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Autore: Kingdommarco    25/01/2013    1 recensioni
Solo acqua.
Acqua, tanta, e torbida, sgorgava dal trono sul quale fino a dieci secondi prima giaceva taciturno il Maggiore Bret. Cosa fosse accaduto, non era chiaro. Nella sala regnava il panico, e tutti sembravano in procinto di macchinare una fuga strategica… tutti tranne il Re.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo


Solo acqua.

Acqua, tanta, e torbida, sgorgava dal trono sul quale fino a dieci secondi prima giaceva taciturno il Maggiore Bret. Cosa fosse accaduto, non era chiaro. Nella sala regnava il panico, e tutti sembravano in procinto di macchinare una fuga strategica… tutti tranne il Re.

“Fermi.” Intimò questo ai presenti. “Che nessuno si muova.” L’agitazione scomparve, sostituita da silenzio e da un velo d’ansia. L’atmosfera era così tesa che non sarebbe stato arduo fenderla con un coltello.

“Sire, ma cosa…”
“Ho detto di tacere.” Lo fermò il Re, e quello non ebbe il coraggio di ribattere. Si alzò in piedi, e scrutò con un’occhiata rapida  tutti i presenti. Si avvicinò a Lord Beckett, il Maggiore dei Fabbri.
“Mi mostri le mani.” Ordinò, con tono pacato e imperturbabile. La sua voce rimbombò tra le pareti della camera, tanto era intenso il silenzio.
“Ma Sire, non crederà che io possa…”
“Mi mostri le mani.” Il tono era sempre quello, ma adesso incuteva decisamente più terrore.
L’uomo tirò fuori le mani: vuote. Il Re gli afferrò il braccio destro e prese a tastarglielo: come da aspettative, infilata nella manica vi trovò una bacchetta.
“Lo sai che è vietato portare un’oggetto di magia nera qui?” Domandò, con tono discriminatorio.
“Sire, io… temevo che mi… ehm…”
Forse sarebbe riuscito a giungere a una scusa decente, ma il tempo non gli bastò: un colpo, secco e deciso, della sua lama, un solo compatto schizzo di sangue. La testa del Maggiore Beckett era in terra, bocca socchiusa e occhi spalancati.

L’uomo che sedeva accanto a lui si era voltato dall’altra parte per evitare che l’orrore della scena rientrasse nel suo campo visivo, e più o meno tutti i presenti cercarono di provvedere a ripararsi gli occhi.

“E se anche solo uno di voi” Esclamò il Re, stavolta con tono deciso. “Pensasse di fare una cosa simile, e di farla franca, verrà giustiziato come questo verme.” Interruppe il discorso, e, voltata la testa contro il corpo del Fabbro, ci sputò sonoramente sopra.
“Oh, e questa storia, ovviamente, non esce di qui.” Concluse, e tutti i presenti non potettero far altro che acconsentire con un cenno del capo, per poi riprendere la riunione.

“Allora” Continuò il Re, di nuovo calmo come al solito. “Uno dei nostri Fabbri Scelti in trasferta, Alexander Fidus, è deceduto ieri nella sua abitazione. Si dice si sia trattato di un incidente, ma il fatto è che si è strozzato… con un’arachide.”

Tutti i presenti sobbalzarono, e uno addirittura sbiancò, anche se probabilmente gran parte dello sgomento era dovuto alla presenza del cadavere, ancora sanguinante.
“Abbiamo la necessità di convocare i Fabbri in trasferta qui al Castello, e un altro Fabbro dev’essere scelto. Vang-Arg, incarica l’Unità 1 e digli che dovranno recarsi tra quattro giorni al porto: Horrest li andrà a prendere là.”
“Si, Sire.” Sussurrò questo e, alzatosi dal suo trono, uscì dalla sala a passo svelto.
   
 
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