Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: devonneswrists    24/01/2013    4 recensioni
Sfiorai leggermente il mio ventre, poggiando delicatamente le dita fredde sull’ addome teso.
Avevo tanta paura, tanta angoscia nel accarezzarlo, mi sembrava tanto fragile, come se al minimo tocco si potesse rompere, come se fossi nata per custodirlo. Mi lasciai sfuggire un sorriso, nel sentire il contatto delle mani fredde col ventre caldo.
---------------------------------------------------------------
Sola, di nuovo. Ero sola di nuovo.
Buio.
RECENSITE IN TANTI E DITEMI COSA NE PENSATE!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Small Bump.

 

“You're just a small bump unknown 
and you'll grow into my skin. 
With a smile like mine 
and a dimple beneath your chin. 
Finger nails the size of a half grain of rice. 
And eyelids closed to be soon opened wide. 
A small bump 
in 4 months you will open your eyes.
Cos you are my one, and only. 
You can wrap your fingers round my thumb 
and hold me tight. 
You will be alright.”

 
 
Sfiorai leggermente il mio ventre, poggiando delicatamente le dita fredde sull’ addome teso.
Avevo tanta paura, tanta angoscia nel accarezzarlo, mi sembrava tanto fragile, come se al minimo tocco si potesse rompere, come se fossi nata per custodirlo. Mi lasciai sfuggire un sorriso, nel sentire il contatto delle mani fredde col ventre caldo.
Lo percorsi per tutta la sua estensione col dito.
Quante volte mi sono svegliata la notte a causa degli incubi, dei demoni che nella notte mi oscurano la vista e me lo portano via, così sogno.
Quante volte ho sentito lo stomaco chiudersi e l’anima infrangersi al solo pensiero che aveva mio padre, di portarmelo via.
Non avrà un padre” diceva, “non ce la farai mai da sola”, insisteva.
Ma io non me lo sarei lasciato portare via. Ce l’ avrei fatta da sola.
Non era un “errore” come  lo definiva, era ciò che di meglio mi potesse capitare, lo so.
Nessuno me lo avrebbe portato via.
Perché io lo amavo incondizionatamente,
La notte avevo gli incubi, sognavo quella notte. La gente quando lo sa, che sono stata violentata intendo, dipinge sul suo volto un’espressione sconcertata e si scusa, manco fosse colpa loro.
Io lo so che è terribile, per questo faccio finta di essere triste al solo ricordo, ma in fondo non lo sono. Non avrei mai potuto avere lui se quella notte non fossi uscita e non fossi stata violentata.
Però questo non lo dico, perché mi scambierebbero per pazza e insinuerebbero che la gravidanza fa brutti scherzi.
Ma non è vero, solo una madre sa. Solo chi ha un figlio sa che cosa si prova.
Mia madre lo sa, anche se non me lo può dimostrare sempre. Anzi, mai.
Lei sarebbe rimasta qui ad amarmi, se non se la fosse portata via la malattia. Il cancro, intendo.
Lei è comunque qui con me, io le parlo, e lei c’è, io lo so, lo sento.
Infondo, lo sapevo benissimo che ero sola.
Avevo amici si, ma a volte ti senti sola lo stesso. E io gli amici ce li avevo, ma mi sentivo sola.
Ma ora non lo sono più. C’è lui qui con me.
Non ho mai capito perché nessuno mi abbia mai voluto tanto bene quanto io ne abbia voluto agli altri.
Facevo sempre di tutto per piacere a tutti, davo tutto per dimostrare quanto io tenessi a tutti, ma non è tornato indietro nulla.
I ragazzi poi, non mi guardavano nemmeno se mi fossi sparate un colpo nei capelli.
Sembrava che ci fosse una barriera che non permettesse loro di guardarmi, ma soprattutto un muro che non permetteva a me di aprirmi e mi lasciava annegare nella mia insicurezza.
Ho sempre avuto tanto amore da dare, e adesso finalmente qualcuno ne gioverà.
Finalmente, so che lui non rifiuterà il mio amore.
Poi, quando mi hanno detto che sarebbe stato maschio.. Non sarei potuta essere più felice.
Maschio, il mio uomo, quello che amerò di più di tutti, colui che so non mi tradirà.
Il mio ometto.
Mi scese una lacrima al pensiero e risi.

QUATTRO MESI DOPO.
 
Dolore.
Tutto ciò che provavo era dolore.
Un’ altra fitta. Non sentivo, perché?
Fitta.
Piangevo, vedevo luce, e poi buio.
Una dottoressa.
Buio.
Fitta.
Merda.
Non capivo ciò che stesse succedendo, coe fossi finita in ospedale, del tragitto, mi ricordavo solo delle fitte, anche se sapevo benissimo cosa stesse succedendo.
Sorrisi di fronte al dolore, alla situazione e alle lacrime.
Finalmente.
“Spingi” sentii.
Spinsi.
Fitta.
“Spingi e respira, coraggio!”
Spinsi. Lo sentivo, man mano che usciva, il suo docile e fragile corpicino.
Spinsi.
Buio.
Chiusi gli occhi e lascai che il sudore e le lacrime di gioia, e di dolore fisico precipitassero nell’agitazione dell’accaduto di quella stanza.
Sentii un pianto. Era fuori, il mio bambino, piangeva.
Non era solo un pianto, era una melodia.
Pianse, e ad un certo punto silenzio.
Silenzio, perché?
Datemi il mio bambino. Lo voglio vedere.
Sentivo l’agitazione.
Vedevo sfuocato, vedevo il sangue sul lettino, e il dottore e le ostetriche attorno ad un tavolino.
Tutte che facevano qualcosa.
Perché non me lo danno? Perché?
Sentii un’altra fitta, questa volta non al basso ventre. Questa volta al cuore.
Non sapevo che mi prendesse. Era fortissima.
Mi bloccò il respiro. Buio.

Mi risvegliai in una stanza di ospedale, ma non c’era sangue.
Non ero in sala parto.
Entrò il dottore vedendomi sveglia.
“Oh, finalmente ti sei svegliata!”
dov’è il mio bimbo?
“Senta, le dovremmo comunicare, con tutto il nostro dispiacere che il suo bambino è nato vivo ma per cause che ancora non siamo riusciti a capire non ce l’ha fatta. E’ morto.
Sola, di nuovo. Ero sola di nuovo.
Buio.



“You're just a small bump unborn 
just four months then torn from life. Maybe your needed up there 
but we're still unware as why.”



     SPAZIO AUTRICE:
ma buooooooooooooooongiorno. Dovreste conoscermi se avete letto le mie altre storie, e dato che sono una masochista melodrammatica a cui piace piangere, ho potato per il solito finale strappalacrime.
Devo confessare che ho pianto durante la scrittura di questa OS!
Spero vi piaccia. Recensite in tanti, mi raccomando!
Ditemi cosa ne pensate su twitter! Sono @demetriashug !               
-Chiara. 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: devonneswrists