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Autore: TheHardestPart    24/01/2013    2 recensioni
Mi catapulto sul ciglio della strada e fermo il primo taxi di passaggio. Anche se col traffico che c'è per la pioggia spenderò un capitale non mi va di arrivare in disordine e rischiare di fare una brutta impressione a prima vista. Dico l'indirizzo al tassista e quello scuote la testa e quasi mi sembra di sentirlo sbuffare, ma associo tutto al traffico e ad una distanza troppo lunga. Certo non avrei mai pensato che il taxi si fermasse proprio davanti alla sede principale della fabbrica di talenti. Scendo dal taxi e ricontrollo l'indirizzo: corrisponde. Sono così incredula e scossa che non ho nemmeno aperto l'ombrello, rischiando di bagnarmi. Mi avvio velocemente verso l'entrata. SM Entertainment è scritto proprio al di sopra della porta principale.
Non ci credo.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Eunhyuk, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5




E' notte fonda, credo che dovrebbero essere almeno le due, il dormitorio è buio e silenzioso. Tutti dormono mentre io me ne sto accovacciata in un angolo del balcone in questa fredda notte di inizio novembre. Sono avvolta nel mio grosso sciarpone di lana e nel caldo giubbotto per cercare di ripararmi. Ho con me un pacchetto di sigarette talmente vecchio che non ricordo nemmeno quando l'ho acquistato. Lo guardo e lo riguardo rigirandomelo tra le mani, anche se in realtà penso a tutto tranne che a ciò che ho concretamente tra le mani. I miei pensieri vorticano e se devo essere sincera sono spaventata. Due settimane fa stavo perfettamente bene ed ora mi ritrovo nella stessa condizione in cui ero rinchiusa qualche anno addietro. Così come allora i miei sogni non sono più tranquilli: non appena chiudo gli occhi vedo sempre e solo la stessa scena.

Il ritrovamento di quella lettera mi ha fatto sì piacere, ma allo stesso tempo ha creato nuovamente scompiglio dentro di me. Sapevo di non aver superato la morte di JooKo e che ero solamente andata avanti senza affrontare il problema seriamente. Le sedute dalla psicologa non hanno risolto nulla. Colpa mia, evidentemente, che non volevo affrontare nessun tipo di discorso che portasse alla danza, ai miei sensi di colpa e alla morte della mia amica. Mi sono fatta forza da sola riprendendo in mano la mia vita. Mi sono liberata di ogni suo ricordo, buttando tutto ciò che me la ricordava in uno scatolone che ho dato a mia madre. Le dissi che poteva farne ciò che voleva: buttarlo, nasconderlo. L'importante era che non mi capitasse mai più avanti agli occhi. Smisi di nominare Jooko e con me tutti quelli che mi circondavano.

Ed ora, per quanto mi piacerebbe prendermela con Eunhyuk, non posso.

Sospiro, alzandomi da terra e affacciandomi alla ringhiera. Potrei accendermi una sigaretta, ma non mi viene voglia: fumavo solo con lei, nei pomeriggi in cui riuscivamo a vederci, mentre davanti a una grossa tazza di caffè parlavamo di qualsiasi cosa.

E rigirandomi quel vecchio pacchetto rovinato tra le mani, l'unica buona idea che mi è venuta è quella di buttarlo via. Così lo guardo per l'ultima volta prima di lasciarlo cadere giù, sporgendomi per riuscire a guardarlo schiantarsi sul marciapiede di quel quartiere pulito.

E in quel momento sento afferrarmi un braccio, chiudo gli occhi di scatto e lancio un grido spaventato che viene attutito dal petto al quale vengo stretta.

Il profumo e la canotta leopardata sono per me un chiaro indizio di chi possa essere la persona a cui sono aggrappata. Ma non ho nemmeno il tempo di arrossire o esserne felice perchè vengo riportata con i piedi per terra dal suo tono arrabbiato.

"Che diavolo pensi di fare?! Hai tutte le rotelle al proprio posto?!"

Eunhyuk mi stringe ancora più forte. E se questa è la punizione per aver buttato giù qualcosa e sporcato il tanto costoso quartiere di Gangnam, allora la prossima volta provvederò con qualcosa di peggiore.

"Ma ti rendi conto che siamo al dodicesimo piano?!"

Ok, non sapevo che Lee HyukJae fosse così ecologista.

"Cavolo... Hai tutta questa voglia di ucciderti?!"

No, non ce la faccio. Scoppio a ridere e lui mi allontana dal suo petto lasciando andare la presa.

"Che diavolo ridi?! Mi hai fatto spaventare!!"

Tra le risate che non riesco a controllare gli faccio segno che sta sbagliando.

"No... Non ho intenzione di morire, non stavo pensando a buttarmi giù."

Lui, offeso che non stessi prendendo la situazione sul serio, incrocia le braccia al petto. "Quando hai finito me lo dici.." Borbotta per poi rimanere in silenzio, spazientito dalle mie continue risa.

"Scusami, ma davvero non- Poggio una mano sul suo braccio mentre cerco di trattenere un'altra risata e noto che la sua pelle è ghiacciata. -Me sei pazzo?!"

Adesso è lui a guardarmi come se fossi matta, anzi bipolare. Ma solo ora mi sono resa conto che è uscito praticamente mezzo nudo mentre io sono talmente imbacuccata che se non facesse così freddo potrei anche sudare.

"Ma non hai freddo?! Che ci fai qua fuori così?"

Mi tolgo in fretta la sciarpa e gliela metto intorno al collo. "Perché non sei a letto a dormire? Idiota tu sei una celebrità, ci servi in salute!"

Faccio per togliermi anche la giacca per poi passarla a lui, ma vengo fermata. "Che senso ha se ti spogli e prendi freddo tu? Piuttosto entriamo dentro!"

Mi afferra un polso e mi trascina dentro. Con la testa mi fa segno di raggiungere il divano mentre lui chiude la finestra per evitare che la stanza diventi ancora più fredda di com'è diventata per colpa mia. Mi raggiunge dopo poco stendendosi beatamente e poggiando i piedi sulle mie gambe mentre io sono talmente composta e immobile che sembro scolpita in quel posto.

Eunhyuk sbadiglia e si stiracchia. "Allora... Come mai non sei a letto a dormire?"

"Potrei farti la stessa domanda."

Sospira. "Se te lo dicessi poi dovrei ucciderti..."

Inarco le sopracciglia e scrollo le spalle, tanto non è un'informazione di vitale importanza. E tra noi lascio calare il silenzio.

Se fossi stata un'altra persona probabilmente approfitterei del momento per chiacchierare con lui, magari potrei civettare. Potrei mostrare i miei lati migliori e conquistarlo. In fondo, come JooKo aveva ben capito, per lui ho sempre avuto un occhio di riguardo anche quando credevo che le mie attenzioni andassero altrove.

A proposito di Jooko, fossi stata in lei in questo momento non sarei nemmeno in questa situazione. Parlava, tanto. Non esistevano silenzi imbarazzanti con lei -tanto meno con chi le interessava, riusciva a far trovare chiunque a proprio agio, sapeva sempre cosa dire, sapeva sempre cosa fare. Mentre io sono sempre stata più silenziosa, timida. Probabilmente per la maggior parte delle persone ero anonima, l'ombra di Jooko. Ed anche se a me stava bene -perché i riflettori mi piacevano solo mentre danzavo, lei se ne dispiaceva ed aveva provato in tutti i modi a far uscire fuori, rendendo visibile a tutti, lo stesso carattere che avevo quando ero sola con lei. E' stato un lavoro lungo. Abbiamo litigato tante volte, ma alla fine lei ce l'ha fatta. Io sono cambiata tanto: dal nostro primo incontro ad ora, posso dire che, anche tendendo ad essere una persona chiusa, sono molto più solare, relativamente chiacchierona e propensa alle figuracce. Almeno adesso la gente si rende conto della mia presenza.

Eunhyuk sbuffa rumorosamente. "Va bene! Mi arrendo. Ero andato a bere! Ora però devi dirmi perché tu sei qui."

Anche al buio della stanza, illuminata appena dalla fioca luce che viene dalla strada attutita dalle tende, si possono notare perfettamente le sue labbra rosse che si aprono in un sorriso. Rimango a fissarle, imbambolata, attratta come non mai dal modo in cui le inumidisce e le lascia schiuse. E quando mi rendo conto che siamo al buio, sì, ma come io riesco a vedere lui, allo stesso modo lui vede me, giro immediatamente la faccia dall'altra parte. Giocherello nervosamente con la stoffa del pigiama di Eunhyuk. Sento le guance accaldarsi.

"Niente." Dico in fretta, con un suono a malapena percettibile. "Un brutto sogno e un po' di pensieri."

"Sai..." Lo sento ridacchiare. "Quando SungMin fa un brutto sogno Kyuhyun lo accoglie nel suo letto, altrimenti non si riaddormenta. Se vuoi, quando fai un brutto sogno, posso accoglierti nel mio."

Lo guardo a dir poco scioccata e senza sapere cosa effettivamente rispondere.

Hyukkie ride. "Hey, non fare quella faccia! Stavo scherzando!"

Ecco, appunto. Ovvio. Quando il ragazzo più sexy della Corea ti fa una proposta del genere non può che scherzare. Figurarsi se guarda una come me. Potrebbe avere schiere di idols o modelle o chicchessia ai suoi piedi in qualsiasi momento con un semplice schiocco di dita. Perché accontentarsi? Sarebbe un emerito pazzo.

Dalla mia bocca esce un risolino nervoso. "Certo, l'avevo capito."

"Però... Posso abbracciarti." Allarga le braccia rimanendo beatamente disteso. "Vieni."

Alzo un sopracciglio. Non ho capito bene, ma sembra che mi stia invitando a buttarmi su di lui. E va bene che mi piace, ma non voglio essere presa in giro ulteriormente. Una volta a sera va bene, ma a distanza di nemmeno cinque minuti mi renderebbe una completa idiota alla mercè degli idol.

Scuoto la testa e distolgo lo sguardo da lui.

"Hey, vedi che sono serio!"

"Allora alzati."

"Ma sono stanco!"

"E vai a dormire allora! Non ti ho mica chiesto di rimanere qui..."

"Ma sono rimasto lo stesso. Per te. Apprezzalo."

"Lo apprezzo infatti."

"...Ma non mi vuoi abbracciare."

"Ti voglio abbracciare. Tuttavia non mi butto su di te, a notte fonda, al buio, su un divano..." Arrossisco al solo pensiero. "E' equivoco e n-non mi sembra il caso."

Eunhyuk sbuffa, alzandosi a sedere. "Che scocciatura..." Si avvicina, lasciando tra di noi lo spazio sufficiente per guardarci negli occhi. Mi sorride. "Ora va bene?"

Non rispondo. O meglio non ci riesco.

Prende i miei polsi tra le sue mani e non riesco a pensare ad altro al tremolio delle mie mani di cui spero non si accorga minimamente.

Perché tremo? Sono nervosa, emozionata. Il cuore mi batte forte e questo mi spaventa. E' da quando ho messo piede in questo dormitorio che quando c'è lui nella stessa stanza in cui mi trovo io, sono agitata. Sento le mie emozioni in subbuglio. Sarà forse il modo in cui mi sorride o il modo in cui pronuncia il mio nome, oppure ancora il modo in cui mi guarda.

Si porta le mie braccia intorno al collo e mi abbraccia di slancio, forse per paura che mi possa tirare indietro. Ma sono talmente irrigidita che non riesco a fare niente. Non mi resta che ricambiare, stringendo la presa.

"Mi vuoi dire cosa hai sognato?"

"Niente di che." E' la mia risposta pronta, dettata più dall'abitudine che dal non volerglielo dire.

"Mostri? Vampiri? Licantropi?"

Scuoto le testa, sfregando il mento contro la sua spalla.

"Stalker e maniaci omicidi?"

"No... Ho solo sognato la mia amica, quella della lettera."

Eunhyuk si blocca, smette anche di respirare.

Probabilmente ho sbagliato a dirlo, sapendo di farlo assalire dai sensi di colpa. Tuttavia, un po' a causa del mio cervello completamente sconnesso da quando ci siamo seduti qui, e un po' perché nel suo abbraccio, nel calore del suo corpo, mi sono sentita protetta, è come se potessi dire e fare ciò che voglio in questo istante e sono sicura che in nessun altro luogo o momento avrei potuto parlare così sinceramente. Mia madre si preoccuperebbe troppo -e inutilmente; è fin troppo spaventata, più di quanto possa esserlo io, e non vorrebbe mai più rivedermi nello stato pietoso in cui mi trovavo. E dallo psicologo poi non ci voglio più rimettere piede.

"E...E cosa hai sognato?" La sua mano ha cominciato a muoversi timidamente lungo la mia schiena, cercando di rassicurarmi in qualche modo. In verità mi rende solo più nervosa.

Scrollo le spalle e nascondo il viso nell'incavo del suo collo. "La nostra ultima litigata. Ogni tanto mi capita di rivivere quel momento."

"E' stata brutta?"

"Fummo brutali."

"Ti va di parlarne? Io ti ascolto quanto vuoi.."

"Non preoccuparti.." Sciolgo l'abbraccio e torno ad una distanza di sicurezza tale che la voglia di non lasciare quelle braccia si acquieti. "Va bene così, davvero. Mi basta parlare d'altro in questi casi." Gli sorrido. "Anzi... grazie."

Eunhyuk ricambia il mio sorriso e annuisce. Si stende di nuovo. Questa volta, però, poggia la testa sulle mie gambe, poi chiude gli occhi, lasciandomi imbarazzata e senza parole.

Fortunatamente lui ne ha per me. "Qual è la tua canzone preferita?"

Poteva fare una domanda più intelligente. "My love my kiss my heart."

"Love ballad..." mugugna.

"Non è solo una love ballad.. Almeno non per me." Quella canzone sembrava fosse stata scritta per me: tolta la storia d'amore, c'era una persona che aveva perso tutto ed era tormentata da rimpianti e rimorsi. Descriveva, o descrive, la mia situazione.

"Invece... Music Video preferito?"

"Qui mi metti in difficoltà..." Lo sento ridacchiare, ma per me è davvero ardua la scelta. "Se dovessi scegliere per il livello affettivo, il mio video preferito sarebbe sicuramente Don't Don... Voglio dire, è l'inizio di una lunga storia d'amore. Però, se dovessi scegliere per quello che mi ha fatto più ridere, beh allora sicuramente Pajama Party o Rokkuko. Ma in realtà mi piacciono tutti, proprio non potrei sceglierne uno."

"E il tuo preferito è ancora Donghae?"

Abbasso lo sguardo, incontrando i suoi occhi: che razza di domanda è? Me la butta così, tra capo e collo?

"Siete tutti i miei preferiti." E spero che con questa risposta si accontenti, ma il sorrisetto con cui mi guarda mi dice che non sarà così.

"E non hai un preferito tra i preferiti?"

Scuoto la testa. "No... No non ci provare! Io devo mantenermi neutrale qua dentro."

"Ma, insomma... Rispondimi. Dimmi solo se è ancora Donghae!"

"Perché?"

Scrolla le spalle. Ed io serro le labbra, mimando di cucirle. Non avrà informazioni da me.

"Ma scusa..." Continua imperterrito. "Nella lettera c'era scritto che in realtà avevi una cotta per me, ma non volevi ammetterlo..."

Ma tu guarda se quella deve mettermi in imbarazzo anche da morta!

"Ya! Basta! Va bene!" Meglio farla finita adesso, velocemente ed indolore, prima che mi strappi i capelli da testa e invochi il Grande Demone per fargli aprire una voragine ed inghiottirmi senza lasciare traccia di me. "E' giusto. Ho una cotta per Eunhyuk."

"Per me."

"No, per Eunhyuk, l'idol. Lee HyukJae non lo conosco. E adesso chiudiamo l'interrogatorio e andiamo a dormire." Gli faccio segno di togliere quella testaccia dalle mie gambe e mi alzo. Lui fa lo stesso e percorriamo il corridoio in silenzio, ma prima di entrare nella mia stanza lo chiamo sottovoce. Lui si avvicina ed io mi allungo a dargli un bacio sulla guancia per ringraziarlo. "Buonanotte."

**

Che diavolo sono tutti questi rumori?

Mi rigiro nel letto e scosto le coperte dal viso. Che diavolo è tutta questa luce? Mi sono addormentata cinque minuti fa ed era appena l'alba, non può essere già mattina.

Sento una porta sbattere. Chi diavolo è che a quest'ora del mattino fa tutto questo baccano?

Ancora con gli occhi chiusi cerco il mio cellulare a tentoni sul comodino. Riesco ad aprirne a stento uno per vedere l'orario. Sono le dieci.

Sono le dieci? E' già così tardi?

Mi tolgo le coperte di dosso e con slancio mi alzo. Se non prendo la situazione di petto, probabilmente questa mattina nemmeno una gru potrebbe farmi alzare dal letto.

Esco e, stropicciandomi gli occhi, vado dritta in cucina. Sono tutti lì, o quasi tutti, seduti a tavola. "Buongiorno." Riesco appena a mugugnare per il troppo sonno.

"Buongiorno!" Trilla Ryeowook.

Sungmin si alza e viene verso di me. "Vieni." Mi scorta a tavola e mi fa sedere, come se da sola non ne fossi capace. "Abbiamo pensato noi alla colazione questa mattina."

"Perché? Potevate svegliarmi..."

Siwon mi da una pacca sulla spalla e mi fa letteralmente svegliare. Quel ragazzo non ha idea di quanta forza ha in quei bicipiti. "E' una settimana che ti svegli presto. Oggi che non abbiamo niente da fare non c'era bisogno che ti preoccupassi per noi."

Wookie porta un pacco a tavola e lo apre. "Guardate qua! Stamattina Jongwoonhyung ha portato i muffin!"

Kangin è il primo ad allungare la mano. "Io sono il più grande e il primo è mio!"

"Il più vecchio vorrai dire, hyung." Lo corregge Kyuhyun.

"Bada a come parli!" Lo rimprovera il più vecchio.

"Cosa ho detto di male? Ho messo anche il giusto onorifico!"

"Comunque..." Interviene Donghae. "Non dovremmo svegliare Eunhyuk?"

Sto per intervenire e dire che forse non è il caso di svegliarlo quando Sungmin mi batte sul tempo. Si alza. "Ci penso io!"

Yesung scoppia a ridere. "Vengo con te!"

"Ma ragazzi..." Tento di fermarli

Shindong si alza e mi fa segno di andare con lui. "La 'punizione dei piedi puzzoni' non puoi perdertela."

No, a quel punto mi arrendo, non ho più voglia di fermarli, ma solo di vedere cosa sta per succedere. Seguo Shindong e ci fermiamo sulla soglia della stanza di Eunhyuk. Yesung e Sungmin sono entrati facendo il massimo silenzio. Poi, di colpo, Yesung si è buttato addosso ad Eunhyuk bloccandolo con tutto il suo peso mentre Sungmin gli ha messo un piede in faccia. Quello che viene dopo sono risate, imprecazioni, suppliche e ancora imprecazioni e risate. Ma quando poi si butta anche Shindong nella mischia comincio a temere davvero per la vita di Hyukkie la cui faccia è diventata rossissima, tendente al viola, e ora non protesta più, ma prende a pugni i fianchi di Yesung. Il biondo ride così tanto che credo non respiri nemmeno lui. 

Quando Shindong si rialza Eunhyuk sembra tornare del suo colore. "Va bene! Sono sveglio!" Urla. "Adesso vi raggiungo!"

Finalmente soddisfatti torniamo tutti in cucina dove adesso assistiamo al battibecco tra Kyuhyun e Kangin. Il più piccolo ancora gira il dito nella piaga del più grande chiamandolo vecchio.

"Vorrei vedere te alla mia età! Sarai sicuramente rincoglionito dai videogames, con la pancia da ubriacone e cieco per i porno!"

"Parli pure come un vecchio! E comunque quello dei porno è Eunhyuk!"

"Kyu, te lo dico, dovresti cambiare fidanzata, la xbox non ti può soddisfare appieno. Esci e cercatene una seria."

"Prima di tutto, non prendiamoci troppe confidenze: è una PSP!" E qui sembrava realmente offeso dal fatto che Kangin non sapesse le differenze tra una Xbox e una PSP. "E poi sei tu che hai l'età adatta per farti una famiglia. Da quand'è che non esci con una ragazza?"

Kangin ci pensa un po' su, poi scrolla le spalle. "Beh io non spiattello in giro quando esco con qualcuna e tanto meno mi faccio scattare foto per creare scandalo come quel cretino di Hyukjae."

"Hey, voi due!" E' proprio Eunhyuk a fermarli appena entrato in cucina. "Io ci sento, la volete finire di nominarmi nelle vostre discussioni? E poi, tanto per essere chiari, quello che è successo con IU si è risolto, ero solo andato a trovarla perché aveva la febbre."

"Certo." Dice Kangin. "Ed io sono Babbo Natale."

"E i porno non li smentisci?" Kyuhyun e Kangin si guardano e scoppiano a ridere, finalmente alleati, e con loro il resto dei ragazzi. Eunhyuk, divertito, prova a spiegarsi, ma ci rinuncia dopo poco per unirsi agli altri.

Questi sono i Super Junior quando non si svegliano alle sette del mattino ed hanno la forza di parlare.

Eunhyuk si siede e prende un muffin. "Come mai hai portato questi cosi?" Lo addenta e con la bocca piena continua. "A che ora ti sei svegliato per comprarli?"

"No." Kyuhyun fa segno di no col dito e si gira a guardare Yesung. " Il signorino non è tornato stanotte."

Il biondo fa finta di niente e continua a bere il suo latte.

"Perché? Dopo cena sei uscito?"

"Si." Risponde Kyuhyun per l'altro. "Ha accompagnato Henry e Zhou Mi ai loro appartamenti."

Con la coda dell'occhio guardo Kangin, seduto accanto a me. Noto che fa finta di niente, ride e prende in giro Yesung come tutti gli altri, ma so benissimo che dentro sta soffrendo veramente tanto al pensiero che l'altro abbia potuto passare la notte con qualcuno che non fosse lui.

Ah, ecco che ricordo! Mi sono addormentata pensando proprio ad una soluzione a questa situazione. Vorrei parlare con Kangin, dirgli ciò che ho visto, ma allo stesso tempo non voglio vederlo soffrire. Poi se la cosa arrivasse alle orecchie dei due amanti clandestini non ci vorrebbe molto prima che facciano due conti e risalgano a me. Insomma, era palese che li avessi visti. Si capiva da come li avevo chiama e dal fatto che avessi evitato per tutta la sera di guardarli, troppo imbarazzata, troppo contenta e, allo stesso tempo, troppo dispiaciuta.

Alla fine, comunque, non sono arrivata a nulla.

Hyukkie si alza e va vicino al biondo intenzionato a non andarsene finché non sputi il rospo. "Quindi? Chi è?"

Yesung non gli risponde, anzi prende a sgranocchiargli i biscotti di Donghae in faccia.

"E' la persona con cui eri a telefono ieri?" Chiede Donghae allontanando i suoi biscotti dalle grinfie dell'altro.

Ryeowook gli allontana i muffin, Sungmin il caffè. Adesso tutti lo guardano con insistenza. E il biondo, sentendosi braccato, sbuffa. "SI, VA BENE, ero con la persona con cui parlavo ieri!"

"Beccato!" Gongola Siwon tra le risate.

"E com'è? Carina?" Chiede Eunhyuk.

"Si." Sorride Yesung. "Abbiamo una bellezza molto simile."

"Eh? Che significa?" Donghae.

"Allora era meglio se tornavi qui." Kyuhyun.

"Già." Eunhyuk, deluso, torna al suo posto.

"Idioti." Sospira Yesung. "Ero con mio fratello. Sono andato a recuperarlo in un bar e poi siamo tornati a casa!"

Tutti lo guardano delusi e anche Kangin finge di esserlo. Io però non credo al suo alibi, ma questo è un altro paio di maniche. 

Dopo la colazione non si capisce niente: c'è chi sale e chi scende, chi si lamenta che vuole vedere la televisione ma c'è chi gioca con la Xbox, chi tira i cuscini per distrarre quello gioca. E' un vero caos. Non riesco a trattenere le risate, sembrano stare all'asilo.

Sto per andare a lavarmi quando, passando avanti la stanza di Hyukkie noto la porta aperta e lo sento parlare da solo. A metà tra l'essere incuriosita e perplessa -che abbia l'amico immaginario?- busso e mi affaccio. Lo trovo sul letto che sta parlando a telefono. Rido. "Scusa, pensavo stessi parlando da solo." Dico a bassa voce.

Lui scuote la testa e sorride. "Sto parlando con Jungsoo."

E a quel nome sento i cori angelici. Vedo le colombe bianche svolazzare per la stanza che d'un tratto è diventata tutta bianca.

Mi avvicino a Eunhyuk. "Ti prego, me lo puoi passare un attimo quando hai finito?"

Lui mi guarda, allontana il cellulare dall'orecchio e lo osserva. Poi con calma lo riporta all'orecchio. "Emh... Qui c'è Hyuri che ti vuole parlare." Lo vedo annuire. "Va bene." Conclude e mi passa il telefono.

"Potevi andare con calma, non ho detto passamelo subito."

"Avevo finito."

Porto il telefono all'orecchio e saluto il leader che mi risponde con calore, parliamo di sciocchezze, poi guardo Eunhyuk e mi allontano, chiudendomi in bagno con il suo cellulare.

"Senti, non vorrei disturbarti."

Dall'altro lato del telefono Leeteuk mi dice di non preoccuparmi.

"E' che vorrei parlarti di una cosa, non è che potremmo vederci?."

Il leader rimane in silenzio per un po'. "Va bene." Dice infine. "Alle 16." E mi da l'indirizzo.










Ecco qua. Andate, lanciate tutto quello che avete!!
PSP o Xbox? Boh per quanto ne sappia Kyuhyun gioca al pc, ma mi divertiva comunque xD
La punizione dei piedi puzzoni l'avevo letta in un'intervista, la usano contro l'ultimo ad alzarsi... In questo caso la vittima è Hyukkino ahahah

Ringrazio, come al solito, chi legge e recensisce... Veramente grazie! Grazie a chi segue e chi ha messo la storia tra i preferiti!
Al prossimo aggiornamento ;) Stay tuned!

   
 
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