Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: Robi88Winchester    24/01/2013    1 recensioni
Da quel giorno si era ripromessa di diventare uno Shinigami per poter proteggere le persone come non aveva potuto fare con quei bambini.
‘Ho fatto tanta strada e ho sudato molto per questo, ora ce la metterò tutta per dimostrare il mio valore’
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rangiku Matsumoto, Renji Abarai, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quarantuno

« Tu non capisci » lo fermò lei « Non ti piace l’idea che persino nelle stelle siamo collegati? Pensala così. Anche quando saremo lontani, o in missione, ci sarà qualcosa ad unirci »
Renji sollevando nuovamente la testa verso il cielo, sorrise e poi sospirò.
« Hai proprio ragione, è bellissimo » ammise.
« Ti amo » sussurrò Tsuki, mentre si stringeva ancora più stretta a lui.
« Anche io » le rispose, baciandole la testa « Però fa davvero freddo. Che ne dici di andare veramente a casa? Le stelle le vediamo dalla finestra! » propose.
Tsuki rise e tirò una gomitata allo stomaco del ragazzo.
« Sai sempre come rovinare tutto » lo rimproverò « Però hai ragione. Andiamo? » chiese sorridendogli.
Entrambi saltarono giù dal tetto, ma per via delle ferite Tsuki non riuscì ad atterrare perfettamente e perciò dovette inginocchiarsi per ammortizzare il colpo.
« Porca pu… » stava iniziando a dire prima che Renji la raggiungesse.
« Tsuki? Tutto bene? »
« Si si, non ti preoccupare. Vorrà dire che cammineremo un po’ più piano, se non ti dispiace? »
Il ragazzo, dopo averle preso la mano, le sorrise e scosse la testa.
Intanto la notte era diventata più buia, le stelle e la luna si vedevano ancora ma dietro un sottile strato di nuvole. Tsuki pensò che avesse appena fatto in tempo per mostrare a Renji quel posto.
Arrivati a casa, che ormai erano le undici, Renji obbligò l’altra a prepararsi per andare a letto. Ancora ridendo per il tono del ragazzo, Tsuki fece comunque quello che le era stato detto. Dopotutto il giorno dopo sarebbe stato davvero importante e faticoso.
Tsuki si ritrovò in men che non si dica a letto.
Era sotto le coperte con la piccola Namir, che la fissava curiosa, appoggiata sulla pancia e con di fianco Renji, che dopo averle dato la buona
notte, sembrava essersi addormentato ancora prima di lei.
« Ma guarda questo! » disse a Namir « Dice dice e poi è lui il primo ad addormentarsi »
Sembrava che le due stessero dialogando, Tsuki le parlava e la gattina le rispondeva a suon di fusa.
Dopo un po’, comunque decise di dormire anche lei. Ma proprio nel momento in cui la ragazza si stava girando di spalle per potersi sdraiare più comodamente, la voce di Renji la fece spaventare a morte.
« Buon compleanno, Tsuki » le disse semplicemente, mentre l’abbracciava da dietro.
« Ma porta sfiga il giorno prima! » lo rimproverò.
« Tsuki? Guarda l’orologio! »
La ragazza si girò completamente verso la parete per poter vedere meglio « Ma è mezzanotte precisa! » rispose
« Allora? Porta ancora sfiga? » le chiese lui.
Tsuki sorrise e si girò nuovamente tra le braccia del ragazzo per finire faccia a faccia.
« No, direi di no! » disse prima di baciarlo. 
La mattina dopo, entrambi furono svegliati dal fastidioso suono della sveglia. Tsuki si ritrovò sotto le coperte, amorevolmente appoggiata al petto di Renji. Provò a stiracchiarsi un po’ ma la stanchezza era così tanta che non ce la fece neppure a muovere un dito.
Il primo a provare ad alzarsi fu Renji, provocando nell’altra una fitta unica di dolore. Questa, il più lentamente possibile, sai girò sulla schiena, così da permettere al ragazzo, almeno di sedersi. 
« Ti fa tanto male? » chiese, sbadigliando.
« Buongiorno anche a te » rispose Tsuki, cercando di alzarsi a sua volta.
Quando si fu seduta, controllo che tutti i tagli fossero spariti « Adoro come qui le ferite vanno via velocemente » disse sarcasticamente. Infatti
seppure i tagli fossero guariti, i lividi erano più che visibili.
Intanto Renji era sceso dal letto e si era dileguato senza fare il minimo rumore.
La ragazza tuttavia era troppo occupata a controllare ogni singolo centimetro di pelle, per potersi accorgere di questo. Le gambe erano quelle messe peggio, però anche i fianchi non erano rimasti indenni. 
Renji tornò pochi minuti dopo con un barattolino di crema in mano e con un aria da furbetto dipinta in faccia.
« Perché sorridi così? » gli chiese divertita Tsuki.
« Ti piacciono i massaggi? » le rispose di rimando lui, agitando nelle mani quel barattolino.
« Non capisco » ammise Tsuki, sistemandosi meglio sul letto.
« E’ molto semplice » disse l’altro « Questa è una crema apposta per le contusioni, e te lo garantisco, è miracolosa. Ma visto che è il tuo compleanno in più riceverai anche un massaggio! » rispose sorridendole.
« O ma che ragazza fortunata che sono! » disse, mentre si alzava « Mi concederò questo lusso solo dopo aver fatto un bagno veloce però! » sentenziò dirigendosi verso la porta.
 
Mentre Tsuki si trovava nella vasca, Renji si vestì e preparò la colazione,  non dimenticandosi della ciotola della piccola Namir.
Quando la ragazza uscì dal bagno addosso aveva soltanto la biancheria e un asciugamano caldo.
« Non so se potrò resistere » la prese in giro Renji.
« Spiritoso » rimbeccò lei, prima di sedersi sul letto.
Il ragazzo dopo essersi seduto anche lui, le prese un piede e se lo pose gentilmente sulle ginocchia e iniziò ad applicare la pomata su tutti i lividi.
A Tsuki faceva un male cane, ma solo il fatto che fosse Renji a farle questo, diminuiva altamente la quantità di dolore.
« E meno male che ti avevo chiesto di tornare a casa tua! » le fece notare lei.
Lui rise e scuotendo la testa, replicò « Si è vero. Ma ricordati che avevi detto ‘finché non diventerò Tenente’. Quindi possiamo anche non
preoccuparcene »
« Tu prendi tutto alla leggera »
« Tutto tranne te » replicò lui.
Tsuki, anche se lusingata dal complimento, non ce la fece a non punzecchiarlo « Sempre l’ultima parole, vero? »
« Mi ameresti, se non fossi così? » domandò lui retoricamente.

Una farfalla demoniaca apparve davanti alla faccia di Rangiku. Questa, che era stata dimessa dalla Quarta Brigata il giorno prima, visto che le era stato consigliato di riposarsi, si era temporaneamente sistemata da Shuhei, che si era offerto di aiutarla per il momento.
Quindi, essendo a casa da sola, aveva passato tutta la giornata a cercare di organizzare al meglio la cerimonia di ufficializzazione dell’amica. Dopotutto non le serviva molto, ma il fatto che ricadesse anche nel giorno del suo compleanno aveva dato a Rangiku un sacco di idee nuove e brillanti, o almeno così le definiva lei.
Stava giusto aspettando quella farfalla da parte del Capitano Ukitake per poter avere la conferma di alcune cose e quindi procedere.
Le notizie infatti non potevano essere delle migliori. Ora le mancava soltanto avvertire Tsuki e poi tutto sarebbe andato liscio come l’olio.
« Shuhei? » chiamò la ragazza, sperando che fosse ancora in casa.
« Sto uscendo! Dimmi! » ripose lui dall’altra stanza.
« Me lo fai un favore? » chiese fiduciosa.
« Sono in ritardo. Devo proprio? »
« Ti prego » lo implorò Rangiku.
Il ragazzo si maledisse da solo. Non poteva dire di no a quella ragazza, gli veniva naturale. Infatti dopo qualche altra sua supplica, Shuhei cedette e così si ritrovò ad dover ricevere degli ordini dall’altra come se si trattasse di una vera missione.
« E va bene » soccombette alla fine.
« Grazie, grazie e grazie » gli disse la ragazza, baciandolo.
« Almeno ho ricevuto il premio di consolazione » scherzò mentre usciva dalla stanza.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: Robi88Winchester