Hai Preso Coscienza Di Quello Che Ti Hanno Appena Detto? Riuscirai Ad Accettarlo? Questa è La verità, nulla potrà mai cambiare le cose.
Ma tu, Ragazza, Ti arrenderai così facilmente?
Che mi accettasse senza problemi?
Che non ci sarebbe stato alcun problema?
Si, lo speravo. E non poco.
-Sono così stupida..
-No, non lo sei.
Sposto lo sguardo dall’esterno che guardavo senza interesse alla pesante porta in legno.
– Frau…
Il biondo mi sorride dolcemente. I suoi occhi cobalto brillano nella penombra della stanza, mentre si siede sul letto come se fosse uno spirito.
-Sai vero, che questa è la mia stanza ragazzina?
Annuisco, sorridendo, mentre mi siedo accanto a lui – Mi ricordavo.. e comunque, se non fosse stato così.. non avrei trovato queste! – Sposto un cuscino mostrando a Frau delle riviste che solo un “vescovo” come lui potrebbe leggere
-Oh Dio… Ridammele! – Si sporge verso di me per prenderle ma mi tiro indietro. Il biondo perde l’equilibrio e, cadendo su di me, ci ritroviamo a terra
Uno sopra l’altra, sul freddo pavimento di marmo bianco della sua camera da letto.
La mia mano appoggiata al suo petto per tenerlo lontano, il suo viso a pochi centimetri dal mio, le nostre labbra quasi si sfiorano.
Il vescovo si alza, allontanandosi da me, e si siede appoggiando la schiena contro il letto.
Sul suo volto.. un’ombra scura.
-Frau..
Mi siedo anche io, al suo fianco.
-Mi dispiace per come ti ha trattato Castor… non avrebbe dovuto…
Alzo le spalle.
…si, mi fa male.ma non è nulla che non possa superare…
-Non preoccuparti, dovevo aspettarmelo.. sono io quella che se ne è andata.
-Per colpa sua Luz…
-No.. la colpa è solo del destino…
-Il destino si… -Stringe i pugni – Ci è sempre stato avverso…
Silenzio.
Non un suono. Uno scricchiolio.
Nulla, il vuoto più totale.
-Frau… dimmi la verità… -Il biondo si volta verso di me. La luce ella luna brilla nei suoi occhi cobalto –Io… sono morta quella notte.. vero? – Non risponde. Sembra he abbia perfino smesso di respirare. –Frau..
-Dammi la mano… -Lo faccio, senza capire.- Ora dimmi.. – Mi toglie lentamente i guanti scuri, dopo aver tolto i suoi, sfiorandomi ogni singolo dito – Cosa senti?
Appoggiata al suo palmo, fermi, immobili, non sento quel leggero calore che ho sentito invece la prima volta che sfiorai per caso la sua pelle.
..Nulla..
-Hai la tua risposta.
Allora è così.
Quel giorno di pioggia mista a sangue, la mia anima se ne è andata.
È per questo che non sento ne il caldo ne il freddo.
Perché non provo più le stesse emozioni da cinque anni.
Frau mi mette un braccio attorno al collo e mi attira a se.
-Supererai la cosa. Come l’abbiamo fatto noi…
--forse Frau ha ragione. Supererò anche questo.
…Ma ha ragione anche su un'altra cosa..
..il destino, ci è sempre stato avverso..
..lo stesso destino, che non mi ha permesso di vivere.