Come può, qualcosa di così perfetto, essere sbagliato? Se con lui gli ingranaggi non vanno, non accadrà con qualcun altro. Parlo come una sciocca, come una bambina; l'innocenza di ciò che dico mi conferma la veridicità dei miei sentimenti, e mi sento ancora più stupida. Come può l'amore essere tutto un inganno? È l'unico sentimento di cui nessuno ancora si spiega la ragione. Io penso a lui, non me ne faccio una logica. Vorrei poter conoscere il suo odore, il sapore delle sue labbra, capire com'è al mattino. Forse risulterebbe essere tutta un'illusione, forse rimarrei delusa e il suo odore non mi piacerebbe così tanto. Mi sono resa conto di essere inavvicinabile solo quando a Roma, un tizio per i diritti civili, si è avvicinato, e visto il mio sguardo truce (assolutamente involontario), ha repentinamente puntualizzato le sue inclinazioni sessuali. Forse sono io a respingere gli altri, forse non dovrei lamentarmi quando la sua diffidenza grava sulle mie spalle. Sentirlo parlare mi incanta e allo stesso tempo mi sprona a parlare di più. Ha quegli occhi grandi, sinceri, dubbiosi e che mettono in discussione tutto ciò che incontrano. Sono sicura di riuscire a leggerli, mi riesce spontaneo interpretare ciò che vogliono silenziosamente dire, perché è come se quei taciturni istanti mi sussurrassero i suoi pensieri.