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Autore: winnie343    24/01/2013    1 recensioni
E se Rachel Berry andasse a New York per frequentare l'università, insieme al suo amico Kurt? E se incontrasse una ragazza più bella di Quinn, che frequenta i suoi stessi corsi e che mostra di possedere grandi doti? E se scoprisse che quella ragazza così fastidiosamente piena di talento, condividesse l'appartamento accanto al suo, con un suo ex? E se comparisse ... basta con i se ... la storia è incentrata su Rachel/Jesse, Kurt/Blaine e il caro vecchio Puck.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jessie St. James, Noah Puckerman/Puck, Nuovo personaggio, Rachel Berry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco. Lo aveva fatto. Aveva confessato il suo amore a Rachel. Nell’istante in cui aveva aperto il suo cuore, lo aveva sentito più leggero, ma ora che Rachel aveva lo sguardo perso nel vuoto ed evitava di guardarlo, un peso si posò su di esso.

Se non altro non ti ha buttato subito fuori dalla sua casa

Doveva considerarlo un buon segno? Non sapeva onestamente cosa pensare. Aveva già provato quella sensazione. L’angoscia di subire una delusione: per un provino mancato, per una parte non ottenuta, con Rachel. Sempre Rachel e solo Rachel. Solo lei era riuscita a far battere il suo cuore, a farlo sanguinare. Ed ora, nonostante le delusioni accumulate, per l’ennesima volta aveva provato ad ottenere qualcosa da lei. Era diverso, questa volta. Aveva deciso di essere sincero. Sentì nuovamente il suo cuore più leggero. Anche se avesse ricevuto un rifiuto, aveva la consapevolezza di essere stato, finalmente, onesto.

Certo che riceverai un rifiuto. Guarda la sua espressione. Quella ruga sulla fronte non promette nulla di buono

Rachel, finalmente, si voltò a guardarlo. Non riusciva ad interpretare lo sguardo negli occhi da cerbiatta. Un fremito percorse i suoi muscoli. Era il principio o il principio della fine?

  • Jesse, io sono lusingata dei tuoi sentimenti, ma …

  • Non dire altro – Jesse sorrise

  • Devo dirti altro, altrimenti penserai che ti respingo perché sono arrabbiata con te

Jesse non disse nulla. Rimase in silenzio in attesa della spiegazione della ragazza, anche se il suo cuore alla parole “respingo” aveva rallentato il suo corso

  • Io non mi aspettavo questa tua confessione. In fondo, anche se in questo ultimo anno sei quasi sempre stato carino con me, non mi hai mai dato modo di pensare che provassi dei sentimenti nei miei confronti. Certo, io ho passato quasi tutto il tempo a cercare di far funzionare le cose con Finn. Ma non è per questo. E’ solo che ora, dopo la morte di mio padre, mi sembra tutto così stupido e vuoto e non credo che potrò ancora provare dei sentimenti di amore per qualcuno. Non voglio più soffrire e non voglio più dover dire addio a qualcuno

  • E per questo ti nascondi dietro l’angolo? – il ragazzo sorrise all’espressione stupita di Rachel – o andiamo! Posso accettare il fatto che tu mi dica che non provi nulla per me o che mi detesti, ma questo no. E’ doloroso perdere qualcuno che si ama, ma per questo mi vuoi dire che per il resto della tua vita non amerai più nessuno? O che rinuncerai a tutti i tuoi sogni perché tuo padre non potrà più averne? Così fai un torto a te e a lui e dimostri un egoismo e una mancanza di sensibilità.

  • Vattene! – Rachel lo guardò furiosa – come ti permetti di arrogarti il diritto di pensare cosa io debba fare o non fare?

  • Se non mi ami Rachel abbi il coraggio di dirmelo in faccia, altrimenti trova una scusa migliore per non stare con me

Jesse l’afferrò e la baciò senza darle modo di evitarlo. Inizialmente la ragazza si lasciò coinvolgere. La tristezza, però, le invase il cuore senza il minimo preavviso. Lo spinse via e gli intimò un’ultima volta di andarsene. Tutto quel trambusto svegliò Kurt che, sentendo le urla di Rachel, si precipitò in bagno, convinto che un ladro fosse entrato nella stanza. Quando si trovò davanti Jesse, si sedette sul bordo della vasca da bagno e tirò un sospiro di sollievo:

  • Per fortuna che sei tu. Pensavo di dover salvare Rachel da un maniaco e già mi immaginavo preso a bastonate e svenuto con il sangue che sporcava il mio splendido pigiama

  • Vattene! – Rachel ignorò Kurt ed intimò ancora una volta al ragazzo di andarsene.

  • Prima devi rispondere alla mia domanda

  • Quale domanda? – Kurt chiese incuriosito

  • Non sono affari tuoi, Kurt – Rachel si voltò adirata verso il suo amico e poi tornò a fissare Jesse – non avrai risposta da me

  • E allora non me ne andrò – Jesse si voltò verso Kurt che lo stava guardando con sguardo curioso – ho detto alla tua amica che la amo e mi aspetto da lei una risposta seria e non un insieme di scuse che non stanno in piedi

  • Wow! – l’amico non mostrò la minima sorpresa, ma Rachel non pose attenzione alla cosa

  • E va bene. Vuoi una risposta? – gli occhi della moretta si fecero duri – te la darò. Io non ti amo e ora vattene!

Jesse accusò il colpo. Sorrise a Kurt e poi avvicinandosi a Rachel le diede un bacio sulla guancia, poi si diresse verso la finestra dalla quale era entrato. Prima di uscire, però si voltò un’ultima volta a guardarla.

  • La verità è che semplicemente tra di noi il tempo è sempre stato sbagliato. Non ne abbiamo azzeccata una – sorrise – abbiamo passato le giornate a rincorrerci, più io che te e a cercare di ricucire gli strappi del nostro tempo. Evidentemente senza successo. Io so di amarti, Rachel e credo, almeno dal modo in cui mi hai baciato ora, di non esserti indifferente. Accetto, però le tue parole, Non posso fare altrimenti, ma una cosa sento di dovertela dire. Non rinunciare al tuo talento. E’ così immenso che sarebbe sprecato per una stanza come questa. Fai in modo che tuo padre possa essere orgoglioso di te.

Jesse se ne andò senza attendere alcuna replica, lasciando Kurt e Rachel ad osservare la notte che si stava dileguando dietro a quella finestra. Le prime luci di un nuovo giorno stavano entrando nella stanza, ma Rachel ancora non aveva chiuso i ponti con quella trascorsa. Fu Kurt a darle una scrollata.

  • Veramente vorresti abbandonare il tuo sogno? Vuoi veramente smettere di cercare il successo?

  • Non voglio più perdere tempo – Rachel sorrise al suo amico – ho capito che il tempo è prezioso e che va vissuto fino in fondo

  • E rinunciando a quello che più ami pensi di guadagnare tempo? – Kurt alzò il sopracciglio perplesso

  • Io … è una perdita di tempo correre da un’audizione all’altra, fare corsi, studiare per ottenere una parte, cantare …

  • Ma cosa stai dicendo, Rach? – Kurt la guardò scandalizzato – capisco che sei addolorata, ma questo non giustifica i tuoi deliri. E come vorresti passare il tuo tempo, scusa?

  • Non lo so. Forse rimarrò a Lima e starò con mio padre e con le persone che amo.

  • Beh, certo … rimanere a Lima potrebbe fermare il tempo – Kurt sorrise – è questo che vuoi? Fermare il tempo?

  • Io … non voglio più soffrire

Kurt non disse nulla. La strinse a se, mentre la ragazza scoppiò a piangere. Avrebbe voluto far sparire tutto quel dolore dal cuore di Rachel, ma sapeva che le serviva tempo. Solo il tempo avrebbe aggiustato le cose.



###

Erano passati due mesi dalla tragedia che aveva colpito Rachel ed il festival al quale le università newyorkesi con la loro rappresentazione moderna del Romeo e Giulietta partecipavano era iniziato. La moretta non aveva più fatto ritorno da Lima ed il regista si era visto costretto a sostituirla, restituendo la parte ad Elisabeth. La sorella di Jesse aveva dato il meglio di se, ottenendo grandi apprezzamenti da tutta la compagnia. Nessuno dubitava del fatto che avrebbe dato una performance eccezionale. In tutti i mesi delle prove, Puck si era dimostrato un compagno attento e paziente; non l’aveva mai messa sotto pressione ed aveva evitato di stressarla, nonostante sentisse costantemente la sua mancanza. Per Puck quel rapporto era una vera novità. Non aveva mai sentito un trasporto così forte per nessuna delle sue donne, neanche per Quinn. Considerava Elisabeth l’obiettivo più alto al quale avrebbe potuto aspirare. La ragazza non solo era bella da far paura, ma era divertente, intelligente e spiritosa al punto giusto. E cosa ancora più incredibile, non aveva mia provato vergogna o disgusto per il suo senso dell’umorismo a volte pesante e volgare. L’unica cosa che Puck ancora non riusciva a comprendere era perché mai quello splendore rimanesse con lui. All’inizio aveva pensato al sesso e poi al fatto che lui fosse una sorta di schiaccia chiodo. In fondo, Elisabeth era stata innamorata di Blaine per tanto tempo; questo almeno era quello che aveva sentito dire da Kurt. Ma dopo tutti i mesi passati insieme cominciava a domandarsi se la ragazza potesse provare qualcosa per lui. Aveva pensato più volte di affrontare questo argomento, ma tra le prove dello spettacolo e la preoccupazione per il fratello, la ragazza era sempre stata molto distratta e assente e così aveva deciso di chiarire le cose dopo il festival. Ed ora la stava osservando da lontano, mentre la biondina si stava preparando per la prima rappresentazione dello spettacolo. Era una splendida Giulietta, non c’era che dire. Il suo cuore palpitò all’idea che quella sarebbe potuta essere la sua Giulietta.

Elisabeth non notò il luccichio negli occhi di Puck. Mentre le costumiste erano impegnate a vestirla per lo spettacolo stava osservando suo fratello, ignorando il suo ragazzo. Sapeva che stava trascurando il suo rapporto con Puck e si era ripromessa di porvi presto rimedio, ma ora doveva pensare a Jesse e a raccogliere i cocci del suo cuore infranto. Ancora una volta suo fratello aveva scommesso su Rachel e aveva perso e in questo pasticcio buona parte delle responsabilità erano le sue. Era lei che lo aveva spinto ancora una volta verso le braccia di quella ragazza. Ogni giorno osservava suo fratello e ogni notte si era maledetta per il casino combinato. Non c’erano stati pianti o isterismi ne momenti in cui il suo adorato Jesse si fosse fermato un istante a lamentarsi per il suo dolore. Il ragazzo era andato avanti ogni giorno comportandosi come al solito. Aveva partecipato a tutte le prove, dando una versione più che convincente del suo Romeo ed aveva ripreso ad uscire con le ragazze, con molte ragazze. Eppure Elisabeth aveva scorso nel suo sguardo una profonda malinconia e un vuoto incolmabile. I suoi occhi si erano improvvisamente spenti e nessuno dei suoi sforzi aveva portato a riaccendere un piccolo barlume di luce in essi. Kurt tornato la settimana successiva al funerale, aveva risposto alle domande di Blaine e di Puck, tranquillizzando tutti sul buono stato di salute di Rachel, ma aveva confessato in privato ad Elisabeth che dubitava che la moretta si sarebbe ripresa tanto facilmente. “E’ partita per la tangente!”, questa era stata l’esatta frase utilizzata dal ragazzo. Rachel aveva cominciato a frequentare una specie di setta che predicava la rinuncia a tutto per liberarsi dei peccati e dei mali del mondo. Kurt sarebbe voluto rimanere al fianco della sua amica, ma era stato cacciato in malo modo dai suoi compagni di setta, senza che lei facesse nulla per impedirlo. Elisabeth aveva ascoltato in silenzio il racconto del suo nuovo amico, ma la verità era che le interessava veramente poco che fine potesse fare Rachel Berry. A lei interessava il dolore di Jesse e non quello della moretta. Solo quando Kurt le raccontò della sera in cui suo fratello si era dichiarato, mostrò più interesse. A quanto le aveva detto il ragazzo, Rachel era stata cortese ma fredda. Eppure alle sue rimostranze, Kurt aveva sorriso rispondendole “ha semplicemente bisogno di tempo! Fidati!”. Elisabeth avrebbe voluto fidarsi, soprattutto perché era stanca di vedere suo fratello così spento, ma non riusciva a credere che Rachel Berry potesse tornare sui suoi passi. Aveva ammesso con il suo nuovo amico e con Blaine che forse aveva dei pregiudizi, ma tutto dipendeva dall’amore che provava per Jesse. Quando le costumiste terminarono la loro opera, invece di guardarsi allo specchio raggiunse suo fratello e lo abbracciò. Jesse sorrise:

  • A cosa devo questo segno di affetto?

  • E’ il mio in bocca al lupo per lo spettacolo

  • Saremo bravissimi … io sarò bravissimo … tu sarai splendida

  • Si … sarò splendida

I due si guardarono, senza dire altro. Elisabeth sospettava che Jesse avrebbe preferito mille volte baciare Rachel piuttosto che sua sorella, ma non c’era bisogno di esprimere il suo pensiero. Avrebbe fatto in modo che tutto fosse perfetto. Il resto non doveva interessarle. Lo spettacolo iniziò e con l’entrata in scena dei due protagonisti, la rappresentazione cominciò ad appassionare il pubblico. Anche Kurt, nella sua interpretazione innovativa di Mercuzio, ottenne il favore degli spettatori. Elisabeth brillò come una grande stella, mentre Jesse, nonostante il senso di vuoto che il suo cuore sentiva, riuscì a non sfigurare accanto alla sorella. Vedendoli in scena, nessuno avrebbe mai creduto al fatto che non fossero amanti. Lo spettacolo ebbe un grande riscontro di pubblico e tutti gli attori furono acclamati a lungo.

L’intera compagnia, per suggellare il successo, concordò di andare a festeggiare in un locale vicino al luogo in cui si svolgeva il festival. Jesse, però, declinò l’invito, adducendo come scusa un forte mal di testa. Nonostante le molte insistenze della sorella, di Puck e perfino di Kurt, evitò i festeggiamenti e con l’uscita di tutti, rimase solo in mezzo al palco. Immerso nei suoi pensieri, non si avvide della presenza di un’altra persona. Solo quando sentì la voce alle sue spalle se ne accorse:

  • Un Romeo perfetto

  • Rachel! – si voltò, sorpreso di vedere la ragazza lì, vicino a lui

  • Giulietta anche era perfetta – la moretta sorrise – ma io sarei stata eccezionale

  • Dici? – Jesse, combattuto tra la gioia di rivederla e la rabbia per il modo in cui l’aveva respinto, mantenne un tono neutro

  • Dico – la ragazza sorrise – in fondo, come tutti continuate a ripetermelo, ho un grande talento

  • Anche Elisabeth ha molto talento

  • E’ vero – Rachel allargò il sorriso – ma io avrei avuto qualcosa in più

  • Si? – Jesse sorrise suo malgrado della sicurezza mostrata – e cosa?

  • L’amore per il mio Romeo

Rachel, senza il minimo preavviso, invase lo spazio personale di Jesse e dopo essersi stretta a lui, lo baciò. Il ragazzo, spiazzato e confuso, rimase immobile, senza però evitare il contatto con le sue labbra. Rachel si discostò leggermente e sorrise nuovamente, mentre lui la guardò confuso:

  • Che cosa significa?

  • Che ho capito di amarti

  • Veramente? – Jesse sorrise in modo sarcastico – e come hai fatto a comprenderlo? L’ultima volta che ci siamo visti mi hai respinto

  • Ero addolorata per la morte di mio padre e confusa.

  • E la tua setta?

  • Vedo che Kurt ti ha tenuto aggiornato – Rachel sospirò

  • Non Kurt … Elisabeth

  • Ah – Rachel sembrò sorpresa – ad ogni modo ho smesso di frequentarla

  • Come mai? – Jesse non sapeva cosa pensare della sua confessione, perciò stava tergiversando

  • Perché volevano convincermi del fatto che i miei sentimenti per te non erano reali

  • Cosa? – Jesse apparve ancora più confuso

  • Ah ah ah – Rachel rise – dovresti vedere la tua faccia

  • Vorrei vedere te! – Jesse rispose offeso – onestamente, Rachel, non riesco a capire cosa c’entri la tua setta con me e come fai a dire di amarmi

  • E io che pensavo che saresti stato contento di vedermi – la ragazza si finse offesa, ma il sorriso tornò immediatamente sulle sue labbra

  • Io – Jesse abbassò lo sguardo – sono contento di vederti … ma è tutto così .. inaspettato che … non mi sembra reale

  • Capisco. Allora ti spiegherò – Rachel sospirò – i miei giorni a Lima sono stati orribili. All’inizio pensavo che allontanarmi da tutto ciò che avevo sempre desiderato, mi avrebbe preservato dal dolore. Invece mi sono persa. Non ho saputo dare il conforto che meritava a mio padre e ho evitato che tutti i miei amici mi aiutassero. Ormai alla deriva, mi sono rifugiata in una di queste sette che predicano l’allontanamento da tutti i propri cari e da tutte le cose che possono contare nella vita di ognuno per riscoprire il vero senso della vita. Per convincere i propri adepti non disdegnano l’uso dell’ipnosi.

  • E tu ti sei sottoposta all’ipnosi?

  • Si – Rachel sorrise – e non guardarmi in questo modo. Poteva succedere a chiunque

  • Vai avanti – Jesse evitò di dire che a lui non sarebbe mai capitato. Non voleva fare il solito arrogante

  • Ad ogni modo, l’ipnosi invece di cancellare i miei desideri, ha risvegliato i miei ricordi … fra i quali quelli della notte di Capodanno – Rachel arrossì – ho ricordato tutto … nei minimi dettagli

  • E … questo cosa significa?

  • Ho sentito il calore, la passione, i sentimenti di appartenenza che abbiamo provato durante la nostra notte d’amore – il colore nel volto della ragazza si fece ancora più acceso – mi sono ricordata che all’inizio della serata tutto quello che ho fatto era dettato dalla mia voglia di farla pagare a Finn. Ho ricordato quell’orribile uomo che mi ha scambiato per una escort ed il fatto che mi hai salvato e mi hai portato sana e salva a casa .. e si .. mi sono ricordata che non mi hai violentato

  • Meno male. Pensavo ad un certo punto che mi avresti denunciato – Jesse sorrise per dissimulare la sua agitazione

  • e mi sono ricordata che sono stata io a provocarti e che ti ho spinto a fare l’amore con me. Mi sono ricordata delle parole che mi hai detto … del fatto che mi amavi e che non avresti mai potuto resistermi e mi sono ricordata di come mi hai implorato di smetterla e di lasciarti andare …

  • Già – Jesse si voltò verso la platea. Aveva rivissuto il ricordo di quella notte mille volte ed ora nel sentirlo raccontare dalla voce di Rachel un dolore sordo si era fatto sentire più forte nel suo cuore

  • Deve essere stato un vero tormento per te …

  • No … è stata una notte bellissima … è solo che – Jesse sospirò – è stato troppo …

  • Certo … tu non sapevi che mi ero lasciata con Finn e credevi che io … non provassi nulla per te e che lo avessi fatto solo perché ubriaca

  • Non era così? – Jesse la guardò perplesso, incredulo sulla possibilità che le cose potesse essere state diverse

  • No. Non era così … voglio dire .. all’inizio forse .. .ma il sentimento di appartenenza che ho provato in quelle ore con te non l’ho mai provato con nessuno … voglio dire … non l’ho mai provato con Finn, visto che in realtà sono stata solo con lui – Rachel arrossì

  • Dal modo in cui ti sei comportata con me, non lo avrei mai detto - Jesse mise sul volto un sorriso canzonatorio

  • Era perché con te mi sentivo a mio agio – Rachel sorrise, per niente offesa dalle parole del ragazzo. E’ incredibile come un’unica notte possa farti comprendere tante cose. I gesti fra di noi, la condivisione e l’affiatamento … è stato tutto così naturale …

  • E tutto questo lo hai capito grazie all’ipnosi? – Jesse la guardò perplesso – Rachel ti rendi conto che non è sufficiente come giustificazione al fatto che ora mi dichiari il tuo amore?

  • Quello è stato solo l’inizio

  • Che vuoi dire?

  • Che i miei maestri di setta hanno cercato di convincermi di quanto i sentimenti che avevo provato quella notte fossero effimeri e sbagliati … più loro cercavano di farmi cambiare idea e più mi convincevo del contrario. Ad un certo punto la tua assenza mi è sembrata insopportabile … sono scappata da Lima per venire da te! – Rachel pronunciò quelle parole tutte d’un fiato – sono arrivata l’altro ieri

  • L’altro ieri? – Jesse la guardò sorpreso – e perché non ti sei fatta vedere prima?

  • Ho avuto paura

  • Paura?

  • Che tu mi respingessi. In fondo sono stata orribile con te

  • E cosa ti ha fatto cambiare idea?

  • Tu – Rachel sorrise – e la tua interpretazione. Questa sera ho pensato che non avrei mai potuto rinunciare ad un Romeo così affascinante e convincente

  • Rachel …

  • Ora basta.

  • Si. Basta!

Jesse la strinse a se e la baciò. Rachel si lasciò andare alle effusioni e i due si separarono solo dopo un lungo scambio di baci, sempre più intensi e trascinanti.

  • L’unica cosa che un po’ mi scoccia è stata quella di non interpretare Giulietta insieme a te

  • E così hai cambiato idea anche sul rinunciare al tuo sogno?

  • Decisamente. Voglio Broadway. Voglio il successo e lo voglio dividere con te. Il mio Romeo.

Jesse la baciò nuovamente, poi sorrise

  • Perché sorridi? Trovi divertenti le mie affermazioni?

  • Più che altro pensavo che è stato un bene che tu non abbia interpretato Giulietta

  • Perché? – Rachel lo guardò stupita

  • Non avrei resistito. Ti avrei costretto a fare l’amore con me su quello – Jesse indicò il letto di scena voluto dal regista

  • Beh! – Rachel alzò un sopracciglio, ridendo – potremmo comunque fare delle prove. Magari riesco a convincere il regista a ridarmi la parte

  • Magari ….





Eccomi con un nuovo capitolo .. in cui … tadà … finalmente i due protagonisti si trovano ))…Che ve ne pare? Piaciuta?? …. Manca solo l’epilogo … in fondo vogliamo sapere che fine faranno Elisabeth e Pucke e come andrà tra Kurt e Blaine che ho un po’ trascurato? …. E poi almeno un capitolo in cui Rachel e Jesse stiano insieme ci vuole no??



  
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