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Autore: Chutch    25/01/2013    0 recensioni
Finnick amava Jenna, aveva due genitori amorevoli e una sorellina dolce come le zollette di zucchero. La sua vita nel Distretto 4 proseguiva bene fino a quando Alec, migliore amico di Finnick, venne scelto per partecipare ai 64esimi Hunger Games. Partendo per Capitol City fece però promettere a Finnick di prendersi cura della sua sorellina nel caso in cui non fosse riuscito a tornare nel 4.
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Dal 1° capitolo:
Sull'erba fresca c’era scritta una sola parola scarlatta: Proteggila.
Dal 3° capitolo:
Finnick aveva degli occhi bellissimi, magnetici. […] Annie era sempre portata a guardare le sue braccia, non sapeva perché gli piacessero tanto, forse perché sembrava che qualsiasi cosa lui tenesse tra di esse fosse protetto per sempre.
Dal 4° capitolo:
Finnick poteva ancora sentire il suo sapore in bocca da quanto vivido fosse il ricordo delle sue labbra che si sfioravano con quelle di Jenna.
Dal 5° capitolo:
Eppure il suo vagare tra i ricordi lo riportò al volto di Annie, ai suoi occhioni verdi come il mare, ai suoi bei capelli e a quelle labbra che tra qualche anno le procureranno molti pretendenti. Al solo pensiero fu mosso da un senso di gelosia mai provato prima.
Genere: Fluff, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair, Mags
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L’intervista -parte II-
Alleati.

 
-ANNIE

Annie stava ancora guardando lo schermo. Finnick si era da poco seduto e ora toccava ai tributi del cinque, Ennia e Axius, e del sei, Flamma e Leonide, a cui però Annie prestava poca attenzione. Era ancora turbata dall’intervista del suo amico.
Innanzitutto Caesar aveva accennato ad Alec e aveva notato il turbamento negli occhi di Finnick e poi gli martellava ancora in testa quella parola -la mia ragazza- pronunciata da Finnick. Annie sapeva bene che Jenna era la sua ragazza… ma lui non l’aveva mai definita così… non prima d’ora. Annie si accorse di provare gelosia per la ragazza dai capelli rosso fuoco. Si sentiva impotente. Credeva che non sarebbe mai stata all’altezza. 
Quando si riprese stava parlando la ragazza del 7, Luna.
Era molto bella, però si notava subito che non era abituata a portare vestiti lunghi perché quasi inciampò nel suo stesso abito bordeaux. Aveva sedici anni e non sembrava molto “simpatica”.
Quando andò a posto si alzò Rufus, diciassette anni, robusto. Faceva impressione da quanto era alto. Annie iniziava a temere per le sorti di Finnick. Chi invece non la disturbavano erano i due dell’8. Prisca, quindici anni e Uriah di tredici. Erano piuttosto esili e minuti. Sembravano terrorizzati e a quel pensiero Annie fu rassicurata. In seguito furono chiamati Munia, di dodici anni; Illo, diciassette anni; Velia, quattordici anni; Cleio, quindici anni; Didia, tredici; Granus di quattordici; infine vennero chiamati Gaia ed Edilio, entrambi di tredici.
 
Pochi giorni dopo si ritrovò davanti allo stesso schermo per vedere il punteggio di Finnick nelle sessioni private.
Sullo schermo comparve Claudius Templesmith che annuncia con tono potente i voti ottenuti da ciascuno.
«Dal distretto 1 Cassia con 9.
Dylan con 10.
Dal distretto 2 Catia con 9.
Ky 9.
Dal distretto 3 Amantia con  4.
Allius con 5.
Dal distretto 4 Rubelia con 7.
Finnick con 9.
Dal Distretto 5 Ennia con 5.
Axius con 7.
Dal Distretto 6 Flamma con 4.
Leonide con 6.
Dal Distretto 7 Luna con 7.
Rufus con 8.
Dal Distretto 8 Prisca con 5.
Uriah con 3.
Dal Distretto 9 Munia con 3
Illo con 5.
Dal Distretto 10 Velia con 6.
Cleio con 6.
Dal Distretto 11 Didia con 3.
Granus con 4
E infine dal Distretto 12 Gaia con 2.
Edilio con 3.»
 
Quando finisce di pronunciare i voti Annie guarda la madre di Finnick. Quest’ultima accarezzandogli i capelli le dice «Hai visto? Ha preso 9. È bravo il mio bambino. Non ti preoccupare.. tornerà» ma entrambe sanno che il voto non vuol dire niente… Alec aveva preso 8 e non è tornato, così come tanti altri. Per questo Annie  scappa via e va in riva al mare. L’unico posto che la tranquillizza almeno un po’. Si fa cullare a lungo dalle onde e poi una domanda inizia tormentarla.. cosa avrà fatto vedere Finnick agli strateghi?
 
-FINNICK
 
«Dai su, cosa hai fatto vedere agli strateghi?» Chiesero in coro Mags e Rubelia.
Eravamo seduti a tavola e stavamo aspettando che venisse servita la cena.
«Per prendere 9 devi averli impressionati. Per quanto voi siate favoriti.. non siete così tanto favoriti come quelli dell’1 e del 2. Quindi dai.. cosa hai fatto?» insistette Mags.
«Ho iniziato facendo dei nodi.. per pescare e poi ho usato un po’ la spada.»
«Perché non hai usato il tridente?» mi chiese ancora Mags, alla quale avevo confessato le mie abilità.
«Non c’era…» risposi.
«Questo potrebbe essere un problema Finnick. Come possono immaginare la tua bravura nell’usare quest’arma. Questo vuol dire che probabilmente nell’arena non lo avrai.»
Questo era un enorme problema, pensai, senza il mio tridente ero decisamente meno forte. Dovevo trovare il modo di averlo.
«Ci penserò io» disse Mags risoluta.
«Ora però pensiamo ai vostri alleati» continuò, cambiando il tono di voce.
«Io vorrei te, Finnick, ovviamente e poi i favoriti.» disse svelta Rubelia.
«E tu Finnick? A chi avevi pensato?»
«Io vorrei come alleati quelli del 7 e dell’8 e ovviamente anche te Rubelia!» risponsi un po’ imbarazzato. Di solito 1, 2 e 4 si alleano sempre ma io non volevo stare con delle persone che nella notte (e non solo) meditano sul modo più facile per uccidermi. Siamo tutti vincitori. E i vincitori non vanno d’accordo. Invece quelli del 7 e dell’8 sono sicuramente più “umani”. Inoltre Luna e Rufus avevano preso voti alti. Mentre Prisca e Uriah mi sarebbero potuti essere utili nel caso in cui l’arena fosse stato un luogo freddo.
«Come mai Finnick non vuoi come alleati i favoriti?» mi chiesero Mags e Rubelia.
E iniziai a motivare le mie ragioni mentre mi veniva portata una quantità di cibo che sarebbe bastata a sfamare la mia famiglia e quella di Annie per mesi.
«Okey. Allora dovete decidervi. Se vi volete come alleati dovete trovare un accordo!»
«Finnick, io avrei già la soluzione. Io non ho intenzione di rinunciare all’alleanza con i favoriti. E credo che neanche tu voglia cambiare idea. Quindi direi che ognuno va per la propria strada.»
Rubelia aveva ragione. Nessuno dei due voleva rinunciare.. quindi mi dispiacque ammetterlo ma credevo che fosse la soluzione migliore. Così accettai.
Quella sera pensai come fosse facile trovare un amico. Tutti volevano credere di  poterne avere. Ma pensai anche quanto poco bastasse per perderlo. Perché alla fine tutti si accorsero che non era possibile. Perché o muoio io oppure muori tu. Ma nessuno considerava la terza opzione, ovvero quella in cui moriamo entrambi.
  
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