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Autore: Ren_Maybe    24/01/2013    1 recensioni
DarkStone, colei che si macchiò dei sette peccati capitali contemporaneamente, per prima, diventando l'origine del lato umano corrotto dal male. Viveva ora in una leggendaria pietra nera, fulcro della sua essenza nel milione di anni di razza umana.
Sono pochi ad avere il coraggio di ridestarla dal suo sonno, dal quale lei è tanto contenta di svegliarsi.
Molti lo fanno per stringere un patto con lei. Il patto che si racconta essere quello con il diavolo.
C'è chi lo fa per un bambino, chi per amore, chi per soldi... Chi per potere.
E Renee vuole solo il potere, per non essere più presa in giro.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Lime | Avvertimenti: Furry, Incompiuta | Contesto: Sovrannaturale
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All’ombra  del tempio del Deserto, Renee aveva commesso il più grande peccato che qualcuno non avrebbe avuto nemmeno il coraggio di pensare. E, seppur il caldo torrido del pianeta, lei tremava; freddo, paura, rabbia… Vergogna? Probabilmente.
Strinse al petto la piccola pietra del misfatto, nera, come gli occhi della ragazza che ora, sorridendo seraficamente, la guardava curiosa. La fennec, con la testa e le orecchie basse, non riusciva a spiccicare parola; anche la sua debole e inferiore natura, per metà umana e metà animale custode riusciva a percepire la terribile e schiacciante aura di chi si trovava di fronte: DarkStone.
La Sewanin dai lunghi capelli castano scuri costantemente spettinati –così come il padre, al quale però mancavano orecchie e coda da fennec del medesimo marrone freddo- e gli occhi acquamarina, fermamente chiusi, aveva richiamato Colei che, secondo terribili leggende, era la prima demone custode, la prima ad aver provato sentimenti negativi, dando vita a quelle creature malevole che, da molti anni, sembravano voler prendere il pieno possesso dei cuori umani, facendo regredire la razza degli animali custodi, che, da lì a poche centinaia di anni, probabilmente, si sarebbero ridotti a un numero a dir poco esiguo.
Sbuffò, per far ricadere nuovamente l’attenzione della custode su di lei
“Allora? Potrei sapere cosa richiede, ojou-sama?”
Renee sussultò, scossa da quella voce tanto profonda e ammaliante, che, accompagnata da gesti pacati e controllati, era assecondata –a sua sorpresa, visto i racconti sanguinari e terrificanti su di lei- da un linguaggio talmente forbito e elegante.
Per un attimo, ogni convinzione presente in lei mentre stringeva il fulcro del potere della mora prima di richiamarla, era scomparsa. Timorosa –aggettivo che,in genere, ben non si accompagnava a un tipetto come lei- alzò lo sguardo verso l’altra ragazza. Il suo corpo sembrava quasi brillare di luce propria sotto la cocente luce del sole, per via della sua composizone quasi eterea, sfuggente, sicuramente una descrizione abbastanza azzeccata per quella slanciata centenaria –portati meravigliosamente bene nel bel corpo di una diciottenne dai lineamenti maturi-  dalle curve assolutamente nei punti giusti, messe in evidenza da abiti tutt’altro che casti ispirati a un kimono dai colori pastello, che ben si accompagnavano ai lunghi capelli lisci e neri come l’ebano –così come gli occhi-.
Sorrise beffarda, accorgendosi dell’ insicurezza della fennec.
“Una metà Dobotsu e metà umana, eh!” La scrutò incuriosita, girandole con portamento strabiliante attorno, con pacatezza  “Raro da vedere, ora sono davvero incuriosita dal suo desiderio, ojou-sama”
Si fermò, avvicinando il suo volto al suo. Renee deglutì, cercando di inghiottire, insieme alla saliva, anche il pentimento che le stava lentamente nascendo dentro.
“IL POTERE!”
Un urlo un po’ strozzato riecheggiò nell’ ambiente desertico. DarkStone si leccò le labbra, facendo scintillare del fulmine geniale che le era balenato per la testa i suoi occhi generalmente spenti.
“Un gioco da ragazzi… Ma sa che stringere un patto con me, presenta delle conseguenze, vero, ojou-sama?”
Ebbe un tuffo al cuore.  Come aveva potuto scordarsene, dopo l’ attenta documentazione fatta negli archivi di tutto il mondo dei Custodi?
“C-cosa vorresti da me…?”
La voce tremante, gli occhi languidi, lo sguardo supplichevole verso quella che era l’ultima tra gli ultimi, davanti alla quale avrebbe voluto umiliarsi talmente tanto. Eppure, in quegli istanti di silenzio, scanditi dal pensiero inarrivabile della pietra nera, si scordò delle sue vergogne, sperando ardentemente di poter raggiungere il suo obbiettivo senza dover dare qualcosa di troppo prezioso in cambio.
“Un tuo discendente”
Esordì finalmente la mora. Renee sussultò. Lasciare il pieno possesso del corpo e dell’ anima di un suo discendente a DarkStone?
“Il tuo prossimo discendente Metà animale custode e metà umano”
Specificò. Quella che si trovava davanti, sapeva, era una creatura debole, che non le sarebbe mai servita, se non come temporanea fonte di energia. Il suo corpo non era compatibile a sufficienza con il uso, inoltre, per appropriarsene e sfruttarlo.
Cosa glielo diceva? Il suo sesto senso, che le aveva anche suggerito di risondere così. Esso , difatti, era affidabile per scelte del genere, simile a una sorta di chiaro veggenza, sapeva ci sarebbe stato, un giorno, un discendente della ragazza che la vecchia Anima si trovava di fronte con un corpo in grado di supportarla in futuro, che sarebbe stato, inoltre, particolarmente affiatato con la sua anima.
A dispetto di ogni predizione, però, la non’appena diciottenne Renee sorrise, abbastanza compiaciuta. Sorriso antipatico che, per chi la conosceva, sapeva si stampasse benissimo su di lei. Chi la conosceva faceva parte, ovviamente, così come ne faceva parte la stessa fennec, del Kònsey ,un concilio che regola il mondo dei Sewanin, formato da un rappresentante per pianeta, scelti tra i più forti e potenti tra loro. Così per tutti, nel corso delgi anni. Fatta eccezione per Renee, la più giovane e la prima ad essere scelta per la sua furbizia e scaltrezza –degna proprio di una volpe-  della storia, attirando, inoltre, per via del suo pessimo carattere e le spiccate doti strategiche antipatie e invidie –le prime riscontrate anche ben prima dell’ entrata a far parte del concilio,per via della sua natura non particolarmente ben vista- che, specialmente in quel periodo, erano costrette a placarsi temporaneamente e a collaborare per il nuovo progetto presentato dalla giovane Sewanin.
Il divieto sull’ amore tra umano e sewanin.
Pensiero condiviso da molte persone, all’epoca –e probabilmente tutt’ora-;  questi, infatti, riportavano spesso lati negativi ben evidenti, cominciando dalle poche possibilità di vita della madre, nel caso restasse gravida di un Custode e all’ infertilità, nel caso alla particolare specie appartenesse il padre, tralasciando il tutt’ altro che buon occhio con cui la società vedeva coppie e bambini. Una forma di razzismo che andava avanti da secoli, e che Renee voleva fermare, in modo radicale e netto, visto che, proprio lei stessa, era a conoscenza delle terribili sofferenze del rimanere sola e degli scherni dei propri compagni.
Ritornando al presente sul suo volto si leggeva chiaramente della soluzione trovata, e della determinazione, tutt’ un tratto ricomparsa. Tese saldamente la mano, dalla quale penzolava, tra l’altro, la pietra nera della mora, segno della conferma del patto.
“Aspetti un’attimo, Ojou-sama” La fermò un istante DarkStone “ Alla pretesa di prima, ve ne è anche una’ altra, ben più fondamentale. Per darle il potere da lei tanto bramato, io ho bisogno di energie terrene, il cui prelievo avviene da colui o colei con cui stringo il patto” Sorrise sadicamente, fissando profondamente la volpe, sembrando le volesse entrare dentro, scrutandola a fondo
“Provocandone la morte”
Le parole riecheggiavano nella mente ormai vuota della ragazza dai lunghi capelli castano scuro. Se poteva ottenere il potere, e di conseguenza il rispetto, una morte precoce non l’avrebbe sicuramente preoccupata. Sorrise sghembo, levandosi dall’ evanescente istante di dubbio.
“Ci sto.”
Alla risposta data con secchezza, DarkStone sorrise soddisfatta, fissandola maliziosa. Si slanciò verso di lei, stampandole un bacio a stampo sulle labbra, mentre riprendeva la pietra Nera,unendo la sua mano a quella dell’altra.
“Allora, E'kane Symfono!
Esclamò soddisfatta per il patto appena compiuto,leccandosi le labbra, facendo arrossire Renee, colta di sorpresa.
E, sotto le ombre del Naòs tis Sahara,il tempio del deserto, iniziò a consumarsi lentamente il patto delle due, e con esso la vita della Sewanin.



Scritto un po' -molto- da cani. Non ne avevo voglia, così ho tirato un po' alla cavolo,in realtà! E' davvero tanto che non scrivo una sotria,mi sono molto arruginita. Ma, sicocme tenevo tanto a questi due personaggi, di cui non potevo narrare in modo particolarmente approfondito nel manga da cui provengo -o sarebbe diventato uno yuri bello e buono,invece che una shonen! xD- ho deciso di scriverci una fan fiction, così, per passare un po' il tempo.Spero che gradiate la lettura, ma anche se avete da fare critiche costruttive... Ben vengano! Anzi, quasi le preferisco ùwù Spero sia riuscita, inoltre, a rendere bene il testo...Nel senso che qualcuno la capisca! E' infatti davvero contorto, e la mia più grande paura è di non far capire bene alla gente le cose,visto che, inteoria, sarebbero dovute essere parte di un filone narrativo ben più grandi, qui non presente. Grazie della lettura, specialmente se siete arrivati/e a leggere fino a queste ultime righe senza alcun senso! x°D"
  
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