? Qualcuno di più terribile?. Tanti gli interrogativi. Troppi. Ma la morte è una ruota che gira - una sadica ruota - e ad un certo punto te la troverai sempre davanti. E per Harry ed i suoi amici è giunto nuovamente il momento di confrontarsi con essa. Fra avventure in terre mai esplorate e magie arcane, fra ombre del passato e delitti misteriosi, riusciranno a sopravvivere? Forse. Lo scoprirete soltanto leggendo.
Titolo provvisorio
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Tom O. Riddle | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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«Potter! Non si dorme nelle mie ore!»
L'urlo della professoressa Spencer lo riportò alla realtà.
«Come dicevamo, la quarta eccezione alle Leggi di Gamp sulla Trasfigurazione...»
Sentiva ancora quelle voci.
Quelle maledettissime, dannate voci.
«Potter! Qual è la quarta eccezione alle Leggi di Gamp?»
«Uh... i... il cibo?»
«Cinque punti in meno a Grifondoro, Potter! I-N-F-O-R-M-A-Z-I-O-N-I. Fatti trovare di nuovo disattento e un pomeriggio dalla preside non te lo toglie nessuno.»
Erano passati sei mesi. Sei mesi da quando Lord Voldemort era morto – era morto lì, ai suoi piedi, l'aveva visto!
Ucciso dalla sua stessa maledizione. Ritorta contro di lui dalla sua bacchetta.
Era morto.
E con Voldemort era morta anche la sua capacità di parlare il Serpentese, ovvio, e tutto ciò che lo legava a Tom Marvolo Riddle.
Ma allora perché?
Perché quelle voci?
Sussurri, sibili, provenienti dal nulla, che solo lui sentiva.
Voldemort è morto. Voldemort è morto. Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto MORTO!
«...e il tema di pagina duecentotre. Buon lavoro e a domani.»
L'ora era finita.
Ancora dei sibili.
Cosa sta succedendo?
Cosa MI sta succedendo?
E' un pericolo.
Qualcosa di oscuro.
Paura.
Dolore.
Dolore?

Perché quel dolore?
Era seduto, perché quel terribile «AAAAAAAH!» dolore?!, un dolore lancinante, uno squarcio nelle carni «AIUTO» il suo braccio reciso «CHIAMATE QUALCUNO, IL BRACCIO!» ed infine la fiamma, l'inferno, l'Ardemonio a forma di «BRUCIAAAAAA!» ferita verticale.
Non era successo nulla.
Era ancora, ansimante e sudato fradicio, sulla sedia della sua classe.
Non c'era sangue. Né ossa. Né carni squartate.
Solo l'immenso dolore, lo strazio eterno, il fuoco ardente che bruciava la sua pelle, quella del braccio sinistro.
Pulsava ancora una delle tante ferite della Battaglia.
Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto Voldemort è morto
Lo squarcio nella sua pelle era cicatrizzato da tempo.
Perché quel dolore improvviso? Perché quei sibili?
Stava impazzendo?
Non riusciva a sostenere il peso di essere Harry Potter? No – no di certo, l'aveva sopportato per anni, ora che c'era la pace perché non sopportarlo?
Harry si stese al suolo, come senza forze, si accasciò a terra dolorante, di nuovo la fitta, sempre lì, come un coltello a riaprirla e torturarla, quella ferita, ed ancora cento e cento Cruciatus inflitte su un solo braccio.
Calma.
Buio.
Luce.
Madama Chips gli sorrise.
Ginny gli piangeva sulla spalla.
Hermione era aggrappata a Ron su una sedia lì vicino.
La McGranitt preoccupata camminava avanti e indietro sulla soglia della porta dell'infermeria.
Era vivo.
Aveva creduto di morire.
Era morto, forse, per un momento, era stato poco meno che un attimo, ma lui era morto dentro.
Si guardò il braccio.
Sano.
La cicatrice di guerra era lunga e divideva il braccio per metà, ma era perfettamente sana e non c'era sangue, né coltello che la martoriasse.
Si lasciò cadere di nuovo sul cuscino dietro di sé.
Era passato? No.
Le voci erano lì, ancora lì, a sussurrargli parole mai ascoltabili e concetti mai esprimibili, a portarlo ad odiare la vita e a succhiargli l'anima.
Quelle-maledettissime-voci.
Aveva bisogno di aiuto.
Un aiuto serio.
Qualcuno che gli potesse spiegare perché.

Harry non sapeva – non poteva saperlo - che quello era solo il preludio di altre sofferenze.
Tante, troppe.
Perché un braccio squartato non può essere l'inizio – no di certo – ma non può essere neanche la fine.
Non è l'inizio perché la voce è un sussurro – sussurro che diventa voce, poi pianto – ed urlo, di terrore o di angoscia, ma non morte.
Non è la fine perché la morte è un veleno – ti uccide lentamente e ti uccide attimo per attimo – dipende da te e da lei, è un sadico gioco di coppia dove lei ha il coltello dalla parte del manico, è uno stallo alla messicana quando la tua arma non ha più proiettili – ma la morte non è un braccio squartato.
La morte è il corpo – l'anima – quella è la morte.
Harry quello non l'aveva ancora capito.
Ma sarebbe giunto – e questo forse Harry in cuor suo lo sapeva già – sarebbe giunto il giorno in cui l'avrebbe capito.
Era accecato dal dolore e forse non se ne rese conto.
Ma quel giorno era arrivato.


Fine del primo capitolo






Angolo dell'autore:

Ancora un capitolo scritto di getto.
Forse di difficile comprensione, forse alcuni di voi lo troveranno brutto, ma sento che questo sia l'unico modo per esprimere a pieno lo strazio del personaggio.
Questa long durerà circa 40 capitoli, ha una trama lunga e complessa e la porterò avanti contemporaneamente a Stupeficium al cervello; Bombarda Maxima al cuore, altra mia storia d'amore incentrata sulla coppia Harry/Ginny.
Il titolo della storia è provvisorio, devo scegliere ancora un titolo decente.
Volete anticipazioni? Ci saranno morti. Tanti. Alcuni veri - altri no. Ci saranno vivi. Alcuni. Ma saranno più morti che vivi. E ci sarà la Morte. Sempre. Ma ci sarà l'Amore. Sempre.
Buona lettura, calorosamente
Deep
   
 
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