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Autore: ehjmaalik    24/01/2013    1 recensioni
Eravamo nel parco da piu' di un'ora, Zayn era steso sul prato ed io mi avvicinavo sempre di più a lui, in mano avevo una bottiglietta d'acqua e un sorriso di sfida si dipinse sul mio volto.
Appena il pakistano capì le mie intenzioni si alzò di scatto.
«ehy, amore, cosa vorresti fare?» mi chiese con aria divertita.
«con questa?» dissi indicando la bottiglietta «niente, assolutamente niente»
«sicura? sai, sarebbe un peccato sprecare quell'acqua non bevendola» rispose con aria preoccupata.
In un attimo lo raggiunsi e gli rovesciai tutta l'acqua sui capelli, ridendo.
«oh mio dio, i miei capelli. sei impazzita?» disse incredulo
«oops» risposi ridendo
Intanto la bocca del rgazzo si curvò in un sorrisetto, e prima che potessi battere ciglio cominciò a farmi il solletico. Iniziai a ridere e cercai di liberarmi, ma cademmo tutti e due sul prato poco dopo.
Zayn scoppiò a ridere seguito a ruota da me. Aveva una risata meravigliosa, riusciva a scaldarmi il cuore solo con un sorriso.
Poggiai le mie labbra sulle sue e tutto sparì. In quel momento c'eravamo solo noi due e il nostro piccolo mondo.
Mi svegliai di colpo, sudata. Lo avevo sognato, ancora.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo nel parco da piu' di un'ora, Zayn era steso sul prato ed io mi avvicinavo sempre di più a lui, in mano avevo una bottiglietta d'acqua e un sorriso di sfida si dipinse sul mio volto.
Appena il pakistano capì le mie intenzioni si alzò di scatto.
«ehy, amore, cosa vorresti fare?» mi chiese con aria divertita.
«con questa?» dissi indicando la bottiglietta «niente, assolutamente niente»
«sicura? sai, sarebbe un peccato sprecare quell'acqua non bevendola» rispose con aria preoccupata.
In un attimo lo raggiunsi e gli rovesciai tutta l'acqua sui capelli, ridendo.
«oh mio dio, i miei capelli. sei impazzita?» disse incredulo
«oops» risposi ridendo
Intanto la bocca del rgazzo si curvò in un sorrisetto, e prima che potessi battere ciglio cominciò a farmi il solletico. Iniziai a ridere e cercai di liberarmi, ma cademmo tutti e due sul prato poco dopo.
Zayn scoppiò a ridere seguito a ruota da me. Aveva una risata meravigliosa, riusciva a scaldarmi il cuore solo con un sorriso.
Poggiai le mie labbra sulle sue e tutto sparì. In quel momento c'eravamo solo noi due e il nostro piccolo mondo.
 
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Mi svegliai di colpo, sudata. Avevo di nuovo sognato Zayn, o meglio me e Zayn. Non era possibile, era passato più di un mese da quando mi lasciò con un messaggio, poco prima di partire in tour.
Dovevo dimenticarlo, ero riuscita a dimenticare tanti ragazzi, perchè non ci riuscivo con quello stronzo patentato?
Mi maledissi mentalmente per averlo sognato, di nuovo. Finalmente mi alzai e andai in bagno a prepararmi.
Mi guardai allo specchio e non vidi la solita Alexy, no. L'immagine che mi si presentava davanti era un'Alexy dimagrita, con due occhiaie sotto gli occhi da far paura e senza la solita luce che si intravedeva nei miei occhi nocciola.
Dovevo andare avanti, e non lo stavo di certo facendo piangendo tutte le notti.
Mi preparai in fretta e scesi a fare colazione. Si sentivano delle voci dalla cucina, segno che mia madre e mia sorella Lizzie erano già a fare colazione.
Entrai in cucina, a mò di zombie e borbottai qualcosa di simile a un 'buongiorno'.
«Buongiorno anche a te, tesoro» disse mia madre, con un sorriso luminoso.
«Ehy, dormito bene?» esordì mia sorella vedendo le mie occhiaie.
In quel momento squillò il telefono e mia madre si precipitò a rispondere, lasciando sole me e Lizzie.
«Diciamo, l'ho sognato, di nuovo» risposi, abbassando lo sguardo.
«oh, dai sono sicura che riuscirai a dimenticarlo. Tanto prima o poi andrò a staccargli le palle a quel coglione, sempre che le abbia» rispose Lizzie con aria minacciosa.
«lo spero, non ce la faccio più.» risposi.
«daai, lo sai che a New York ci sono tanti bei ragazzi?» mi disse facendomi l'occhiolino.
Non feci in tempo a rispondere che mia madre si precipitò in cucina borbottando cose insensate.
«Mamma, che cazzo stai dicendo?» sbottai irritata.
«Mi hanno chiamato i responsabili del tuo stage a New York, la partenza è stata anticipata» disse col fiatone.
«che cosa?» risposi, strabuzzando gli occhi.
«parti la prossima settimana.» disse secca.
«oh merda.» risposi, mentre mia sorella sorrideva stralunata.
 
 
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La sveglia suonò alle sei in punto. Mi alzai velocemente, eccitata all'idea di partire, ma soprattutto all'idea andare avnti con la mia vita.
Mi preparai in fretta e quando uscii di casa, l'aria gelida di Londra mi fece rabbrividire. Mi strinsi nella mia felpa e porsi le ultime valigie a mia sorella, che le mise nell'auto.
Mi avrebbe accompagnato lei all'aereoporto, mentre mia madre sarebbe rimasta a casa. Non volevo che soffrisse di più vedendomi salire sull'aereo.
Entrai in casa e la vidi seduta sul divano con gli occhi lucidi. Le corsi incontro e la strinsi forte in un abbraccio.
«mi mancherai tanto, tesoro» disse tra i singhiozzi.
«anche tu mamma, dai verrò a trovarvi ogni mese e vi telefonerò in ogni momento, sarò peggio di una stalker» dissi, sorridendo mentre una lacrima mi rigava il viso.
«ti voglio bene» disse stringendomi.
«anch'io» risposi dandole un bacio sulla guancia.
 
Entrai in auto, e Lizzie mi guardò sorridendo.
«cazzo guardi?» sbottai divertita.
«mh, niente sorellina. Se trovi un bel pezzo di figo e non gli chiedi il numero, vengo a New York e ti meno.» disse ridendo.
Scoppiai a ridere «addirittura?» risposi tra le risate.
«certo. ah e cosa più importante, assicurati che abbia un fratello, così me lo presenti» rispose facendomi l'occhiolino.
«zitta e pensa a guidare» la rimbeccai, ridendo.
Scoppiammo a ridere entrambe. «ah mi mancherai Lizzie» dissi tra le risate.
«anche tu, sorellina» rispose sorridendo.
 
Ad un tratto accesi la radio per ascoltare un pò di musica e subito partì 'Little Things' dei One Direction. 
Sentendo la voce calda di Zayn che cantava quelle parole, gelai sul posto. Mi si fermò il cuore, gli occhi si inumidirono e le lacrime minacciavano di scendere, ancora una volta.
Non piansi, avevo terminato le lacrime. Non cambiai canzone, rimasi incantata a sentire la sua voce, mentre Lizzie mi fissava preoccupata.
La canzone finì ed io rimasi in silenzio per tutto il viaggio. Neanche Lizzie parlò, aveva uno sguardo strano, ma non ero sicura di riuscire a formulare una frase di senso compiuto, quindi restai zitta.
 
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Eravamo in aereoporto da circa mezz'ora, e Lizzie si era allontanata per parlare al telefono.
«mi accompagni in bagno?» mi chiese, appena tornò.
«certo, andiamo» risposi.
Mentre camminavamo, sentii delle urla, e mi girai. Erano fans.
Continuai a camminare indifferente verso il bagno e mentre mia sorella era dentro, mi cadde la borsa.
Non feci in tempo ad abbassarmi che qualcuno si parò davanti a me porgendomela.
Alzai lo sguardo e per poco non caddi a terra. Due occhi marroni scrutavano il mio volto. Era lui. Il motivo per cui stavo partendo per cominciare una nuova vita era lì, davanti a me.
Rimasi immobile. Sostenni il suo sguardo, che a differenza del mio era caldo. Sentii le farfalle nello stomaco e proprio mentre stavo per distogliere lo sguardo, lui interruppe il silenzio imarazzante tra di noi.
«ciao» disse incerto.
«ciao.» risposi io fredda.
«ti va di fare due passi?» mi chiese. sembrava, come dire, imbarazzato.
«sinceramente? no.» rispodi.
In quel momento Lizzie uscì dal bagno. Ma quando vide Zayn non sembrava sorpresa, anzi si scambiarono uno sguardo di intesa.
«beh, io vi lascio parlare da soli» esordì, sorridendo.
«io non credo. Non ho niente da dirgli, vengo con te.» risposi acida.
Non le diedi il tempo di ribattere che stavo già camminando verso le poltroncine.
«possiamo parlare? ti prego» sentii dire da una voce fin troppo conosciuta.
«NO.non possiamo parlare, ci siamo detti già tutto, anzi tu hai detto già tutto, lasciandomi con un pateico sms. Potevi almeno sprecarti di parlarmi di persona» urlai fuori di me.
«lo so, lascia che ti spieghi..» tentò lui.
«spiegare cosa? come mi hai illusa per un anno? ah, magari vuoi dirmi che ti dispiace, sai che ti dico? A me no, tu sei stato solo uno sbaglio. Non avrei mai dovuto accettare di uscire con te. mi fai schifo.» sputai acida.
Ero seduta, quindi lui si mise in ginocchio per guardarmi negli occhi, e mi prese le mani. Ma lo scansai.
«non.mi.toccare.» sibillai a denti stretti.
«per favore, lasciami spiegare. io ti amo.» disse.
Risi istericamente. «che bella battuta, Zayn. te le studi la notte queste frasette da film?» risposi dura.
«ti prego non farmi questo» rispose mentre una lacrima rigò il suo viso, seguita da tante altre.
«questo cosa? sto solo facendo tutto quello che tu hai fatto a me» risposi.
Detto questo, mi allontanai da lui per andare a prendere quel maledetto aereo. 
Lui mi rincorse e mi bloccò per un braccio.
«mi dispiace, okay? Non è colpa mia se ti ho lasciato così, mi hanno costretto i management. Io ti amavo, ti amo. Non ce la facevo a lasciarti di persona. Non volevo che finisse, sono stato mallissimo in questo mese. Ti prego dammi una seconda occasione» disse serio.
«hai avuto la tua occasione. ora ho bisogno di voltare pagina e dimenticarti. prenderò quell'aereo e comincerò una nuova vita» dissi con gli occhi lucidi.
La verità? Mi mancava da impazzire, volevo sentire il sapore inebriante delle sue labbra e volevo bearmi dei sui abbracci ancora una volta. Ma non potevo, volevo solo andare avanti con la mia vita.
«addio, Alexy» disse con le lacrime agli occhi.
Mi voltai e mi diressi verso mia sorella per stringerla in un abbraccio mozzafiato e avvicinarmi all'imbarco.
Stavo mostrando il mio biglietto all'hostess. «sai? ho visto te e quel bel ragazzo. se lo ami davvero non sarai mai felice senza di lui, a volte bisogna mettere da parte l'orgoglio. meglio rischiare che avere rimpianti per tutta la vita.» esordì la donna.
In quel momento realizzai una cosa, come potevo andare avanti con la mia vita se lui ne faceva parte? Era entrato nel mio cuore e ne aveva portato via un pezzo.
Subito mi girai. Lui era ancora lì, con le mani in tasca, i capelli leggermente spettinati e la pelle ambrata che era in contrasto con la sua maglia bianca.
Era bellissimo. Notai, però, qualcosa che non andava, il suo sguardo. Lo stesso sguardo che solo un mesa prima mi guardava con una strana luce negli occhi. Quella luce che avevo anche io. Ora non c'era più.
Nei suoi occhi nocciola c'era solo dolore. Ed erano lucidi. Stava piangendo. Forse anche io avevo preso posto nel suo cuore. Forse avrei potuto mettere da parte l'orgoglio e lasciare che il cuore mi guidasse.
Buttai tutto a terra e corsi indietro. Quando mi vide correre verso di lui, aprì le braccia e io gli saltai in braccio.
Lui sorrise, stringendomi forte a se. Da quel momento qualcosa nella mia vita aveva un senso. Ora avevo un motivo per sorridere.



ue, bele pimpe(?) e' la mia prima OS quindi siate clementi AHAHAHA 
I know i know, fa pena. cwc 
Quiindi, mi lasciate una recenzione? *faccia da cucciolo* dai, sul serio. così mi dite anche se dovrei eliminarla ed eliminarmi anche io. lol
Vaaaaaabe' adios(?) vi amo tutte c:
ah, su twitter sono @xjawaadsmine c:
  
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