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Autore: crige    24/01/2013    2 recensioni
Questa storia parla della gioventù bruciata e della parte dei ragazzi non approvati dalla società.
Francesca è una ragazza che gioca a rugby, dall' animo solitario e esplosivo allo stesso tempo.
E' una barista del pub più frequentato di un paesino fuori Firenze.
Ha avuto un'adolescenza difficile, che l' ha segnata nel profondo.
Ora che ha vent'anni, si ritrova ad affrontare una nuova strada.
Eleonora, sua sorella non di sangue, e anche suo capitano l' appoggia nel suo percorso fatto di accettazione e cambiamento.
Lorenzo è il migliore amico di Francesca e guardia del corpo.
Alessia, bhè, Alessia è quella che le sconvolgerà la vita.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Venerdì sera. Ore 23.30. Il "Danger" è, ovviamente, pieno di gente.
Francesca è appena arrivata e subito si è messa dietro il bancone pronta per servire i clienti.
E' stanca e nervosa.
Era agli allenamenti di rugby.
Sport che pratica da tutta la vita.
La squadra è la sua famiglia, ma non così per dire.
Quando a 15 anni, rivelò ai suoi genitori di essere bisessuale, venne cacciata fuori di casa.
Fu Eleonora, suo capitano nonche migliore amica, ad accoglierla in casa.
Eleonora è molto simile a lei: solitaria, pensierosa, ama la musica e il rugby più di qualsiasi altra cosa.
In realtà, loro, non hanno mai usato il termine "Migliori Amiche".
Non sono quel genere di persone che amano esternare i propri sentimenti. Non sono per niente brave a parole.
La verità è che più che amicizia, il loro rapporto è praticamente fraterno.
Se dovessero definirsi, direbbero che sono sorelle.
Dato i loro caratteri tremendamente simili, potrebbe anche essere, il problema è che fisicamente non si somigliano per niente.
Francesca ha gli occhi verdi, Eleonora azzurro intenso.
Francesca è castana, Eleonora bionda.
E Eleonora è leggermente più alta dell' altra.
Ad ogni modo, tutte e due, hanno un fisico ividiabile.
Adesso Francesca vive in una casettina, vicina a quella dove sta Eleonora con i genitori, praticamente diventati anche suoi.
E' vero, ha solo vent' anni, ma se si parla di esperienze, potebbe averne benissimo una trentina.
 
-Ce l' hai fatta, Feffe!- è Antonella, il capo di Francesca o Feffe, come la chiamano gli amici -zitta guarda, Anto, stasera ci hanno distrutto- risponde sbuffando, riempendo poi l' ennessimo bicchiere di birra.
-si vede, hai una faccia!- le dice quella -bhè, sempre meglio della tua!- le fa una linguaccia, facendola ridere -touchè!- 
 
Antonella ha 28 anni. Alta, slanciata, capelli neri e occhi marroni. 
Piearcing al naso e un braccio tatuato. 
Praticamente la solita, classica, barista.
Ha offerto il lavoro a Feffe, tre anni fa. 
Una sera la ragazza era lì tranquilla a sorseggiarsi una birra, quando dal niente, Antonella ha deciso di assumerla.
E ha fatto dannatamente bene.
Francesca ci sa decisamente fare! 
E' conosciuta da tutti.
Popolare per la sua particolare bellezza e per il carattere intrigante.
Il "Danger" è il pub più famoso in quel piccolo paesino.
E' quasi sempre pieno, specialmente nel fine settimana.
 
-ehy, Feffe!- un ragazzo moro, si siede al bancone. E' Lorenzo, l' angelo custode di Francesca.
 
Lorenzo è bello e affascinante, ma soprattutto è l' ombra della ragazza.
Si comporta da fratello maggiore.
Sono amici dai tempi dell' asilo e lui controlla che lei non si metta nei guai, come in passato.
A 16 anni ha, infatti, passato un periodo buio e frequentato giri poco raccomandabili.
 
-Lore, il solito?- domanda la barista, iniziando già a versarli un bicchiere di montenegro -sei la donna della mia vita!- risponde quello, sorridendole.
-Allora, come va con...come si chiamava? Ambra?- le chiede, iniziando a sorseggiare il liquore -te l'ho già detto!- sbuffa, infastidita -era una cosa così, niente di serio- 
 
Oramai l' amico ci ha rinunciato.
Francesca è così.
Non è tipo da rapporti duraturi e seri.
 
-va bene- si arrende mettendo le mani avanti -senti, domani sera Alessandro da' una festa, che fai? Vieni?-
 
L' ennesima solita festa.
Ovvero, musica, alcool, sesso, droghe leggere e un sacco di gente.
Alessandro è il migliore amico di Lorenzo.
Sono inseparabili.
 
-Boh, penso di si- risponde frettolosamente, porgendo due birre a un ragazzo -a proposito di Ale, dov'è?-
 
E' infatti strano che non sia in compagnia dell' amico.
Di solito dove vi è uno, vi è anche l' altro.
 
-E' con la sua nuova conquista- sbandiera davanti una mano, come a dire "solite cose" -Ele?- domanda lui.
 
-Non lo so. Non ci ho parlato- risponde l' altra, concedendosi un momento di pausa.
 
-certo siete strane voi due, eh! Scusa, è la tua migliore amica e non ci parli?- chiede stranito -quante volte te lo devo dire? Non è la mia migliore amica, è solo....solo Eleonora- alza le spalle, andando a sparecchiare qualche tavolo.
 
-Non ti capisco, comunque- ribatte quello -esco a fumare, ci becchiamo dopo-.
 
 
Francesca non vedeva l' ora che finisse il suo turno, così da poter rintanarsi in un tavolino isolato, con un libro in mano e una birra davanti.
E' questa, infatti, la cosa strana.
E' come se in lei, vi fossero due persone diverse: una ama bere, fumare, uscire con gli amici e divertirsi; l' altra, invece, adora stare per i fatti propri, magari con le cuffiette dell' iPod nelle orecchie e un bel libro in mano.
Due personalità opposte che risiedono in una sola persona.
Oppure, una delle due è quella vera e l' altra è solo una maschera?
In pochi hanno avuto il privilegio di aver avuto risposta a quella domanda.
 
-Feffe, mi servi al bancone!- Antonella le fa cenno di tornare a servire i clienti e di lasciar perdere i tavoli.
 
Esegue l' ordine, rimettendosi al suo posto.
 
-una Leffe media!- le fa cenno una ragazza.
 
Di solito Francesca non sta a perdere tempo a fare attenzioni a chi chiede le ordinazioni, ma quella volta, qualcosa in quella ragazza l' ha colpita.
E' bassina, coi capelli ricci e neri, ma tremendamente carina.
Indossa un paio di jeans chiari, una camicetta nera e ai piedi ha delle polacchine nere.
Scuote la testa, riprendendosi e porgendole la birra.
 
-hai gusto, ragazzina- le fa un occhiolino, indicandole la birra scelta.
 
Quella rimane un attimo sorpresa, rispondendo dopo qualche secondo -bhè, chi non ama la Leffe?- domanda retorica, prendendo il bicchiere dalle sue mani e portandoselo alle labbra -già- le sorride un ultima volta, per poi tornare a servire i clienti.
 
Inutile dire che per tutta la serata, non è riuscita a togliersi dalla testa quella ragazza.
 
                             
 
                                              **********
 
 
Alessia torna al tavolo dalle sue amiche, sorreggendo la sua birra.
Prende posto di fianco a Erica, la sua migliore amica.
Sono amiche e comnpagne di banco fin dalle elementari. Sono praticamente sempre insieme.
Compagne di pallavolo e di vita.
Erica è solare e sempre allegra.
Ha i capelli lunghi e neri, gli occhi azzurri ed è molto alta.
Di fronte a loro vi sono Arianna e Chiara, due compagne di classe.
Arianna ha i capelli corti e marroni, mentre Chiara lunghi e biondi. Tutte e due con gli occhi scuri.
Sono un quartetto inseperabile.
Fanno il liceo scientifico. La quarta.
 
-ehy, hai parlato con Feffe!- le dice euforica Erica -con chi?- chiede confusa l' altra -ma come chi? La barista! Francesca! Dai Ale, la conoscono tutti!- sbotta incredula, cercando conferma nelle altre amiche che annuiscono vigorosamente.
 
-Bhè, io non la conoscevo. Comunque, perchè ti esalti tanto?- sorseggia un altro po' di birra, guardandola interessata -perchè ha un gruppo di amici epici! Cose da feste tipo college americani! E poi dicono che lei sia fantastica anche se un po' strana. Da quello che ho sentito è una bravissima giocatrice di rugby- declama sempre più su di giri -vorrei tanto conoscerla- dice, in fine, cercando l' approvazione nelle compagne.
 
-Io non ci vedo niente di speciale! Mi sembra che ci divertiamo benissimo anche senza queste pseudo feste americane- borbotta, Alessia -sei noiosa! Ale- se ne esce Chiara -noi dicevamo solo che ci piacerebbe sapere che tipo sono lei e i loro amici- l' appoggia Arianna -e comunque, Francesca, ha un certo fascino! Diventerei quasi lesbica per lei!- anniusce convinta Erica, facendo ridere tutte.
 
La verità è che, Alessia, l' aveva notata eccome, Feffe.
E' da quando ha messo piede nel pub che non fa altro che guardarla.
Non per quello che le hanno detto le sue amiche, anche perchè fino a questo momento non ne sapeva niente, non sapeva neanche come si chiamava.
Sapeva solo che l' aveva attirata e affascinata in una maniera assurda.
E nemmen da dire che fosse vestita in maniera appariscente.
Indossa dei semplici pantaloni neri di una qualche tuta e una felpa dell' adidas e ai piedi, delle semplicissime converse rosse.
Un abbigliamento del tutto anonimo, ma che su di lei sta da Dio.
Adesso era impegnata a vagare con lo sguardo per tutto il locale, cercando di adocchiarla.
 
 
-Ale, sei tra noi?- ridacchia Erica, tirandole una leggera spinta -ehm, si, di cosa parlavate?- chiede, riportando la sua attenzione sulle amiche -dicevamo che è impressionante che riesca a leggere in mezzo a tutto questo casino!- le indica un punto del pub, più isolato, dove seduta a un tavolo c'è Lei, assorta nella lettura -cioè, io non ci riuscirei mai!- afferma Ari.
 
-Solo perchè dubito tu sappia anche solo cos'è un libro- sogghigna Alessia, suscitando alcune risatine generali -ah,ah, molto simpatica la ragazza!-
 
Inutile dire che il resto del discorso se lo è beatamente perso.
Troppo impegnata a fissare Lei.
Le sue amiche avevano ragione, come diavolo fa a leggere qui dentro?
Doveva ammettere che è davvero affascinante come persona.
Quando è andata al bancone per guardarla da vicino, con la scusa di prendersi una birra, si è persa in quegli occhi verdi e intensi.
Così chiari e profondi.
Subito si è detta che avrebbe anche potuto perdercisi e non uscirne mai più.
Voleva tanto parlarne di questa sua improvvisa ossessione.
Solo, però, che l' unica delle sue amiche a sapere che a lei piacciono le ragazze, è Erica.
Si è confidata con lei, un paio di anni fa.
L' amica le ha subito detto che per lei non era un problema e che era contenta che si fosse confidata con lei.
Da quel giorno la loro amicizia si era, se possibile, ancor più rafforzata.
Oltre a Erica solo un' altra persona è a conoscenza di quel segeto: Marco, suo fratello.
Lui lo ha scoperto da solo.
Una sera è rientrato a casa prima e l' ha beccata a sbaciucchiarsi con una ragazza sul divano.
Negare, quindi, non è stato possibile.
Ovviamente lui si è rivelato premuroso e disponibile, supportandola in ogni cosa.
 
-Ale, vuoi altro da bere?- le domanda Chiara -no, sono apposto così!- annuisce convinta -ok, io e Ari però si- e con quelle parole fa cenno alla barista al bancone di avvicinarsi.
Quella però, chiama Feffe, dicendole di pensarci lei.
 
-ohoh, guardate chi arriva!- Ari tira una gomitata euforica a Chiara, accennando alla figura di Francesca che stava venendo nella loro direzione, destreggiandosi in mezzo ai tavoli e a tutta la borgia di gente.
Una volta arrivata di fronte a loro, tira fuori un blocchetto -'sera ragazze, che vi porto?- sorride.
 
E, Dio, in quel sorriso Alessa vorrebbe tanto sparire.
S' incanta così tanto da accorgersi che quando sorride le si formano delle delizione fossette ai lati della bocca.
Si accorge anche, però, che i suoi occhi non sono d' accordo con quell' espressione.
Sembrano tristi e cupi.
 
-per me un vodka lemon e per lei, un Americano!- afferma Chiara -perfetto!- si appunta tutto sul foglio, rimettendoselo in tasca -oh, ragazzina della Leffe- si rivolge poi a Alessia -non ne vuoi un' altra?- le domanda diverita, prendendo il bicchiere vuoto dal tavolo -guarda che io ho un nome!- risponde, finta indispettita -scusami, quale sarebbe?- si appoggia con un gomito al tavolo, continuando a guardarla -Alessia!- alza il mento, rispondendole -bene. Vi porto subito le vostre ordinazioni, ve le farò io personalmente- fa un occhiolino, per poi girarsi e andare al bancone.
 
-Oh, Mio Dio!- Arianna si sventola il viso con una mano -ora concordo con te Erica- continua la ragazza -anche io mi farei lesbica per lei!- scoppiano tutte a ridere tranne Alessia, che era rimasta folgorata dal fascino di quella ragazza.
 
Insomma, quel naso perfettamente proporzionato al viso.
Quel taglio degli occhi particolare, quelle deliziose fossette agli angoli della bocca.
Quel tatuaggio sull' avambraccio, lasciato scoperto dalle maniche della felpa arrotolate fino al gomito.
Quei tre piercing all' orecchio desto, gli anelli alla mano destra....DIo, si era decisamente presa una cotta colossale.
 
-eddai Ale, e fattela una risata! Ti ha chiesto anche il nome! Sono ufficialmente invidiosa!- decreta Chiara -shh, eccola che torna- zittisce tutte Erica, lanciando un' occhiata eloquente a Alessia, facendole capire che lei aveva già intuito tutto. Come al solito.
 
-Ecco a voi! Un vodka Lemon e un Americano- Feffe porge loro i bicchieri -questi li offre la casa- dice allontanandosi -ciao ragazze e ragazzina- sorride beffarda in direzione di Alessia, prima di andarsene.
 
-Dio, la amo di già!- ride Erica, dando un buffetto affettuoso sul naso della migliore amica -tanto non abbiamo speranze, amiche mie- afferma Chiara -troppo bella?- chiede Arianna -no, troppo etero! Stava con uno fino a poco tempo fa- -bhè, anche noi siamo etero. Magari è un po' come più per più fa più e più per meno fa meno- si gratta la testa Erica, facendo di nuovo ridere tutte -ma che cazzo dici?- urla fra le risate Ale, seguita a ruota dalle altre.
 
Etero.
Quella parola bruciava nel petto di Alessia.
Tutti i suoi film mentali su lei e quella ragazza misteriosa, andati decisamente a puttane.
Eh, se ne farà una ragione.
O forse no.

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ANGOLO AUTRICE:

La storia inizia a definirsi.
Come avrete capito, sarà narrata, alternando i punti di vista delle due protagoniste.
In seguito potrei anche decidere di scrivere tutto in prima persona.
Fatemi sapere voi che ne pensate.
Spero vivamente che sia di vostro gradimento.
Un bacio e a presto!
  
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