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Autore: Kim NaNa    24/01/2013    6 recensioni
[http://it.wikipedia.org/wiki/Lee_Min-ho]
Isabel e Katrina sono due amiche e hanno un sogno: visitare la città di Seoul.
Dopo averlo a lungo sognato, dopo aver fantasticato per lunghissime ed interminabili ore, il destino ha giocato loro uno strano scherzo.
Inizia così la loro avventura, inizia così la storia che le porterà ad incontrare proprio Lui: LEE MIN HO.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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L’inaspettata decisione di Katrina.
 
La sveglia segnava le 5.30 del mattino, Isabel si spostò sul fianco destro e guardò Katrina, attenta a non far troppo rumore. Conosceva fin troppo la sua amica, sapeva che, al minimo rumore, avrebbe spalancato gli occhi verdi chiedendole: «Che c’è?»
Sorrise appena, gli occhi stanchi ed assonnati persi ad ammirare il timido sole che nasceva tra i primi suoni del mattino.
«Nottataccia, eh?»
Un ghigno si dipinse sulle labbra di Isabel. All’amica non sfuggeva mai nulla.
«Scusa, non volevo svegliarti, Unnie.» disse, stendendosi.
«Macché! Non dormivo affatto…» rispose lei, facendosi più vicina ad Isabel.
«A no? E perché?»
«Pensavo…» continuò lei, fissandola.
«Uhm… immagino. La nostra vacanza è volata così in fretta…» aggiunse Isabel, perdendosi tra i ricordi.
«Veramente pensavo ad altro.» rispose Katrina, secca.
Completamente sveglia, Isabel si mise seduta sul letto, guardandola.
«Sentiamo. A che pensava quella testolina total black?» aggiunse, sorridendo.
«Trasferiamoci a Seoul!» disse seria.
Dapprima Isabel scrutò il suo viso, poi, alzandosi disse:
«Okay, stai ancora dormendo e stai parlando nel sonno.»
Katrina si mise seduta e fissò Isabel.
«Sono completamente sveglia e sto parlando sul serio. Trasferiamoci qui a Seoul, almeno per qualche tempo… proviamo a vedere come va… In fondo, lo abbiamo sognato milioni di volte, no?»
Isabel si avvicinò alla grande vetrata e scostò appena la tenda.
«Già… ma sognare è lontano anni luce dalla realtà…»
«Questo lo dici tu! Ora basta con queste frasi drastiche e andiamo a prepararci… Il set di un drama ci attende!» Esclamò Katrina, spingendo l’amica verso la cabina armadio.
«Oh, no! Non ci penso nemmeno! Come potrei guardare in faccia Lee Min Ho con tutto quello che è accaduto ieri sera?» disse, cercando di rifugiarsi sotto le coperte.
«E che è successo ieri sera? Niente! Quindi ora preparati e sta’ zitta per almeno i prossimi cinque minuti!»
Nessuno meglio di Katrina sapeva come trattare qualcuno come Isabel, perché con lei non si trattava, era tutta una questione di decisioni e coraggio, altrimenti nulla avrebbe abbattuto quella testa cocciuta e caparbia.
 
Con il cuore che sembrava non voler darle ascolto e Katrina che le diceva di calmarsi, alle 8.25 Isabel era già nella hall che aspettava Min Ho.
«’Bel, fa’ un respiro profondo e rilassati. In fondo, stiamo andando sul set di un drama! Faith! Potremo avere qualche piccola anticipazione! Ti ricordo che, da quando siamo a Seoul, non abbiamo più seguito gli episodi e sto morendo dalla curiosità di scoprire cosa è accaduto a Eun Soo e come si sta comportando Choi Young! Ah! Ti rendi conto?! Stiamo per vedere Lee Min Ho nei panni di capitano dei Woodalchi!»
Coinvolta dall’entusiasmo dell’amica, Isabel riuscì a sorridere e a distendere i nervi un po’ tesi, ma quando, poco dopo, lui fece il suo ingresso, con il solito cappellino calcato sulla fronte, trattenne il fiato per pochi istanti.
Vorrei che non mi piacesse così tanto! Si disse.
«Good morning, girls!» esclamò lui, sorridendo.
Isabel non rispose al saluto e fu Katrina a gestire, sin da subito, la situazione.
«Buongiorno anche a te, Min Ho. Grazie infinite per questo invito! Io ed Isabel non siamo mai state su un set e la cosa ci emoziona tantissimo.»
Lee Min Ho sorrise a Katrina, accompagnando le ragazze fuori dall’hotel, dove li attendeva un fuoristrada dai vetri oscurati.
La mattinata fu più interessante del previsto. Vedere Min Ho vestire i panni di Choi Young  fu per le ragazze una gioia immensa.
«Unnie! Guarda là… Kim Hee Sun è davvero bellissima!» Isabel, presa dall’entusiasmo, si guardava intorno con occhi estasiati e Katrina fu grata a Lee Min Ho per quel piccolo dono.
Tra una pausa e un ritocco al trucco, l’attore coreano andava spesso da loro, cercando di renderle partecipi quasi in prima persona.
«Sei stato molto bravo, Min Ho! Complimenti!» disse Katrina, quando lo vedi arrivare dopo la fine di una scena.
«Kumawo!» rispose lui, un po’ imbarazzato. Guardò Isabel, gli occhi pieni di sorpresa e un sorriso sulle labbra.
«Isabel…» cominciò.
«Kat! Eccola! Non è straordinaria? Park Se Young è davvero bravissima nel ruolo della principessa No Gook. Oh! E guarda lì! C’è anche il re, Ryu Duk Hwan! Wow, sono tutti davvero incredibili!»
Isabel si avvicinò all’attrice Park Se Young chiedendole un autografo, per poi domandarlo a quasi l’intero cast.
Aish! L’ho portata qui perché potesse concentrarsi su di me… e invece ha occhi per tutti gli altri! Ma non era mia fan?
Katrina notò la fronte corrucciata di Min Ho ed intuì i suoi pensieri. Conosceva Isabel e sapeva che riusciva  a rendersi molto odiosa, se si ci metteva d’impegno.
Una gomitata in un fianco riportò Isabel seduta accanto all’amica, mentre riprendevano le riprese.
«Ahi! Mi hai fatto male!» esclamò Isabel, massaggiandosi.
«Meglio così! Almeno la smetterai di civettare con tutti e di ignorare Lee Min Ho. Di’ un po’, sei impazzita?»
Isabel non rispose, si limitò a guardare di sbieco l’amica che continuò a mormorare: «Smettila di fare la ragazzina… e poi preparati! Avremo un pomeriggio molto intenso!»
«Intenso?» chiese Isabel, curiosa. «Che vuoi dire?»
«Te lo spiegherò quando sarà il momento e, per favore, quando Min Ho avrà finito digli esattamente quel che pensi… si vede lontano un miglio che adori Choi Young!»
Sghignazzarono entrambe, procurandosi un rimprovero dallo staff.
Alle 14.30, terminate le riprese, pranzarono con l’intero cast e per Lee Min Ho fu un sollievo vedere Isabel tornare la ragazza che aveva conosciuto la settimana precedente.
«Allora, vi siete divertite?» chiese mentre salivano sulla sua auto.
«Tantissimo!» esclamarono all’unisono, scoppiando a ridere tutti e tre.
«Dico davvero… è stata una giornata incredibile!» aggiunse Isabel.
«Ne sono felice. Adesso cosa vi andrebbe di fare?» domandò lui, avviando il motore.
«Ehm… ti dispiacerebbe accompagnarci a Myeong – dong?» chiese subito Katrina.
«Certo. Avete in mente qualcosa?» Min Ho le guardava dallo specchietto retrovisore, studiando le loro espressioni e notò lo stupore di Isabel mentre l’amica parlava.
«Ehm… sì, un appuntamento.»
«Che?» strillò Isabel, beccandosi l’ennesima gomitata in un fianco.
«Sì, Min Ho… ecco, vedi… Victor ci aspetta. »
Lui continuò a guardarle, poi, stizzito, ingranò la marcia e si rifugiò in un insolito silenzio.
«Da quando abbiamo un appuntamento con Victor?» chiese Isabel all’orecchio di Katrina.
«È stata la prima cosa che mi è venuta in mente… comunque, la faccia di Lee Min Ho è stato un vero regalo!» rispose l’amica, bisbigliando.
«Quale faccia?»
«Non vedi mai niente tu!»
«Siete arrivate!» Min Ho ruppe il suo silenzio e le ragazze smisero di parlare.
Quando furono fuori dall’auto ringraziarono il giovane, ma l’attore prima di andare via scese dalla macchina e raggiunse Isabel.
«Spiegami perché ti comporti così? Eh? Con me cerchi sempre di essere fredda e distaccata, nonostante faccia di tutto per attirare la tua attenzione e tu che fai? Abbandoni la mia compagnia per andare ad un appuntamento con Victor?» le tirò la tracolla per farla più vicina a sé.
«Agiobayo!» (*) disse Isabel, sfidando i suoi occhi e fu allora che intervenne Katrina: «Min Ho… non prenderla così sul personale. Non è come pensi, Victor ha solo bisogno di un consiglio per un regalo e ha chiesto a noi di aiutarlo. Davvero… ora scusaci se puoi, ma dobbiamo andare. Ci vediamo!»
Prese l’amica per mano e diedero le spalle al ragazzo che, solo davanti alla sua auto urlò: «Aish! Maledetto Victor!»
 
«Yah! Unnie… mi spieghi cosa hai intenzione di fare?» Dopo aver camminato a passo spedito, per allontanarsi in fretta da Lee Min Ho, Isabel arrestò il suo passo e costrinse Katrina a seguirla.
«Sta’ calma… non ho intenzione di fare niente. Andremo solo in giro per Seoul a cercare un lavoro che ci permetta di vivere qui.» Rispose Katrina con naturalezza, provocando una risata di Isabel che disse solo: «Michyeo!» (*’)
«Non so cosa tu abbia detto, ma pensaci un attimo… Non siamo obbligate a tornare a Madrid. Non abbiamo scadenze e nessuno ci impedisce di farlo.»
«Pazza! Ecco quel che dicevo prima! Devi essere impazzita. Restare a Seoul… perché? Questa è solo una vacanza…»
«No, Isabel… questo è il nostro sogno! Siamo a Seoul! Per quanto l’abbiamo sognato, eh? Ricordi? Notti e pomeriggi interi spesi a fantasticare su me e te qui, in queste strade, fra questi odori, fra queste voci… E poi, Min Ho…»
«Sapevo avresti parlato di lui…» mormorò Isabel.
«Ascoltami bene… sono sempre stata schietta e sincera con te, ti ho sempre detto tutto ciò che pensavo e non smetterò ora di farlo. Lee Min Ho sembra provare davvero un certo interesse per te… Restiamo qui a Seoul e proviamo a vedere che succede? Salti tu, salto io, no?»
«Ma…»
«Niente ma… troveremo rimedi e soluzioni per tutto. Ora andiamo… se vogliamo mantenerci qui a Seoul, dovremmo pur lavorare, giusto?»
Isabel non rispose, si limitò ad abbracciare forte la sua amica. Katrina c’era sempre, in ogni momento, anche nel peggiore, e aveva sempre i migliori sistemi per la testa… lei sapeva come far sorridere Isabel, la conosceva troppo bene per non sapere ciò che desiderasse per davvero. Katrina era la spalla di Isabel, quel coraggio che alla ragazza dal caschetto nero spesso veniva a mancare.
 
«Unnie… torniamo in albergo. Sono ore che giriamo e non abbiamo trovato ancora nulla…» disse Isabel, trascinandosi nei passi.
«Su, su… non battiamo la fiacca! Ci sono ancora tantissimi posti in cui possiamo domandare. Hey, guarda là? Che caffetteria originale! Che ne dici di chiedere lì?» disse Katrina, tirando Isabel verso l’altro lato della strada.
«Jade Dragon Cosplay Cafè… Ehm… Unnie, ma hai visto le divise delle ragazze?»
All’interno della caffetteria, tre ragazze servivano i tavoli con indosso abiti di personaggi di manga ed anime.
«Wow! Ma quello è il cosplay di Yuki di Vampire Knight! Oh… sarebbe fantastico se potessimo lavorare qui. Isabel, vieni, andiamo a cercare il titolare e chiediamo se ha bisogno di altro personale.»
Dopo dieci minuti di colloquio con la giovane proprietaria della caffetteria, Isabel e Katrina uscirono per la strada quasi incredule.
«Ce l’abbiamo fatta! Abbiamo un lavoro! Ora è ufficiale, Isabel… vivremo qui a Seoul!»
All’improvviso Isabel si mise ad urlare e a saltare a destra e a sinistra, felice per il lavoro appena ottenuto.
«Saranghae Seoul! Saranghaeyo!»
«Visto? Beneficio del dubbio… quello che tu non ti concedi mai!» Katrina fece l'occhiolino all’amica e fermò un taxi per tornare in albergo.
Passeggiavano tra i giardini dell’hotel, quando Katrina disse: «Ora devi dirlo anche a Min Ho.»
«Cosa? Non ci penso neanche!» esclamò di getto Isabel.
«Sì, devi. Ricorda che lui aspetta una risposta da te.» aggiunse Katrina, cercando di far riflettere la testarda Isabel.
«No, no! Mi vergogno troppo… e poi…» inciampò nei piedi di qualcuno e fu costretta a fermarsi per scusarsi.
«Gioesonhamnida» (*’’) cominciò inchinandosi un po’. «Io ero distratta…» sollevò lo sguardo sulla persona che aveva di fronte, rimanendo senza parole.
«Tu?!»
Lee Min Ho le stava davanti, con un completo nero di Armani indosso, camicia immacolata e un sorriso smagliante sulle labbra.
«Ma cosa ci fai qui?» domandò Isabel, incredula.
«Sono venuto a darti questo!»
Le prese il viso tra le mani e le posò un bacio sulla fronte.


Note:
  • Agiobayo: smettila!
  • Michyeo: pazza.
  • Gioesonhamnida: mi scusi.

   
 
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