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Autore: heigivemelove    24/01/2013    2 recensioni
Così tante cose che vorrei tu sapessi, così tanti muri che non riesco a distruggere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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'Cause lately I don't even know what page you're on.

- Chapter six -

Non volevo raccontargli proprio niente di quello che era successo, mi avrebbe preso anche lui per una sfigata che non si sa difendere e si fa mettere i piedi in testa facilmente, anche se non lo ero. Era davvero difficile stargli accanto e non piangere, stavo davvero male e non riuscivo a trattenermi, così scoppiai a piangere e lo abbracciai. 'Il momento più bello era stare tra le sue braccia e nessuno poteva dividerci.' era l'ultima frase che avevo letto del libro. Poco dopo mi chiesi 'Ma che sto facendo?' e mi allontanai.
- Scusami. - dissi asciugandomi le lacrime.
Era imbarazzato, ma mai quanto me, aveva uno sguardo perso che guardava il pavimento, poi mi riguardò e mi riabbracciò. Rimanemmo abbracciati per pochi secondi, i secondi più belli della mia vita. Sentivo sempre di più il suo profumo, il suo dolce profumo di cui mi ero innamorata, il suo solito cardigan, quel giorno era blu scuro, a cui ero appoggiata era morbidissimo.
- Posso sapere cos'è successo? - mi chiese ripetutamente.
- Non adesso, ti prego. - risposi.
- Usciamo? - mi domandò.
- No, non voglio andare in classe, poi in questo stato. - risposi imbarazzata.
- Non in classe, da qualunque altra parte! - esclamò sicuro.
Aveva capito che non era il momento adatto per andare a scuola, e questo mi faceva innamorare ancora di più di lui. Uscimmo dal bagno e corremmo fuori dalla scuola senza farci vedere. Ci sedemmo su una panchina e rimanemmo in silenzio.
- Dove vuoi andare? - mi chiese.
- Decidi tu. - risposi sorridendo.
- No, tu. - disse ridendo.
- D'accordo, allora.. In biblioteca? - gli domandai incerta.
- In biblioteca? - mi chiese con aria strana.
- Se non vuoi, andiamo da qualche altra parte. - affermai.
- No, è solo che è strano andare in biblioteca durante la scuola. - asserì.
- Almeno non c'è nessuno. - risposi guardandolo dritto negli occhi.
Charles ricambiò lo sguardo, ma poco dopo lo distolse facendo finta di tossire, un altro segno che mi faceva capire che non era interessato a me. Andammo in biblioteca e fortunatamente non c'era nessuno, potevamo parlare di qualunque cosa senza che nessuno ci ascoltasse o disturbasse. Ci mettemmo al nostro solito tavolo, pensavo che avremmo parlato di qualcosa, invece restammo zitti per più di dieci minuti. Cavolo, perchè era così misterioso e strano? 'Volevo sapere tutto di lui, ma lui non me ne dava l'occasione.' raccontava Rosie nel libro. Continuavo a toccarmi l'occhio, faceva malissimo ma il male sembrava diminuire quando lo guardavo, un po' come effetto placebo.
- Posso chiederti una cosa? - mi domandò alzando lo sguardo dal libro che stava leggendo.
- Cosa? - risposi sapendo cosa mi avrebbe chiesto.
- Posso sapere cosa.. - cominciò.
Lo fermai subito mentre parlava.
- Io te lo dico, ma ti prego non prendermi in giro. - lo scongiurai.
- Te lo prometto. - disse.
- Allie ha creato un blog su di me chiamandolo 'taylor sfigata' o qualcosa del genere. - gli confidai.
- Oh. - finì.
Aveva una faccia strana quando gli dissi quel fatto, quasi come se lo sapesse già, e forse era così.
- Lo sapevi? - gli chiesi.
Non rispose e guardò altrove. Detto fatto, lo sapeva e non me lo aveva detto. Giuro, avrei voluto ucciderlo. Pensavo che me lo avrebbe detto e invece no, me lo aveva tenuto nascosto.
- Lo sapevi e non me lo hai detto? - domandai alzandomi velocemente dalla sedia.
- Taylor io non volevo.. -
- Cosa non volevi? Dovevi dirmelo. Lo so che non siamo amici, ma potevi dirmelo. - esclamai.
- Lo so, avrei voluto dirtelo. - continuava a dire.
- E perchè non me lo hai detto? - chiesi a voce alta.
Anche a quella domanda Charles non rispose, risi dal nervoso. Da una parte lo odiavo con tutta me stessa, ma dall'altra capivo che non c'entrava niente e che lo aveva trattato male per una sciocchezza. In fondo era solo un blog, tutti sapevano che Allie era cattiva e che faceva di tutto per prendere in giro le persone che non le stavano simpatiche. Mi grattai un secondo la testa per perdere un po' di tempo dopo la figura che avevo fatto.
- Senti, scusa, tu non c'entri niente con questa storia. - mi scusai imbarazzata.
- Scusami tu, dovevo dirtelo e non l'ho fatto. - si scusò.
- Ma non dovevi dirmelo per forza, in fondo noi non siamo.. - dissi.
- Amici? - chiese.
- Esatto. - risposi.
Sembrava dispiaciuto dalla risposta che gli avevi dato, ma in fondo cosa eravamo? Nessuno sapeva dirlo, tanto meno noi due. Mi ero arrabbiata per niente ma fortunatamente tutto si era risolto. Lo guardavo e continuavo a chiedermi 'Prima o poi si accorgerà di me?' ma la risposta era sempre quella, ed era no.
  
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