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Autore: Alphie    15/08/2007    18 recensioni
Traduzione di una fanfiction a cui la stessa Meyer ha lasciato un commento:
Trovo molto piacevole leggere la tua visione delle cose, Alphie--devo dire che "The Lion and the Lamb" è la mia favorita! (fanfiction).[...].
La storia narra l'incontro tra Edward e Bella dal punto di vista di lui.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Lion and the Lamb, capther one

Stephenie Mayer, l'autrice della celeberrima saga di successo  che narra le avventure dei Isabella Swan e Edward Cullen (“Twilight”, “New Moon” “Eclipse) ha promesso ai numerosi fan la descrizione dell’incontro tra i due protagonisti dal punto di vista di Edwars. Alphie, autrice della fanfiction “The lion and the lamb”, ha tentato il medesimo progetto, per mitigare l’attesa per la pubblicazione del lavoro ufficiale.

Ecco il commento che la stessa Meyer (autrice di Twilight) ha lasciato a questa fanfiction:


Trovo molto piacevole leggere  la tua visione delle cose, Alphie--devo dire che "The Lion and the Lamb" è la mia favorita! (fanfiction). Non posso leggerla tutta subito, purtroppo, dal momento che sto lavorando al medesimo  progetto e non voglio che il tuo influenzi il mio. Sono nel mezzo del quarto capitolo della versione di Edward proprio ora (Sto proseguendo più lentamente di quanto fai te, ma i miei capitoli sono leggermente più lunghi, quindi questa sarà la mia scusa.) Appena finirò, tornerò immediatamente a leggere come si è svolto secondo la tua versione. Continua questo fantastico lavoro-- Sei una scrittrice eccellente. [L'identità del recensore è stata validata e sul sito di Alphie potrete trovarne le prove].

I'm having a great time reading your vision of things, Alphie--I have to say The Lion and the Lamb is my favorite! I can't read all of it yet, though, because I'm working on the same project and I don't want your take to influence mine. I'm in the middle of chapter four of Edward's version right now (I'm moving slower than you are, but my chapters are quite a bit longer, so that will be my excuse). As soon as I'm done, I'll be back to read how it happened in your head! Keep up the great work--you're an excellent writer.

La storia potrete trovarla qui: http://www.fanfiction.net/s/2800923/1/

Ps: il lavoro di traduzione è stato fatto da me, aKifer, se desiderate contattarmi per pormi delle domande od eventuali correzioni mandate un email a  aKifereturn@hotmail.com o contattatemi tramite il mio profilo su EFP (sotto il medesimo nick).







The Lion and The Lamb.




Il leone e l'agnello.




Chapter one.




Credi che verrà con noi oggi?

Carlisle l'ha minacciato, se non l'avesse fatto. Gli umani diventerebbero sospettosi. Inoltre, se salterà troppi giorni potrebbe venire esplulso.

Allora forse non dovrebbe andare. Credo che pur di non dover spendere un altro giorno nella classe vale la pena rischiare l'espulsione. 

Rosalie,  sai che non risolverebbe le cose. 

Penso che niente potrebbe ferire Edward, o uno qualsiasi di noi, più del dover assistere ad un altra noiosa lettura sulle ramificazioni della seconda guerra mondiale nella politica internazionale.

Ricordi quando, circa vent'anni fa,  dovetti convincere Jasper a non uccidere quell’ ignorante insegnante che se ne uscì parlando della mancanza di morale nei soldati  della confederazione?

Forse potremmo convincere Esme a dire che pratichiamo l'istruzione casalinga, la prossima volta che ci muoveremo.

Vorrei non ci fosse una legge che ci impone di frequentare la scuola. Odio dover pretendere di essere così giovane. 

Se Edward  venisse espulso allora me ne tiro fuori/mollo tutto. Ho già preso quattro diplomi. 

Continuo ad aspettare che Alice veda qualcosa.

Forse non dovrebbe tornare indietro. Non l'ho mai visto così attratto da un umano. E se non riuscisse a resistere? 

Ho cacciato con lui ogni giorno di questa settimana. Se questo non lo aiuta  a resistere, allora è un suo problema. 

Intendi un nostro problema. Se non riesce a resistere...allora...

Simili conversazioni stanno andando avanti ormai da quasi una settimana, spingendomi al limite della mia sopportazione. E' incommensurabile per me come la mia famiglia dubiti della mia capacità di resistere al sangue di una ragazza umana. Sono sempre stato uno dei più forti nella famiglia. Sono passati anni dall'ultima volta che ho bevuto da un essere umano. E per fare questo ho puerilmente immaginato di poter essere tanto competente quanto Carlisle riguardo al autocontrollo, come se potessi sviluppare un immunità all'odore del sangue umano. Tale convinzione è stata sonoramente abbattuta dall'arrivo di Isabelle Swan. 

E' snervante, imbarazzante solo considerare come un insignificante piccola ragazza abbia potuto alterare la mia vita semplicemente entrando in una stanza e sedendosi vicino a me. E' stato come se il Diavolo stesso mi avesse posto una trappola, e la ragazza dai capelli neri con il deliziosamente potente sangue fosse stata l'esca. Ho chiamato a raccolta ogni oncia della mia forza per trattenermi dal prendere da lei ciò che desideravo tanto disperatamente,  proprio lì  in quella classe piena di ignari bambini. Io sono fortunato...lei è fortunata  che io non abbia assaggiato il sangue umano così a lungo da poter anche solo riuscire ad allontanarmi da lei.

E presto il danno era fatto. La mia famiglia ora sa che lei mi provoca come nessun mortale ha fatto prima. Sanno che posso cedere, che il mio autocontrollo non è perfetto come professavo che fosse. Peggio di tutto, loro dubitano della mia abilità di proteggerli dai sospetti degli uomini, mantenendo la mia sete per il suo sangue sotto controllo. La loro privacy e la loro sicurezza sono messe a rischio dalle mie azioni.

Quindi, viene o meno? 

Non l'ho visto questa mattina. So che è uscito la scorsa notte.

E' uscito ogni notte questa settimana.

Non riesco a sopportare oltre. Devo andare avanti. Non posso permettere a un così comune umano di  ostacolare l'esistenza che ci siamo creati qui a Forks. Nemmeno posso continuare a lasciar credere alla mia famiglia che il mio comportamento possa metterli in pericolo. Sono più forte di così. Posso contrastare la tentazione. 

Non sarebbe così difficile se solo potessi sentire i suoi pensieri. Se avessi una qualsiasi idea di cosa attraversa quella testa, potrei riuscire a persuadere meglio la bestia che c'è in me a lasciarla andare. Se i suoi pensieri fossero dolci e innocenti come presumo, sarebbe molto più facile convincere la mia mente che non dev'essere toccata. Il fatto è che non posso leggerla per niente. E' come uno spazio vuoto per me, il che è pericoloso da considerare. I miei occhi mi dicono che è umana, ma senza l'ausilio dei suoi pensieri da bambina, tutto ciò su cui riesco a concentrarmi è l'odore del suo sangue.

Questo è qualcosa che la mia famiglia non sa. Sanno come bramo il suo sangue, era qualcosa al cui riguardo pensavo avessero bisogno di essere avvisati . Ma non ho detto a nessuno, nemmeno Carlisle, che non riesco a sentire i pensieri della ragazza. Non so spiegare perchè, il che mi preoccupa e spaventa contemporaneamente. Mi sorprendo quando guardo verso di lei e trovo un vuoto. Fino a che non riuscirò a lasciarmi alle spalle qualsiasi barriera che blocca la sua mente da me, non ho intenzione di lasciar sapere alla mia famiglia del problema.

Presi un profondo respiro e esalai lentamente in un quasi mortale tentativo di calmare i miei nervi. Per avere la minima speranza di arrivare alla fine del giorno, dovrò essere concentrato e composto. Questa ragazza non sarebbe riuscita a scompormi. Non glielo avrei permesso.

Saremo in ritardo. Io dico di andare. 

Da quando sei tanto desideroso d'arrivare a scuola puntuale?

Da quando ho un test questa mattina ed odio andare di fretta. 


Ruotai gli occhi al loro bisticciare e decisi di mettere fine alla speculazione del giorno. Feci il secondo passo, offrendo quello che speravo essere un luminoso e ingombrante sorriso quando mi fermai vicino a loro. "Si, vengo."

Rosalie ghignò verso di me. "Prendi il rischio quindi, non è vero? O sei semplicemente ansioso di vedere se è realmente tanto deliziosa come ti sei immaginato?"

"Non l'ho immaginato" abbaiai "E apprezzerei se non mi pungolassi riguardo alla situazione" 

I suoi occhi si spalancarono. "Perdonami." Si girò verso Emmett e disse, "Lo sai, ho sempre pensato che cacciare rendesse Edward più sopportabile da avere accanto. Si vede, visto l'ammontare che ha consumato la scorsa settimana, che forse soffre di un indigestione."

"Rosalie", la voce di Carlisle risuonò dal lato più lontano della sala. "Ora basta."

Con un sonoro rumore, Jasper saltò ai piedi delle scale. Sorrise vivamente a tutti noi "Alice ha detto che nevicare  qualche volta oggi. Faremmo meglio a infagottarci." 

Gli occhi di Emmet dardeggiarono ai miei e entrambi prorompemmo in un contagioso ridacchiare soffocato. "Neve", ripeté lentamente, sollevando le sopracciglia.

"Mi stai sfidando?" ghignai.

"Qual'è il punteggio attuale?" chiese. 

"Credo che Edward sia in vantaggio di tre punti", rispose Alice al posto mio, solare scendendo li scalini.

"E lo sarò di quattro questo pomeriggio", dissi, scivolando nel mio cappotto..

Emmett rise. "Ti piacerebbe."

Le battaglie di neve, specialmente quelle bagnate, era sempre attese, e oggi non c'era eccezione. Emmet ed io stavamo tenendo un resoconto dei nostri combattimenti ormai da anni. Il punteggio attuale era esagerato, ma solitamente prendevamo nota di chi di noi fosse in vantaggio e partivamo semplicemente da lì. La neve era una distrazione che potevamo facilmente permetterci. Adoravo sporcarmi nella fredda, bagnata poltiglia visto che era una delle poche cose dell'intera terra che mi faceva realmente sentire il freddo sulle mia mani. Stiamo tutti bene d'inverno e lo tolleriamo molto meglio di ogni umano. Era piacevole avere qualcos'altro da aspettare oltre all'incombente e possibilmente pericoloso incontro con Miss Swan. .

Sentendomi lievemente più leggero di qualche attimo prima, mi infilai nella macchina, insieme agli altri membri più giovani della mia famiglia, e partii a tutta velocità verso la scuola. Jasper e Emmett stavano pianificando i loro attacchi mentre Rosalie ascoltava con un avvertimento nello sguardo, rendendo palesemente chiaro che non voleva avere niente a che fare con l'attività, o più specificamente,con la possibilità di bagnarsi. Alice rideva semplicemente verso di loro e si rifiutava di dire chi sospettava avrebbe vinto quella particolare sfida.

Arrivammo a scuola appena prima che le lezioni iniziassero, il che significava che dovevamo tutti sbrigarci se non volevamo essere segnati in ritardo. Significava inoltre che non mi era data la possibilità di vedere Isabella. Dovetti invece ricorrere a  volgere la mia mente verso conversazioni adolescenziali senza significato fino a che non avessi trovato lei. Beh, non   lei, ma almeno fino a che non avessi trovato qualcuno che parlava di lei...o che si concentrava su lei.

La mente ancora in fase di sviluppo di Mike fu facile da trovare. Una settimana prima mi ero fatto beffe della sua libidine per una ragazza che conosceva a malapena.  Ricordo di aver riso all'ora di pranzo con i miei fratelli e le mie sorelle riguardo a come tutti i ragazzi adolescenti avessero preso nota della "nuova  carne" nella scuola. Ripensando ai commenti, trovai incredibilmente ironico come anch’io avvessi finito per etichettarla in quel modo.

Spesi il resto della mattinata ascoltando i pensieri di una magra ragazza con i capelli arricciati. Jessica. Non l'avevo mai veramente notata prima, ma sembrava aver formato un amicizia con Bella, e la sua mente era talmente semplice che dovevo quasi sforzarmi per sentirla. Con il mio disappunto, imparai poco di più riguardo a Bella del fatto che odiava il freddo e preferiva essere chiamata Bella invece che con il suo nome intero. Non molto su cui basarsi, ma almeno era un inizio.

Sulla strada per la sala da pranzo, fui bersagliato da una dozzina  di palle di neve. Per quanto desiderassi l'opportunità di guardare la ragazza che aveva scombussolato la mia esistenza, il mio orgoglio non mi avrebbe permesso di ritirarmi dai miei fratelli senza combattere. Presi una grande quantità di neve bagnata con le mani e la resi tanto buona quanto riuscii. Dovevamo essere cauti a non usare le nostre abilità naturali per la paura di venire osservati dai passanti. Perfino trattenendoci, non ci volle molto prima che i nostri sforzi ci rendessero completamente coperti di neve. Sapendo che mi sarebbe costato dei punti, ma senza curarmene veramente, lasciai  vincere il round a Emmett e imboccai il corridoio, spazzolando i resti della neve dalle mie spalle e scuotendo capelli bagnati.

Alice e Rosalie erano già sedute al nostro usuale tavolo con alcuni vassoi di cibo quando arrivai alla caffetteria. Mi lasciai cadere accanto a Rosalie che fece una smorfia e s'inclinò lontano da me. "Non pensare nemmeno di bagnarmi," mi avvertì.

"Ed io?" disse Emmett da dietro  le sue spalle. Acqua scivolò dal suo corpo nella chioma di lei.

"Emmett" lo rimproverò mentre tentava di asciugarla. "Non rovinare i miei capelli" 

Lui si protese vicino a lei. Leggermente troppo vicini per essere un normale adolescente e la sua ragazza. "Magari stasera non avrai solo i capelli bagnati." I loro occhi si incontrarono e dovetti concentrarmi su qualcosa che non fossero gli intimi pensieri che stavano attraversando i due.

Volsi la mia attenzione a Jasper, che stava prendendo posto accanto ad Alice, solo per scoprirlo a lanciarle uno sguardo simile.  Subdolamente mi ricordava ancora una volta di essere l'uomo spaiato della famiglia.

“Okay, smettetela, tutti voi" dissi piano. "State attirando attenzioni."

"Parlando di attenzione" disse Jasper, "Lei ti sta guardando."

"Chi?" Ma era stupido chiederlo perchè sapevo benissimo a chi si riferiva. 

I miei occhi corsero verso il suo tavolo per scoprirla a fissare direttamente verso di me. Immediatamente il suo sguardo si abbassò ad osservare il tavolo, una tenda di capelli mi impediva di vederle il volto. La ragazza che era con lei, Jessica, le si avvicinò per dirle che la stavo ancora guardando. Potevo sentire i suoi piatti e semplici pensieri così chiaramente da risultare ridicolo. Era quasi un insulto dover ricorrere ad essi, ma avevo bisogno di sapere cosa stava pensando Isabella. 

Oh, i suoi occhi. E' così carino. Vorrei che guardasse me in quel modo. 

Arrabbiato? No, sembra...interessato. Bella è così fortunata. 

Piacergli? Non credo gli piaccia nessuno al di fuori della sua famiglia. 

Okay, smetterò di guardare. Ma, oh Bella, se solo stesse guardando me come guarda te ora...oh wow. 

Era come ascoltare un lato di una conversazione tra teenager al telefono. Da tempo  e tempo dovevo ricordare a me stesso che quasi chiunque in quel edificio era un adolescente, ma non significava che dovessi apprezzare il basso livello dei loro pensieri. Era frustrante come l'unica mente che volevo disperatamente leggere era anche l'unica a cui non potevo accedere.

"Che cosa sta pensando?" chiese Jasper.

"Perchè lo vuoi sapere?" replicai, non volendo ammettere che non avevo un indizio di cosa stesse succedendo nella sua mente. 

"Semplice curiosità" disse con un ghigno. "Visto come hai descritto il vostro ultimo incontro, deve essere per forza confusa." 

Alice si protese in avanti. "Senza menzionare che non sei stato qui per settimane. E' probabilmente spaventata da te." 

Scostai i miei occhi dalla ragazza e aggrottai le sopracciglia ad Alice. "Dovrebbe essere spaventata da me, ma io...non voglio che lo sia."

"Perchè no?" chiese Jasper. 

"Perchè non è mia intenzione spaventare lei ne nessun'altro in questa città. Se abbiamo intenzione di rimanere qui per qualche altro anno, non voglio che gli esseri umani siano spaventati da noi." 

"Hey, non mi interessa se sono spaventati da me. Se mi temono, allora mi lasceranno da solo, e meno devo avere a che fare con gli umani meglio mi sento," ammise Jasper. 

Alice ruotò i suoi occhi verso di lui. "Ma continuerai a venire alle lezioni, vero Edward?" chiese.

"Perchè non dovrei?" 

"Beh guardarla" indicò dove Bella era ancora seduta nascosta dietro i suoi capelli. "Sembra che voglia evitarti ad ogni costo. Che cosa sta pensando, in ogni caso?" 

Lanciai nuovamente un'occhiata verso di lei, sapendo che ci sarebbe stato uno spazio vuoto, ma sperando oltre ogni modo di potermi basare sulla mente di qualcun altro per scoprire cosa stesse pensando. Con mio disappunto, tutti stavano discutendo della neve. Tutti eccetto Bella. Mi riallacciai alla precedente conversazione per le informazioni.

"Pensa che io sia arrabbiato con lei. Che lei...non mi piaccia." 

Jasper rise sonoramente sentendolo. "Abbastanza il contrario, huh?" 

Lo ignorai. "E non vuole far parte della battaglia a palle di neve che stanno pianificando dopo scuola." 

Con quella piccola informazione il gioco era fatto e l'argomento sui pensieri di Bella Swan fu istantaneamente abbandonato. "Chi sta pianificando una battaglia a palle di neve?" chiese Emmett. 

"Il biondo. Mike. Nello spiazzo del parcheggio." 

Il sorriso di Emmett era perverso mentre i suoi pensieri di coprire l'umano di neve gli riempivano la mente. "Intendi mostrare loro come si fa?" chiese.

"Quando vuoi" replicai, grato del cambiamento di discorso. "Ma dovremo andarci piano con loro."

Mi assicurai che la conversazione rimanesse sul tempo e evitai di discutere ulteriormente dell'umana, sapendo che troppo presto mi sarei trovato faccia a faccia con lei. Fianco a fianco. Intrappolato ancora una volta nella minuscola aula. 

Sarei riuscito a farcela. Non avevo intenzione di lasciarle controllare la mia vita. Lei era insignificante...e sarebbe rimasta tale.

Note della traduttrice: Ho ragionato parecchio sulle ripetizioni dello scritto. In inglese esse sono molto più corrette e gradevoli che in italiano e mi sono quindi chiesta se avrei dovuto modificare alcune frasi, inserendo più pronomi per evitare il ripetersi dei sostantivi. Infine ho adottato questa soluzione unicamente nei casi più estremi.

 

 

  
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