Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: sandsunset    25/01/2013    7 recensioni
"Sei un porco!" Esclamai allontanandomi di scatto da lui,scivolando sul divano,rise di gusto,tenendosi quasi la pancia.
"Rilassati,non sei il mio tipo." Ma sei gentile,Bieber,grazie,molto delicato.
"Comunque nemmeno tu sei il mio tipo." Mi affrettai a dire.
Fece spallucce,mi sembrò di vederlo per un attimo deluso.
"Non prenderla sul personale,Alex." Disse.
"Invece...com'è il tuo tipo?" Mi chiese d'un tratto,buttandola lì,vago.
"Beh è..." Biondo,occhi color caramello,dolci,bocca a
cuoricino,fisico non troppo scolpito,nasino all'insù,una specie di Peter pan.
Oh,ma questa era la sua descrizione,e a me lui non piaceva.
---
Il mio cuore sussultò per l'improvvisa vicinanza,mi allontanai da lui.
"Sai Alex..." Iniziò picchiettando con il dito indice sul suo mento,poi si girò nuovamente verso di me.
Squadrò il mio viso attentamente,poi i miei lineamenti,infine il suo sguardo andò a posarsi proprio sui miei occhi,imprimendosi.
"C'è qualcosa di particolare in te,hai qualcosa di diverso,di misterioso."
Corrugò la fronte,intento a pensare. E adesso cosa vuole questo?
Io? Speciale? Ma va! Ero una normale diciassettenne,anonima.
"E io lo scoprirò." Espresse il suo verdetto finale,sorridendo.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz , Justin Bieber, Nuovo personaggio, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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"Merda." Lo sentii sussurrare pianissimo,
quasi in modo impercettibile,non avrei dovuto sentire neppure io,ma eravamo troppo vicini.
Mi strattonò la mano e cercò di farmi indietreggiare potentemente segno che prima ce ne fossimo andati,prima lui sarebbe stato meglio.
Era tutto così strano,non riuscivo a capire perchè fosse così teso.
"E' così che affronti le situazioni,scappando!" Urlò l'uomo con il cappuccio al fianco del bambino.
Justin non si voltò e continuò dritto nella sua direzione,sempre trascinandomi con sé.
"Sai solo pensare a te stesso,sai solo evitare i problemi Justin Drew Bieber."
Ancora una volta Justin non degnò di uno sguardo l'uomo e fece finta di essere solo con me,senza nessun altro,ignorando ciò che gli avevano detto.

"Hai deluso tutti noi. Sei un codardo."
A quel punto Justin si irrigidì e si bloccò di colpo. Mi lasciò la mano di scatto.
"Vai in macchina." Mi disse solo,il suo tono era a dir poco irremovibile,non accettava repliche.

"Justin,che succede? Io non ti lascio se prima non mi dici cosa sta succedendo!" Urlai.
"Vai in macchina ho detto!" Alzò la voce e digrignò i denti serrando la mascella. Sentivo che respirava rumorosamente e nonostante avessi visto

poche volte Justin arrabbiato davvero,questa mi sembrò la più ardente.
"No." Lo sfidai,ma lui non se ne curò,mi lasciò lì e a grandi falciate si avvicinò all'uomo,che sembrava teso allo stesso modo.
"Proprio tu hai il coraggio di darmi del codardo? Tu che ci hai mollati
quando avevo dieci mesi?!Dovresti sapere che a volte è difficilissimo fare la cosa giusta!
"
Sputò traboccante di disprezzo,forse di disprezzo per se stesso,misto a sensi di colpa e delusione. L'uomo,suo padre,lo fulminò.

"Avevi tutto Justin,non c'era bisogno di fare ciò che hai fatto."
"Che.cazzo.ne.sai?! Non ci sei mai stato!Non sai niente!" Scandì bene ogni parola mentre l'altro si adirava ancora di più.
"Hai deluso tua madre,hai deluso me,sappilo."
Lui stette in silenzio e si avvicinò a me,poi mi sorpassò andando verso la Range Rover.
Girandomi notai che l'uomo non se ne stava ancora andando,ma fissava la figura di Justin che mano a mano si allontanava.

Corsi anche io fino alla macchina,e senza proferire parola,cosa che mi sembrava la più giusta da fare in quel preciso istante,entrai nella vettura.
Bieber fissava davanti a sé privo di emozioni,con le mani ben salde sul volante,
notai che le nocche sembravano voler perforare la pelle tanto stringeva la presa sulla superficie curva dell'oggetto.

Da quella figura perfetta fuoriuscì un grido liberatorio di disperazione.
Lentamente posò la testa sul volante e vidi la sua schiena alzarsi ed abbassarsi convulsamente,poi udii dei respiri affannati.
Vedere Justin così,che di solito era allegria e la spensieratezza fatte persona,mi fece piombare in un dirupo di desolazione.
Chissà cosa si nascondeva nel profondo di quegli occhi color nocciola,
chissà cosa teneva così nascosto da lacerargli il cuore,chissà se ancora non mi aveva permesso di conoscere a fondo la sua anima.

Restai immobile e in silenzio fino per qualche minuto,lasciandogli tempo per liberarsi
di tutta l'agonia che aveva accumulato,poi presi la sua mano e la strinsi forte,per fargli capire che non l'avrei mai lasciata.

"Va tutto bene." Sussurrai sia a me stessa che a lui.
"Ti sembra vada tutto bene Alex? Ti sembra che la mia vita sia okay? La mia vita è un cumulo di stronzate,porca puttana!
A volte vorrei solo che una giornata,UNA,tutto fosse a posto,e non intendo in quel momento,ma veramente tutto.
"
Gridò mettendo in moto.

"Hai visto come mi ha parlato mio padre? Non abbiamo un bel rapporto,vero? Con mia madre è ancora peggio."
Non dissi nulla,e per tutto il viaggio di ritorno a casa fu il silenzio a regnare padrone.

"Io credo che si risolverà tutto Justin,devi solo...." Rise sarcasticamente e scosse il capo,poi fissò il suo sguardo nel mio.
"Non sai nulla nemmeno tu,non sai un cazzo di questa situazione,pensi di sapere quello che devo fare,ma non lo sai!" Le sue parole mi colpirono dritte al cuore.
Era stato lui a cheidermi il suo aiuto,io cercavo solo di tranquillizzarlo,non mi meritavo questo.
"Hai ragione,che cazzo ne posso sapere io di una situazione simile,i miei sono morti!" Gridai,la sua mascella si ammorbidì ed i 
suoi occhi si spalancarono,aveva centrato il punto,aveva capito di avermi ferita.
"Io-io non intendevo questo...non..." cercò di scusarsi ma mi girai dalla parte opposta,dandogli le spalle.
"Fammi scendere." Dissi secca,non ammettevo obiezzioni,volevo stare da sola in questo momento.
"Avanti Alex,sappiamo entrambi che non volevo dire quello che ho detto!" Continuai ad ignorare le sue scuse.
"Ho detto fermati,voglio scendere." Contro le mie aspettative si fermò al ciglio della strada e mi permise di scendere.
I suoi occhi erano lucidi e questa volta ero io a sentirmi tremendamente in colpa.




"Vado a farmi una doccia." Disse una volta a casa,qualche ora dopo.
I suoi nonni non c'erano ancora,era mezzogiorno e non aveva smesso di nevicare.

Mi diressi in camera e mi liberai dei miei abiti,lentamente,poi,camminando sulle gelide piastrelle in marmo,raggiunsi il bagno.
Il vapore dell'acqua calda della doccia invadeva la piccola stanza,e il rumore del getto riempiva le quattro mura.
Dal vetro spesso e non troppo trasparente della cabina scorsi una figura longilinea perfetta.
Le spalle non troppo larghe e muscolose,la silhouette della schiena che era ricoperta da poca schiuma,le natiche bianche e perfette,le gambe magre e toniche.

Mi feci coraggio ed entrai nella piccola doccia,abbracciando Justin da dietro,posando la testa sulla sua schiena.
In un primo momento si mosse di scatto,poi,quasi subito,capì che ero io e si rilassò con un sospiro velato e profondo.

"Baciami." Ordinò quasi,con voce roca e sensuale,ma allo stesso tempo distrutta.
Quando si fu girato posai le mie labbra sulle sue,morbide.

Le sue mani si posarono sul mio fondoschiena,mentre le mie facevano leva sul suo petto.
Quando ad introdurre la lingua fui io,rimase quasi sorpreso,ma subito si abbandonò alla frenesia del bacio.

"Grazie,mi ci voleva." Sussurrò mordendomi il lobo dell'orecchio.
Simultaneamente abbandonai la testa all'indietro e schiusi le labbra,mentre le sue alternavano dal lobo,
al collo e all'incavo della spalla così dolcemente da sembrare carezze.

Scese ancora un pochino e si ritrovò a baciare il mio seno,mentre una delle sue mani si spostava nell'interno coscia,
e poi finalmente nel punto cruciale della mia femminilità,curvai la schiena sopraffatta da un piacevole brivido per tutto il corpo.

Poco dopo sollevandomi e tenendomi in braccio entrò in me con spinte decise ma delicate,sempre stando attento a me.
Graffiai lievemente il suo petto,ma non sembrò curarsene e continuò a muoversi abilmente nella mia intimità e
in poco tempo mi ritrovai a raggiungere il massimo grado del piacere.

"Quando siamo solo noi due,è a quel punto che penso tutto vada bene Alex,è a quel punto che la mia vita sembra diventare perfetta."
Soffiò sulle mie labbra prima di baciarle,un bacio dolce e casto.

"Ho capito che dovevi essere mia,dal primo giorno in cui ci siamo visti."
Continuò poi,tracciando cerchi immaginari con la punta del suo indice sulla mia schiena,mentre il caldo getto dell'acqua mi cullava.

"Oggi pomeriggio andremo da tua madre Justin." Dissi seria,staccandomi da lui che mi guardava perplesso.
"Comincio a pensare che sia stata una stronzata venire qui,insomma,se i miei genitori
ci tenessero veramente a me sarebbero venuti loro a cercarmi.
" Sbuffò accovacciandosi in un angolino.

"Però sei tu che sei scappato,Justin."
Sussurrai fissando i miei occhi nei suoi prima di uscire dalla doccia ed avvolgermi in un asciugamano.

Sentii i suoi passi dietro di me,poi una stretta alle spalle.
"Questo pomeriggio sistemerò le cose con mia madre,una volta per tutte."
Affermò deciso,a quel punto sorrisi e prendendo il suo viso tra le mani lo baciai con tutta l'energia che avevo in corpo.

"A volte anche tu sai fare la cosa giusta,allora." Ridacchiai allontanandomi da lui per tornarmene in camera,lo sentii sghignazzare.
"Hey,vieni qui,non scappare!" Disse guardandomi divertito mentre varcavo la porta del bagno,lo colsi di sorpresa con uno sguardo malizioso.
"Allora prendimi." Affermai decisa lasciandogli un occhiolino.











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OGGI LA STORIA COMPIE  ANNO JAHEJQAKSHSJHSKJ

RINGRAZIO TUTTE VOI,CHE AVETE LA STORIA TRA LE PREFERITE,TRA LE SEGUITE,TRA LE RICORDATE DSJNDXKS
VI AMO <3
RECENSITE E A PRESTO DJSDNSKAL

@xpeacebiebs on twittah
   
 
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