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Autore: RamaDFZ    24/01/2013    4 recensioni
“Wammy's House”, questo il nome inciso sulla targa di ottone che affianca la pesante cancellata d'ingresso, “Wammy's House”, speranza e condanna di tante piccole anime perdute...
Apriamo una pagina a caso nella storia della dolce casa di Winchester ed iniziamo a leggere da lì, scorrendo tra le righe di vite diverse eppur troppo simili, assaporando parte della macabra danza di burattini ed invisibili mani...
Another, primo candidato alla successione, muore, apparentemente suicida, alla tenera età di quindici anni. Una serie di indizi e discrepanze spinge tre piccoli geni a credere che dietro la dipartita di "A" ci sia la mano di un assasino. Tra indagini condotte su strade parallele e sentimenti che si mostreranno spesso in maniera goffa e tesa, Mello e Near impareranno molto su se stessi, sulla loro vita nella "House"e sul legame che li unisce.
Chi sopravviverà alla tempesta distruttiva impazzata nel chiuso della House? Chi si salverà dall'effetto domino scatenato dal peso di un nome fin troppo importante?
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Beyond Birthday, Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione

 

 

Nella periferia di Winchester un edificio gotico svetta prepotentemente contro il plumbeo cielo inglese, sfidando il divino con le sue guglie aguzze e minacciose. Dall'aspetto austero e ben poco rassicurante, non si direbbe mai che quella struttura sia stata adibita all'accoglienza di chi è solo al mondo, eppure, al di là delle fredde vestigia si cela un contrastante tripudio di giovinezza... Urla, schiamazzi, risate di bambini mescolate e confuse creano una melodia stonata, ma in qualche modo dolce, che viene scandita dai radi acuti degli adulti, intenzionati a ristabilire l'ordine.

Wammy's House”, questo il nome inciso sulla targa di ottone che affianca la pesante cancellata d'ingresso, “Wammy's House”, speranza e condanna di tante piccole anime perdute...

 

Apriamo una pagina a caso nella storia della dolce casa di Winchester ed iniziamo a leggere da lì, scorrendo tra le righe di vite diverse eppur troppo simili, assaporando parte della macabra danza di burattini ed invisibili mani...

  • No, non ci posso credere! Un'altra volta!

  • Non ti alterare, stai traendo conclusioni affrettate come tuo solito....

  • Conclusioni affrettate dici!? Ma ti sei visto bene?!! Hai il labbro gonfio e sei pieno di lividi...

  • E allora? Sono scivolato per le scale, lo sai che quando cammino con i giocattoli in mano non riesco a vedere bene dove vado!

  • Smettila di prendermi per il culo Near!! Potrai fregare Roger, ma non me!

  • Mello per favore abbassa la voce, stiamo dando spettacolo...

  • Non me ne frega un cazzo!! Dimmi chi è stato stavolta! Giuro che se si tratta ancora di End gli faccio ingoiare gli ultimi due denti che gli sono rimasti!

  • No, non è stato End né nessun altro... Ti chiedo ancora una volta di smetterla di urlare, prima che venga Roger a farti il terzo grado.

  • Sai che me ne frega di quel vecchio bavoso!

  • Dovrebbe interessarti, invece... L'ultima volta ha detto che sei fai un altro passo falso ti sbatte fuori dall'istituto!

  • Non può permettersi di fare una cosa del genere, lo sai benissimo...

  • Anche se fosse, può comunque metterti in punizione per mesi senza lasciarti uscire in cortile o peggio, può vietarti la dose giornaliera di cioccolata...

  • Cazzo... Non avevo considerato questo particolare!

  • Già... Quando ti lasci trasportare delle emozioni perdi di vista dettagli importanti...

 

 

Mello e Near, rispettivamente undici e nove anni al tempo della nostra storia, erano due dei tanti orfani ospiti alla Wammy's House, anche se credo sia riduttivo definirli “due dei tanti”.

L'istituto fondato dal celebre inventore Quillish Wammy allo scopo di selezionare il futuro successore di L, detective del secolo, era ed è abitato esclusivamente da bambini prodigio, dotati di intelligenza e capacità fuori dal comune. La fredda logica che si trova alla base di ogni selezione impone che, a poco a poco, si eliminino i candidati meno validi affinchè l'ultimo rimasto possa essere ritenuto l'unico meritevole del posto tanto agognato.

Molti potrebbero considerare una vera e propria crudeltà sottoporre bambini così piccoli a continui test valutativi, esponendoli all'umiliazione di non essere all'altezza delle proprie ed altrui aspettative. In effetti, molti si potrebbero anche chiedere fino a che punto questa forma di vessazione psicologica sia in grado di influire sulla fragile psiche di giovani menti... La riposta forse verrà data osservando la realtà senza pregiudizio, sfogliando ancora tra le pagine di una storia senza nome...

 

 

Should I die

 

 

Un ragazzino paffutello e dalle grandi orecchie a sventola si avvicinò a Mello e Near, impegnati in una vivace conversazione. Il più grande del duo, percepita la presenza del nuovo visitatore, smise improvvisamente di parlare e concentrò tutta l' attenzione su di lui. Gli occhi azzurri di Mello si ridussero a fessure, il respiro divenne sempre più rapido e corto, le gote si tinsero di un rosso strano, poco naturale...

 

  • End, bastardo! Sparisci dalla mia vista se non vuoi che ti faccia a pezzi !

 

Con uno scatto felino, Mello si parò di fronte ad End sbarrandogli la strada, intenzionato a non dimenticare lo sgarro subito. Come al solito, era stato Near ad essere picchiato, non lui, ma per il ragazzino biondo e furente non faceva alcuna differenza... Mello, infatti, aveva avvertito l'urgenza di proteggere quel piccolo albino fin dal primo istante in cui le loro strade si erano incrociate. Quando cercava di scoprire la causa di quella sua strana esigenza, spesso si ritrovava a pensare che per sentirsi forti bisogna circondarsi di deboli. Quando realizzava che Near non era affatto debole, solo gracile, si sentiva come chi vuole per forza assicurarsi un ruolo in una storia che non gli appartiene... Per ora, Mello riusciva a star bene lo stesso, gli bastava trascorrere il tempo con la persona che, in definitiva, considerava più vicina, nonostante le molteplici differenze...

 

 

  • Mello non attaccare briga, ti ho già detto che non è stato lui!

  • Stà zitto Near!

 

  • Guarda guarda, candeggina è preoccupato che possa fare male alla sua fidanzatina Blondy!

  • Come mi hai chiamato Dumbo del cazzo?!!

  • Ti ho chiamato Blondy, B-L-O-N-D-Y! Cos'è?! Oltre che checca sei anche sordo?!

 

 

Quelle parole colpirono Mello come un fiume in piena... Aveva faticato per costruirsi l' immagine di duro con cui non conviene scherzare, eppure quel tipo ancora osava rivolgersi a lui chiamandolo checca! Il biondo non riuscì più a trattenersi ed iniziò a prendere a pugni End dritto sul viso, facendogli presto sanguinare il naso.

 

  • Ah!! Ahiaa!! Mi fai male, stronzo! Ma si può sapere che ti dice il cervello?! Brutto psicopatico!!

 

  • Così impari a prendertela con quelli più piccoli di te!

  • Ma che diavolo stai dicendo?! Io non ho fatto nulla a quello gnomo decolorato!

  • Sei anche bugiardo oltre che vigliacco, End?!

  • Tu sei pazzo! Stammi lontano! Dico tutto a Roger!

 

Rialzandosi a fatica, ancora gocciolante di sangue, End sferrò un potente calcio nello stomaco a Mello e poi iniziò a sgambettare lontano dal suo avversario il più veloce possibile. Il biondo sputò saliva e cadde in ginocchio, con le lacrime agli occhi per il dolore acuto.

 

  • Fai bene a correre brutto maiale!! Se ti prendo ti...

 

La minaccia fu soffocata da forti spasmi al ventre e piccole mani diafane si posarono sulle spalle del caduto, pronte a sorreggerlo come meglio potevano.

 

  • Near, va tutto bene...

  • No invece! Sei soltanto un idiota, un idiota impulsivo come sempre!

  • Bene, questo è il ringraziamento per averti vendicato! Vaffanculo omino bianco!

  • Ma che vendicato! Ti ho già ripetuto un migliaio di volte che sono caduto da solo! É la verità! Non so come, ma stamattina sono scivolato dalle scale. Ho anche i palmi delle mani scorticati per l'impatto col pavimento, vedi?

 

Il più piccolo mostrò le abrasioni che sembravano confermare a pieno la sua versione dei fatti ed il maggiore si sentì un po' stupido, cosa che iniziava a capitargli sempre più spesso quando parlava con Near...

 

  • Oh... E allora? Co-comunque che ne potevo sapere che sei così imbranato eh?!

 

Mello cercò di mascherare il rimorso e l'imbarazzo che stava provando in quei momenti con un'aggressività sgraziata, tipica di lui. Near, dal canto suo, semplicemente non voleva che l'unica persona con cui sentisse di avere una sorta di legame finisse puntualmente nei guai. Per una volta, l'albino decise di dar voce ai sentimenti che solitamente teneva rinchiusi in una morsa di gelido distacco.

 

  • Mello, non voglio che tu vada in punizione a causa mia...

 

Sorpreso dall'atteggiamento sinceramente contrito del compagno, il biondo sentì tutta la rabbia svanire e di colpo divenne mortalmente serio.

 

  • Near, se davvero non vuoi che io finisca nei guai, devi imparare a difenderti.

  • Non dirai sul serio? Credevo mi conoscessi bene ormai... Io detesto lo scontro fisico, non fa proprio per me reagire ad attacchi corpo a corpo.

  • Dannazione... A quanto pare sarò costretto a prendere calci a vita per te...

 

Lo sguardo corrucciato e triste di Near spinse Mello a continuare a parlare per chiarire la sua posizione

 

  • Ma non è un problema, dopotutto siamo migliori amici, no?

  • Migliori... amici!? Dici sul serio?

  • Dovessi morire!

 

Mentre pronunciava queste parole, il biondo tese il mignolo della mano sinistra all'albino che iniziò a fissarlo con aria interrogativa.

 

  • Oh Dio Near! Sei una frana! Possibile che debba insegnarti sempre tutto!? A questo punto dovresti intrecciare il tuo mignolo col mio e ripetere!

 

Near sembrò soppesare le parole dell'amico per qualche secondo, poi, con un sorriso strano, simile quasi ad una smorfia, afferrò il mignolo di Mello e lo baciò sul polpastrello, come se avesse appena visto un taglietto da disinfettare.

 

  • Should I die, dear Mello.

  
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