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Autore: Niall is my kryptonite    24/01/2013    3 recensioni
Zayn ha bisogno di sentirsi accettato.
Ha bisogno di un cambiamento radicale nella sua vita. Ha bisogno di andare lontano da Bradford.
Ha bisogno di qualcuno che lo completi. Che lo renda felice. vivo.
#ZOUIS
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Zayn

Quanto freddo può mai fare in una mattinata di gennaio a Bradford?
A giudicare dal termometro appeso in camera, tanto. A giudicare dal mio stato d'animo ancora di più.
Ero li, sul sdraiato sul letto assorto nei mille problemi che mi martellavano in testa. Riuscivo a pensare solo alla notte passata. Alla litigata con i miei genitori. Alla voglia di andare via. Di lasciarmi tutta la ia vecchia vita alle spalle. Odiavo quel posto, odiavo la gente di li, odiavo quei stupidi pregiudizi che circolano nei ghetti, odiavo chi non era riuscito ad accettarmi per cio che realmente ero. Perchè dovevo continuare a stare male? Chi mi impediva di essere felice in un altro posto? circondato da altra gente?

La paura di restare solo. Ecco cosa mi faceva restare in quella città che tanto odiavo. L'unico raggio i sole che splendeva su quella città erano le mie tre sorelle. Nulla era più importante per me, neanche la mia stessa vita. Mi avevano voluto bene sempre, nonostante la mia rivelazione di ieri sera.

Già, ieri sera. Il litigio di ieri, gli insulti, la rissa.. tutto ciò non mi aveva fatto chiudere occhio tutta la notte. Possibile che mio padre e mia madre non avessero accettato il fatto che fossi gay? Perchè era questo il problema. Io ero quello “sbagliato”, quello con la media scolastica che stentava ad arrivare al sei, il figlio che dopo tutte le ramanzine si chiudeva ancora in bagno a fumare. I miei non si erano mai chiesti perchè stessi così male, perchè i voti non migliorassero mai, per il mio continuo disubbidire. Ed eccolo il perchè. A scuola cercavano sempre più di spingermi sulla cattiva strada. Ragazze di tutti i tipi cadevano ai miei piedi ed io le rifiutavo. Tutte. Una dopo l'altra. Anche se fossi stato etero convinto avrei evitato i servizi di quella sfilza di prime donne, avrei avuto pur sempre la mia dignità.

Forse vi chiederete come mi sono accorto di non essere interessato all'altro sesso, la risposta mi viene spontanea. Mi ero preso una cotta per il mio ex migliore amico. Andrew Dawson. Vi lascio immaginare perchè ex. Non aveva preso bene questo io coming out e pensava che fossi suo amico solo per portarmelo a letto. Stronzate. Ora che non c'era più neanche lui a tenermi, in qualche modo, incatenato a Bradford potevo finalmente rifarmi una vita. Dovevo.

Decisi di smetterla di tormentarmi con quei miliardi di pensieri negativi sulla mia vita e di alzari da quel letto che ormai stava diventando la tomba della mia forza di reagire. Quella mattina stessa volevo andarmene. Avrei fatto colazione, salutato le mie sorelline, mia madre e dopo aver chiamato il mio amico Liam sarei partito. Liam viveva in una villetta nella periferia di Londra. Aveva una vita da scapolo e non credo che sarebbe stato contrario ad ospitarmi finchè non avessi trovato un lavoro e successivamente una casa. Mi diressi verso il bagno e ripulii accuratamente la ferita che avevo sul labbro. Mio padre non permetteva che alzassi il tono di voce con lui e mi aveva ripagato con un bello schiaffo in pieno volto, ma quella sera aveva esagerato chiamandomi “sbaglio” , “errore” e il mio autocontrollo era saltato. Avevo cercato di mettergli a mia volta le ani addosso, ma dopo aver ricevuto un pugno e un “pensi di farmi male, checca?” mi lasciò a terra alle cure di Safaa, una delle mie sorelle.

Sciacquai il viso, lavai i denti e pettinai i capelli abbassandoli e lasciandoli senza gel o lacca. Poi entrai di nuovo in camera per prepararmi la valigia e vestirmi con qualcosa di più adatto del pigiama che indossavo.

Quanto era difficile racchiudere diciotto anni in una valigia? Troppo. Presi un paio di foto dal comodino, qualche bel completo, le mie blazer, la collana con lo yin e lo yang e tutto ciò che risultava indispensabile.

Poteva andare? Si ovvio che poteva. Scesi al piano di sotto tenendo stretta nella mano la lettera che avevo scritto la notte precedente per dirgli che volevo staccare da questa vita e ricominciare ad essere felice in qualche altro posto, lontano da loro. Posai la bustina sul tavolo assieme alla valigia e mi avviai nelle camere delle mie sorelle. Le svegliai dolcemente e dopo aver spiegato la situazione, aver magari versato qualche lacrima e aver promesso che sarei tornato a trovarle uscii da quella casa che ormai mi stava troppo stretta.

Questo è l'inizio di una nuova vita Malik. Hai il diritto di essere felice.”
si, il mio cervello per una volta aveva ragione.


Ciao gentee c: questa è la mia prima Zouis. 
quindi siate clementi akdjaljk c: 
Ci saranno spesso cambi di punto di vista in cui parlerà in prima persona un altro personaggio 
ma credo risulterà chiara coe cosa. 
Appena arriva qualche recensione continuo. quiiiindi se vi piace fateelo sapere in un commento con
più di 200 caratteri ajskgb.
Grazie per aver letto, 

un bacio. -Giorgia. x :)

  
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