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Autore: Amber    14/08/2007    3 recensioni
*Ma se sei Sasuke Uchiha e hai come fratello maggiore Itachi Uchiha, il genio incontrastato della famiglia Uchiha, sai che tuo padre non ti dirà mai “ben fatto” perché prima di tutto c’è Itachi e lui era migliore in tutto ciò che faceva…*
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PIOGGIA

Questa è la mia terza One-Shot su Naruto, ma a differenza delle mie prime, questa è incentrata su Sasuke Uchiha in una normalissima serata di pioggia estiva. Questa one-shot comunque non è incentrata sullo sterminio del clan che non è ancora avvenuto, anzi, è un lontano pensiero ancora. Ma non voglio annoiarvi più di tanto con parole per lo più inutili, quindi buona lettura e spero che gradirete una cosina da niente venuta fuori proprio durante un temporale…

PIOGGIA

Ognuno di noi ha visto, almeno una volta nella vita, il cielo prima di un temporale. Quei temporali estivi prima che il sole sparisca dietro l’orizzonte.

Ebbene, se ci fai attenzione, dietro quei nuvoloni neri che minacciosi si formano sopra la tua testa, puoi vedere il tenue rosato del cielo, che si colora dei colori più accesi verso l’orizzonte mentre i lampi ti annunciano che presto la violenza si scatenerà su di te.

L’aria intorno a te è pesante e umida e i lampioni accesi prima del solito, illuminano fiocamente il cammino davanti a te.

L’odore dell’asfalto ti entra nelle narici e tu vorresti solo essere a casa, seduto al tavolo della cucina o nel salotto con i tuoi famigliari tutt’attorno che parlano di cose futili ridendo e scherzando.

Speri con tutto il cuore che non si metta a piovere proprio in quel momento, mentre tu cammini veloce per le strade tentando disperatamente di non pensare che, tutti i tuoi amici, sarebbero venuti accompagnati dai genitori.

Un nuovo tuono e tu aumenti il passo, quasi correndo ormai, visto che non vuoi che i capi che indossi si bagnino e che tu ti prenda un raffreddore, perché, se succedesse, non potresti più allenarti e la delusione di tuo padre crescerebbe ancora, e tu non vuoi contraddirlo, vuoi solo che lui ti dica: ben fatto figliolo.

Ma se sei Sasuke Uchiha e hai come fratello maggiore Itachi Uchiha, il genio incontrastato della famiglia Uchiha, sai che tuo padre non ti dirà mai “ben fatto” perché prima di tutto c’è Itachi e lui era migliore in tutto ciò che faceva…

Mamma non poteva accompagnarti, papà era deluso e Itachi era in missione.

Nessuno aveva tempo per lui, per accompagnarlo dai suoi amici in un giorno di pioggia, perché quell’oggi lui era solo. Non si era impegnato a sufficienza, e quindi ora doveva camminare solo, con il magone che gli opprimeva le membra e una morsa dolorosa allo stomaco.

Eppure lui non era Itachi, lui era Sasuke, ma sua padre sembrava non sentirci per quell’orecchio. Perché un Uchiha doveva avere i voti migliori, perché un Uchiha doveva avere la migliore prestazione, perché un Uchiha doveva essere il più forte… e lui non lo era, perché prima c’era Itachi. E più si impegnava e più non vedeva il risultato dei suoi duri allenamenti mentre il fratello migliorava giorno dopo giorno.

Un lampo. Un tuono.

Eppure Sasuke ora è arrivato, ha il fiatone.

Si appoggia al muro coperto dalla tettoia e il profumo del cibo gli inebria i sensi facendogli dimenticare quello del terreno e dell’aria asfissiante. È il primo, non c’è ancora nessuno, è arrivato in anticipo anche quella volta.

Perché un Uchiha deve essere puntuale in tutto e per tutto…

Aspetta Sasuke mentre le prime gocce di pioggia iniziano a cadere dal cielo plumbeo, il cielo rosato è ormai sparito lasciando una enorme voragine nera che piange.

Aspetta i compagni di classe, vogliono tutti festeggiare le belle pagelle ricevute e la sua soprattutto, la migliore.

Eppure solo suo padre non gli ha fatto i complimenti, perché lui non è Itachi Uchiha…

Quindi aspetta, quasi con impazienza, perché vuole sentirsi dire che è stato bravo, almeno un’ultima volta, anche se sono solo gli amici a dirlo, perché per loro lui è Sasuke Uchiha, Sasuke e basta e non “il fratello di Itachi Uchiha”. Ed è una grande soddisfazione quando è con loro.

E poi eccoli, un ombrello aperto inizia a intravedersi e Sasuke riconosce il padre di Sakura che tiene la bambina stretta a se sotto l’ombrello rosso come il fiocchettino che porta in testa la bimba che appena lo vede gli sorride felice salutandolo.

Corrisponde il saluto, ma non il sorriso Sasuke. Perché quella scena gli fa male.

E poi arrivano tutti gli altri tra cui Ino, Shikamaru, Kiba, Choji, Hinata, Neji, Shino, Tenten e RockLee e tutti gli altri, ognuno di loro accompagnato dal genitore. Si salutano, si scambiano qualche parola, poi si guardano intorno confusi.

Manca qualcuno.

Perché all’appello manca una voce: quella più rumorosa, la più fastidiosa, la più casinista, la più esuberante… insomma, manca Lui.

-Dove si è cacciato Naruto?- Shikamaru da voce ai pensieri di tutti perché il bambino è in ritardo, come al solito.

Il peggiore della classe, con un carattere insopportabile, in perenne ritardo, assolutamente imbranato in tutto…

Sasuke sorride, è un sorriso di scherno il suo.

Lui non potrà mai essere un Uchiha.

È la verità, perché Naruto è tutto quello che un Uchiha non deve essere.

E questo pensiero è una piccola soddisfazione, sapere di essere il migliore, più bravo di lui, di essere un vero Uchiha al suo confronto.

Eppure il sorriso gli muore sulle labbra quando vede una figura correre sotto la pioggia torrenziale e quando si ferma davanti agli amici ha il fiatone. I vestiti e il viso sono sporchi, i capelli bagnati sono appiccicati al viso, e gli occhi sono velati, come se stesse per piangere da un momento all’altro. Tra le braccia porta una scatola, l’unica che sembra intatta anche se un po’ bagnata.

Si passa un mano tra i capelli mentre Sakura arriccia il nasino prendendo il braccio di Ino stringendolo e mettendosi dietro la bambina che fa involontariamente un passo indietro.

Sasuke invece non riesce a fare altro che fissarlo.

Perché in quell’istante è disgustato da se stesso.

Lui si lamenta, lui si compiange, ma lui qualche cosa lo ha.

Ha una famiglia che dopotutto gli vuole bene, degli amici che lo lodano, una bella casa, ha avuto dei bei giochi nuovi, dei libri nuovi, dei vestiti sempre puliti…

Naruto non ha una famiglia, nessun amico lo loda per le sue qualità perché non ne ha, non ha una bella casa dove dovrebbe vivere un bambino, non ha mai avuto giochi e nemmeno dei libri nuovi, i vestiti se li deve lavare da solo, ma è solo un bambino e non riesce a fare bene quello che potrebbe fare l’amorevole carezza della mamma…

Sasuke ha, ma si compiange sfogandosi poi con il fratello che ha sempre una parola gentile per lui.

Naruto non ha nulla, non fa vedere a nessuno che si compiange, nessuno lo ha mai visto piangere per quel che lui ricorda e nessuno lo può consolare, perché nessuno lo sta a sentire e perché nessuno è vicino a lui, perché lui non ha nessuno.

-Era ora Naruto-

-Ecco… mentre venivo qua si è messo a piovere e sono scivolato! E poi ho preso questi… ehm… dopo li potremmo mangiare insieme!-

I dolcetti del negozio dall’altro capo della città. Naruto deve avere proprio fatto l’impossibile per trovarlo aperto e per poi arrivare al luogo dell’appuntamento in un orario decente.

Si lanciano tutti uno sguardo un po’ allucinato.

-Ahhh, io sono a dieta!-

-Anche io, scusa Naruto, ma i dolcetti li ho già mangiati oggi-

Entrano tutti e lo lasciano fuori gocciolante e sporco, mortificato e solo. Sembra quasi stia per piangere, ma non vuole farlo in pubblico.

Guarda Sasuke richiudendo la scatola. Gliela allunga

-Li vuoi tu? Non riuscirei mai a mangiarli da solo…- commenta, ha la voce rotta. Sasuke guarda la scatola e poi Naruto, sente gli amici dentro che lo chiamano e scrolla le spalle

-Perché non li mangiamo tu e io?-

Naruto lo fissa incredulo, interdetto, dubbioso.

Eppure Sasuke continua a guardarlo con occhi limpidi.

Sinceri.

E Naruto sorride. Un sorriso luminoso, sedendosi sulla panchina al coperto, vicino a Sasuke.

Naruto non ha nulla.

È la verità dei fatti, una constatazione purtroppo reale.

Eppure ha un sorriso che riesce a riscaldare il cuore di Sasuke, allontanando tutti i problemi.

  
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