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Autore: EvansLove    14/08/2007    0 recensioni
E' un'Alternate Universe fatta a Song-fic, senz a pretese... solo, sentendo la canzone di Roberto Vecchioni, bè, mi è venuta in mente e... spero vi piaccia.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Lily Evans versò l'ennesimo pianto, quella maledetta sera di 30 novembre 1981.

Ormai, piangere era un'abitudine, in quella casa, piena zeppa di ricordi, dopo che aveva perso suo marito e suo figlio.

E se passate fate piano,

che fata dorme dal mattino

che l'uomo per la guerra le partì.

E dietro la collina si sbiadì.

Era stata una scema a non esserci.

E tutto per cosa? Per andare con Susan ad un concerto delle Sorelle Stravagarie, per fare la ragazzina, una volta dopo tanto.

Sì, si era divertita.

Ma quando era tornata, nemmeno era riuscita ad urlare. La verità era sembrata così cruenta da togliere la forza di sfogarsi.

Aveva sentito le lacrime bloccarglisi in gola, e a salire era stata solo la voglia di poter tornare indietro e fermare tutto quello...

E nel castello sopra il fiordo,

la luce sfiora per ricordo

le coppe che restarono così

Era uscita di corsa, e altrettanto di corsa, era riuscita ad uccidere Voldemort, che, dopo aver ucciso Harry, si reputava invincibile.

E poi, era di nuovo tornata a casa.

Era passato un mese.

Remus, Sirius e Susan cercavano di consolarla, ma come potevano, se erano anche loro molto tristi?

La vita era solo una farsa.

Per Lily ora erano rimasti solo i ricordi.

Ricordi soffocanti, ricordi assassini, ricordi laceranti, che strappavano dal petto e dalla mente, la convinzione che era stata solo colpa sua, tutta colpa sua. Non avrebbe dovuto lasciare sole le persone che amava, lei lo sapeva che c'era una guerra in corso...

Lo sapeva che Voldemort avrebbe bussato alla sua porta, eppure, James si fidava così cecamente di Peter...

E il vento smuove le vetrate

e a volte un'eco di risate

che un tempo risuonavano da lì

Peter, il Malandrino Codaliscia, compagno di mille avventure, amico da sempre, un sempre che durava nove anni.

E che amava Lily.

Ma Lily pensava che l'amore di Peter fosse stato come quello di Remus, che pur amandola, gli piaceva vederla felice con James e il bambino.

Invece, l'amore di Peter era solo un fervente desiderio di averla, a qualunque costo, a qualunque prezzo, perfino tradendo quella persona meravigliosa che l'aveva capito e difeso, per tanti anni.

E James lo sapeva che a Peter piaceva Lily.

Ma l'aveva continuato a tenere sotto la sua ala di protezione, perchè James lo sapeva che senza di lui, Peter era finito, andato, preso in balia del primo malvagio...

James era una persona fantastica.

Ma non passateci d'aprile

che non potreste più vedere

le rose come quando lui era qui

James... James, James.

Si erano messi insieme a Maggio, troppo tardi forse. Chissà, se lei fosse stata meno orgogliosa, meno prefetta, avrebbero potuto passare insieme anche dieci anni.

E invece no, lei era stata stupida e cieca.

Aveva dovuto far passare a quel ragazzo le pene dell'inferno. E poi si erano dolcemente incontrati, ma non senza soffrire.

E quando c'era lui, le sale

erano piene mille sere

di gente e luci e scherzi di buffoni

e feste fino all'alba e poi canzoni....

Lily non riusciva a dimenticare tutti quei pomeriggi con lui, mentre scoprivano stare insieme che sapore aveva, non voleva dimenticare lui che le insegnava cosa voleva dire amare, come si faceva l'amore..

E le mille cene insieme a Sirius e Susan, quelle poche cene, in cui Remus e Peter si facevano da parte, per lasciare le coppie da sole a sognare ancora di farfalle, e cuori, e rose senza spine.

James, James, James...

E lui stringeva fra le dita

la pietra verde della vita

e chi partiva sempre ritornò

James, che quel dolce giorno di novembre di due anni fa, l'aveva incontrata dentro di lei per poterle dare un figlio.

Per poterle dare una gioia grande, bella e splendente come un sole.

E Harry che sorrideva, così uguale a James, con i suoi occhi...

Bello, così bello che perfino la luna e le stelle l'avevano voluto vedere mentre nasceva.

E adesso, anche quel figlio bello e perfetto, le era stato strappato dal cuore, quando aveva solo un anno, e non capiva cosa avesse voluto dire vivere, suo figlio avrebbe dovuto prima imparare ad amare, e poi avrebbe potuto morire, ma un giorno molto, molto lontano da quello di un mese fa.

Adesso lei era più vecchia di suo figlio quando era morto, e non se lo perdonava.

Tornò anche un figlio trovatore

scappato senza far rumore

per altre luci che poi non capì

E di questo era stata solo colpa sua.

Aveva distrutto la gioia della sua vita perfetta, dove mai la parola 'dolore' o 'infelicità' avevano bussato alla soglia.

Solo un'incubo lungo come una notte, all'apparenza, ma pieno di sangue come lava e lacrime come sangue.

E un drago fatto con la paglia

bruciava all'alba sulla soglia

perchè il dolore non entrasse lì

E gli amici non riuscivano a capire quanto i suoi ricordi con la sua famiglia fossero pezzi di cuore.

Non potevano saperlo.

Stavolta gli amici e l'amore e non potevano aiutarla.

Forse... forse lei era stata la rovina di tutto, e aveva ragione sua sorella, a dirle che era una pazza, che avrebbe procurato dolore a chiunque, che non faceva che portare dolore e distruzione dappertutto..

Sì, era così, non c'erano dubbi.

E gli amici le avevano mentito a dirle che era il contrario, perchè la vedevano come una povera pazza da compatire.

La polvere si è fatta antica

e sul sentiero c'è l'ortica

ma fata non ci crede e non lo sa

Sì, era una povera pazza, e allora, perchè non riusciva, come i pazzi, a vedere al di là di quello che quella tragedia era?

Come pazza avrebbe potuto vedere James e Harry un'altra volta ancora, avrebbe potuto sentirli di nuovo là, e accarezzarli.

Sarebbero state tutte fantasie, ma lei non lo avrebbe saputo, e ne sarebbe stata felice

Gli mancava vedere James che tornava dal lavoro e l'abbracciava.

Poi, all'improvviso, un suono, la fece sussultare.

Bussavano.

Forse era James, che quando l'aveva lasciata sola, si era scordato le chiavi, e adesso tornava da lei.

Si precipitò a scendere

E' tardi, l'abito è sgualcito

Ma è la gran sera che ha aspettato

e il conto della sabbia è fermo già

è lui che bussa, è lui che torna qua!!

E in un secondo, quella casa in bianco e nero, oscurata dalla notte, venne illuminata dai raggi della luna, tutto aveva più colore, il suo viso era di nuovo sorridente,

C'era James alla porta, era di nuovo lui, che metteva 'La Gazzetta del Profeta' a Harry come pannolino, ma era lui, di nuovo..

E si riaccendono le luci

ad una ad una stanze e voci

e servi e cani

ancora tutti là.

E infatti, appena Lily apre la porta, la figura di un fantasma con i capelli scompigliati le sorride.

E' lui, sorride sulla porta

è lui, lo stesso di una volta

E Lily si tuffa ad abbracciarlo, ma.... le sue braccia attraversano James come fosse stato d'acqua fresca

Ma chiede scusa e non l'abbraccierà.

Ha gli occhi stanchi, è sempre bello,

ma tiene addosso quel mantello

che non si toglie e non si toglierà.

"Lily, posso stare qui per poco!"

Le lacrime di Lily ricominciano a calarle lungo la guancia, come fosse il primo pianto.

Dentro la testa, cera solo un modo per poterlo abbracciare una volta in più

"Lily, devi andare avanti!"

Lei scuote la testa, ma lui le sorride

"Sì, piccola mia! Io ci sarò, io ti guiderò e impedirò che ti facciano male, ma vai avanti! E poi... "
La guarda mentre piange "Non è stata colpa tua!"

Le lacrime di Lily si fermano.

Un soffio di vento le porta via.

"E io ora devo andare!"

E poi pure James va via.

E Lily si sveglia.

"Grazie James!" dice, guardando un giglio apparso dal nulla, sul letto, affianco a lei.

  
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