Jude entrò nella suite di Robert, cercando di fare meno rumore possibile, la stanza era buia e lui rischiò seriamente di rompersi il collo inciampando nel groviglio di vestiti dell’americano.
“Cazzo!” imprecò portandosi subito una mano alla bocca.
Robert era il solito disordinato, si rispecchiava molto in questo nel personaggio di Sherlock.
Sistemò i vestiti e li mise dentro l’armadio.
Poco dopo sentì uno scroscio d’acqua proveniente dalla doccia. Il bagno si trovava infondo alla stanza, così l’inglese attraversò il breve corridoio ed aprì piano la porta, vi entrò e vide la sagoma del corpo di Robert che canticchiava una canzone, Dio, amava la sua voce.
Fortunatamente il moro sembrava non accorgersi della sua presenza, così Jude si tolse la vestaglia blu che indossava ed entrò nella vasca. L’americano sussultò percependo la sua presenza, ma non si voltò a guardarlo.
Jude chiuse l’acqua e prese lo shampoo, se ne versò un po’ nella mano destra e dopo essersi strofinato lievemente le mani, le infilò nei capelli di Robert, che chiuse delicatamente gli occhi.
“Jude”. Sussurrò Robert completamente rilassato nel sentire le mani del suo uomo accarezzare i suoi capelli.
“Ciao Rob”. Soffiò nel suo orecchio l’inglese, lasciando anche un lieve bacio sulla nuca.
Jude amava i suoi capelli, erano soffici al tocco, ed emanavano sempre un buon odore.
Quando finì di insaponarli, Rober riaprì gli occhi ed emise un mugolio contrariato.
Il biondo lo trovata estremamente tenero con i capelli insaponati e il broncio, e rise leggermente.
“Che ridi?” gli chiese Robert girandosi verso di lui e allontanandosi di poco.
“Niente, sei dolce”. Ammise Jude con un sorrisino tenero.
“Ah”. Sospirò il moro, rosso in viso.
Che dolce, è arrossito. Pensò Jude.
“Comunque non è vero”. Aggiunse poi Rob.
“Si, invece. Vieni qui”.
Jude gli prese la mano e lo avvicinò a sé.
Robert non si era accorto di trovarsi sotto il rubinetto della doccia, totalmente stregato dallo sguardo del suo uomo.
Così il biondo aprì l’acqua che colpì di getto la testa del moro che gli fece andare il sapone negli occhi.
“Judeee, che cazzo fai?!” Aveva urlato l’americano che si portò le mani agli occhi per alleviare il bruciore. Eppure Jude aveva sentito una nota di divertimento nel suo rimprovero.
Ma il biondo non riusciva a smettere di ridere.
“Vaffanculo Jude!” disse l’americano, falsamente offeso, alzò il viso verso il getto d’acqua e si sciacquò gli occhi.
Nel frattempo Jude gli si era avvicinato e lo aveva abbracciato da dietro. “Vediamo, guardami Rob”.
“No, vai via!” lo spinse piano Robert.
“Vuoi davvero che me ne vada?”
“Si!” Rispose mettendo il broncio.
“Come vuoi…” il biondo lo lasciò, uscì dalla vasca, si prese un asciugamano, raccolse le sue cose e si avviò verso la porta d’ingresso.
Jude non uscì realmente, si nascose nella stanza in attesa di Robert, che pentendosi di quello che aveva detto, uscì dalla doccia con un asciugamano legato alla vita e andò alla porta per controllare se ci fosse ancora.
Si guardò intorno e poi richiuse la porta appoggiandoci la fronte sopra.
Poi l’inglese si alzò e andò ad abbracciarlo.
“Scusa Tesoro”. Gli sussurrò all’orecchio.
“Jude!” Esclamò sorpreso il moro. “Pensavo fossi andato via”. Aggiunse in tono sconfortato.
“Sono qui, non me ne vado. Mi perdoni?” Chiese dolcemente baciandogli il collo.
A Jude piaceva quel lato infantile di Robert, era il più grande nella coppia, ma a volte, molte volte, assumeva un comportamento da bambino, e Jude si divertiva.
“Mh, non lo so se posso”. Disse Robert chiudendo gli occhi e inclinando la testa di lato per lasciare più spazio a Jude che continuava quella piacevole tortura.
“E perché mai?” Gli domandò il più giovane stando al gioco.
“Be’ da quando sei entrato non mi hai ancora baciato”, Sussurrò sulle sue labbra una volta giratosi.
L’altro si mordicchiò il labbro con fare confuso.
Poi gli lasciò un bacio sulla fronte, e scese sulla guancia sinistra dove ne lasciò un altro.
Uno lieve sul naso e Robert sospirò alzando il viso e sporgendosi verso di lui per baciarlo, non voleva più aspettare. Ma Jude si scostò, amava le cose dolci, quindi Robert era obbligato a stare al gioco. Ma sotto sotto, non gli dispiaceva.
Jude infine gli lasciò un’ ultimo bacio sull’altra guancia, prima di sporgersi verso le sue labbra carnose e cominciare a baciarle dolcemente.
Il moro rispose delicatamente al bacio, finalmente, gli erano mancate le sue labbra..
Era come tornare a respirare dopo un lungo periodo di apnea.
Quando si staccarono Rob mugolò in segno di protesta.
Eh no cazzo.
Gli circondò il collo con le braccia e si riappropriò delle sue labbra. Coinvolgendolo in un bacio che stavolta di casto e puro non aveva nulla.
Quando la mancanza d’aria si fece sentire, Jude allontanò delicatamente Robert, che aveva le labbra arrossate, e i capelli ancora bagnati, sparati da tutte le parti. Ma non gli importava.
“Sono perdonato?” Chiese piano Jude.
Perdonato? Per cosa? Pensò Robert, che infatti lo guardò confuso. Poi ricordò, era talmente preso dal bacio che se n’era dimenticato.
“Mh, può darsi”. Rispose con un sorrisino beffardo.
Jude sorrise anche, e d’un tratto lo prese per la vita e se lo caricò sulle spalle.
“Juuuuuudeee, mettimi subito giù!” Urlò Robert ridendo.
“Non urlare Bobby”. Sussurrò divertito portandolo sul letto.
“Jude, ORA! E non chiamarmi in quel modo. Il mio nome è R..-“ Si bloccò quando Jude lo buttò poco garbatamente sul letto.
“Aspetta qui ok? Torno tra poco. Non. Ti. Muovere.”. Gli lasciò un lieve e veloce bacio sulle labbra e sparì nel bagno.
Robert si puntellò sui gomiti e lo guardò confuso, e anche se la curiosità lo stava divorando, decise di restare lì e di aspettare il suo ritorno.
10 minuti dopo, Jude tornò tutto sorridente e si avvicinò al letto, dove Rob si era lievemente assopito, si inginocchiò e e gli accarezzò dolcemente i capelli.
“Hai finito?” Chiese con voce roca il moro.
“Si, alzati, vieni con me Amore”.
Il biondo gli prese le mani e lo aiutò ad alzarsi. Poi gli coprì gli occhi guidandolo verso il bagno.
Quando entrarono, Jude gli scoprì gli occhi e Rob rimase senza parole per sorpresa che aveva preparato l’inglese.
“wow!” sussurrò avvicinandosi alla vasca.
Poi si girò verso il più giovane e gli sorrise con gli occhi che gli brillavano.
“Ti piace?” Gli chiese Jude avvicinandosi a lui e accarezzandogli il viso.
Robert annuì e lo baciò con trasporto.
La stanza era piena di candele, che creavano un’atmosfera accogliente, e la vasca era piena di acqua con i petali di rosa e i Sali profumati.
Jude gli tolse l’asciugamano dalla vita e lo invitò ad entrare nella vasca.
Il moro si accoccolò sul suo petto mentre lui gli accarezzava i capelli e le spalle.
“Adesso sono perdonato?”
“Si, decisamente si”.
“Perfetto allora”. Disse Jude chiudendo gli occhi con un sorrisino soddisfatto.
Robert prese un pugnetto di schiuma in mano e la soffiò sul viso del suo uomo.
“Ma questa te la meriti lo stesso”.
L’inglese rise togliendosi la schiuma dal viso.
“Eh va bene, siamo pari Rob”.
Robert si accoccolò di nuovo sul suo petto chiuse gli occhi,
“Sai, Jude, lo so che non te lo dico quasi mai. Ti amo Judsie. E vorrei stare con te così per sempre”.  
“Possiamo farlo Rob, io ti amerò per sempre”.
E sigillò quella promessa con un dolce bacio, prima di sprofondare nella braccia di Morfeo.


N.d.A 
Ciao a tutti.
Questa è la seconda FF che pubblico. >.< 
Spero vi piaccia, anche perché devo ammettere che è la prima volta che scrivo una one-shot "fluff". (Se si può definire così) *sad*
Ho dei dubbi sul titolo ._. scusate il mio inglese AHAHAH
Be', in ogni caso, se vi va lasciate una recensione.
Ciaooo!