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Autore: Dafhner    24/01/2013    0 recensioni
Sara era una ragazza di diciassette anni con occhi ambrati e capelli biondi che frequentava il quarto anno di Liceo ed era fidanzata da tre anni.
Il suo ragazzo, Mattia, aveva diciotto anni e viveva a Milano.
I due si vedevano ogni fine settimana e programmavano di passare le vacanze estive insieme ma un piccolo inconveniente sconvolse i loro piani.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Salve a tutti,

Vi ringrazio per aver letto il primo capitolo e vi sarei grata se lo recensiste per farmi sapere cosa ne pensate

Cmq buona lettura :)

G.

Quella notte Sara ebbe un sonno tormentato.
Si svegliò molto presto e scoprì con immensa felicità che Mattia era ancora lì, stretto a lei, che dormiva beatamente. Si strinse maggiormente nel suo abbraccio e iniziò a pensare sul da farsi. In quel momento l’aborto le sembrava l’unica soluzione. Aveva solo diciassette anni, doveva ancora finire il quarto anno di Liceo e non si sentiva pronta a fare la madre.
Le lacrime cominciarono a solcarle il viso e i singhiozzi svegliarono Mattia.
“Ei amore che succede? Perché piangi così?” le chiese il ragazzo girandole il viso affinché potesse guardarla negli occhi
“Tu non vuoi che lo uccida, vero?” chiese sussurando la ragazza
“No amore, è pur sempre il nostro bambino” rispose lui stringendola e abbracciandola.
“Il nostro bambino” quelle parole risuonavano nella testa della ragazza. Non aveva mai pensato a quel cosino che cresceva dentro di lei sotto quel punto di vista e per un secondo l’idea di stringerlo tra le braccia la rese felice. Ma solo per un secondo, perché poi si ripresentarono le preoccupazioni e quel breve senso di felicità scomparve.
Anche il ragazzo ripensò a quelle parole. Non si pentiva di averle dette, amava Sara e voleva una vita con lei e magari anche dei bambini, ma non ora, non a diciotto anni, non ora che poteva cominciare a vivere.
Verso le otto si alzarono e andarono a fare colazione.
Mattia preparava il latte mentre Sara si intratteneva con biscotti e Nutella. Quella scena così familiare gli fece dimenticare il loro problema e riuscirono a ridere e baciarsi come qualche settimana prima, quando erano ancora dei semplici ragazzi innamorati e spensierati.
Una volta sparecchiato, tornarono in salotto e si accoccolarono sul divano.
“Dovremo esserne certi prima di dirlo ai tuoi” Disse Sara guardando il ragazzo negli occhi
“E come facciamo? Dove andiamo?” chiese lui
“Al consultorio, ho sentito tua madre che diceva che ce ne è uno nel tuo quartiere” Mattia annuì e tornarono a guardare la televisione.
Più tardi uscirono e dopo varie ricerche trovarono quello che stavano cercando. Entrarono tenendosi per mano e si diressero verso il bancone dove una signora anziana chiese loro “Come posso aiutarvi ragazzi?”
Sara abbassò la testa e  rispose “Credo di essere incinta”
La donna li guardò con aria amorevole, come avrebbe fatto una mamma con il figlioletto che si era sbucciato il ginocchio,  e le disse “Dovrò farti un po’ di domande poi il dottore ti visiterà” I ragazzi annuirono
“Bene …” Cominciò la donna e dopo un’infinità di domande i ragazzi furono ricevuti dal medico che confermò che Sara era incinta.
Afflitti e privi dell’unica speranza che gli era rimasta i due tornarono a casa. Mano nella mano, senza parlare, facendo affidamento l’uno sulla forza dell’altro.

Grazie per averlo letto e mi scuso per la brevità del capitolo 
G.

  
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